Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
UNITA' CULTURALE GERMANICA
L'esame delle varie fonti ci autorizza a presupporre una vera e propria unità culturale tra le tribù germaniche
all'inizio dell'era volgare.
Suddividere i dati in quelli precedenti alle grandi invasioni e quelle in particolare per singole
▪ popolazioni.
Leggenda del fabbro welund a cui alludono alcune strofe dell'elegia anglosassone di deor,
▪ ricompare poi nella saga nordica Wolundarkvida e non può essere attribuita all'antico
patrimonio mitico germanico, spiegabile come motivo letterario diffusosi nell'ambito delle
relazioni culturale tra Inghilterra settentrionale e mondo nordico.
Religione: Cesare attribuisce ai Germania atteggiamento religioso alquanto primitivo, privo
▪ di rituali caratteristici dediti al culto degli elementi naturali e principalmente al sole, no
rappresentazione antropomorfa delle figure divine. Il quadro che offre Tacito è molto più
ampio: ai Germani attribuisce un pantheon reciso con una triade di divinità maschili
identificate con Mercurio, Ercole e Marte, e una divinità femminile Iside (sopratutto tra gli
Svevi). Descritte pratiche di divinazione, funzioni sacerdotali, riti e culti singolari e
caratteristici.
Odino/Wotan: confermata l'identificazione con Mercurio nelle lingue germaniche dal calco che traduce il
nome di mercoledì, lat. Mercurii dies, angl. Wodnesdaeg, ingl. Wednesday. In tutto il mondo germanico, a lui
fa riferimento una delle più antiche formule magiche tedesce dette di Merseburg (mitico episodio, Wotan
seppe guarire la slogatura di un cavallo con una formula magica). Personalità complessa: dio-mago, custode
di sapienza e forza magica della parola, ma anche ispiratore dell'impeto bellico del furor, audace e
irrazionale, gli eroi morti in battaglia finiscono nel paradiso dei guerrieri, il Walhalla.
Edda prosastica: manuale per i poeti e lettori di versi, contiene anche storie di mitologia norrena. Costituita
da un discorso preliminari e da tre parti (Gylfaginning - Inganno di Gylfi, Skaldskaparmal - Dialogo sul
linguaggio degli scaldi, Hàttatàl – trattato di metrica); l'artificio narrativo prevede un uomo versato nelle arti
magiche che arriva alla fortezza degli dèi, uno di essi parla con il poeta di poesia, e alla fine la finzione viene
dimenticata e si passa ad un vero e proprio dizionario di metafore, le kenningar. (Borges) Anche padre degli
dei. Presenta caratteristiche contrastanti: nelle fonti nordiche assume atteggiamenti di tipo sciamanico
attribuiti ad una presupposta origine nordorientale del culto. Affinità con dio celtico Lug, identificazione con
Mercurio e frequente associazione con le Matres testimonierebbero in epoca più antica in favore di una
profonda influenza celtica.
Thor: Donar-thor, sinonimi di nomi germanici che indicano il tuono, identificato con Ercole; prerogativa di
dio della tempesta e dei fenomeni naturali. In epoca romana è stato più spesso identificato con Giove. Eroe
fortissimo e benefico, uccisore di mostri e giganti. Jovis dies, giovedì, giorno di Giove, Thursday, Thorsday,
giorno di Thor. Presente nei racconti del Ragnarok (fine del mondo per la mitologia norrena: nel
battaglia
Gylfaginning e nella Voluspà, la finale tra le potenze della luce e dell'ordine e quelle delle tenebre
intero mondo verrà distrutto
e del caos, in seguito alla quale l' e quindi rigenerato). Il culto di Odino
potrebbe essersi diffuso gradualmente fino alle regioni più appartate del mondo germanico, fondendosi con
la primitiva religione vanica. Il risultato di questo sincretismo si rispecchierebbe nel mondo mitologico
nordico dove da un lato gli dei Vani si personalizzano rivelando più spiccate caratteristiche individuali,
dall'altro gli stessi Asi assumono nuove funzioni di tipo vanico.
Tyr: Complessa e scura, identificata con Marte (Martis dies, Tuesday, tiesday ant. Frisone). Una posizione
un tempo molto più importante di quella guerriera, identificato anche come dio venerato dai Semnoni.
Vani: Tacito indugia a descrivere il culto attribuito alla divinità femminile Nerthus. Dea nascosta in un carro
coperto da un velo e trascinato da giovenche, in processione tra i popoli a lei devoti. Notevole è il fatto che il
nome ritorni al maschile nel dio nordico Niordr capostipite dei Vani e padre di Freyia e Freyr, venerato a sua
volta a Uppsala come dio della fertilità. Due tipi di religiosità, racconto della guerra e successiva
pacificazione tra due stirpi divine, quella dei Vani e quella degli Asi, a cui appartengono Odino, Thor e Tyr. I
Vani(al singolare Vanr) sono una delle due stirpi della mitologia norrena, l'altra, molto più conosciuta, è
Æsir
quella degli (Secondo Snorri proveniente dall'Asia). Dopo una lunga guerra, e avendo come ostaggio
Hœnir e Mímir, i Vanir sono diventati alleati degli Æsir ed insieme lotteranno contro le forze distruttive di
Hel nel Ragnarök. Il culto degli Asi portato dalle genti indoeuropee avrebbe avuto la meglio sul culto
autoctono dei Vani. Il dualismo tra i due pantheon interpreta con molta evidenza gli elementi contrastanti che
dovevano coesistere all'interno della religiosità germanica fin da tempi molto antichi.
