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STORIA DELLA LINGUA ITALIANA (i)
LEZIONI PROF. GIRARDI
La linguistica studia il linguaggio come facoltà concreta e/o astratta, focalizzandosi sul suo funzionamento e funzione, volgendo la propria attenzione non soltanto a quello dell'uomo ma anche a quello degli animali.
Spesso si cade nell'errore di confondere la teoria generale del linguaggio con quella che il filosofo americano Pierce denominò SEMIOLOGIA o SEMIOTICA.
La semiologia (da semiòn, "segno") è la scienza generale dei segni in senso lato cioè sociali (de Saussure). Essa dunque verte sul segno come elemento del processo di comunicazione e di significazione. In particolare, il segno funziona attraverso convenzioni, e sua caratteristica peculiare è l'arbitrarietà: viene creato da un mittente e ricevuto da un destinatario che, per comprenderlo, devono precedentemente utilizzare lo stesso codice e pertanto nei suoi tratti essenziali.
- "Je segno è un evento o cosa che dirige l'attenzione verso altri eventi o cose." (Robin)
- "Je segno è uno stimolo associato a un'immagine mentale." (de Saussure)
Esistono due tipologie di segni:
- NATURALI: chiamati più comunemente indici o sintomi; sono naturali, involontariamente e privi di arbitrarietà e codice;
2) ARTIFICIALI
sono volontari in senso stretto e convenzionale Ogni sistema di mediazione graficizzato per chi lo utilizza e deve sempre, indifferente, funzionare secondo un codice noto con il quale stesso ci si attiva sin dai piccoli e che comunque bisogna imparare. I segni artificiali possono essere semplici (forma dei segnali stradali, dei rispetti, colori, ecc.) complessi: si pensa alle espressioni del viso agli atti paralinguistica di una comunicazione (parole o sbadigli) al tono della voce ai movimenti volontari e involontari e cosi via, essi non riguardano soltanto il veicolo visivo, ma anche quello iconico (opere di arte e film) e quello auditivo (musica).
L'ARBITRARIETÀ
L'arbitrarietà non riguarda esclusivamente i sistemi di segni in senso proprio ma anche i sistemi linguistici. In ogni lingua infatti si possono considerare paradossal- mente segni arbitrari, dal momento che sin dal primo giorno di vita siamo immersi in esso. Conseguentemente, le lingue non si possono considerare arbitrari rispetto al percorso evolutivo di cui sono oggetto, esse di fatto, sono storiche poiché possiedono una storia e subiscono modificazioni nel tempo (dimensione diacronica dia & chiopos ) e sincronica , modalità di funzionamento attuale.
Una buona prova dell’arbitrarietà delle lingue e la TRADUZIONE. Es. rock traduzione rock inglese = rock roccia.
Nelle CONSONANTI:
* Le consonanti possono essere interlocaliche (es. esame), tenui e semplici (rispettivamente sorge quando si parla e per iscritto) oppure intense/complesse e doppie (doppie rispettivamente quando si parla e per iscritto);
- ch, gh, gl, qu sono digrammi ( = due grafemi uniti) che creano fonemi non esistenti in latino;
- j e w sono due semi-consonanti.
36 fonemi
Queste funzioni, insieme a quella poetica, detta
fu unione tutte insieme contemporaneamente, e debole,
a seconda del tipo di messaggio, domina prima l'una
e dopo l'altra.
LA FUNZIONE POETICA
Si riferisce all'organizzazione interna del messaggio stesso.
Per attuarla, infatti, il mittente deve curare in maniera
specifica la forma del suo messaggio e, sebbene non si
possa ovviamente parlare di testo poetico in senso stretto,
es. in messaggi pubblicitari, nei quali la poeticità viene
usata per muovere l'osservatore al
fine di vendere maggiormente, proprio grazie al suo
linguaggio fortemente espressivo.
