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UTENTE
Consumer
Prosumer
Contributor -> uno che contribuisce alla comunicazione, all’istituzione.
Far diventare il consumer, un contributor.
GRIGLIA CLASSIFICAZIONE DA PARTE DEGLI UTENTI
Andare a controllare la comunicazione per vedere se siamo di fronte ad una comunicazione
Centrifuga (accentrata. Esporta sui social) o centripeta (accoglie materiale esterni che ne diventano costitutivi).
E’ praticato il social tagging?
E’ raccomandata l’istituzione di servizi come bookshop, ristorazione, servizio stampa
Vediamo quali sono le fasce di servizi che secondo le migliori pratiche europee vengono servite al pubblico on
line:
- Servizio Location
Affitto spazi museali per banchetti, ricevimenti, eventi.
- Ristorazione e turismo
- Ufficio Stampa
- Bookshop ed attività editoriali che l’istituzione può organizzare
- Servizio di collocamento (segnalazione di posti liberi, stage, praticantato) e formazione
VEDIAMO LA GRIGLIA PUNTO X PUNTO
1 fascia – SERVIZI INERENTI LA STRUTTURA
-Affitto spazi museali
Potremmo trovare info di contatto ma anche il virtual tour, il form di prenotazione. Si potrebbe svolgere tutta la
pratica on line.
Vedere se queste istituzioni che valutiamo hanno o meno questa forma di servizio.
Esempio: Albertina di Vienna – c’è un vero e proprio business degli spazi.
-Ristorante e caffè
Esempio: Tate Modern – mette subito nella barra a sinistra l’area Eat e Drink.
Possibilità consultare il menù, la carte dei vini? C’è un menù per bambini?
Orario d’apertura?
Prenotazione on line del tavolo al ristorante.
Menù per le feste? Possibilità di contattare direttamente il ristorante.
Che tipo di ristorazione, se ci sono tavoli esterni. Sono tutte cose che attirano il visitatore.
-Turismo
Cooperazione con istituzioni e agenzie turistiche.
2 fascia – SERVIZI TURISTICI
L’istituzione culturale va concepita in un contesto urbano che va valorizzata. Vediamo cosa organizza.
Troviamo link ad alberghi e ristoranti? Ci sono istituzioni che al massimo hanno messo un link a tripadvisor?
Ci sono cooperazioni con tour operator?
Vendono pacchetti?
L’istituzione culturale si preoccupa di mostrarsi all’interno di un “ambiente culturale” (definiz di Salvatore Settis)?
Un territorio che non è solo questo o quel monumento ma è un sistema di tradizioni, feste, scoperte
enogastronomiche.
Ci da info su itinerari naturalistici? Es. sito di Veio: vediamo solo le rovine? No, magari ci sono itinerari che
mettono insieme natura ed ecologia.
Ci sono itinerari artistici-archeologici?
- Bookshop digitale
Capire se al bookshop fisico si accompagna anche la vendita internet.
Esempio: Tate Modern. Sul sito dice che c’è un bookshop fisico (segnalazione importante) ma anche un
bookshop digitale. E’ molto articolato, ci sono anche dei coupon prepagati in vendita. Ci sono i trends di vendita,
c’è lo shop blog dove lasciare recensioni, info sul custode service, sui diritti di recessione.
In Italia siamo molto indietro.
Esempio: National Gallery Shop
C’è persino 1 area dedicata agli acquisti tipicamente natalizi. Anche qui chiara azione di marketing. Persino
possibilità di ordinare delle stampe e personalizzarle. Creerebbe molti posti di lavoro.
-sala stampa
In Italia ci si è dotati finalmente di un addetto stampa ma la promozione on line della stampa ha diverse forme.
Esempio National Gallery: area dedicata ai giornalisti, invia persino foto in alta definizione a chi ne fa richiesta.
Info per ottenere l’accesso per riprese cinematografiche.
-produzione libraria
Grandi musei di solito sono editori dei vari cataloghi e guide.
E’ prevista una voce x il copyright? E’ prevista una picture gallery o picture library?
Si può ordinare una riproduzione delle opere del museo.
E’ presente catalogo pubblicazioni? Novità editoriali? L’indice del libro?
C’è il Print on demand? Ossia possibilità di acquistare soltanto single sezioni del libro. Utile per libri non più a
catalogo.
C’è servizio di editoria digitale? Ha una rivista on line?
Materiali didattici
Collocamento
Farsi ripetitore di offerte di lavoro.
Es. Tate – descrive nel dettaglio la mansione, persino il compenso annuo. Si può inserire il cv online.
formazione
Materiale per l’educazione.
Programmi per i disabili, laboratorio della diversità, tutti i programmi per le scuole.
Formazione per adulti -> organizzano corsi? Corsi online?
La Thyssen Museo ha il servizio per dare crediti alle università.
GRIGLIA ARCHEOLOGI
Settori sviluppati dai migliori musei europei
Colonna A
Sono le voci più ricorrenti sulla pag di un museo: sede, logo, che tipo di ente è
Che tipologia di materiale è conversato? (è un museo antropologico? Scientifico?)
Ha del patrimonio documentario? (Se ci sono documenti sulla storia del museo, dei reperti)
La mission del museo?
Organigramma dell’ente (spesso manca il referente nei nostri siti italiani, a chi rivolgersi x organizzare visite con
gruppi ecc.I siti più strutturati hanno proprio l’organigramma)
Ha delle partnership?
