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CALCO STRUTTURALE
È l’imitazione di una parola straniera nella sua struttura morfologica ma con segni linguistici
della lingua replica.
Per fare i prestiti bisogna avere una competenza bassissima bilinguistica, per i calchi strutturali
ci vuole invece un certo livello di padroneggiamento del bilinguismo. Ci sono lingue che non
accettano i prestiti ma si i calchi.
• MOTIVAZIONI DEL PRESTITO E DEL CALCO STRUTTURALE
Prestiti e calchi strutturali suppongono un diverso grado di bilinguismo ma possono avere
le stesse motivazioni: 1) colmare l’assenza di un nome di un referente nella lingua replica;
2) aumentare il prestigio del parlante che usa una forma straniera (calchi e prestiti di
lusso)
CALCO SEMANTICO
Si tratta dell’acquisizione di un nuovo significato in aggiunta a quello di base A da parte di una
parola della lingua replica sul modello di una parola straniera che ha sia il significato A che quello
B.
Es stella: astro (A), diva (B). il significato B ha meno di un secolo ed è stato creato a modello
dell’inglese star o fr etoile che da lungo tempo possiedono sia A che B.
INTRODUZIONE DI FONEMA
Laddove la conoscenza della lingua modello è ben diffusa e radicata nell’ambiente di
acclimatamento di un prestito può non avvenire integrazione fonologica; se un nuovo fono che si
trova solo nei prestiti inizia a formare coppie minime con parole dello strato nativo allora siamo
di fronte a un’introduzione di fonema. Il veicolo per i nuovi fonemi è sempre una parola. Es
armeno alcuni suoi suoni derivano dall’iranico.
25 NOVEMBRE
INDUZIONE DI FONEMA
Laddove la conoscenza della lingua modello è ben diffusa e radicata nell’ambiente di
acclimatamento di un prestito, può non avvenire integrazione fonologica.
CALCO SINTATTICO
Può esistere? Si. Imitazione di una regola, schema vuoto, impone di sostituire elementi. Es
tedesco soggetto in prima posizione e verbo in seconda posizione nelle frasi principali, è una
regola sintattica.
Non è una novità, è tollerabile nella lingua replica ma periferico, non troppo diffuso. La struttura
non è totalmente nuova, in qualche modo possibile ma usata poco o per nulla.
Es ita voglio andare greco thèlo na pào (voglio che vado), non esistono infiniti. Così i dialetti
salernitani òju cu ddormu (voglio che dormo): al posto dell’infinito si usa una dichiarativa. Queste
cose si trovano tutte nell’area gricofona, dove convivevano latino e greco.
CRONOLOGIA DEI PRESTITI
L’aspetto fonetico dei prestiti può costituire un elemento per stabilire l’epoca del loro ingresso
nella lingua replica o per datare un mutamento fonetico; se ho un prestito conosciuto che ora
come forma non esiste più posso costruire una cronologia. Posso datare un cambiamento
fonetico.
Es
acclamare [kl-] MA chiamare; da lat clamo.
Florido [fl-] MA fiore; da lat flos, floris.
Plenario [pl-] MA pieno; da lat plenus.
Perché? Non sono prestiti, non vengono da un’altra lingua; sono entrati quando già era avvenuto
il cambiamento in fi-, ki-, pi-. Gli umanisti li considerano prestiti passati per via colta.
Es ingl beaf, beast, male, to dine < medio francese beste, feste, masle, diner.
Si ritiene che siano entrate nel momento di massimo successo del francese in inghilterra nel
XIII-XIV sec. La s davanti a l e n era già scomparsa perché nel francese moderno è bête, fête,
mâle, dîner.
IL CASO DELLA ROMANì
L’esame dei prestiti della romanì mostra la strada che hanno compiuto le parole per arrivare.
1422 prima fonte romanì in Italia.
Percorso dei rom India -> Italia; l’Armenia non è l’area armenofona.
- Kūkaro = osso, dal greco
- Erburīn = prezzemolo, dal milanese
- Mal = amico, da pashto
- Bof = stufa, da armeno bov
- Suk = albero, da hindi rukh
- Trupo = schiena, da serbo croato
- Sara = forbici, da tedesco schere
Ecc
PRESTITO E CALCO DI UNITà SUPERIORI ALLA PAROLA
Il prestito/calco prototipico è quello di una parola, ma anche unità maggiori possono essere
imitate e poi stabilizzarsi in una lingua replica.
Prestiti e calchi sistematici
Un sistema è in fondo una parola polirematica o un’espressione o un’espressione idiomatica,
nelle quali la somma del significato delle parole non ne da il significato complessivo. Es prestito
pret-a-porter, calco guerra fredda, umore nero, nella stessa barca.
Umore nero non si riferisce all’umore nero ma ad umorismo macabro: è un calco con
adattamento su una parola greca ma usato anche in latino.
PRESTITI DI UNITà INFERIORI ALLA PAROLA
Si tratta di morfemi legati, unità vastamente diffuse nelle lingue ma poco accessibili all’analisi
dei parlanti e privi di autonomia; possono passare da una lingua all’altra solo attraverso un
veicolo, sono quindi PRESTITI LESSICALI. In questo caso però non si parla propriamente di
prestiti, ma di INDUZIONE DI MORFEMA
Esempi:
GRECO LATINO
Diakos diaconus
Diakonissa diaconissa (non esiste –issa per fare i femm, sono prestiti greci diffusi poi in latino)
Abbas
Abbatissa
Principissa… ecc…
29 NOVEMBRE
LINGUE SEMITICHE
Sono un’unità di origine genealogica. I rapporti però sono stati complessi. I rami principali
mostrano somiglianze tali da presupporre l’esistenza di un antenato comune.