In particolare, si (ottanente il principio di combinazione
rinuncia all'elemento della selezione (ad es. scelta di
un determinato vocabololezza) operando a livello basso della
equivalenza della familiarità e difficoltà della formulina
e autonomia, mentre la combinazione e costruzione della
sequenza avviene base della contiguità per (Jakobson).
La funzione poetica fa sì, infatti, che l'equivalenza,
ovvero il principio secondo il piano paradigmático, si
trasferisca anche a livello sintagmatico di
combinazione. Cioè, si creano delle particolari regole
di equivalenza che organizzano con regole specifiche
un testo che vuole esprimere poetico.
es. slogan I LIKE IKE. Costruito in modo da suonare bene
ai - allitterazione.
es. di voler costruire una rima con -ino.
tecnicismi, si possono divagazioni e casi vari. Esso, dunque, sarà specifico per argomenti semplici, e specifico per argomenti complessi.
3) dal FINE a cui mira e dalla situazione in cui ci si trova a comunicare (es. treno) condizionamento del CONTESTO.
LA RICERCA DI UNA LINGUA STANDARD
La lingua italiana non è così compatta e unitaria come invece sembrerebbe.
Già nel XVI secolo Bembo, in "Prose della volgar lingua", aveva proposto due modelli linguistici cui far riferimento: Boccaccio per la prosa e Dante e Petrarca per la poesia. Prima dell’unificazione d’Italia, in particolare la ricerca di uno standard riguardo la lingua scritta. D’Ascoli e... autori del ‘italiano contemporaneo, l’aveva puntato di lingua letteraria nonché di una lingua scritta fosibile, poco compattata e molto inoltre poco oggetto un linguista esterso e formastico da contrapporre alle lingue parlate del tempo. Questa preparazione durò fino alla fine dell’Ottocento ed è Pascoli: così che programmaticamente tenta un rinnovamento della poetica tradizionale.
Dopo l'unificazione d’Italia, invece, l'attenzione fu rivolta più che altro alla lingua parlata come base di quella scritta. Infatti, nel momento in cui la penisola italiana si unifica (1861) il problema della lingua non riguardò più solo gli scrittori, ma anche il popolo, che avrebbe l’esigenza sempre maggiore di avere una lingua comune. Al fine di risolvere questo problema venne interpellato Manzoni, che, dovendo trovare uno strumento, che non
A CAUSA DI , PER VIA DI, un tempo non comuni, ma ora sempre piu comuni.
- VARIANTI DIATOPICHE: sono modificazioni attraverso lo spazio, es. qui triveneto imparano presenta differenze restrittivamente ai tratti che distinguono l'italiano parlato e scritto di un settentrionale da quello di un toscano o un meridionale.
- VARIANTI DIASTRATICHE: sono legate alla posizione sociale del parlante (fattori socio-economico, sesso, eta, livello d'istruzione).
- VARIANTI DIAFASICHE: sono legate al variare delle situazioni e funzioni comunicative, degli argomenti di cui si tratta, del grado di confidenza con il interlocutore, ecc. E' proprio da questi fattori che dipende la scelta di registri: di tipo formale o informale (e fra questi anche sottocodici).
LINGUAGGI SETTORIALI E REGISTRI
I linguaggi settoriali, chiamati anche linguaggi speciali o sottocodici, sono caratterizzati da uno specifico vocabolario e impiegati da chi si muove in ambito lavorativo, culturale e sociale. Un esempio di linguaggio speciale e quello giornalistico, che deve essere comprensibile a tutti, ma che ha seguito nel tempo caratteristiche frasi standardizzate.
Si ha poi maggiore specializzazione di termini anche comuni: si pensa che "arbitrato" nel vocabolario ha una definizione, mentre in linguistica ci altro, cio chem "emicrania" nel vocabolario medico indica il dolore a una determinante parte della testa, mentre in quello comune viene banalizzato diventando un concetto piu generare.
Si puo rivenire anche a foto sottocodici, ovvero a linguaggi settoriali dotati di specifico vocabolario.