Pubblicità e sponsor? Spesso hanno logo e link diretto
Foto dell’edificio? Storia e piantina? Ci possono essere musei fatti da grandissimi architetti
Informazioni sul sito web
Parte molto curata nei musei esteri. Informazioni su tutta la struttura di comunicazione sul web.
Molti musei oltre alla lingua nazionale hanno lingue estere: controllare se le lingue estere sono applicate a tutto il
sito e non solo all’homepage.
Strategie di presentazione del patrimonio
Esempio Museo Van Gogh ha diviso le opere per tipologie. E’ un museo monografico
Esempio British Museum nelle gallerie fa una divisione per i grandi periodi di civiltà presenti. Ti riporta tutte le
sale che riportano esempio al patrimonio egiziano.
CANTIERI DELLA MEMORIA, OGGI
Viviamo una fase velocissima di sconvolgimenti nella comunicazione generale.
La rivoluzione digitale trasforma la nostra vita quotidiana, lavoro, economia ecc.
La rivoluzione digitale cambia la tradizione dell’eredità culturale che finora era trasmessa soprattutto da grandi
istituzioni culturali.
Ulteriore cambiamento in questi ultimi tempi: tradizionalmente la ricerca umanistica e scientifica si tramandava
fondamentalmente attraverso testi scritti dai depositari delle conoscenze stesse. In rete l’autorevolezza dei
membri dell’istituzione culturale già è sottoposta ad una dura concorrenza perché in rete chiunque parla e
propone saperi
5 competenze che le istituzioni devono acquisire o mettere in campo utilizzando risorse esterne:
1) Capacità di rimedi azione – cosa intende? Pensiamo ad un museo strettam disciplinare. Occorre riuscire
a trasferire su altri media o su nuovi media queste conoscenze. Bisogna riuscire a coltivare
continuamente una pluralità di approcci scientifici differenti.
2) Capacità di offrire un’ampia gamma di servizi – spesso la logica è “siamo qui e siamo aperti alle tot ore”
3) Apertura verso la pratica collaborativa, al web 2.0 – non più soltanto consumatori abbastanza passivi ma
produttori e consumatori contemporaneamente
4) Progetto di un modello di gestione economica
5) Maggiore convergenza tra le effettive esigenze delle attività di virtualizzazione nelle istituzioni e il lavoro
di ricerca e sviluppo delle imprese e nei servizi.
FUNZIONI DELL’ISTITUZIONE CULTURALE ALL’EPOCA DELLE RETI
Le funzioni sono:
- Riarticolazione
- Garanzia
- Creazione di narrazioni, simboli, legami
- Equilibrio (analogico-digitale, creatività-didattica; luoghi-flussi; distinzione-ibridazione;individuo-
collettività)
Oggi con la moltiplicazione dei media c’è una rinarrazione della storia. Ciascuno può proporre la propria visione
della storia e far convergere una community su di essa.
Le istituzioni culturali non possono ignorare che oggi viviamo in una società delle reti.
Spettacolarizzare: provare a spettacolarizzare i musei.
Occorre cercare di capire come possiamo SPETTACOLARIZZARE ON LINE il patrimonio di un museo.
- Ricordare che sono istituzioni culturali pubbliche. Da sempre hanno avuto la funzione di mediare
all’interno di una società.
Hanno svolto una ricerca con griglia di rilevamento che è divisa in:
662 campi in modo da poter descrivere un sito nei minimi dettagli.
Le sezioni sono:
info generali sull’ente (acquisto biglietti, di che si tratta, lingue straniere)
info sul sito
mostre ed eventi (può avere una mostra permanente e 1 area dedicata ad una mostra temporanea o
essere solo sala espositiva)
biblioteca
archivio (c’è archivio digitale?)
Sito archelogico (se lo è)
Servizi (bookshop, sala stampa ecc)
Interattività
Accessibilità ed usabilità del sito
In questa ricerca il 30% dei siti analizzati non ha la doppia lingua.
GRIGLIA
UE si è preoccupata di dare un assetto alla comunicazione web delle istituzioni culturali.
Protocollo di Lundt in Svezia -> decidere linee guida sulla valorizzazione del patrimonio e coordinarsi nell’ambito
della digitalizzazione del patrimonio stesso.
Noi abbiamo oggetti d’arte fisici, patrimonio librario, opere d’arte che dobbiamo digitalizzare.
2005 Progetto Minerva: principi necessari x organizzare un sito culturale.
2008 Progetto Michael: guardava soprattutto alla digitalizzazione. Essa non è scannerizzare tutto, occorre
operare sui metadati. Se non abbiamo questi non possiamo creare un sistema digitale duraturo, soprattutto se
non sono compatibili con quelli internazionali.
Ne è nato un grande contenitore. Europeana.
Gli algoritmi di Google sono segreti.
Esempio Museo del Prado
Sistema scomodo perché appare la ricerca per autore ma non tutti sanno quali autori sono presenti in questo
museo.
Quando clicchiamo sul quadro ci viene fuori una presentazione che può essere allargata ed è presente una
piccola scheda, l’audioguida.
Ci sono istituzioni culturali che mettono 4 o 5 opere ma non digitalizzano tutto perché altrimenti temono di
perdere visitatori. Si è molto più invogliati a visitare un museo se lo si può visitare in tutti i suoi patrimoni.
Ci sono siti di musei che hanno aree dedicate alla conservazione dove spiegano il restauro, le tecniche di
conservazione ecc.ecc.
Strategie di presentazione del patrimonio
Bassa – media – alta -> in base alla quantità di materiale digitalizzata nel sito (alta chi ha digitalizz tutte le
opere).
Esempio Museo Munch di Oslo, vediamo s