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Precisazioni sulle tribù dei popoli del germanico occidentale

E’(IX sec., scritto nel monastero di Fulda). composto da un verso allitterante (la prima lettera o il primo suono di almeno due parole per verso è uguale, ci sono varie combinazioni possibili).

La prima fonte certa sulla conoscenza dei Germani ci viene da Tacito, con la sua opera omonima nella quale descrive le tribù germaniche a contatto con l’Impero Romano e fa un discorso etnografico sulle popolazioni abitanti in questo territorio, relative proprio ai Germani occidentali. Fa un elenco lunghissimo, distinguendo i cosiddetti Istevoni, ossia i Germani sui fiumi Reno e Veda (Franchi centrali, Svevi, Alemanni e Bavari), Erminoni (fiume Elba) composto dai Longobardi e Ingevoni (Mare del Nord) caratterizzati da Angli, Sassoni, Juti e Frisoni.

Istevoni ed Erminoni confluiscono nel ramo del tedesco antico, mentre gli Ingevoni nelle cosiddette “lingue ingevone”, dove l’inglese rappresenta il componente principale.

Il Germanico Settentrionale

Distinguiamo una prima fase linguistica chiamata protonordico (II-III d.C al IXsec.), ancora piuttosto compatta la cui datazione viene fatta sulla base di frammentariiscrizioni brevi) fatte su vari materiali utilizzando un "alfabeto" runico,(incisioni,caratterizzato da segni che corrispondono a suoni diversi ed è simbolo diqualcos'altro. Ad un certo punto della storia, le rune saranno utilizzate come unalfabeto ma inizialmente usate a scopo epigrafico per augurare buon auspicio,espresso con frasi brevissime.

Con la successiva età vichinga (IX-XI sec.) si apre il periodo delle conquisteterritoriali per via marittima o sui fiumi. Per "vichingo" si intende uno status socialeed esistono gruppi vichinghi presso la popolazione danese, svedese, norvegese,finlandese ed islandese. Sono formati da uomini che si mettono d'accordo percompiere spedizioni specifiche con delle armi (non è un popolo, in quanto

“vichingo” è un termine norreno che significa “vic”, che vuol dire baia, fiordo, insenatura, mentre “ing” indica l'appartenenza ad una stirpe o tribù o provenienza -> non comprende donne, anziani e bambini). Sul piano linguistico non possediamo molti documenti, in quanto si è ancora lontani dalla conversione ufficiale al Cristianesimo. I vichinghi vengono in contatto con altre culture e religioni attraverso saccheggi e depredamenti. A partire dall’anno 1000, con la conversione dell’Islanda da parte di un gruppo di vichinghi danesi e la fondazione di un nuovo popolo. In questo periodo si assiste alla produzione di tantissimi testi scritti, specialmente in zona tedesca, dove si ha anche una varietà notevole di contenuti. Testi poetici, in prosa, traduzioni, testi giuridici, storici e cronache, oltre ad una produzione di tipo didattico e scolastico, come grammatiche e

trattati. Solo dopo il XIV sec. è possibile individuare delle lingue ben distinte: gruppo più ad occidente (islandese, feroese, danese, norvegese). Islandese e norvegese sono inizialmente la stessa lingua, in quanto l'Islanda è colonizzata dagli stessi norvegesi ma, essendo isolata, conserva la parte più arcaica della lingua. Norreno=antico islandese, in quanto la maggior parte delle opere letterarie in norreno sono prodotte proprio in Islanda. Una delle opere più importanti tradotte in norreno è la cosiddetta "Edda Poetica", una raccolta di 19 carmi scritti con lo stile della poesia epico-eroica. Una metà riguarda argomenti mitologici (creazione, fine del mondo, Dei...) di cui si raccontano storie anche abbastanza interessanti, e un'altra incentrata sulle avventure degli eroi, tra cui le gesta di Sigfrido. L'Edda è stata scritta nella metà del XIII secolo e la lingua di composizione

noncorrisponde più alla fase antica ma al tedesco medio. La maggior parte dei poemi dell'Edda sono certamente nati dalla tradizione dei menestrelli medioevali, e tramandati oralmente. Di nessuno di esse è stato possibile individuare uno specifico autore.

Analoghe difficoltà riguardano l'identificazione del luogo d'origine dell'Edda. Poiché l'Islanda non fu colonizzata prima dell'870, qualsiasi composizione precedente deve necessariamente provenire da altri luoghi, molto probabilmente dalla Norvegia.

Eventuali poemi più recenti, invece, sono probabilmente di origine islandese. Gli studiosi hanno cercato di studiare il problema della localizzazione geografica dell'Edda esaminando i riferimenti alla flora e alla fauna contenuti nel testo; ma anche questo approccio non ha dato risultati certi. Sebbene non vi siano lupi in Islanda, per esempio, è certo che i poeti islandesi, discendenti dei norvegesi, conoscessero molto bene.

questa specie. Collegata a quest'opera vi è l'"Edda un trattato sulla poetica dedicato adin prosa", un gruppo di poeti (chiamati "scaldi") che componevano delle poesie encomiastiche (poesia scaldica) per celebrare la vittoria di questi re. L'autore di quest'opera è Snorri Sturluson (figlio di Sturla), un erudito epersonaggio molto in vista nella cultura islandese e scrive questo trattato ispirandosialla mitologia raccontata nell'Edda poetica, esplicando tutte le metafore relative aimiti scaldici. E' proprio in questo periodo, nel medioevo islandese, che si dà il via al genere dellesaghe letterarie, racconti in prosa che avevano avuto origine dai racconti popolari. Esistono almeno un centinaio di saghe scritte in islandese antico e sono di varianatura: possono trattare leggende di eroi, la vita dei santi. Alcuni autori moderni lo hanno paragonato al genere del romanzo, nonostante siamolto diverso dalla.