Il contrasto tra Cesare e Tacito si può spiegare anche pensando alla differenza cronologica
▪ tra le due testimonianze, sopratutto se consideriamo l'enorme evoluzione compiuta dai
Germani proprio in quel periodo. In questi anni soprattutto attraverso le relazioni, pacifiche
ed ostili, con Galli e Romani, i Germani hanno sviluppato una nuova capacità dinamica
rendendo più espliciti e quindi manifestati al mondo esterno certi atteggiamenti spirituali e
religiosi dapprima inosservati, e forse modificando in senso più attivo ed aggressivo i loro
ideali umani e religiosi. Bisogna tener conto anche della vastità del territorio e del
frammentarismo delle tribù germaniche quale appare anche da Tacito malgrado riesca nella
sua sintesi a mettere in luce i caratteri comuni.
Rilevata una notevole varietà di usi funebri, distinzione fra popolo e defunti di alto rango
▪ con splendide tombe naviformi, cibo e acqua lasciati per attraversare l'aldilà;
I Germani dovettero subire in vario modo l'influsso di altre religioni vicine per lo più a noi
▪ poco note, e questi contatti non furono certamente uniformi per tutte le tribù disseminate sul
territorio germanico. Ad esempio risente della vicinanza di analoghi culti celtici la devozione
ad alcune divinità femminili dette Matronae o Matres (notevole numero di iscrizioni latine
nella zona renana).
Pratica di sacrifici di bottini e prigionieri di guerra
▪ culto di boschi e piante
▪ divinazione per mezzo di bastoncini iscritti o attraverso l'interpretazione dei nitriti e dei
▪ fremiti dei cavalli
venerazione verso le facoltà profetiche delle donne
▪ dèi chiamati ad intervenire direttamente nella vita degli uomini
▪
• il re dove esiste ha una funzione oltre che civile e funge in qualche caso da mediatore dell'aiuto
divino, spesso ha rapporti di parentela con la divinità, come attestano le genealogie tradizionali dei
sovrani Ostrogoti, detti discendenti dagli Asi o di famiglie regnanti svedesi e anglosassoni con
capostipite Odino.
• Le assemblee e le attività giuridiche sono sempre affidate alla protezione delle divinità e il loro esito
dipende dall'approvazione divina.
La vita individuale dell'uomo germanico è guidata da atteggiamento di fede cieca e di
▪ conseguente spiccato fatalismo verso le decisioni degli dei.
La società germanica
• Certe istituzioni comuni a tutti i Germani sono proprie anche di altre popolazioni sopratutto a nord
dell'Europa.
• Famiglia: istituzione fondamentale, la Sippe, nel senso più ampio gruppo che si riconosce nella
discendenza da un antenato comune. Legame di sangue in primo piano, indispensabile per
comprendere non solo i rapporti sociali ma della mentalità germanica primitiva. Coscienza di
superiore interesse collettivo, in cui la personalità dell'individuo passa in secondo piano alla radice di
atteggiamenti caratteristici dell'uomo germanico, come la vendetta di sangue e le faide familiari
sentite come obblighi giuridici che inducono nel caso dell'assassinio di un parente ad uccidere
l'omicida o un suo congiunto quasi gli individui siano considerati tutti uguali e intercambiabili nello
spirito dell'appartentenza alla stessa collettività familiare. Entrambi le linee di parentela importanti,
materna e paterna. Doveri dell'uomo e della donna che sembrano costantemente equilibrarsi fra loro,
secondo principi di eguaglianza e parità nel matrimonio. Preminenza della linea maschile nelle
successioni
• Il “comitatus”: c'è un ideale opposto che tende alla piena realizzazione dell'individuo e allo stimolo
e all'esaltazione delle qualità personali. Gruppi di uomini tendono a evadere dalle consuetudini
pacifiche ed agresti della Sippe per dedicarsi completamente alle armi, al servizio di un capo illustre.
Non ha legami di sangue, ma una libera scelta in base alla quale il capo e il suo seguace stipulano
quasi un patto di adozione: il princeps si impegna a proteggere e mantenere il guerriero (comes) e ad
offrirgli banchetti e doni prestigiosi. Il comes combatte in cambio per acquistare fama e potenza al
suo capo. Valori dell'onore e assoluta lealtà reciproca. Il comitatus si regge su di un rapporto
gerarchico, non solo tra capo e guerrieri ma anche tra membri stessi del seguito in un continuo sforzo
di emulazione per la conquista di sempre maggior stima da parte del princeps e di preminenza
all'interno del gruppo. Può prestare servizio anche presso altre nazioni in cui esista uno stato di
guerra, quasi come una compagnia di mercenari. Sono centri di fondazione di un potere politico
autoritario ed individuale.
• Tipo più ampio di aggregazione politica nella descrizione di Tacito della cerimonia di ingresso nella
vita pubblica del giovane con l'assunzione da parte sua delle armi, e afferma che da quel momento
non sarebbe più appartenuto alla casa ma allo stato. Associazione superiore di una res publica che
trascende la concezione tribale della Sippe.
• Il re viene eletto dall'assemblea e puà essere deposto da questa in qualsiasi momento sopratutto
quando vuole imporre autoritariamente la sua volontà: la sua funzione è sacra, la sua persona è
importante in quanto simbolo della comunità e viene scelta in base alla fiducia nella sua capacità di
interpretare e assecondare i voleri degli dei e del fato.
• Accettazione del principio dell'autorità individuale presente con più frequenza presso i Germani
dell'Ovest, monarchia d