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S G
EGNALI AUSSIANI
Variabili aleatorie congiuntamente gaussiane.
20.1 -
Sia dato un vettore di variabili aleatorie
= [ , , … , ]
1 2
definite su di uno stesso esperimento casuale. Le variabili
si dicono congiuntamente gaussiane se la loro densità di
, , … ,
1 2
probabilità congiunta è del tipo:
1
− ( − , − ,…, − )
( , , … ) = 1 1 2 2
2 (20.1.1)
1 2
dove è una forma quadratica definita positiva:
( )(
= ∑ ∑ − − ); =
(20.1.2)
=1 =1
un’opportuna costante di normalizzazione ed co-
, , …
1 2
stanti reali.
Ponendo:
[ … [ …
= ] ; = ]
1 2 1 2 (20.1.3)
e introducendo la matrice :
12
…
11 12 1
…
21 22 2
−1
=[ ]
… … … … (20.1.4)
…
1 2
la densità di probabilità (20.1.1) può ulteriormente scriversi:
1 −1
− (−) (−)
() = 2 (20.1.5)
Funzione caratteristica di variabili aleatorie con-
20.2 - giuntamente gaussiane.
La funzione caratteristica associata al vettore aleatorio
è definita come segue:
= − ̅̅̅̅̅̅̅ ̅̅̅̅̅̅̅̅̅̅̅̅
(−)
() = = (20.2.1)
dove:
12 Si noti che la forma quadratica è definita positiva quindi la matrice dei coefficienti ad es-
sa associata è certamente non singolare.
338 Lezioni di Teoria dei Segnali - Analisi dei Segnali Aleatori -
−
1 1 1
−
2 2 2
= [ ]; =[ ]
… … (20.2.2)
−
Tenuto conto dell'espressione della densità di probabilità (20.1.5), la
(20.2.1) si può ancora scrivere:
()
1 1
−1 −1
(−)− (−) (−) − (20.2.3)
= ∫ = ∫
2 2
Sia una matrice ortonormale che diagonalizza la matrice ,
cioè tale che si abbia: ]
= , , … ,
diag[
1 2 (20.2.4)
essendo: 0 … 0
1
0 … 0
2
diag[ , , … , ] = [ ]
1 2 (20.2.5)
… … … …
0 0 …
i cui elementi, come è noto, sono gli autovalori della matrice .
Dalla (20.2.4) discende facilmente:
1 1 1
−1
= [ , ,…, ]
diag (20.2.6)
1 2
Se nell'integrale all'ultimo membro della (20.2.3) si effettua la seguen-
te trasformazione di variabili: −1
= = (20.2.7)
cui, in virtù della ortonormalità della matrice , corrisponde un de-
terminante Jacobiano di modulo unitario. Si ottiene:
1
−1
−
() = ∫
2
(20.2.8)
Ponendo inoltre: = (20.2.9)
Tramite la (20.2.4), si ottiene ancora:
CAPITOLO - 20 – Segnali Gaussiani - 339
1 1 1
1
, ,…,
diag
− ( )
1 2
() ∫ 2
=
2 (20.2.10)
2
∞
∑ ( − )
−
=1
2
∫
= = ∏ ∫
2
−∞
=1
L’integrale ad argomento della produttoria è riconducibile all’integra-
le noto: ∞ 2
2 −
β−α √
∫ = 4 (20.2.11)
−∞
Con anche complesso purché con parte reale strettamente positiva.
