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SOLUZIONE DI PROBLEMI E CREATIVITA’
Problemi e struttura dei problemi
problemi
I sono costituiti dalle situazioni in cui un qualche obiettivo deve essere raggiunto ma non
si conoscono i mezzi con cui può essere raggiunto o non si conosca la strategia che consenta di
risolvere la situazione problematica.
I problemi possono essere ben definiti o mal definiti.
ben definiti,
Se i problemi sono la struttura del problema si presenta in modo preciso, cioè sono
chiaramente individuabili i costituenti e l’obiettivo del problema.
mal definiti,
Se i problemi sono il problema non presenta confini ben delineati e talvolta l’obiettivo
non è ben specificato.
In base alla seconda categoria, i problemi possono essere definiti come problemi che più
frequentemente richiedono una strategia di soluzione riproduttiva e problemi che invece richiedono
più frequentemente una strategia produttiva. I primi sono quei problemi per i quali una procedura di
risoluzione è stata sperimentata o è familiare. Invece i problemi del secondo tipo sono quelli per la
cui soluzione si deve applicare una procedura innovativa o del tutto nuova come risultato di un atto
di creatività.
Processo di soluzione di problemi
Il processo di soluzione dei problemi è costituito da 4 fasi (Polya 1968):
1) Il solutore cerca di comprendere il problema raccogliendo le informazioni che il problema stesso
impone di acquisire.
2) Il solutore tenta di escogitare un piano che gli consenta di valutare se la sua esperienza lo può
aiutare a trovare una soluzione accettabile.
3) Il solutore tenta di mettere in atto il piano controllando tutti i passaggi che il piano richiede.
4) Il solutore applica una procedura di controllo a ritroso per vedere se il risultato ottenuto può
essere raggiunto anche con un altro metodo e se tutte le operazioni svolte sono tra loro coerenti.
Rappresentazione dei problemi, algoritmi ed euristiche di soluzione
spazio del problema
Lo rappresenta la struttura astratta del problema; è costituito da tutti gli stati
del problema (stato iniziale, stati intermedi, stato finale) e dagli operatori (le procedure o le azioni
che vengono applicate per trasformare uno stato in un altro stato fino al raggiungimento dello stato
finale del problema) (Newell, Simon 1972).
I problemi possono essere risolti in due modi: mediante l’applicazione di un algoritmo, o mediante
una strategia euristica.
algoritmi
Gli sono delle procedure che, se applicate ricorsivamente, consentono di risolvere
correttamente il problema; sono procedimenti di calcolo numerico che conducono alla risoluzione di
un problema attraverso un numero finito di passi.
Spesso però il problema è troppo complesso per essere adeguatamente rappresentato a livello
cognitivo in vista della soluzione.
euristiche
Le sono strategie generali di soluzione dei problemi e sono indipendenti dal loro
contenuto, cioè possono essere applicate a problemi di qualsiasi dominio, mentre hanno come
obiettivo solo la loro semplificazione (Newell, Simon).
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Ci sono tre tipi di euristica:
basata sull’analisi mezzifini
Con l’euristica il problema cognitivamente troppo esteso viene
trasformato in una sequenza di sottoproblemi ognuno dei quali ha un sottoscopo. La soluzione del
problema implica la soluzione dei singoli sottoproblemi individuando i mezzi che consentono di
raggiungere i rispettivi sottoscopi.
basata sull’esame a ritroso
L’euristica consente di risolvere il problema a partire dal risultato
corretto e risalendo passo dopo passo allo stato iniziale del problema per controllare la correttezza
della procedura.
basata sulla semplificazione
L’euristica consiste nel produrre una rappresentazione semplificata
del compito e tentare una simulazione della soluzione per provarne l’efficienza.
Risolvere i problemi per “insight” per prove ed errori
Spesso i problemi vengono affrontati con l’approccio che consiste nel trovare
una soluzione ai problemi facendo dei tentativi ed escludendo le prove che non hanno avuto
successo. Con questo approccio a volte gli individui riescono a trovare una soluzione alla situazione
problematica, ma molte altre volte no. In questi casi per risolvere i problemi viene usata la modalità
chiamata insight.
Max Wertheimer (1959), uno psicologo della Gestalt, propose che la soluzione produttiva (creativa)
emerge nel momento in cui l’individuo coglie delle relazioni nuove tra i costituenti della situazione
problematica, relazioni che in origine non risultavano evidenti. Quindi l’insight consiste nella
ristrutturazione cognitivopercettiva della situazione problematica in base alla quale si determina
una riorganizzazione profonda e unitaria dei costituenti del problema.
I problemi che richiedono soluzioni creative vengono risolti all’improvviso, mentre nei problemi in
cui si applicano strategie di tipo riproduttivo la soluzione viene raggiunta gradualmente.
