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DIRITTO AMMINISTRATIVO

Il diritto urbanistico si riferisce alla disciplina del governo del territorio, la legge base di questa

materia è la legge urbanistica n.1156 del 1942.

Il diritto urbanistico è una partizione del diritto amministrativo che riguarda gli enti pubblici

territoriali che vanno a costituire la pubblica amministrazione che cura l'interesse pubblico e si

occupa dell'attività amministrativa che è l'insieme delle attività svolte dagli apparati amministrativi

dello Stato e dalle amministrazioni pubbliche.

L'attività amministrativa è la trasformazione di un potere in un atto, lo svolgimento di tale

funzione passa attraverso il procedimento. Tutto ciò che l'amministrazione intende fare deve

essere verificabile dai cittadini perché utilizza i soldi pubblici, ogni cittadino può fare ricorso

davanti al giudice in quanto ha un interesse legittimo davanti al potere.

Il modo per controllare l'esercizio del potere è la funzione amministrativa che è visibile nel

procedimento amministrativo. Si partecipa ad un procedimento presentando delle istanze che

indicano perché secondo me non va bene il procedimento. I giudici amministrativi che difendono il

cittadino nei confronti del potere sono: TAR (I°), Consigli di Stato (II°), Cassazione (III°).

La pubblica amministrazione è strutturata in:

- Enti pubblici: comune, provincia, regione, ecc...

- Uffici: strutture organizzative di base dei soggetti pubblici.

- Uffici-organi: es: il consiglio comunale è organo del comune perché può

adottare degli atti con effetti verso l'esterno. Altri esempi sono la giunta

comunale, il sindaco e tutti i dirigenti.

L'atto finale del potere è il provvedimento amministrativo, esso è autoritativo in quanto produce

effetti giuridici in capo a terzi, indipendentemente dalla natura favorevole (urbanizzazione di aree

agricole) o sfavorevole (esproprio) degli stessi. Tutti i provvedimenti amministrativi sono tipici e

nominati e dunque sono previsti dall'ordinamento e predefiniti dalla legge. Fanno eccezione le

ordinanze di necessità e urgenza che vengono adottate dai sindaci per contrastare divieti specifici

(calamità naturali: terremoti o rifiuti, oppure leggi non rispettate: prostituzione, alcool), questi non

sono tipici perché i loro effetti non sono predefiniti dalla legge, ma sono soggette a limiti

temporali. Le fasi del procedimento amministrativo sono:

- fase dell'iniziativa: può essere di parte (un privato) o di ufficio (l'amministrazione).

- fase istruttoria: tutte le attività necessarie all'amministrazione per inquadrare il problema e

per raccogliere tutti i dati.

- fase decisoria: è la fase di chiusura con la quale viene adottato il provvedimento.

- fase di integrazione dell'efficacia: è prevista solo in alcuni casi nei quali devono essere posti in

essere alcuni adempimenti perché il provvedimento produca effetti.

Il principio di immedesimazione organica afferma che gli atti messi a punto dagli organi di

amministrazione sono imputabili direttamente all'ente pubblico; non c'è una distinzione tra chi

pone in essere l'atto (consiglio comunale) e chi ne subisce le conseguenze (comune). Gli organi

hanno determinate competenze, mentre gli enti hanno determinate attribuzioni.

- principio di imparzialità (art. 97 cost) -> divieto di disciminazione: l'amministrazione non deve

trattare in modo diverso i cittadini, con un occhio di

riguardo verso i soggetti più deboli (borse di studio).

- principio di buon andamento (art. 97 cost) -> capacità dell'amministrazione di raggiungere i

propri obiettivi nel minor tempo e nel miglior modo

con il minor dispendio.

- obbligo di motivare i provvedimenti.

- principio di trasparenza -> l'istanza di accesso agli atti.

- principio di partecipazione -> il privato deve poter partecipare all'intervento.

LE NORME COSTITUZIONALI

Le norme costituzionali da sapere sono:

- articolo 2 : la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia

nelle formazioni sociali.

- articolo 3 II comma: è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e

sociale che limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini impedendo il pieno sviluppo della

persona umana.

- articolo 41 III comma: la legge può determinare i programmi e i controlli perché l’iniziativa

economica sia indirizzata e coordinata a fini sociali.

- articolo 42 II comma: la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge che ne determina

i modi di acquisto e di godimento.

- articolo 97: prevede che i pubblici uffici siano organizzati in modo che siano assicurati il buon

andamento e l’imparzialità.

- articolo 117 -> si riferisce al governo del territorio: I principi fondamentali contenuti nella

legislazione statale vincolano solo le regioni a statuto ordinario. Per le regioni a statuto speciale la

cost. prevede una potestà legislativa primaria (che incontra solo i limiti dei principi generali). La

legislazione urbanistica ha finito per essere assorbita dal PRG che è divenuto il “catalizzatore” di

tutte le norme sull’intero territorio.

