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Standardizzazione della lingua
1. Decisione su quale delle molte varietà presenti sul territorio diventerà quella ufficiale
2. Scelta dell'alfabeto: sistema di scrittura che la lingua dovrà utilizzare
3. Scelta dell'ortografia: fissazione delle corrispondenze tra singoli grafemi e realizzazione fonica (con il parlante)
4. Morfologia e sintassi
5. Lessico: riguarda soprattutto l'ambito pubblico e amministrativo
Linguistica Applicata II modulo
Standardizzazione dell'orale di accettabilità: imposizione dall'alto?
Questioni:
- Scala di ricezione della varietà standard orale
- Uso nella pubblica amministrazione
- Insegnamento scolastico (come L2 o come L1 insieme alle varietà locali)
- Uso nei media
- Uso in domini pubblici (conferenze, dibattiti...)
- Uso privato = imposizione dall'alto
Planning:
La non accettazione del significa il non uso come è loro proposto
Linguistica Applicata II modulo
Corpus e status planning
Traplanning lessicale: evidenti i nessi tra
Prestigio: Ciò che i parlanti ritengono che una lingua sia stata, la sua eredità linguistica, comunicativa e culturale.
Funzione: Ciò che si fa effettivamente con una lingua a fini sia comunicativi che letterari.
Status: Ciò che può essere fatto con la lingua in base alla sua posizione ufficiale.
Status planning: Include la posizione ufficiale della lingua, la funzione e il prestigio assunto da una determinata varietà; obiettivi principali sono il riconoscimento ufficiale di una lingua, la promozione della lingua per scopi internazionali e simili.
Status planning: Il quadro Italiano della Repubblica Italiana; Costituzione 482/1999; Legge di attuazione della legge Regolamento 482/1999; 38/2001 (Norme a tutela della Legge minoranza linguistica slovena della regione Friuli-Venezia).
moduloLingue minoritarie in ItaliaLe lingue minoritarie in Italia sono quelle parlate da comunità o gruppi sociali non dominanti all'interno dell'entità politico-amministrativa di riferimento. Queste lingue sono diverse dalla lingua ufficiale o comune dell'area in questione e sono utilizzate in qualche misura e con almeno alcune funzioni. Secondo Berruto (2005), una lingua minoritaria tipica (o meglio ancora prototipica) è parlata da una netta minoranza demografica e da comunità o gruppi sociali non dominanti nell'entità statale o amministrativa presa come punto di riferimento. In Italia, le lingue minoritarie riconosciute e tutelate dalla Repubblica sono l'albanese, il catalano, le lingue germaniche, il greco, lo sloveno, il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo. Questi moduli di Linguistica Applicata approfondiscono lo studio delle lingue minoritarie in Italia, analizzando le loro caratteristiche linguistiche, la loro situazione sociolinguistica e le politiche di tutela e promozione messe in atto dallo Stato.La legge prevede che la lingua di queste minoranze storiche sia utilizzata:
- oggetto e/o veicolo di istruzione,
- come documenti ufficiali,
- nei membri dei consigli comunali e dagli organi di struttura collegiale dell'amministrazione,
- mezzi di comunicazione,
- dai toponomastica e nell'onomastica.
Equiparazione artificiosa di situazioni assai disparate sotto il profilo culturale e sociolinguistico, per cui le forme di tutela previste dalla legge sono le stesse per diverse comunità alloglotte. Gli sforzi tesi al mantenimento e/o alla rivitalizzazione di una lingua minoritaria possono assumere forme diverse a seconda dello stato di vitalità della varietà alloglotta presa in considerazione, e soprattutto in
Linguistica Applicata II modulo
Minoranze escluse
Eteroglossie interne: comunità linguistiche ricollegabili ad un sistema dialettale italoromanzo diverso da quello che ci aspetteremmo per ragioni geografiche;
Minoranze diffuse
Sono disseminate e disperse nel paese senza essere identificabili con un particolare contesto territoriale;
Nuove minoranze
Comunità parlanti lingue diverse dall'italiano e si stanno costituendo nel nostro paese per effetto delle ondate migratorie recenti.
Linguistica Applicata II modulo
acquisition planning
Interventi pubblici grazie ai quali si cerca di aumentare il numero degli utenti di una lingua mira a creare o migliorare le opportunità per apprendere la lingua attraverso il suo uso in particolare in contesti come la scuola e i media.
Linguistica Applicata II modulo
dell'acquisition planning
Operazioni della competenza linguistica e Miglioramento comunicativo dei.
Parlanti la Lxdel prestigio della LAumento xdell’uso sociale e interpersonale dellaSviluppoL x Linguistica ApplicataII moduloLanguage planning: ostacoli esterni solo se i parlanti della L sonoFunziona xd’accordo a incrementarlaconsapevole supportata daiOperazioneparlanti e dalle istituzioniLinguistica ApplicataII moduloInversione della deriva linguisticaIl modello si suddivide in due macro categorie: il primo include gli stadi dall’uno al quattro:azioni del primo blocco hanno lo scopo di garantireLeuna forma diglottica, garantendo l’uso della linguaminoritaria come varietà bassa (L), in opposizione allamaggioritaria, che rappresenta appunto la varietà alta(H). Le azioni del primo blocco possono essereintraprese dalla comunità stessa senza l’aiuto delleautorità, anche se in ogni caso possono rappresentaredelle forme di tutela per lingue in pericolo garantitedalla politica linguistica nazionale.Linguistica ApplicataII
Inversione della deriva linguisticaIl secondo include gli stadi dal cinque all'otto. necessari affinché si vada oltre la diglossia" sono (Fishman 1991: 395), e vengono raggiunti attraverso un maggiore potere che gode la lingua di minoranza.
Con un riconoscimento dello stato ufficiale, L avrebbe accesso a domini che erano esclusivi di H. Includono il supporto delle autorità, poiché contemplano una politica ed una pianificazione linguistica mirata.
Linguistica Applicata
II modulo