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LA PITTURA VASCOLARE RODIA
OINOCHOE RODIA LEVY (620/600): molto sontuosa, sovrapposizione di fregi con animali identici gli uni
agli altri, forse un po’ troppo ripetitiva. Idea delle dimensioni, crescendo di animali dal basso verso l'alto.
Raffinata decorazione floreale.
PIATTO CON GORGONE (600A.C): la Gorgone viene qua rappresentata come Potnia Theron, e tiene per
il collo due anatre. Il volto risulta enormemente sproporzionato rispetto al corpo snello e le grandi ali nonché
la gamba scoperta dall'abito indicano movimento.
PIATTO DI EUFORBO CON EROI (600 aC): opera eccezionale, rappresenta uno scontro fra Ettore e
Menelao per il corpo di Euforbo caduto. Da notare la raffinatezza della decorazione degli scudi e dell'ornato,
che è preponderante sulla scena. Gioco per creare un volto con occhi allungati orecchini-scudi e triangolo,
che rappresenta la fronte.
PIATTO DI BELLEROFONTE: proveniente da Thaos, vediamo la chimera rampante mentre l'eroe si
irrigidisce brandendo la lancia, e mescolandosi con le ali di Pegaso.
TESTA DI KOPUROS DAL DIPYLON: grande unità formale, elementi collegati fra loro, plastica del volto
delicatissima, soprattutto intorno alle guancie. I capelli sono a perle, sottilmente variate nella grandezza.
Emerge dolcezza e spiritualità da questa statua.
KOUROS DI VOLOMANDRA(550/540):delicato ed elegante, con gambe lunghe e tornite dalle ginocchia
incise, di fattura attica. Mani e gambe a chiasmo, il volto è gentile e i lineamenti contornati, ha tensione ed
eleganza, la capigliatura è a perle, ma la testa è piccola rispetto alle spalle. Povertà di senso plastico.
CAVALIERE RAMPIN (550a.C): è una statua equestre arcaica in marmo, alta circa 123 cm e divisa in due
pezzi: corpo e resti del cavallo , che si trovano nel Museo dell'Acropoli ad Atene, e la testa (che ad Atene è
un calco) si trova invece nel Louvre di Parigi. È l'unico esempio conservato di scultura equestre dell'arte
greca arcaica .La testa del cavaliere fu ritrovata sull'Acropoli di Atene nel 1877, dove fu acquistata
dall'omonimo diplomatico francese e poi donata al Louvre. Dieci anni dopo furono ritrovate anche le altre
parti del corpo del cavallo e del cavaliere nella cosiddetta colmata persiana. L'opera fu pensata
originariamente come parte di un gruppo statuario, forse in coppia con un altro cavaliere. Jurgen Kleine
ritiene si trattasse dell'anathema che Pisistrato fece innalzare sull'Acropoli dopo la battaglia di Pallene del
546 a.C. alla quale parteciparono i suoi figli che all'epoca avevano tra i venti e i venticinque anni. Altri
studiosi, tra i quali H. Payne, hanno pensato al vincitore di una gara equestre, come farebbe pensare la
corona di foglie di quercia che porta il cavaliere e che era vinta ai giochi di Nemea e ai giochi istmici. Si è
ipotizzato che potesse rappresentare uno dei due figli di Pisistrato, celebrati dopo una vittoria agonistica.La
statua presenta tracce di vernice rossa e nera. Il cavaliere evidenzia diverse caratteristiche tipiche del kouros
attico, a partire dai kouroi del Sounion come le spalle larghe, i fianchi dritti e rigidi, la vita alta e stretta, ma
è definito entro una migliore resa anatomica, soprattutto nel petto ampio e nella schiena resa più
plasticamente, piuttosto che basandosi su effetti lineari. Il corpo è definito semplicemente ed è in contrasto
con la decoratività della barba e dell'acconciatura. Altre particolarità asimmetriche non risultano essere
convenzionali nell'età arcaica. La vitalità del fanciullo appare nuova, con una maggiore naturalezza data dal
dorso incurvato leggermente verso il cavallo e soprattutto dalla torsione della testa che diverrà tipica in
seguito per questo tipo di statua.