LE FUNZIONI URBANISTICHE

La funzione principale del diritto urbanistico è la regolazione urbanistica che consiste nella

funzione pianificatoria. Attraverso la pianificazione avviene la conformazione dei suoli. La funzione

principale è accompagnata dalle funzioni ordinarie che sono due:

- funzione di salvaguardia ha lo scopo di evitare le trasformazioni del territorio, laddove non ci

sia alcuna pianificazione e di evitare che nel periodo tra l'adozione e l'approvazione dei

piani l'assetto urbanistico possa essere compromesso dall'eventuale rilascio di permessi

urbanistici. Se la richiesta di permesso di costruire è autorizzabile secondo la vecchia

normativa ma contrasta con la normativa ancora da approvare, l’amministrazione

sospende ogni determinazione. Tra l'approvazione e l'applicazione però potrebbe

trascorrere molto tempo, l'adunanza plenaria del consiglio di stato del 2008 ha risolto

questo problema stabilendo che il PRG deve essere approvato entro tre anni dalla sua

adozione, altrimenti il comune deve concedere il permesso di costruire in relazione al piano

regolatore precedente. Nei casi di salvaguardia eccezionale, invece, anche se il permesso di

costruire è stato rilasciato si può sospendere l'efficacia del permesso sospendendo anche i

lavori di costruzione. Queste sono adottate solo in presenza di determinati presupposti

dato che incide pesantemente sugli interessi del privato che viene indennizzato.

- funzione di disciplina sostanziale indica i criteri e gli standard che guidano e limitano l'attività

Pianificatoria che si esplica per mezzo di due strumenti: la legge Ponte ed i Piani Territoriali.

La legge ponte introduce l'articolo 41-quinquies concernente i codici standard urbanistico-

edilizi. La legge non può definire con precisione questi limiti e rapporti, si introducono, così,

le cosiddette leggine: leggi su argomenti molto specifici che vengono delegate dal

parlamento al governo (procedura di delegificazione). I limiti vengono stabiliti in relazione

alle zone territoriali omogenee definite dal decreto ministeriale 1444/1968 che sono:

A: centro, B: periferia, C: espansione, D: industriale, E: agricolo, F: attrezzature pubbliche.

I piani territoriali sono strumenti di indirizzo della politica del territorio da parte della

provincia o della regione e vanno distinti dai piani regolatori in quanto non hanno una

funzione conformativa del territorio e non hanno come destinatario il cittadino, ma

un'altro ente pubblico. I piani territoriali erano previsti dalla legge urbanistica del 1942 con

lo scopo di orientare e coordinare l'attività urbanistica, sono facoltativi, privi di una precisa

dimensione territoriale e con un'efficacia non vincolante. I piani territoriali, in genere, non

vennero attuati e questo portò alla diffusione del piano regolatore che è esplicatore della

funzione principale di pianificazione e conformazione dei suoli.

I comuni hanno tutto questo potere perché dal 2001 è stata fatta la modifica del titolo 5°

della costituzione dedicato alle autonomie locali che porta ad una visione sempre più in

senso federalista portando al cosiddetto federalismo a costituzione invariata che attua una

politica più in senso federalista, ossia che il potere viene suddiviso tra i vari organi dello

stato, non cambiando comunque la nostra repubblica che rimane una struttura

centralizzata. Questo avviene alla luce del principio di sussidiarietà che si distingue in:

- sussidiarietà orizzontale: molte funzioni amministrative vengono declinate ai privati per

mancanza di fondi: liberalizzazione del mercato.

- sussidiarietà verticale: le funzioni amministrative devono essere allocate ad un livello che

sia il più possibile vicino al cittadino: il comune; questo va coniugato

al principio di adeguatezza: ci sono delle funzioni che è meglio

allocare a livelli superiori poiché coinvolgono interessi più ampi

(centrali idroelettriche, discariche).

IL PIANO REGOLATORE GENERALE

I contenuti base del PRG sono:

- le localizzazioni: sono aree destinate a opere ed impianti pubblici e determinano i vincoli di

inedificabilità assoluta a tempo indeterminato sulla proprietà. L'articolo 42 III

comma della costituzione afferma che la proprietà privata può essere, solo nei casi

previsti dalla legge e salvo indennizzo, espropriata per motivi di interesse generale.

Questa norma prevede l'indennizzo solo per le espropriazioni; ma nel caso delle

localizzazioni non si tratta di un vero e proprio esproprio, ma di un vincolo di

inedificabilità e quindi il cittadino non ha diritto ad essere indennizzato. Queste

disparità sono state risolte dalla sentenza 55/1968 della corte costituzionale che ha

fatto un'interpretazione sostanzialistica dell'articolo affermando che l'articolo 42

della costituzione deve far riferimento non solo alle espropriazioni formali ma anche

alle espropriazioni anomale: ossia a quelle che determinano un sostanziale

svuotamento della posizione proprietaria. La corte costituzionale, inoltre, ha

dichiarato costituzionalmente illegittimi i vincoli di inedificabilità che comportino: la

inedificabilità assoluta del bene, il tempo indeterminato di vigenza del vincolo e la

non previsione di un indennizzo. Il problema di indennizzo, però, si pone solo se il

proprietario ha il diritto di edificare su quel terreno. Se un terreno che non ha lo IUS

AEDUFICANDI viene sotto

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A.A. 2010-2011
6 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sgri90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto urbanistico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Allena Miriam.