1
e
ponendo in ogni fattore della produttoria nella (20.2.10),
= β = α
2
otteniamo:
∞ 2
1
2
−
−
()
= ∏ ∫ = ∏
√2
2 2
(20.2.12)
−∞
=1 =1
Calcolando la produttoria all'ultimo membro della precedente
si ottiene per la funzione caratteristica associata alle variabili aleato-
rie l'espressione:
= − 2
1
−
() = () = ((2) ||) ∏
2 2
=1
1 1 (20.2.13)
2 , ,…,
[ ]
∑ diag
− −
1 2
= √(2) || = √(2) ||
=1
2 2
1 1
, ,…,
[ ]
diag
− −
1 2
= √(2) || = √(2) ||
2 2
dalla quale imponendo la condizione di normalizzazione , si
() = 1
ottiene per la costante il valore
1
= (20.2.14)
||
√(2)
che sostituito nella (20.2.13) consente finalmente di scrivere:
1
−
() = 2 (20.2.15)
Sostituendo il valore appena ottenuto per la costante nel-
l’espressione della densità di probabilità (20.1.5) di un vettore di va-
riabili aleatorie congiuntamente gaussiane si ottiene:
1 1 −1
− (−) (−)
() = 2
(20.2.16)
||
√(2)
340 Lezioni di Teoria dei Segnali - Analisi dei Segnali Aleatori -
che è univocamente determinata noti che siano la matrice e il vet-
tore .
Densità di probabilità di ordine inferiore.
20.3 -
Nota la funzione caratteristica associata ad variabili aleatorie
è in generale possibile dedurre le funzioni caratteristiche relative ad
un qualunque sottoinsieme di esse. A tal fine si consideri un vettore
in del tipo , cioé caratterizzato
̂
ℝ = [ , … , 0, , … , ]
1 −1 +1
dall'avere la -esima componente pari a zero. Un vettore del tipo an-
zidetto può essere ottenuto da un generico vettore appartenente a
−1 premoltiplicando quest'ultimo per una matrice d’ordine
ℝ
ottenuta inserendo nella matrice unitaria di ordine
× ( − 1) − 1
una riga nulla nella -esima posizione. Se si valuta la funzione caratte-
ristica in corrispondenza di si ottiene:
̂
̅̅̅̅̅̅̅̅̅̅̅
̅̅̅̅̅̅̅̅̅̅̅
( )
̂
( ) = ( ) = =
(20.3.1)
Si osservi che in virtù della definizione data per la matrice ,
è un vet-
= = [ = , … , = , = , … = ]
1 1 −1 −1 +1 −1
tore a dimensioni, ottenuto eliminando la componente -esima
− 1
di . In modo analogo s’individua il vettore di variabili aleatorie
In termini dei vettori appena definiti si ottiene:
= . ̅̅̅̅̅̅̅̅̅̅̅ ̅̅̅̅̅̅̅
̂
( ) = = = ∫ ()
ℝ
∞
(20.3.2)
= ∫ (∫ () ) = ∫ ()
−∞
−1 −1
ℝ ℝ
= ()
che rappresenta la funzione caratteristica delle variabili aleato-
− 1
rie .
, … , , , … ,
1 −1 +1
La (20.3.2) consente di affermare che, nota la funzione carat-
teristica associata a variabili aleatorie definite su di uno stesso espe-
rimento casuale, è possibile ottenere quella associata ad un qualun-
que sottoinsieme di esse. Essa si ottiene ponendo, nella funzione ori-
ginaria, uguali a zero le componenti del vettore corrispondenti alle
variabili che non appartengono al sottoinsieme di interesse.
Ponendo nella (20.2.15), tenuto conto della (20.3.2)si
=
ottiene: CAPITOLO - 20 – Segnali Gaussiani - 341
1 1 1
̂
̂ ̂
− − −
̂
() = ( ) = = =
2 2 2 (20.3.3)
̂
dove è la matrice che si ottiene da cancellando la riga e
≜
̂
la colonna -esima. è pertanto una matrice definita positiva.
Ponendo nella (20.3.3) , e , si ot-
= = =
tiene la densità di probabilità:
1
1 −1
̂
− ( (−)) (−)
( ) =
2
|̂
−1
√(2) |
1 (20.3.4)
1 −1
̂
− (− ) −
= = ()
2
|