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CALCO STRUTTURALE
Creazione di una nuova parola imitando una parola straniera nelle sua strutt. Morfologica,
ma con segni linguisticai( morf.) della lingua replica es: ferrovia come nel ted. “eisenbahn”
o stringinaso come il franc. “princenez” ma la parola grattacielo(verbo+nome) , ingl
skyscraper(nome+nome) è un calco integrato perché c’è diverso tipo di composto, diversa
posizione e diversa categoria lessiclae.
SINTASSI
Studia i principi in base ai quali le varie lingua possono dar luogo a combinazioni di
parole, l’applicazione di tali principi da luogo a frasi ben formata però è indipendente dal
senso.. ciò che è essenziale in una frase è il predicato ma ci sono anche frase senza
verbo (nominali). Intorno al verbo si inizia a costruire la struttura della frase.
VALENZA VERBALE
Numero di complementi obbligatori(argomenti) che è necessario associare a un verbo per
dare luogo a una frase ben formata. L’elemento central e per la struttura di una frase è il
verbo, una sua proprietà è la valenza che fornisce lo schema minimo per formare una
frase grammaticale. Valenza=num. Di complementi obbligatori da associare ad un verbo
per creare frasi bene formate.
1.piove- non vuole alcun argomento (zero valente)
2.paolo sorride- ha bisogno di un sogg. (monovalente)
3.paolo spezza un legno- ha bisogno di 2 complementi cioè sogg. E ogg. (bivalente)
4. paolo da un regalo a giorgia (trivalente) 17
Verbi a valenza zero o avalenti:piovere , nevicare, tuonare ecc. v. monovalenti:
camminare,ridere,morire ecc. v.bivalenti:guardare ,cercare,scaldare. V. trivalenti: dire ,dare
e sinonimi.
Gli elementi non indispensabili per la buona formazione della frase sono detti
circostanziali. Es “ per tutta la sera, la mamma cercò l’ago sul tappeto con la lente. La
rimozione di un circostanziale non cambia il senso della frase.
SINTAGMI
Ci sono regole che formano gruppi di parole inferiori alla frase, i sintagmi, che potremo
considerare tendenzialmente combinazioni di parole aggregate intorno ad un elemento
indispensabile detto testa. Se in un sintagma ci sono più parole c’è una coesione interna
tra gli elementi che è molto superiore a quella esterna, cioè con alte parole. Pe
ridentificare i sintagmi ci sono vari test:
test 1:
“la maestra scrive alla lavagna con il gesso durante la lezione.
-le parole che costituiscono un sintagma si muovono insieme: durante la lezione la
maestra scrive…. Il sintagma sottolineato posso metterlo anche altrove ma non posso
dividerlo
Test2:
se produco una frase scissa del tipo: “è…che”; al posto dei puntini posso mettere solo
sintagmi. “è con il gesso che la maestra scriva alla lavagna. Ma nella frase scissa non si
può spostare più di un sintagma.
Test3:
i sintagmi sono enunciabili in isolamento in risposta ad una domanda. Es” quando scrive la
maestra alla lavagna? Durante la lezione”
non tutti i sintagmi sono dello stesso tipo, ci sono sintagmi nominali(S.N.), verbali (S.V.),
oggettivali (S.O.), preposizionali (S.P.)
la testa di un sintagma è l’elemento che lo caratterizza , l’unico che non può essere
sostituito con un elemento di un’altra categoria lessicale.
Es. giorgia si annoia e le giornate sembrano sempre uguali in inverno
Giorgia, le gironate S..N
Si annoia, sembrano sempre uguali, sembrano S.V.
Sempre uguali S.A.
In inverno S.P.
Certi sintagmi possono essere ulteriormente scomposti in altri sintagmi. Esistono dei
legami sintagmatici che precedono la formazione dei sintagmi, le parole si legano su
legami sintattici ma i legami sintag. Sono i più forti.
LE FRASI
=gruppo di parole dotate di senso compituo, ma se io dico “paolo conosce” non ha senso
compiuto ma è una frase. Meglio considerare le frasi come gruppi di parole dotate di sogg.
E predicato.
Lingue prodrop = lingue dove si può lasciare libero lo spazio del sogg. (sottointenderlo)
come l’italiano mentre l’inglese o il francese sono non prodrop.
IL SOGGETTO
Difficile da definire, due definizioni diffuse:1.def.semantica:il sogg. È Colui che compie
l’azione (agente). Ma a volte non può andare bene perché nella frase “paolo sviene” non
c’è azione.
Def. Comunicativa : il sog. È Ciò di cui si parla (tema). Però “a paolo piace il
2. mare” , si parla di paolo ma il sogg. È il mare.
Queste definizioni non sono errate ma poco precise.
Sogg. Sintattica : Il soggetto è quell’elemento che concorda obbligatoriamente con il verbo
in persona e numero.
TIPOLOGIA E SINTASSI : L’ORDINE DEI COSTITUENTI PRIMARI
Esperimento che inizia con greenberg anni 60. Ordine di soggetto, verbo e oggetto; ci
sono lingue con ordine fisso e altre più libero, nel secondo caso si considera l’ordine non
marcato.(marcato=meno frequente ma più ricco e complesso;1.girogio taglia il salame 2.
Marc. :il salame,taglia giorgio).
ORDINI POSSIBILI
SVO, VSO, SVO nel 99% delle lingue, VOS,OVS nell’1% (tagolog delle filippine e
malgosao del madagascar).
I primi tre casi hanno sempre il sogg. Prima dell’ogg.
SVO: lingue romanze, slave, albanese,neogreco,finlandese ecc.
VSO:irlandese,gallese,arabo,ebraico ecc.
