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Stanley rappresenta la classe lavoratrice
Il metodo deriva da Stanislavskij e influenza il teatro e la recitazione. Il lavoro all'interno dell'Actor studio porta in superficie un uso di gesti e dello spazio inediti: l'attore entra in contatto con gli oggetti di scena e li rende eloquenti. Brando fa un movimento ondivago, è l'oggetto dello sguardo di lei, che lo guarda più di quanto lui guarda lei; il Codice si affida al piano fisico, come in questo caso Stanley che si toglie la maglietta e lei distoglie lo sguardo anche se vorrebbe guardare. Nel regime classico solitamente si esponeva il corpo femminile, sempre secondo i canoni, mentre questo è un esempio atipico, nuovo; la parola di Brando è sempre confusa, perché mastica una cicca. Star: Marlon Brando e Marilyn Monroe. Klapp e Lowenthal affermano che la modernità è contrassegnata da un deterioramento dell'eroe, i personaggi non sono più straordinariamente
eccezionali; è un eroe problematico, che solitamente sono nei noir e nei one woman's film. Il successo è legato a una favorevole circostanza, non ad una solida struttura della società, esso non è garantito da un mondo che incarna alcuni ideali. Già col passaggio dagli anni 30 agli anni 40 c'è Citizen Kane, un cambiamento, come in dove il protagonista incarna la perdita dell'innocenza e la caduta dei valori americani; Dyer trova 4 pilastri della società americana che secondo loro creano la democrazia: - Dignità della gente comune - Democrazia come garanzia di libertà e qualità - Vangelo del duro lavoro - Fiducia nel progresso Nelle star degli anni 40 c'è l'immagine di contraddizione dell'ideologia dominante e anche delle ideologie rivoluzionarie e subordinate, come ad esempio il tema della sessualità (soprattutto femminile). Bette Davis si colloca tra due tipi femminili, lasuperfemmina e la superdonna.Tipi sociali prevalenti:- Il brav'uomo: John Wayne, anche quando è un fuorilegge ha dei valori morali alti- Il duro- La pin - up: Marilyn Monroe, Jane Fonda. Passano da icona sociale conforme adifforme.Tipi sociali sovversivi:- Il ribelle: Marlon Brando, Bette Davis, Katharine Hepburn, Jane FondaCarisma: Dyer cita Max Weber, che dice che una personalità ha carisma quando ècapace di legittimare quello che fa e la legittimazione può venire dalla tradizione, dallaburocrazia e dal capo.Bette Davis è un personaggio che rappresenta una certa indipendenza, sia della starche del personaggio: lei era una diva che contrattualizzava la sua posizione neglistudios e aveva un modo tutto suo di interpretare i suoi personaggi, si ricavava unposto personale in un mondo istituzionale come Hollywood. Quando durante la guerragli uomini vanno in guerra, le donne si appropriano degli strumenti per la cura di sé esi trovanoun posto nella società tutto loro; la Davis rappresenta una donna indipendente che non si omologa e che non ha bisogno di un uomo. Marilyn Monroe va collocata nelle coordinate della sessualità e moralità degli anni 50, in lei convive l’ordinario e la sessualizzazione che sono pubblicizzate sullo schermo che nella vita privata: la sua infanzia in povertà, il successo a Hollywood grazie sempre a figure maschili, il contatto col mondo intellettuale col matrimonio con Arthur Miller. È protagonista dello star system, la sua immagine è creata alla 20th Century Fox durante gli anni 50. Marlon Brando raggiunge la sua notorietà grazie al film di Elia Kazan, che dice che lui è un attore di grande talento con un’immaginazione mai eccentrica; rompe con lo stile dei grandi seduttori, seduce in un modo diverso da Cary Grant, Humphrey Bogart ecc. Incarna l’ideale del macho con una sensibilità femminile, usa in modo spavaldo
La seduzione e mostra anche fragilità; è un typecasting ideale, per il suo fisico e per la sua bellezza, ma presenta un'immagine diversa.
