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Panama riguardo la Colombia. Gli Stati Uniti, ogni volta che ricorrono alle armi, cercano una giustificazione; inoltre,

per mantenere il controllo delle oligarchie locali cercano di attaccare piccole zone. Una volta ottenuto il predominio

economico un'altra nazione, questa viene sotto sta a uno sviluppo distorto della sua economia, specializzando le

colture in favore dell'America. Dal 1933 gli Stati Uniti non faranno più interventi armati in America. L'Australia era

invece una colonia penale dell'Inghilterra, che poi verrà colonie ripopolamento e sarà proclamata indipendente. Uno

dei momenti più critici dell'imperialismo è però la guerra anglo-boera. Nelle colonie britanniche si sviluppa subito il

movimento di segregazione e la cultura dell'apartheid. Tutti gli Stati colonizzatori, tornando all'Asia, si spartiscono un

pezzetto della Cina, che diventa una semicolonia e dove si sviluppa la guerra dell'oppio.

LEZIONE NOVE: 25/03/2015

La volta scorsa accennavamo al tema dell’imperialismo. Abbiamo visto che in questa fase esso corrisponde agli ultimi

decenni dell’ ‘800, dove c’è una trasformazione sostanziale del sistema produttivo, presenza di grandi trust e

monopoli. Abbiamo visto come questa nuova fase sarà accompagnata dalla svolta economica dal liberismo al

protezionismo in molti stati, nonché l’avvio dell’ascesa coloniale. L’imperialismo è un fenomeno generale, che va dai

Protagonisti dell’imperialismo formale

paesi sviluppati a quelli sottosviluppati, che può essere formale o informale.

sono gli USA, dell’informale la Gran Bretagna. Colonizzazione insediativa, molti bianchi si trasferiscono nelle

colonie, c’è investimento nei servizi e nelle infrastrutture. Quello che ci resta da analizzare è il dibattito sulla

valutazione della storiografia del colonialismo. A lungo ha prevalso un’impostazione economicista, le ricerche più

recenti sono quelle di Hobbson, che giustifica la necessità di espansione coloniale con la debolezza della domanda

interna. Contributo delle sfere militari e della borghesia al colonialismo, si cercano nuovi sbocchi di mercato-teoria del

sottoconsumo, c’è meno domanda e la si crea (analista ottimista, ritiene che la corsa alle colonie non ha creato

contrasti drammatici nei rapporti fra gli stati europei). Rosa Luxemburg concorda con la causa del colonialismo, ma

ritiene che questo abbia aumentato la conflittualità fra i paesi imperialisti. Ilverding ritiene che la ricerca di aeree

all’interno delle quali collocare investimenti sovranazionali per ricavarne profitti. La motivazione fondamentale è il

ricorso alla forza, l’assicurazione del monopolio è forte, c’è una grande esportazione di capitale che diventa

importante. Questo tipo di politica, secondo Ilverding, fa conciliare gli interessi di vari stati colonizzatori. Lenin si rifà

a Ilverding nel suo libro del 1916, ma pensa che questa fase finale dell’espansione del capitalismo porterà alla sua

Sull’utilità delle politiche coloniali parla del tentativo

putrefazione. di accaparrarsi il consenso degli strati superiori

della classe operaia promettendo miglioramenti grazie alle risorse ricavabili dalle colonie. 1919 interpretazione di

effetto fra l’imperialismo

Schumpeter, che sostiene, a suo avviso, la resistenza di un reale rapporto di immediato

moderno e il bellicismo. Foumian dice che la prima guerra mondiale lasciò spazio a varie opzioni, non arrivando a

cause determinanti dell’imperialismo, se non quelle economiche, pur controverse, ma è certo che ormai molti studiosi

hanno dimostrato l’esiguità dei benefici economici che le potenze ricavano dalle colonie. Rapporti fra stati europei in

equilibro economico, grandi investimenti internazionali, soprattutto per le ferrovie. Alla riprova dei fatti si considera

l’imperialismo come un banco di prova anche per la politica, e politici sono per Hobbsbawm i motivi principali

dell’imperialismo, che secondo lui, nazionalizza le masse e sfoga all’esterno le tensioni interne. Hobbsbawm parla di

imperialismo delle masse, si cerca di nazionalizzare il consenso interno, sulla promessa del miglioramento delle

proprie condizioni di vita. È una strategia che paga per la Germania (1907 alle elezioni il partito principale tedesco

perde in favore dei socialisti), che accompagnò il colonialismo con ideologie aggressive, nazionalistiche,

Percezione di sé della nazione che sente come proprio dovere l’espansione della civiltà.

antidemocratiche e razziste.

Anni in cui si diffonde di molto l’alfabetizzazione, che viene usata come strumento di diffusione di un senso di

appartenenza nazionale. Questi studi sulla nazionalizzazione delle masse sono stati fatti da antropologi, e raccolti nel

volume “l’invenzione della tradizione” La questione sociale è sempre più evidente, movimenti rivoluzionari assai

presenti, nascono i partiti socialisti e i sindacati si rafforzano, nascono le organizzazioni sportive e ricreative locali.

Sempre allo scopo propagandistico è l’invenzione di nemici: i Tedeschi (studiati da Mosse), creano subito identità

prima, e gli ebrei dopo. L’antisemitismo si sviluppa da sentimento di disprezzo

nemiche, come i socialdemocratici

religioso a razzista. Antisocialismo e antisemitismo si intrecciano, molti ebrei erano socialisti, sentimento di minaccia,

Teoria di De Goubinot sull’ineguaglianza delle razze umane, e sul darwinismo

accresciuto dalla forte immigrazione.