SOV: giapponese,armeno,hindi, coreano.
COOCCORRENZE
Si osserva l’ordine delle sequenze : nome-aggettivo; nome-genitivo ela presenza di
preposizioni o postposizioni. 19
SVO:NA, NG, PREP.
VSO: NA, NG, PREP.
SOV: AN, GN, POST
Le cooccorrenze tra SVO e VSO sono idnetiche mentre quelle con SOV completamente
opposte. A controporre SVO /VSO e SOV è la posizione reciproca di ogg. E verbo , il sogg.
Non è quindi discriminante.
GENERALIZZAZIONI DI VANNEMANN
VOe OV –sintagmi verbali, la testa è il verbo. Se una lingua è VO avrà la testa a sinistra ,
se è OV avrà testa a destra.
GENERALIZZAZIONI DI HAWKINS
3 parametri:
SVO-(AN-GN) ciè se una lingua è SVO e AN allora sarà certamente GN
VSO(NA_NG) se una lingua è VSO e NA allora sarà anche NG.
SEMANTICA
Parte della linguistica che indaga il significato di tutte le unità di 1° articolazione. Cosa vuol
dire avere un significato? Fare riferimento ad un segmento di realtà(approccio
referenzialista che soggiace al principio di verità). Es. quello è un fungo, se è un pesce o
non so cos’è un fungo o mento. Ne conseguirebbe che il significato è dato dalle somma
delle condizioni delle situazioni in cui l’espressione è vera.
Es franc. “bois” vs il bosco, legno/ it. Andare vs ted. Gehen, fahren ; lingue diverse fanno
riferimento alla realtà in modo diverso. Inoltre certe espressioni si possono capire anche
senza conoscere la realtà.es. ugo è totalmente calvo. Per comprendere queste frasi non
ho bisogno di conoscere ugo.
Esiste dunque una dimensione sistemica unica dei significati che si strutturano dimensioni
pragmatiche, Saussur arriva a dire che i significati dei concetti che ne derivano sono solo
all’interno della lingua senza rapporto necessario con il mondo.
Inoltre non sempre il significato è letterale, es :se insiste gliele do” dunque la dimensione
semantica del linguaggio non si esaurisce in un rapp. Di denominazione della
realtà,perché esso è mediato dalla struttura delle lingua.
DIMENSIONI DEL SIGNIFICATO
Significato vs rirefimento
Il rpimo è interno alla lingua(es. la grande mela cioè new york), il secondo è esterno
Intensione vs estensione
La prima è la somma dei tratti (informazioni) he costituiscono un certo significato,
laseconda è la gamma di oggetti cui si può applicare tale significato es.
mammifero(l’animal e che allatta i figli) applicabile a gatto.
Denotazione vs connotazione
La prima è una modalità neutra di richiamare un referente, la seconda contiene elementi di
valutazione negativa e positiva. Es gatto-micio magro-snello
RAPPORTI PRAGMATICI TRA SIGNIFICATI
Sinonimia: 2 parole presentano coincidenza di significato. Totale è rarissimo es. “tra” e
“fra”; parziale: es: stanza/camera, trovare/rinvenire.
Antonimia: 2 parole con significati opposti: bello/brutto, vivo/morto.
Iponimia: un significato ne include un altro e quindi è più specifico. Es: coccodrillo include
rettile, coccodrillo è l’iponimo.
Iperonimia: un significato è incluso in un altro e quindi è più generico. Rettile è incluso in
coccodrillo (rettile è l’iperonimo)
Meronimia: tra due significati c’è una relazione parte-tutto; es. braccio-mano.
Polisemia: caratteristica di una parola di avere più significati collegabili tra loro( spazio,
pensiero)
Omonimia: due forma foniche identiche hanno significati inconciliabili e sono dunque
giudicate parole diverse es (lama).
PRAGMATICA
SI OCCUPA DELLA SEMANTICA DEGLI ANUNCIATI E DI COME VENGONO USATI
NELLA COMUNICAZIONE.
Gli enunciati a differeenza delle parole compionno varie funzioni capaci di influire sulla
realtà e di modificarla. Tra i tanti temi della pragmatica ci sono gli atti linguistici e gli atti di
parola che come altra azioni umane possono avere scopi conseguenti.
Teoria degli atti ling. Di Austin e Searle
Molti atti di parola non servono ad asservire qualcosa. 1. Vi dichiaro marito e
- moglie. 2.ti perdono 3. Scusi, sa dove è la fermata del 6?
A seconda del contesti, questi atti di parola mirano a modificare la relatà, influendo
- sull’interlocutore.
3 atti: Atto locutivo: produrre un enunciato con i suoni, le paole e le regole di lingua
1- 21
Atto illocutivo<. Si concretizza nell’atto un’intenzione(asservire,chiedere) la forza
2- illocutiva è la capacità di trasmettere nell’interlocutore l’intenzione dell’emittente.
Atto perlocutivo: si produce un effetto extralinguistico(es. si fa chiudere la finestra a
3- qualcuno).
Es: sono stanco, che stanchezza, non ne posso più…. Sono atti locutivi diversi ma
illocutivamente equivalenti, a livello perlocutivo possono dare luogo a vari effetti.
Gli enunciati hanno spesso effetti perlocutivi non deducibili dalla forma locutiva o
illocutiva, i parlanti sanno interpretare gli scopi perlocutivi
-scusi, sa a che ora parte il battello?
-si lo so; è una risposta non collaborativa. Se ci si attiene alla formaillocutiva la
comunicazione fallisce.
Verbi performativi: ti arresto, ti perdono, scommetto che vinciamo, ti prometto che…
Nel momento in cui enuncio queste azio