KROISOS (520): Fermati e piangi presso il monumento del defunto Kroisos, che Ares rabbioso un giorno ha
ucciso mentre combatteva nelle prime file. Questa è la dedica ritrovata sulla base della statua rinvenuta ad
Atene, mentre il corpo del kouros era stato trafugato e poi restituito. E' un esempio di statua monumentale (2
metri) non votiva, ma funebre. Il corpo, forse un ritratto del giovane, rappresenta l'ideale di virilità arcaica:
scattante, sportivo e guerriero, ma dal volto sereno e sorridente di fronte a una morte valorosa in battaglia.
PHRASIKLEIA(550/540): Sema di Phrasikleia. Sempre mi chiamerò fanciulla, perché questo nome mi
dettero gli Dei al posto del matrimonio. Aristion di Paro mi fece. Corrispettivo femminile di Kroisos, è una
fanciulla morta prima del matrimonio . La statua di marmo pario, ha un'altezza di 211 cm e sorge su un
piedistallo alto 26 centimetri. È in posizione eretta e indossa un lungo chitone, decorato con fiori e meandri.
Attorno alla vita indossa una cintura. La parte anteriore dei piedi e sandali sono visibili. Il braccio destro
ricade in basso e tiene saldamente con la mano il chitone. Il braccio sinistro è piegato davanti al corpo e in
mano tiene un melograno, simbolo di morte. Sulla testa indossa una ghirlanda di fiori, intorno al collo una
collana e un braccialetto su ogni braccio. I disegni sul vestito sono fatti ad incisione
STELE DEGLI ALCMEONIDI (540): E' composta da una colonna, su cui è incastonata la stele, e dalla
sfinge alata in cima: ci sono fiori di loto (morte) e palme. Sulla stele è rappresentato un giovinetto, con in
mano un melograno e al polso l'ariballos per le esercitazioni ginniche, mentre in basso c'è una bimba che si
stringe a lui. L'impostazione delle figure è preponderante: il giovane è appoggiato al lato sinistro, il punto di
contatto col corpo della bambina segna l'asse centrale. Il movimento obliquo dell'ariballos segna la sommità
del capo della bimba.
CRATERE CON ACHEI A TROIA: Priamo li incontra quando i Greci chiedono Elena indietro, sono
rappresentati testi importanti per la città.
CRATERE CORINZIO (VI secolo a.C) : pittura gioiosa ed estroversa, vasi con grandi figure e uso di colori
supplementari, la ceramografia corinzia si distacca dalla produzione consueta con minuti fregi animaleschi e
particolari convenzioni figurative: scompare l'aspetto "tessile" della decorazione cambia il tono fra il fregio
centrale e le ripetitive immagini in basso, con fregi di animali. E' un corteo ben ritmato che rappresenta il
fregio centrale, con Poseidone ed Anfitrite.
FRAMMENTI DELLA PINAX DI PENDESKOUFI: motivo delle onoranze a Poseidone: in un frammento
lo vediamo sul carro insieme ad Anfitrite, con aspetto ufficiale, nel tema della teophania. L'evocazione è
lieve e gioiosa per i contorni lievi e gentili. Nell'altro è rappresentato Poseidone in veste di cavaliere creando
un bell'effetto pittorico con l'opposizione del cavallo bianco a quello scuro.
PINAX DI PITSA (terzo quarto del VI secolo): trovata nella caverna di Pitsa, dedicata alle ninfe, è un
frammento di pittura corinzia, non di eccezionale qualità, che presenta una teoria di offerenti in senso
decrescente che vanno verso l'altare di destra. I colori sono semplici e vividi.
KOTYLE CON SUICIDIO DI AIACE: gli avevano promesso le armi di Achille, ma, quando Agamennone
le dà ad Odisseo si suicida dalla vergogna (tema del patto non rispettato). Vediamo Aiace che si butta su una
spada.
