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PRINCIPI GENERALI DI IMPIEGO DEI DISINFETTANTI
Per: impedire contaminazione e ottenere massima efficacia
Tenere conto della compatibilità
Evitare travasi, tappare ermeticamente prima e dopo l’uso, non immergere oggetti,
non immettere ovatta a contatto diretto
Usare contenitori di piccole dimensioni
Usare acqua sterile per le diluizioni non acqua del rubinetto
Etichettare i flaconi (nome, scadenza, concentrazione)
Durante l’uso evitare che la bocca del flacone venga a contatto con le mani o altri
materiali
CARATTERISTICHE DEL DISINFETTANTE
Ampio spettro d’azione
Efficacia sui patogeni
Azione rapida e persistente
Assenza di tossicità umana (acuta e cronica) e ambientale
Efficacia anche in presenza di materiale organico
Stabilità chimica (luce, temperatura, pH etc.)
Compatibilità con i materiali da trattare
Buone proprietà “bagnanti”
Maneggevolezza ed accettabilità
Idoneo confezionamento
Basso costo
DISINFETTANT SI DIVIDONO IN
Liquidi: alcoli
Gassosi: cloro gas
Solidi
Organici: fenoli
inorganici: ipocloriti
APPLICAZIONI DEI DISINFETTANTI:
antisepsi di : mani cute ferite
disinfezione di:
strumentario medico / odontoiatrico/ di laboratorio
superfici di lavoro
stoviglie / posate
effetti letterecci / biancheria
feci / urine
DISINFEZIONE AD ALTO LIVELLO DI ATTIVITA’
Procedimento da usare solo su strumenti che non possono essere sottoposti a sterilizzazione, può
essere ottenuta per via chimica, sono:
Aldeide glutarica: dialdeide a 5 atomi di C. è un liquido. Si trovano le soluzione concentrate e a pH
acido, perché a queste condizioni è stabile, in soluzione acida è però poco efficace e prima dell’uso
viene diluita ed additivata, cioè addizionata di bicarbonato di sodio che permette di passare a ph
intorno a 8, usata come disinfettante viene fatta agire per 10 min, se si sospetta il bacillo di KOCH,
se si sospettano spore tempo di somministrazione di 10 ore. Meccanismo d’azione è reazione di
alchilazione. Ambiti di applicazioni: disinfetta sterelizza a freddo per immersione di strumenti 22
medicali gastoscopi, bronscoscopi, lenti fibre ottiche. Proprietà: attiva in presenza di sostanze
organica; non corrosiva in confronti di gomme e vetro e metalli; stabile alla luce e al calore;
tossica, irritante (è indispensabile il risciacquo del materiale trattato). Reazioni rilevate: dermatiti
da contatto, congiuntiviti, cefalea, irritazione delle prime vie respiratorie, asma sinusiti, su ogni
confezione di aldeide glutarica c’è scritto coì:
Il prodotto deve essere utilizzato da personale specializzato, con appropriate norme di sicurezza,
onde evitare irritazioni anche gravi alla cute e agli occhi.
Norme di precauzione: utilizzare la soluzione con cautela, indossando guanti, occhiali, presidi
respiratori
tenere sempre coperte le vasche di disinfezione
operare in ambienti ben ventilati (10-15 ricambi/ora), preferibilmente sotto cappa aspirante senza
ricircolo d’aria
tenere le soluzioni lontano dalle fonti di calore
Orto-ftaldeide: si cerca di sostituire l’aldeide glutarica con sostanze meno tossiche, tra cui
abbiamo questa orto-ftaldeide, è un aldeide, le soluzioni sono fià al 0,55%, a ph 7,5, i tempi di
esposizione sono identici a quelli dell’aldeide glutarica. Meccanismo d’azione è lo stesso esso
anch’essa un’aldeide. È stabile in un ampio intervallo, è stabile nell’intervallo pH 3-9, ma macchia,
non irritante e presenta una buona biocompatibilità, presenta un odore poco percettibile. Reazioni
rilevate: Irritante per le vie aeree se presente come vapore, può dare anche lei dermatiti e poco
irritanti per le mucose dell’occhio. Ambiti di applicazione sono gli stessi.
Acido peracetico : uno dei pù antichi è l’acido peracetico: nato come disinfettante nell’industria
alimentare, è un peracido che si ottiene per reazione dell’acido acetico con il perossido di
idrogeno, quando si decompone si trasforma in acido acetico. Meccanismo d’azione è ossidazione
di proteine ed enzimi. Caratteristiche: odore pungente, irritante, poco stabile, poco sensibile alla
sostanze organiche, difficile da stoccare, corrosivo. Disinfezione di superfici nelle industrie:
farmaceutiche, cosmetiche e alimentari. Decontaminazione di dispositivi medici prima della
sterilizzazione. Sterilizzazione di strumenti medici, circuiti riuniti odontoiatrici, membrane dialisi.
Gli strumenti a fine ciclo di sterilizzazione devono essere usati subito in quanto non sono
confezionati. Reazioni rilevate: dermatiti fino ad ustioni.
Perossido di idrogeno stabilizzato: meccanismo d’azione ossidazione. Le applicazioni sono
sterilizzazione e disinfezione/antisepsi. A seconda della concentrazione di utilizzo il perossido di
idrogeno può fungere da agente disinfettante o sterilizzante: Deve avere concentrazione superiore
al 6% per essere sterilizzante. Perossido di idrogeno si decompone in acqua e ossigeno nascente
che è molto reattivo. Più che come disinfettante viene usato come sterilizzante.
