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STILE
La sua poesia è prima di tutto partecipazione alla vita e ai colori del mondo campestre e agrario. È interessato al ritmo e alle figure delle stagioni e ha il bisogno di afferrare la bellezza della realtà. Il suo linguaggio è insieme semplice e sinuoso, con alcune radici nel realismo ottocentesco di Pascoli. Inoltre, in vari poeti anglosassoni, si fanno sentire anche nella sua poesia le lacerazioni della guerra e del dopoguerra, che emergono più evidenza dopo il trasferimento da Parma a Roma. Nelle poesie raccolte in "Viaggi d'inverno" emergono tensioni drammatiche. La sua poesia ha poi acquistato un carattere sempre più narrativo. In "La camera da letto" recupera la forma del poema e abbandona quasi del tutto la poesia del Novecento. Si tratta di un poema "aperto", che procede per frammenti e con un ritmo ossessivo.
SIRIO
Cesare Zavattini lo aveva convinto a pubblicare la raccolta ed era diventato suo promotore.
Una parte delle poesie originarie, non arrivano alla pubblicazione, perché lo stesso Zavattini le aveva smarrite durante un viaggio in treno. Ne sopravvissero 27, una delle quali scritta per scherzo al tavolino di un bar e infatti poi esclusa dalle raccolte successive.
Assenza: costruzione sintattica apparentemente semplice e dalle scelte lessicali "piane", si percepisce l'assenza di una persona amata, pensiero e ricordi, leopardianamente vaghi. Questi pensieri e questi ricordi turbano la calma.
Figure retoriche: ossimoro: "assenza/presenza", allitterazione della P: petto, porta, pietra, metafora: - dolente petto: mostra il peso del lutto, - dolce sole: rappresenta le giornate belle, similitudine, enjambement.
CARLO EMILIO GADDA (1893 – 1973) nasce a Milano da una famiglia della media borghesia lombarda. Aveva un legame molto forte con la famiglia, in particolare con i genitori. La famiglia passò da una sicura
agiatezza a condizioni economiche difficiliil padre aveva sperperato i beni di famiglia
aveva il pallino della costruzione, fece costruire una villa in Brianza che compromette ancora di più le
condizioni della famiglia
ciò gli fece trascorrere un'infanzia e un'adolescenza dure e alienate
il padre, vedovo da un primo matrimonio, si sposa con Adele Ler (madre)
la madre proveniva da una famiglia austro-ungarica, insegnante e in seguito preside
la madre era laureata in lingue, in particolare in francese
donna che non aveva rinunciato alla sua carriera anche dopo il matrimonio, figura esigente nei confronti
dei figli, intollerante sui fallimenti scolastici dei figlila madre sarà la protagonista, figura di riferimento, del suo libro "La cognizione del dolore"
contrapposizione tra il padre e la figura della madre
- Gadda non aveva stima intellettuale del padre- la madre era opprimente dal punto di vista psicologico, maGadda aveva molta stima nei suoi confronti quando il padre morì lasciò la responsabilità del mantenimento della famiglia alla madre, che con sacrifici riuscì a far studiare i figli si diploma al liceo Parini rinunciando per volontà della madre agli studi letterari, si iscrisse ai corsi di ingegneria al Politecnico di Milano ardente interventista, si arruolò volontariamente nella Prima Guerra Mondiale come ufficiale degli alpini si laurea nel 1920 e inizia a lavorare come ingegnere per diverse aziende (Sardegna, Milano) nel 1922 venne assunto da una compagnia argentina, si trasferisce a Buenos Aires fino al 1924 in argentina si avvicina allo spagnolo, elemento linguistico che torna nella "Concezione del dolore", ambientato in un pseudo paese spagnolo, in realtà sono paesi della Brianza a cui lui da altri nomi che richiamano lo spagnolo 1924: torna in Italia, si iscrisse alla Facoltà di filosofiae in seguito torna a lavorare in un'altra ditta sempre come ingegnere elaborò vari testi rimasti incompiuti e altri racconti che costituirono il suo primo libro "La Madonna dei Filosofi" tenta per la prima volta di vivere del lavoro letterario, collaborando a riviste e al giornale milanese "L'Ambrosiano" a causa delle difficoltà economiche è costretto a tornare all'ingegneria intorno al 1930/31 inizia a lavorare al vaticano come ingegnere 1934: vince il premio Bagutta e diventa di fama internazionale. "Castello di Udine" è il romanzo con cui vince, parla della sua esperienza nella Seconda Guerra Mondiale 1936: muore la madre, questo provocò un dolore che lo accompagno per tutta la vita e da cui nacque il nucleo centrale de "La cognizione del dolore" si trasferì a Firenze dove rimane fino a dopo la guerra a Firenze entra in contatto con scrittori e critici sul
Finire della guerra iniziò la stesura di "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" dopo la guerra si sposta a Roma, dove diventa impiegato per la radio al Vaticano, come autore di programmi radiofonici.