ARABO: lingua di tribù.
611 – inizio predicazioni di Maometto a La Mecca, popolazioni preislamiche monoteiste.
622 – Egira (prestito da hiğra)
630 – Maometto conquista La Mecca
632 – muore Maometto
634-661 4 califfi “ben guidati” conquistano Siria, Palestina, Mesopotamia, Persia ed Egitto
661-750 dinastia omayyade conquista il Maghreb e la Spagna.
Quando l’arabo arriva in Europa è una lingua prestigiosa, diffusissima va dal Marocco all’Iraq.
DIGLOSSIA ARABA
Situazione di diglossia, lingue conosciute da tutta la comunità arabofona ma gerarchizzate.
L’arabo classico è considerata lingua tetto, di cultura e amministrazione ma lingua madre di
nessuno. I dialetti sono lingua madre di tutti gli arabofoni privi però di ogni ufficialità. L’arabo
classico serve a persuadere un determinato gruppo di persone. L’unica eccezione è costituita dal
MALTESE, varietà dialettale che è anche lingua ufficiale.
1964 indipendenza ufficiale, non succede in altre zone.
L’alfabeto è latino e i malte sono cristiani cattolici; il sistema di scrittura è ex novo, senza
tradizione alle spalle.
LINGUA/DIALETTO: una lingua è un dialetto che ha fatto carriera, con esercito e marina.
DIALETTI ARABI
Maghrebini: da Libia a Marocco.
Mashrequini: da Egitto a Iraq, rovina del vocalismo breve atono perché tutte le brevi diventano
[ə].
Dialetti sedentari urbani e rurali vs dialetti beduini (conservati perché i beduini non parlano con
nessuno). La città è l’unico luogo di contatto tra le genti. Gli arabofoni colti considerano i dialetti
indegni, corruzione della lingua classica, sacra, eppure tutti li parlano.
30 NOVEMBRE
CONFERENZA: CONTATTI DI LINGUE E CULTURE IN AREA MEDITERRANEA: IL CASO DI MALTA
Malta è un’isola piccola conquistata da molte popolazioni che hanno portato a contatti linguistici
importanti. Il maltese ha parte romanza per i sostantivi e preposizioni arabe. Combinazione tra
elementi lessicali di origine araba, italiana e inglese.
CENNI STORICI
870 – 1080 d.C. occupazione araba, violenta razzia. Con il ripopolamento dell’isola si pongono le
basi semitiche del maltese: si ha la presenza simultanea di arabo classico e di Sicilia.
Diglossia a Malta durante e immediatamente dopo il periodo arabo.
870-1048 1184 1630
Acroleto arabo cl latino (sic) latino-it
Basileto arabo sic maltese maltese
Malta è l’unico paese arabo nell’unione europea e l’unico paese arabo cattolico.
1081 – 1194 periodo Normanno, Malta rientra nell’orbita romanza, i normanni usavano il latino
come lingua amministrativa.
1194 – 1530 regno di Malta dipende dal regno di Sicilia.
1798 – 1800 biennio napoleonico
1800 – 1964 periodo inglese, anglicizzazione dell’isola (colonizzazione). La questione della lingua
negli anni 30 vede l’inglese che prende il posto dell’italiano a Malta. Forte bilinguismo.
1964 – oggi il maltese è una lingua nazionale insieme all’inglese.
L’italiano si è diffuso insieme all’ascolto, mezzi di comunicazione. È considerato lingua di
intrattenimento. Fino a poco tempo fa la popolazione era addirittura trilingue.
Il maltese di oggi vede 3 strati: integrazione di arabo, italiano e inglese. È la lingua primaria del
90% della popolazione. Il rapporto coll’inglese non è né bilinguismo né di diglossia, è lingua
ufficiale anche essa, i mezzi di comunicazione sono in entrambe le lingue, il maltese è più
parlato mentre l’inglese è più scritto.
C’è una predisposizione negativa nei confronti dell’arabo per motivi religiosi.
VEDI LIBRO MODULO B PER APPROFONDIMENTI
2 DICEMBRE
PIDGIN E CREOLI: CASO MACROSCOPICO DI INTERFERENZA LINGUISTICA
PIDGIN
Lingua di emergenza o di fortuna. È un codice elaborato in breve tempo in situazioni di contatto
tra 2 comunità di lingue diverse senza bilingui ma che necessitano di capirsi. Devono
comunicare lingue diverse prive della possibilità di attingere a una terza lingua, senza strumenti
per capirsi.
Elaborazione di un codice di fortuna per intendersi. Es INVASIONE COLONIALE porta a contatto
forzato 2 comunità. Soprattutto da parte dei colonizzati c’è l’esigenza di rapportarsi coi
colonizzatori, creano quindi lo strumento, è una situazione sbilanciata.
Impianto del lessico della lingua dei colonizzatori, competenza grammaticale dei colonizzati. Si
integrano le parole nel sistema fonologico dei colonizzati. Manca la morfologia, le lingue hanno
solo parole lessicali, non grammaticali. Se la lingua dominatrice vuole fare capire qualcosa a chi
non capisce applica una riduzione, FOREIGN TALK, toglie un grado di complessità quale la
flessione. Rendono isolante una lingua che non lo è, caratteristiche generate dalla necessità di
farsi capire in poco tempo.
• No morfologia
• Sintassi elementare
• Impiantati su grammatica locale della lingua dominata e su strutture morfologiche di
reduplicazione
LINGUA LESSIFICATRICE che fornisce il lessico
LINGUA LESSIFICATA che fornisce una semplice grammatica.
È importante che il rapporto a