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Azione unificante della burocrazia e dell’esercito
1)
2) Azione della stampa periodica e quotidiana
3) Emigrazione
4) Aggregazione attorno ai poli urbani (industrializzazione)
• Classicismo
- Es.: Carducci, avverso a ogni atteggiamento manzoniano e purista
- Percorso basato su un sentimento di classico della lingua letteraria
- I classicisti si ispirano alla grande tradizione del rinascimento, rifiutando gli arcaismi
medievali puristi
• Ascoli
- Contesta le proposte manzoniane
- Fondatore della linguistica e della dialettologia italiana
- Nel Proemio di Archivio Glottologico italiano muove la polemica contro il Giorgini-
Broglio
Escludeva che si potesse identificare l’italiano nel fiorentino vivente: non si può
- diventare fiorentini per decisione presa a priori
- La lingua non esiste di per sé isolata, ma è una conseguenza di fattori extralinguistici
- Contesta anche che si possa applicare in Italia il modello centralistico francese a cui si
era ispirato Manzoni, perché l’Italia è un paese policentrico
- È severo con la Toscana, che considera una terra fertile di analfabeti, e guardava a Roma
come neocapitale del Regno
• Linguaggio giornalistico
Il giornale all’inizio dell’Ottocento è ancora un prodotto d’élite
- c’è un aumento delle stampe e la
- Nella prima metà dell’Ottocento prosa dei giornali
comincia a modernizzarsi
- Nella seconda metà del secolo il giornalismo diventa fenomeno di massa
- Le edicole sono il punto di vendita della stampa periodica, prima diffusa soprattutto
attraverso gli abbonamenti
- Nel giornale si alternano voci libresche, popolari e regionali
- Si tende ai periodi brevi e alle frasi nominali
- La lingua della cronica è diversa da quella degli articoli politici o letterari o di economia
- Compare sui fogli periodici la pubblicità
• La prosa letteraria
Nell’Ottocento si fonda la moderna letteratura narrativa attraverso Manzoni e Verga
-
- Manzoni: rinnova il linguaggio, che ancora nella prima metà del secolo è condizionato
dai modelli puristico e classicistico, secondo dei criteri:
1) Elimina le forme lombardo-milanesi
2) Elimina forme eleganti, pretenziose, auliche, arcaicizzanti o letterarie rare, e al loro
posto introduce forme comuni e usuali
Assume forme tipicamente fiorentine (ad esempio “lui” e “lei” come soggetti)
3) Elimina doppioni di forme e voci (ad esempio: “pel” e “col” diventano “per il” e
4) “con il”)
- Verga: non abusa del dialetto e non lo usa come macchia locale; adatta la lingua italiana
affinché sia strumento di comunicazione per i personaggi siciliani appartenenti al ceto
popolare, senza regredire totalmente al dialetto, per simulare un’oralità viva:
1) Usa parole siciliane conosciute in tutta Italia
2) I soprannomi dei personaggi sono tratti popolari
Il “che” polivalente diventa il “ca” siciliano
3) “gli” al posto di “loro”
4)
5) La sintassi consiste in un miscuglio tra discorso diretto e indiretto
Parla di “discorso indiretto” libero: non si aprono le virgolette, la voce non è più
6) dell’autore-narratore ma quella del personaggio, con i suoi caratteri e il suo livello di
espressione.
• La poesia
Fedeltà alla tradizione aulica e illustre, in coincidenza con l’affermarsi
- del
Neoclassicismo, come dimostrano Monti e Foscolo (soprattutto nei Sepolcri)
- Il tono è sempre alto, sublime; le parole di tutti i giorni non entrano in poesia
- Cresce lo sviluppo della poesia in dialetto, che per alcuni (ad esempio Giordani) non ha
alcuna funzione di progresso, mentre i romantici sono favorevoli
- I romantici, a differenza dei classicisti, difendono il dialetto, riallacciandosi a Parini
Novecento
• D’Annunzio
- Aderisce alla tradizione, non rinuncia alla nobilitazione lessicale
- Sa però sperimentare forme diverse (forme metriche, fino a preludere al verso libero),
utilizza esempi, stilemi antichi (spesso anche modelli stranieri)
- Utilizza arcaismi, preziosismi e tecnicismi e si serve di dizionari e lessici specialistici
(ad esempio il vocabolario di Tommaseo)
Gli si devono alcuni neologismi, ad esempio “velivolo” per “aeroplano”
-
- Si adatta alla pubblicità commerciale
- Collabora con la nascente cinematografia del muto: fornisce didascalie e nomi di
persona latini e punici
punte più innovative dell’opera dannunziana si possono indicare nel
- Le Notturno:
periodare breve, sintassi nominale, frequenti “a capo”, presenza di elementi fonici e
ritmici nella frase di andamento lirico.