Gentlemen prefer blondes - Howard Hawks (1953)
Già nella canzone iniziale si illustra un'ambizione femminile, che è quella di sposare un milionario: Jane Russell e Marilyn Monroe sono già due dive affermate e nella commedia di Hawks il femminile è solitamente portatore di cambiamenti sovversivi. Le due donne indossano gli stessi vestiti, ma una è bionda e una è mora, rappresentano due tipi di bellezza: la Russell è più olimpionica e statuaria, la Monroe è una pin-up, che proviene dalla moda e dalla pubblicità e ha un corpo che rivela e non rivela; i costumi sono scintillanti, sono inquadrate sempre insieme perché sono una coppia.
Dorothy ha un tono pratico, va al sodo e nella coppia è quella ragionevole; quando Lorelai dice all'amica che...
si sposa, Dorothy mette già in discussione la loro relazione, il maschile non è convincente e si vede che la donna ambiziosa (Marilyn) ha trovato la sua "vittima". Riesce a interpretare una donna sì ambiziosa, ma anche tenera e innocente: incarna l'erotismo, ma anche la spontaneità, segue il suo istinto; ha una gamma di espressioni che vanno dalla seduzione all'ignoranza della vita. Lorelai incarna l'ignoranza geografica e non sa che Parigi è in Europa; essendo showgirl sono esposte allo sguardo dell'uomo, sono sia oggetto che soggetto. Dorothy è dalla stessa parte del maschile, mentre Lorelai seduce l'uomo ma esprime anche i suoi sentimenti sinceri allo stesso tempo. Cinema d'autore anni 50 - 60 Si colloca in un periodo storico di crisi dell'industria, esso è favorito da un ambiente poco rigido dal punto di vista della produzione; l'autore è il regista che sovrintende aTutte le fasi di produzione, che hanno un'idea, hanno scritto il film, hanno scelto gli attori e che considerano il film un momento d'indagine della propria personalità e della propria visione del mondo. I contenuti sono cari all'autori, complessi perché trattati in modo personale; lo spettatore è sollecitato, riflette, si ha una poetica autoriale che solitamente riporta ad un protagonista con un'angoscia profonda che lo spinge a riscattarsi.
La critica francese dei Cahiers du cinéma prende Robert Bresson come un autore di riferimento, con uno stile anti-spettacolare ed essenziale.
Diario di un curato di campagna
Robert Bresson – (1950)
Il neorealismo italiano stabilisce un nuovo rapporto tra la scrittura e il cinema, che è contradditorio. La critica francese della fine degli anni 50 riprende alcuni registi e stabilisce cosa sia il cinema d'autore.
Il diario descrive l'essenziale, ciò che è difficile da
spiegare cioèl’esistenza, non è facile ritrarre un concetto esistenziale; non conta cosa succede nella narrazione, si vuole narrare l’interiorità anche poco significativa. Il curato ha una crisi di fede e tutta la vicenda è compresa nel senso interiore di sé; il cinema d’autore usa il senso di disorientamento, indugia su gesti lenti che non permettono l’empatia col protagonista, si tolgono gli elementi spettacolari che attraggono la nostra attenzione, come il fischio fuori campo (non si mostra la sua provenienza, non ha senso). Mostra una condizione esistenziale senza rispondere, la scrittura di solito è logica e risponde a una domanda, mentre ora non spiega niente; la scrittura toglie, il racconto si costruisce su pochi elementi. L’esistenza è proposta senza particolare commento, tranne quello del protagonista che ha più domande che risposte: è un film esistenziale, che mostra un parroco durante una crisi di fede.crisi di fede e d'identità. Il protagonista riflette la Francia postbellica, in crisi e fragile. Il diario potrebbe permetterci di avvicinarci al protagonista, ma lui non ce lo permette, c'è sempre un distacco. La ricerca del cinema si concentra su come raccontare il reale, con