ANFORA A PANNELLI CON TESTA DI CAVALLO(580): ad opera del pittore della Gorgone, il vaso
presenta sfondo nero e una testa di cavallo, molto dolce e femminile, al centro di una metopa. La forma è
compatta e ben bilanciata, spoglia di qualsiasi ornamento. Oltre a cavalli si rappresentavano anche teste
femminili e elmi.
DINOS DEL PITTORE DELLA GORGONE (590/580): segna una regressione perché i fregi si
sovrappongono l'uno sull'altro,con animali e sirene che si rincorrono, determinando una prevalenza
dell'ornato sull'elemento narrativo. Nel fregio superiore si ha lo scontro fra Perseo e le Gorgoni, piuttosto
anonimo, ma segnato da un graffito minutissimo.
TRIPODE: narra la nascita di Athena.
KYLIX CON COMASTI (570 a.C.): panciuti per i posticci, che mettono anche sul sedere, stanno ballando
e fanno parte del corteo di Dioniso.
COPPA DEL PITTORE DI HEIDELBERG (560 aC): coppa del tipo Siana, ovvero dove la decorazione dei
alti esterni si sovrappone senza tener conto delle linee di separazione del labbro. E' rappresentata la
consegna del piccolo Achille al centauro, e le figure si muovono come in una processione, con gesti ampi e
cordiali.
LEZIONE OTTO: IL CRATERE FRANCOIS (570)
il cratere a volute attico prende il nome dal suo scopritore, il soldato-archeologo Alessandro Francois, che lo
scoprì a Dolciano nel 1856. Il Granduca, che era il primo a decidere che farne e lo inviò al Museo
Archeologico di Firenze. E' stato danneggiato più volte, da un custode pazzo alla fine del XIX secolo e
dall'alluvione del 1966. Il vasaio si chiamava Ergotimos, il ceramografo Kleitias. Il vaso è particolarmente
lussuoso per la quantità di fregi sovrapposti (alla maniera di Sophilos), sette in tutto. Sull'orlo è
rappresentata la caccia al cinghiale calidonio, con gli eroi della leggenda (nota che Atalanta ha le carni
bianche), riconoscibili sia dal nome (che, in certi casi, è importante per le famiglie ateniesi) che dall'arma
caratteristica. Dall'altro lato è raffigurato lo sbarco degli Ateniesi a Delo (o a Creta, visto che Delo è dopo
Nasso,e in tal caso, non si giustificherebbe la cmparsa di Arianna). Teseo è rappresentato come un citaredo,
ed è davanti ad Arianna (inventrice della danza) e alla nutrice. la danza dovrebbe essere di festa, per essersi
salvati dal minotauro. Di nuovo, i nomi dei fanciulli sono quelli delle famiglie più illustri ateniesi. Sul collo
sono rappresentati i giochi funebri in onore di Patroclo, con Achille che tiene in mano il tripode della
vittoria, rispecchiato nell'altro alto da una centauromachia. Il fregio più importante però è quello centrale,
con la raffigurazione delle nozze di Peleo e Teti, , con le quadrighe che si susseguono insieme agli dei in
ordine gerarchico. Teti è all'interno del palazzo, pudica, mentre Peleo è rappresentato già maturo. Dioniso,
nel corteo, guarda verso di noi e porta l'anfora che conterrà poi le ceneri di Achille. Sul fregio inferiore torna
Achille che tende un agguato al più giovane figlio di Priamo, Troilo, con Polissena che getta a terra un ydria,
terrorizzata, mentre a destra Priamo ed Eleno assistono impotenti. Dall'altro lato c'è la riammissione di
Efesto (dio degli Artigiani) nell'Olimpo, sempre ad opera di Dioniso. Sul piede c'è la lotta, narrata da
Stesicoro, delle gru e i pigmei, che è come un dramma satiresco alla fine della tragedia. Nelle anse c'è un
Artemide come potnia theron e Achille che porta il corpo di Patroclo. In tutti questi miti viene ce