1957: esce il suo primo romanzo di successo "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana".
1963: secondo romanzo di successo "Cognizione del dolore" (romanzo non finito).
Questi due romanzi lo portarono ad avere molto successo e fama. Gadda non amava la fama e si chiudeva nella sua solitudine e nella sua nevrosi.
Morì a Roma.
POETICA: c'è un forte legame tra forma e contenuto (uso della lingua e contenuto).
Le cause profonde sono il tema principale dei suoi romanzi.
Lingua estremamente complessa e ricca, come quella del mondo filosofico.
Plurilinguismo e pluristilismo: sovrapposizione di diverse lingue, diverse varietà di lingua e diversi stili.
Mischia dialetto all'italiano.
Lingua bassa.
quando parlano i popolani e lingua tecnica e raffinata - questa commistione di registri dà luogo ad una forte polifonia che solitamente prende il nome di pastiche.
L'interesse di Gadda si appoggia a un'esigenza di concretezza (secondo Contini) espressionismo naturalistico: una narrativa che si ricollega alla tradizione naturalistica e ai grandi modelli ottocenteschi, MA con la convinzione dell'aspetto problematico della stessa realtà. Il suo obiettivo è approfondire la complessità del reale, con un'attenzione ai particolari e allo stesso tempo con un'ambizione enciclopedica.
La scrittura di Gadda tende a dare un'immagine della molteplicità e della varietà del mondo.
LA COGNIZIONE DEL DOLORE: romanzo iniziato dopo la morte della madre - è un libro autobiografico, Gadda nel romanzo ha un altro nome spagnolo (Gonzalo) e mette in evidenza il rapporto conflittuale tra madre e figlio, i risentimenti e i.
sensi di colpa indotti dalle immagini famigliari, le oppressive abitudini della vita borghese nel titolo c'è un termine filosofico "Cognizione", il termine indica un percorso di ricerca filosofica delle cause e dei sintomi del dolore c'è il ricordo del fratello morto in guerra (Enrico, fratello minore di Gadda), morto nel 1918 nella Prima Guerra Mondiale il libro finisce con la morte della madre, anche se non viene specificato che la protagonista è lei sulla copertina del libro c'è la foto della villa costruita dal padre. Questa villa è vista da Gadda malamente perché la collega al fallimento della famiglia è messa come copertina perché è la villa dove viveva la madre, protagonista del libro PASTICCIACCIO: è un romanzo giallo, parla di un delitto che avviene in un palazzo borghese è un "giallo impossibile", che mantiene una suspense continua e nello stessotempo si perde in mille particolarisi svolge in un palazzo di via Merulana, abitato da persone benestanti subito dopo una rapina, venne assassinata una signora nobile la narrazione è priva di ogni centro: non ci sono punti di vista privilegiati, non c'è nessun vero protagonista il romanzo descrive la vita sociale italiana negli anni del fascismo non si capisce se sia finito o meno, c'è discordanza tra la critica si pensa sia un romanzo lasciato in sospeso per scelta all'ultima pagina dovrebbe esserci il nome dell'assassino, in realtà non si sa forse è il fidanzato della serva che lavorava per la donna assassinata il giallo è un espediente per indagare la realtà lascia il romanzo incompiuto perché non può dare la realtà, lascia però delle riflessioni dal romanzo fu ricavata una sceneggiatura per il film "Un maledetto imbroglio" Il "sogno
del carabiniere”: sogno fatto dal brigadiere dei carabinieri Pestalozzi, collaboratore dell’ispettore Ingravallo
la mattina di buon’ora si è messo in marcia con la motocicletta per raggiungere la dimora di Zamira
PacoriZamira Pacori: indovina, chiromante e cartomante e vive con le sue nipotine apprendiste
il carabiniere si ricorda del sogno fatto quella notte, dove tornano elementi del “giallo” su cui sta indagando
compare il TOPAZIO, uno dei gioielli rubati e, che per associazione fonetica, si trasforma in un TOPO
l’animale correva vicino alla dimora della cartomante e si proietta in un ambiente dove si sovrappongono delle immagini mitologiche (es. Maga Circe)
all’interno dell’abitazione sono presenti le alunne di Circe nude e provocanti (le stesse apprendiste di Zamira)
il topo continua a correre e deve obbedire al suo dovere: la scalata rampicante lungo le cosce di una Circe
esso si blocca davanti alla trappola
hanno cercato di esprimere una visione del mondo più autentica e personale, utilizzando un linguaggio più diretto e immediato- hanno abbandonato la retorica e la forma tradizionale della poesia per cercare una maggiore espressività- hanno introdotto nuovi temi e nuove forme poetiche, come il verso libero e la poesia in prosa- hanno influenzato molti altri poeti e scrittori del Novecento, contribuendo a rinnovare la letteratura italiana.