il montaggio. Nel cinema moderno il personaggio è un elemento centrale, siamo attratti dalle vicende interiori del protagonista, che però non sono chiare e non sono interpretate in maniera univoca. Nuova temporalità, tempi morti e circolari che mostrano lo scorrere della vita. Nouvelle Vague: I quattrocento colpi, Hiroshima mon amour (1959: Truffaut e Resnais). È difficile identificare dei punti coerenti, è un fenomeno che non si identifica come una scuola con un manifesto, ma fa parte di qualcosa di più grande: le radici del fenomeno sono negli anni '50 e si sviluppa negli anni '60. Le reazioni sono duplici, chi critica dice che non tratta temi storici -scuola del cinema verità, che si concentra sulla rappresentazione della realtà senza alcuna manipolazione o finzione. Questo genere di cinema si basa sulla documentazione di eventi reali e sulla testimonianza di persone coinvolte in tali eventi. Un altro movimento importante è il cinema d'autore, che si contrappone al cinema commerciale e si concentra sulla visione personale e artistica del regista. Questi registi cercano di esprimere le proprie idee e emozioni attraverso il linguaggio cinematografico, utilizzando spesso simbolismi e metafore. Infine, non possiamo dimenticare il cinema sperimentale, che si distingue per la sua ricerca di nuove forme espressive e narrative. Questi registi cercano di rompere le convenzioni tradizionali del cinema e di esplorare nuove possibilità artistiche. In conclusione, il cinema è un'arte che si evolve costantemente, influenzata da diverse correnti e movimenti. Ogni movimento ha contribuito a definire il linguaggio cinematografico e ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del cinema.uo;immagine simbolo di Parigi. Il protagonista, Antoine Doinel, è un ragazzino ribelleche vive in una famiglia disfunzionale. La scuola è un luogo di oppressione per lui, doveviene umiliato e punito. Antoine si rifugia nel cinema, rubando un libro da una libreria eandando a vedere film al cinema. Alla fine, scappa di casa e si rifugia in una spiaggia, simbolodi libertà. La Pointe CourteAgnès Varda – (1955)Il film è ambientato in un villaggio di pescatori, dove una coppia è in crisi. La donna,interpretata da Silvia Monfort, è una parigina che si sente fuori luogo in quel contesto. L’uomo,interpretato da Philippe Noiret, è un pescatore che non riesce a comunicare con la moglie. Ilfilm alterna scene di vita quotidiana nel villaggio con scene di dialogo tra i due protagonisti. Alla fine, la coppia si riunisce e decide di rimanere insieme. Cléo de 5 à 7Agnès Varda – (1962)Il film segue la vita di Cléo, una cantante popolare, durante due ore della sua giornata. Cléo è inattesa di ricevere i risultati di una biopsia, che determineranno se ha il cancro o no. Durante il film, Cléo incontra diversi personaggi che influenzano il suo modo di vedere la vita. Alla fine, Cléo riceve i risultati della biopsia e scopre di non avere il cancro, trovando una nuova speranza per il futuro. Le bonheurAgnès Varda – (1965)Il film racconta la storia di un uomo felice, interpretato da Jean-Claude Drouot, che tradisce la moglie con un’altra donna. Nonostante la sua infedeltà, l’uomo continua a dichiararsi felice e a cercare la felicità in ogni aspetto della sua vita. Alla fine, la moglie scopre la relazione e il film si conclude con un finale tragico. Sans toit ni loiAgnès Varda – (1985)Il film segue la vita di Mona, una giovane donna senza fissa dimora, interpretata da Sandrine Bonnaire. Mona vaga per la Francia, incontrando diversi personaggi lungo il suo cammino. Alla fine, Mona muore di freddo in un campo, senza che nessuno sappia chi sia veramente. Il film solleva temi di emarginazione sociale e di alienazione nella società moderna.