sensibilità moderna attuale. 20/10/20

Le origini dell'indoeuropeistica

L'indoeuropeistica (detta anche linguistica indoeuropea o filologia indoeuropea) è quella branca della linguistica storica e della linguistica comparativa che si occupa della ricostruzione della lingua indoeuropea e delle evoluzioni storiche delle lingue indoeuropee. Sorta su basi scientifiche nel secondo decennio del XIX secolo, ha elaborato e si avvale principalmente del metodo comparativo che consente, attraverso il confronto tra le lingue note, l'individuazione di corrispondenze strutturali sistematiche, attraverso le quali è possibile elaborare un quadro d'insieme di quella lingua indoeuropea che di per sé non ci è nota, essendo una lingua preistorica che quindi non ha lasciato testimonianze dirette. Insieme all'archeologia e alla storia, l'indoeuropeistica cerca anche di ricostruire, sempre per via induttiva, i caratteri del popolo indoeuropeo che

Parlò tale lingua, e il suo successivo smembramento chediede origine ai popoli indoeuropei storicamente noti.

Il 2 febbraio 1786 William Jones, orientalista britannico che in India lavorava comegiudice al Tribunale supremo di Calcutta, pronunciò, presso l'AsiaticSociety del Bengala da lui fondata e della quale era presidente, il discorso che vieneconsiderato il punto di svolta nel cammino di nascita dell'indoeuropeistica:Jones apre le porte a quella che verrà considerata la scienza indoeuropeistica, chestudia l'indoeuropeo e le lingue ... "ÜberFriedrich Schlegel pubblica nel 1808 die Sprache und Weisheit der Indier","Sulla (indiani dell'India, nonlingua e sulla sapienza del popolo indiano"pellerossa): egli si concentra sulla lingua indiana antica (sanscrito) e ipotizzal'esistenza di una lingua che sia non solo capostipite delle altre ma anche un metodoper verificare se le lingue come le conosciamo oggi.

sanskritico, greco, latino, persiano e germanico. Questo lavoro di Bopp segnò l'inizio degli studi comparativi sulle lingue indoeuropee. La linguistica comparativa si occupa dello studio delle lingue attraverso il confronto dei loro elementi strutturali, come i suoni, le parole e le regole grammaticali. Grazie a questa disciplina, è stato possibile ricostruire l'antica lingua madre, l'indoeuropeo, da cui discendono molte delle lingue parlate oggi in Europa e in alcune parti dell'Asia. La metodologia utilizzata nella linguistica comparativa prevede l'analisi delle somiglianze e delle differenze tra le lingue, al fine di individuare le regolarità e le leggi che governano l'evoluzione linguistica nel tempo. Attraverso questo approccio, è stato possibile stabilire relazioni di parentela tra le lingue e ricostruire l'evoluzione di determinati suoni e forme grammaticali. La linguistica comparativa ha avuto un impatto significativo nello sviluppo delle scienze umane, contribuendo alla comprensione della storia delle lingue e delle culture. Grazie a questa disciplina, è stato possibile tracciare le migrazioni dei popoli indoeuropei e ricostruire parte della loro cultura e delle loro tradizioni. In conclusione, la linguistica comparativa ha permesso di scoprire le relazioni di parentela tra le lingue indoeuropee e di ricostruire l'antica lingua madre. Grazie a questa disciplina, siamo in grado di comprendere meglio la diversità linguistica e culturale del nostro mondo.della lingua greca, latina, persiana e germanica. Egli introduce il concetto di sistematicità, sostenendo che un cambiamento non avvenga in automatico ma sistematicamente e per la prima volta venivano studiate sistematicamente le relazioni tra le lingue indoeuropee al di là delle semplici analogie lessicali, che potrebbero essere frutto di coincidenze o di prestiti. Bopp, al contrario, mostrò come i nessi tra le lingue della famiglia coinvolgano anche i sistemi grammaticali e i sistemi morfologici, che non possono essere oggetto di scambi tra le lingue, ma soltanto derivare da un comune antenato. Cronologicamente anteriore, ma diffuso soltanto dopo il lavoro di Bopp fu quello del danese Rasmus Christian Rask. I suoi risultati sono in gran parte simili a quelli di Bopp; tuttavia, il diverso percorso seguito dai due studiosi (Bopp era orientalista, Rask germanista) portò i due lavori a esiti complementari: se a Bopp si deve l'individuazione dellecorrispondenze sistematiche dei sistemi morfologici, a Rask vail merito di aver individuato analoghe corrispondenze nel campo della fonetica.

Stammbaumtheorie di Schleicher: “Le prime divisioni dei popoli indoeuropeiSchleicher aveva la convinzione che questi tratti comuni alle linguegenerali”;avessero un’origine genetica e che se fosse possibile creare un albero genealogico perqualsiasi essere vivente, fosse possibile crearne uno anche per le lingue.Quando si delinea tale genealogia ci si basa non solo sui tratti comuni ma anche sulledivergenze tra le lingue.

Schleicher e il metodo comparativoS. formula dei principi base da seguire per studiare queste lingue.pubblica “CompendioTra il 1861 e il 1862 della grammatica comparativa dellemettendo a paragone la morfologia delle lingue indoeuropee.lingue indoeuropee”Egli sosteneva che per valutare una lingua si dovesse verificare l’aspetto morfologicodelle lingue comuni. Il mutamento deve essere sistematico e

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A.A. 2020-2021
32 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/15 Filologia germanica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martiipacini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia germanica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Cianci Eleonora.