L’Inglese Chamberlain, sposato

sociale. alla figlia di Wagner, studierà e approverà queste teorie, introducendo la

teoria del complotto sionista.

In Italia abbiamo affermazione di teorie nazionaliste, non senza una venatura razzista forte, nasce il movimento

sarà mai un partito, influenzerà dall’esterno lo stato. Corradini parla dello

nazionalista italiano del 1910, ma non

slittamento di classe fra operai e capitalisti, manipolando il marxismo spostando il conflitto di classe alle nazioni

povere contro le ricche. I nazionalisti hanno una grande intuizione, che trasmetteranno ai fascisti, cioè la

valorizzazione della teoria di Le Bon, che sostiene che per assicurarsi il consenso delle masse, non bisogna prospettare

tanti programmi razionali, che coinvolgano la mente, ma per avere un’affezione profonda bisogna parlare alla pancia,

al sentimento, bisogna suscitare grandi emozioni.

LA PRIMA GUERA MONDIALE: tende a collegarsi alla seconda perché segna un periodo catastrofico della storia

(10 mln di morti). La situazione sul fronte internazionale cambia in maniera sostanziale, perché cadono gli imperi

tedesco, austriaco, russo, ottomano. La prima guerra segna una cesura mentale profonda, Freud dice che la guerra

distrusse il patrimonio comune dell’Europa, è un trauma! Lo shock è forte perché si interrompe il lungo periodo di

sconvolge il doversi ricredere sull’avanzata del progresso e delle

pace dopo la brevissima guerra franco-prussiana:

scienze, le scoperte sono destinate alla distruzione (gas chimici tossici). E’ la prima guerra totale, di sterminio, ma non

distruttiva come la seconda guerra mondiale, che massacrò la popolazione civile, non coinvolta nella prima. La

vittoria non viene conquistata sul campo di battaglia, ma con l’economia e il logoramento. Prima guerra con la leva di

massa, è una guerra che rappresenta un' occasione secondo gli storici, di indagine documentaria, i soldati potevano

scrivere alle famiglie. Necessità degli stati di riconoscere il sacrificio che si è chiesto alle persone, integrazione delle

masse all’interno dello stato. Dibattito estremamente complesso delle cause della guerra così diversa, contesa

interimperialista, arrivo a un momento di stallo e tensione, Fisher dice che l’aggressività tedesca e il militarismo

imposto ed ereditato dal reich il motivo scatenante della prima guerra mondiale. Secondo Fisher la Germania è

aggressiva perché meno potente colonialmente di Francia e Gran Bretagna: nel 1914 l’uk aveva 28 milioni di km

quadrati di territorio imperiale, la Germania 2. L’ascesa della socialdemocrazia era un altro motivo di paura, quindi la

tensione andava esportata in una guerra. La posizione di Fisher è attenuata da Ritter (sempre anni ’60) che

ridimensiona l’aggressività bellica tedesca, riportando l’equilibrio nelle responsabilità. Nessuno allo scoppio della

guerra poteva pensare alla sua lunghezza e alla sua portata distruttiva. Il nazionalismo tedesco si accompagna a quello

rappresentano quindi solo un’area “calda”, per i vari nazionalismi emergenti.

serbo, i Balcani Abbiamo poi una forte

la situazione viene aggravata dall’annessione della

competizione fra Austria e Russia per il predominio sui Balcani:

da parte dell’Austria, approfittando della crisi dell’impero ottomano e della rivola dei giovani

Bosnia-Erzegovina

Turchi. Una delle ricerche più interessanti è quella di Enrico Rusconi, che parla del sistema di rapporti fra gli stati

europei, basandosi sul “dilemma dell’insicurezza” che governava i rapporti fra stati. Si percepisce come un pericolo

L’elemento determinante è la disposizione

cioè il rafforzamento di uno stato potenzialmente nemico (Austria-Serbia).

militare che avevano i vari stati, i piani strategici degli stati generali che hanno una particolarità: sono cioè offensivi e

inoltre, un’aggravante è che le

statici. Ogni stato ha i suoi piani bellici, che sono precostituiti e che sono immutabili,

corone non hanno presente come siano costruiti i piani bellici degli eserciti, c’è pochissima comunicazione e molta

disinformazione. Piano Schliffen di attacco tedesco (pensato nel 1905) Guglielmo II si preoccupa di non far entrare in

guerra l’Inghilterra, ignorando il pericolo russo. Germania e Gran Bretagna cercano un accordo perché entrambi

avevano altro che da perdere dalla guerra. Guglielmo II non aveva idea dell’immutabilità del piano Schliffen mentre

Scatta il trattato d’alleanza

trattava col ministro degli esteri inglese Grey. fra Francia e Uk. L'Italia invece si allea

inizialmente con la Germania e l'Austria, ma entrerà in guerra un anno dopo, scegliendo il fronte opposto. La triplice

alleanza infatti era un trattato al carattere difensivo, e l'Italia era obbligata ad entrare in guerra a fianco della Germania

se era questa ad essere attaccata, invece fu lei ad attaccare. La prima guerra mondiale è una guerra di trincea che

attraversò tutta l'Europa, una guerra a carattere difensivo, dal momento che tutti sosterranno di essere dovuti entrare in

guerra per la sicurezza nazionale. Dopo il primo anno di guerra viene persa l'esaltazione eroi

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Publisher
A.A. 2014-2015
18 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Tardis di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Casalini Maria.