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Prodotto cartesiano:
Si definisce prodotto cartesiano l'insieme di tutte le coppie ordinate A, B tali che a appartiene ad A e b appartiene a B.
A: {1, 3}ℚxℂ, B: {0, 1}
Prodotto cartesiano:
{(1,0), (1,1), (3,0), (3,1), (4,0), (4,1) (1,2), (0,2), (0,6)³
Numeri razionali:
Il rapporto tra due numeri relativi con P e Q ≠ 0.
I numeri razionali si possono contare.
Denotare numeri razionali: Sono ben definiti sulla retta ma esistono comunque punti sulla retta che non corrispondono ad alcun razionale.
Numeri irrazionali:
Non si possono esprimere come rapporto tra due numeri relativi.
I numeri irrazionali sono caratterizzati dall'evitare una allineamento infinito di numeri dopo la virgola.
I buchi che sulla retta vengono lasciati dai numeri razionali vengono coperti dai numeri irrazionali.
Numeri reali:
Sono l'insieme di numeri razionali e irrazionali. Si indicano con IR.
I numeri reali sono un allineamento di numeri ordinati non proprio. Questi numeri sono densi e non si possono contare.
I numeri reali sono in corrispondenza biunivoca coi punti della retta perché ad ogni numero reale corrisponde un unico punto sulla retta e viceversa, essendo un'unione di numeri razionali e irrazionali.
Il fatto di poter essere sempre messi in corrispondenza biunivoca con i punti di una retta che differenzia i numeri reali dai razionali si chiama completezza. La completezza permette l'estrazione di radice.
Modulo:
Distanza di qualunque punto dall'origine |x|:
- x > 0 e x > 0
- x < 0 e x < 0
Insieme:
Aperto: se tutti i suoi punti sono interni.
Chiuso: se il suo complementare è aperto.
[1,2] = { x: 1 ≤ x ≤ 2 } complemento: (-∞,1) ∪ (2,∞)
Punto:
(rispetto ad A)
Esterno: se è interno al complementare rispetto ad IR
Frontiera: se è né interno né esterno
Accumulazione: se ogni intorno x0 contiene infiniti punti di A
(è un punto in cui è definita la funzione)
Dato un insieme:
K∈R è detto maggiore di A se e solo se per ogni a appartenente A ⇒ a≤k
K∈R è detto minore di A se e solo se per ogni a appartenente A ⇒ a≥k
Estremo superiore: min{k: k è maggiore}
Estremo inferiore: max{k: k è minore}
Completezza
Se A è limitato superiormente ammette superiore.
Se A è limitato inferiormente ammette inferiore.
Massimo Rel. Locale:
∃ yε (xε) t.c. f(x0) ≥ f(x)
se x0 > x si dice max rel. locale forte
Minimo Rel. Locale:
∃ yε (xε) t.c. f(x0) ≤ f(x)
se x0 < x si dice min rel. locale forte
Funzione Monotona Crescente:
se per ogni coppia di punti X1 e X2 di A
X1 < X2 ⇒ f(X1) ≤ f(X2)
solo < forte crescente
Funzione Monot. Decrescente:
se per ogni coppia di punti X1 e X2 di A
X1 > X2 ⇒ f(X1) ≥ f(X2)
solo < forte decrescente
Pendenza:
P(X1, X2) = (f(X1) - f(X2)) / (X1-X2)
Se ∀ X1, X2 ∈ dom
P(X1, X2) > 0 ⇒ crescente
P(X1, X2) ≤ 0 ⇒ decrescente
Teorema Unicità del Limite
(dimostrazione per assurdo)
lim f(x) = l
x → x0
l1 ≠ l2
∀ε1 ε2 > 0 ∃δ1 δ2 > 0 ∀x |x - x0| < δ1 ⇒ |f(x) - l1| < ε1
(anche per l2)
|x - x0| < {δ1, δ2}
|l2 - l1| > ε1 + ε2 sono intorni disgiunti; assurdo perchè la f non può avere immagini distinte.
Teorema Esistenza del Limite
f(x) monotona in (a, b)
∀c ∈ (a, b) lim f(x) = esiste ed è finito
x → c
Teorema del Confronto
sìa f(x) una funzione t.c per un intorno di x0 verifica g(x) ≤ f(x) ≤ h(x)
lim g(x) = lim h(x) = l
x → x0 x → x0
⇒ lim f(x) = l
x → x0
Teorema Camb. di Variabile
g(x) t.c.
x → y
lim g(x) = k
lim f(y) = l
x → y
⇒ lim f(g(x)) = lim f(y)
x → c y → k
limx → 0 sin(x)/x = 1
limx → 0 (sin(x)/x - 1)/(x/a) = 0
Operazioni con i Limiti
lim f(x) = l1
x → x0
lim g(x) = l2
x → x0
lim (f(x) + g(x)) = l1 + l2
x → x0
lim (f(x) ⋅ g(x)) = l1 ⋅ l2
x → x0
Landau
lim f(x) ≈ 0 ⇒ Θ(1)
x → x0
sen(x) = x + θ(x)
cos(x) = 1 - 1/2 x2 + o(x2)
tg(x) = x + θ(x)
ln(1+x) = x + θ(x)
ex = 1 + x + θ(x)
(1+x)4 = 4x + θ(x)
arc tgx = x + θ(x)
Derivate Note
f(x) = kx
limx→x₀ kx - kx₀/x - x₀ = limx→x₀ k (x - x₀)/x - x₀ = k
f(x) = k: limx→x₀ k - k/x - x₀ = 0
f(x) = x2
limx→x₀ x2 - (x₀)2/x - x₀ = limx→x₀ (x - x₀) (x + x₀)/x - x₀ = x₀ + x₀ = 2x₀
f(x) = ex
limh→x₀ lx₀ + h - lx₀/h = limh→x₀ ex₀ + eh- e₀/h = ex₀ ( eh - 1/h ) = ex̅₀
Teorema di Rolle
Sia f(x) una funzione C0 in [a,b] ma C1 in (a,b) allora ∃ f(a) = f(b) ∃ almeno un punto x0 ∈ (a,b) t.c f'(x0)=0
Se la funzione ε C0 in [a,b] allora per il teorema di Weierstrass ammette max e min.
- il max ≡ f(a) = f(b) e quindi f≡ identicamente costante f'(x0)=0
- il max ∃ può essere ≥ f(a) oppure il min ∃≤f(b)
Se la funzione ammette max o min nell'intervallo, per il di Fermat ∃ almeno un punto in cui la derivata è zero
Teorema de l'Hôpital
f(x) e g(x) supponiamo che il lim x → x0 f(x)/g(x) = ∞/∞ o 0/0
se f(x) e g(x) sono C1 in x = x0 e se g'(x) ≠ 0 per x ≠ x0 alloraposso risolvere il lim. con lim x→x0 f'(x)/g'(x)
Integrazione per Parti
∫ab f·g' dx = [f·g]ab - ∫ab f'·g dx
Sostituzione
∫ f(dx) da x → t derivata di x rispetto a t
Scomposizione
∫ab dx / (ax²+bx+c)
- Se le radici del polinomio di 2o grado sono reali → si decompone in fratti semplici
- Se le radici sono complesse → si riconduce a arc tg