La sterilizzazione avviene in autoclave, il materiale lavato, asciugato e confezionato viene messo
nella camera di sterilizzazione, una volta che la camera è piena viene fatto il vuoto spinto, viene
messa la soluzione di perossido di idrogeno vaporizza perché la pressione è molto bassa prossima
allo zero. Si differenzia dal gas plasma perché in più in quest’ultimo c’è l’applicazione delle
radiofrequenze, il perossido di idrogeno agisce come perossido non come particella dotata di
elevato potere energetico. Il trattamento viene effettuato a:
T=40-55°C (sterilizzazione a bassa temperatura)
tempo=4-5 ore, perché abbiamo molecole neutre che vanno ad ossidare quindi abbiamo tempo
maggiore rispetto a gas plasma
meccanismo di sterilizzazione a freddo, temperatura ambiente.
Il vapore ha queste caratteristiche:
poco penetrante
poco stabile (non lascia residui dannosi)
lascia residui non tossici, questo è un vantaggio. 23
Materiale sterilizzabili:
cateteri
endoscopi
accessori per emodialisi
materiale ad uso odontoiatrico
parliamo di materiali termolabili.
Materiale di confezionamento:
buste di materiale plastico
sono sconsigliati gli involucri di materiali porosi (cellulosa) in quanto assorbono il perossido
(riduzione dell’efficacia).
Quando si fa il vuoto l’aria nelle buste viene eliminata, poi quest’aria viene sostituita dal perossido
di idrogeno quindi materiale permeabili.
Disinfezione con perossido di idrogeno:
antisepsi di cute lesa, ferite e ulcere, non va usato per cute integra, non c’è motivo, il
perossido di idrogeno va bene per la cute lesa, soprattutto se cute è contaminata da
terriccio o altro, crea ambiente sfavorente alla proliferazione di spore di clostridi quindi si
impedisce anche la formazione dell’esotossina che produce la malattia. In questa
applicazione ha una concentrazione del 3%.
Disinfezione di presidi come lenti a contatto o tonometri, apparecchio che serve a misurare
la pressione dell’occhio. Deve avere una concentrazione del 1%, deve essere diluito, perché
concentrato il perossido di idrogeno è caustico.
Le soluzioni sono facilmente decomposte da ioni metallici, sostanze alcaline - sostanze ossidabili -
luce - calore - agitazione. Non vanno tenuti vicino a fonti di calore.
Le soluzioni sono incompatibili con alcuni disinfettanti (es iodio).
DISINFETTANTI A MEDIO E BASSO LIVELLO DI ATTIVITA’
Non c’è una netta distinzione tra medio e basso.
ALOGENI:
bromo, costa molto, è stato proposto per la disinfezione dell’acqua delle piscine e per i liquami,
ma non ha vantaggi particolari rispetto al cloro e costa di più. liquido
Cloro, gas
iodio, solido
CLORO E DERIVATI
Il cloro È un gas, proposto come disinfettante dell’acqua, ma essendo un gas non è di facile
somministrazione, è stato sostituito dagli ipocloriti di Na o Ca, più NaClO.
Tra i derivati del cloro abbiamo anche le cloroamine che sono dei prodotti ottenuti per
sostituzione degli atomi di H dell’ammoniaca con atomi di Cloro, possiamo avere cloroamine
organiche e inorganiche. Queste tra molecole, quando vengono scolte in acqua si dissociano in:
HClO <==> H+ + ClO-, HClO si dissocia parzialmente perché è un acido debole.
Abbiamo due entità disinfettanti che sono HClO e ClO-, HClO è più efficace dello ione ipoclorito;
questo dice che il Cl è più attivo come disinfettante se il pH dell’acqua è acido perché l’equilibrio è
più spostato verso sx, quindi verso la forma indissociata.
Questi composti sono usati per:
potabilizzazione acqua
disinfezione acqua di piscina 24
disinfezione reflui urbani, non più di tanto, perché se c’è molto materiale organico nella soluzione
da disinfettare, come può essere un liquame, il Cl in questa formula può dare luogo a prodotti
cancerogeni. Per questo tipo di disinfezione si utilizza il biossido di Cloro che agisce però con un
meccanismo diverso, come forte ossidante.
circuiti idrici
Ipocloriti costano poco e vengono usati anche per profilassi ambientale, disinfezione di
ambulanze, servizi igenici, apparecchiature. È candeggina.
Cloroamine sono usate come antisettico della cute e delle ferite, sono più lenti rispetto
all’ipoclorito, se si deve disinfettare l’acqua sono richieste delle ore. Si trovano anche sottoforma
di compresse, Azone, utili in caso di viaggio in mezzo alla foresta dove acqua non disinfettata, si fa
sciogliere compressa in bottiglia d’acqua.
Cloro elettrolitico: amuchina, cloro ossidante elettrolitico, ossidante perché agisce come
ossidante cloro perché ha il cloro, elettrolitico perché si ottiene per elettrolisi di una soluzione di
cloruro di sodio, che produce acido ipocloroso, stesso contenuto di candeggina, ma l’amuchina è a
ph7 mente la candeggina è a ph 10-11 perché c’è anche NaOH che alza il pH ed è caustica, se devo
disinfettare la cute uso amuchina che non brucia essendo a ph7.
Usati:
Antisepsi di cute ferite e piaghe
disinfezione di apparecchiature per emodialisi
disinfezione ambientale, meglio usare candeggina per questione di costi
Milton prodotto a base di cloro proposto per la disinfezione di biberon tettarelle ecc principio
attivo sempre acido ipocloroso e ipoclorito
DICLOROISOCIANURATI Si trova allo stato solido sotto forma di granuli o polvere, su superfici
sporchi di liquidi biologici, di