• Pascoli
- Si ha una prima rottura con il linguaggio poetico tradizionale
- Utilizza parole colte e latinismi, maneggia bene la forma antica, ma con lui cade la
distinzione tra parole poetiche e non poetiche
Include dialettismi, regionalismi e anche un po’ di italoamericano, in
- Italy, dei Primi
Poemetti (1897)
• Poesia crepuscolare
- Rovescia il tono sublime e tende verso la prosasticità
- Dissacrante ironia in forma di controcanto e di citazione straniante
• Avanguardia (Futurismo)
- Provocatorio rinnovamento della forma
- Uso di parole miste a immagini, caratteri tipografici di dimensioni diverse per rendere
l’intensità e il volume fonico delle parole, come se fosse un collage
- Abolizione della punteggiatura
Uso dell’onomatopea
-
• Pirandello
- Si ha un interessante riflesso del parlato nelle sue opere teatrali
- Stile esattamente opposto a quello dannunziano di colore
- È diffidente verso il dialetto come strumento letterario, ma rimane un po’
locale nelle sue ambientazioni siciliane
Opta per l’uso di un italiano “neutro”
-
• Svevo
- Famoso per il rapporto non facile con la lingua italiana, sia per la provenienza da
Trieste, sia per non aver studiato letteratura
Sono molte le accuse di “scrivere male”
-
- La lingua di Svevo nasce come forma quasi privata
- Solo Montale si accorge dei quanto sia preziosa la sua produzione
- La mancata adesione ai modelli del bello scrivere può essere una forza che favorisce una
diversa leggibilità del testo
• Federico Tozzi
- Introduce senesismi nei suoi romanzi (il toscano nel Novecento è considerato ormai al
pari di un dialetto)
• Carlo Emilio Gadda
- Scrittore mistilingue
- Non usa solo dialetto, ma molti elementi diversi: lombardo, fiorentino, romanesco,
molisano e (in Quer pasticciaccio brutto de via Merulana) alcune battute di veneto
- Multilinguismo o pastiche: attraverso un processo di straniamento, convergono materiali
molto diversi nella pagina, con esiti espressionistici
• L’oratoria
- Mussolini: gran parte del fascino sta nel rapporto diretto con la folla, anche se i discorsi
sono trasmessi dalla radio e sono filmati nei documenti cinematografici
D’Annunzio: modello che rappresenta un’oratoria letteraria e magniloquente, colta,
- efficace, radicata nel militarismo patriottico; importanti i proclami e i messaggi in
relazione con la questione della Dalmazia e di Fiume.
- Carducci influì sulla retorica del Fascismo
• La prosa d’azione, caratteristiche:
- Metafore religiose, militari ed equestri
Tecnicismi di derivazione romana (duce…)
- Ossessione dei numeri (milioni di italiani…)
-
- Dialogo con la folla, che risponde con ovazioni collettive
Uso dello slogan e dell’esagerazione
-
- Esaltazione del luogo comune
• La politica linguistica del Fascismo
- Battaglia contro i forestierismi
- Repressione delle minoranze etniche
- Polemica antidialettale
La politica xenofobica porta all’italianizzazione
- forzata dei nomi forestieri
- Nel 1930 si ordina la soppressione nei film di scene parlate in lingua straniera
Nel 1940 l’Accademia d’Italia è incaricata di esercitare una sorveglianza sulle parole
- forestiere e di indicare alternative
- Viene fondata la rivista Lingua Nostra: gli interventi scientifici si affiancano a
discussioni normative
- Bruno Migliorini elabora una concezione avversa ai forestierismi: neopurismo
(sostituisce le parole “regisseur” e “chauffeur” con “regista” e “autista)
- Non sempre quindi questo intervento è deleterio
- Sono pubblicati elenchi con indicati i sostitutivi dei forestierismi, ma si accettarono
termini stranieri già troppo noti (sport, film, tennis, camion…)
Ci fu una campagna per abolire il “lei” allocutivo con “tu”
- (considerato più romano) e
con il “voi” (di rispetti verso i superiori) ma non ebbe molto successo
Nel 1923, Gentile diventa ministro della pubblica istruzione e toglie l’incarico alla
- Crusca di preparare il vocabolario prodotto dall’Accademia
- Si inaugura il nuovo e moderno vocabolario del Fascismo,
d’Italia, diretto da Giulio Bertoni, ma non ha molto successo:
1) Arriva solo al primo volume (1941)
2) Elimina molte voci antiche
3) Atteggiamento equilibrato nei confronti dei neologismi
4) I forestierismi sono registrati
5) Un criterio di citazione degli esempi che rappresenta una sorta di compromesso tra
quello di Tommaseo, Giorgini-Broglio e Crusca
6) Sono citati gli scrittori
- Nel 1939 Bertoni pubblica un vocabolario destinato a fornire la pronuncia esatta delle
parole italiane per gli annunciatori della radio, che ha molto successo: Prontuario di
pronunzia e di ortografia
- Questo dizionario rivendica il ruolo di Roma nella questione della lingua e propone di
accettare l’uso romano in caso di divergenza con il fiorentino (“Asse Roma-Firenze”)
L’italiano diventa lingua ufficiale della Repubblica (legge n.482 del 1999)
-
• Neoitaliano di Pasolini
- Pubblica un intervento con il titolo Nuove questioni linguistiche nel 1964, sulla rivista
Rinascita
Segue un’analisi
- sociolinguistica della situazione nella seconda metà del Novecento
- Parte da premesse marxiste e sostiene che sia nato un nuovo italiano, che aveva origine
del nord d’Italia, dove si sviluppa la moderna cultura industriale
come
- Annuncia che è nato l’italiano lingua nazionale dalla borghesia egemone
- Caratteristiche:
1) Semplificazione sintattica, con caduta di forme idiomatiche e metaforiche, non usate
da torinesi e milanesi
2) Diminuzione dei latinismi
Prevalenza dell’influenza tecnica rispetto a quella della letteratura
3)
- Diversi anni dopo, interviene sui temi linguistici per rivendicare la funzione
rivoluzi