Ostacoli alle soluzioni creative
La soluzione creativa mediante insight di problemi può essere ostacolata o resa impossibile da
fattori cognitivi: l’impostazione soggettiva (Einstellung) e la fissità funzionale.
soggettiva
Gli effetti dell’impostazione derivano dal fatto che la ripetizione di un particolare
processo di soluzione impedisce agli individui di considerare percorsi di soluzione alternativi
transfer negativo
(Luchins 1950). Il consiste nell’abitudine di applicare i tipici algoritmi aritmetici
nel calcolo delle addizioni e delle sottrazioni (Bartlett 1958).
fissità funzionale
La impedisce soluzioni produttive perché gli individui restano fissati alle
funzioni degli oggetti normalmente e naturalmente sperimentate. Perciò quando gli individui
manifestano l’incapacità di vedere funzioni alternative negli elementi costitutivi della situazione
problematica trovano il problema praticamente insolubile (Duncker 1945 “problema della scatola e
della candela”; Birch e Rabinowitz 1951 “problema delle due funi”).
Vincoli retorici nella soluzione dei problemi
Una delle difficoltà che gli individui possono incontrare nella soluzione di problemi consiste nei
vincoli interpretativi imposti dalla microstruttura del discorso, cioè dall’interpretazione del
problema suggerita dalla presenza di singoli termini verbali o singole espressioni (Mosconi e
D’Urso 1974).
Struttura psicologica del problema: la corrispondenza tra l’ordinamento del discorsoproblema e
la struttura del problema è condizione fondamentale della buona costituzione psicoretorica del
discorso e della facilità psicologica del problema.
Uso dell’analogia nella soluzione
Uno dei modi per risolvere problemi è quello di usare una fonte nota come guida per sviluppare una
soluzione per la situazione problematica nuova analoga alla situazione nota. Affinché ciò si possa
realizzare l’analogia deve essere riconosciuta come rilevante per il problema che si sta considerando
e poi deve essere modificata per la situazione particolare.
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Il ricorso all’analogia come procedura per risolvere problemi richiede che il solutore individui una
corrispondenza strutturale tra due situazioni problemiche, anche differenti sul piano del contenuto,
transfer positivo
per poter effettuare un della procedura di soluzione dalla situazione in cui è stata
applicata con successo alla nuova situazione problemica. Quindi il processo di transfer positivo
basato sull’analogia implica che il solutore possa effettuare una comparazione tra due informazioni
strutturali estratte dalle due situazioni problemiche.
Solutori esperti
Gli individui esperti nei loro specifici domini di competenza sono più abili a risolvere problemi nei
loro domini rispetto agli individui meno esperti o principianti.
La particolare abilità degli esperti è dovuta alla capacità di selezionare sulla base dell’esperienza le
strategie più efficaci sia nella rappresentazione del compito, sia nell’organizzazione degli elementi
costitutivi del problema.
Un ambito nel quale sono stati condotti studi volti a individuare le basi di tali differenze è stato
quello del gioco degli scacchi (Chase e Simon 1973). La differenza nella prestazione tra giocatori
esperti e giocatori non esperti dipende dal fatto che gli esperti possiedono un repertorio ricco di
configurazioni organizzate.
Creatività e innovazione
creatività
La è un processo cognitivo volto a risolvere un problema in modo inusuale e appropriato.
La creatività è una qualità che caratterizza in grado differente gli esseri umani e ciò significa che gli
individui possono essere più o meno creativi.
Si può parlare di creatività se questa attitudine si manifesta regolarmente in una molteplicità di atti e
non in modo casuale (Gardner 1993). innovare
La creatività si manifesta anche come capacità di porre nuovi problemi, o di oggetti o
comportamenti per rispondere a esigenze diverse o nuove.
dimensione misurabile.
La creatività è una Uno strumento classico per misurare la creatività,
ideato da Torrance (1966), consiste in un test in cui vengono somministrati ai soggetti dei problemi
di “pensiero divergente”, cioè problemi che richiedono agli individui di pensare al problema in
molti modi differenti. associazioni remote
Un altro test consiste nella misura della capacità di produrre (Mednick 1967).
Il test si basa sull’idea che tanto più un individuo è creativo quanto più riesce a formare associazioni
tra aspetti apparentemente molto differenti tra loro.
GIUDIZIO E DECISIONE
“Bias” ed euristiche di giudizio
Quando gli individui devono produrre delle stime o effettuare delle valutazioni possono far ricorso a
procedure rigorosamente formalizzate che consentono di svolgere i compiti di giudizio in modo
accurato. euristiche
Invece molto spesso gli individui ricorrono alle che sono procedure pratiche ed
economiche sotto il profilo del carico cognitivo, sono molto efficienti e vengono adottate dagli
individui in presenza di informazioni imperfette o incomplete.
bias
Le euristiche però espongono i decisori ai che sono errori di valutazione, cioè distorsioni
sistematiche nei giudizi.
Se noi fossimo competenti e accurati nell’effettuare stime, non dovremmo esprimere giudizi molto
distanti da quelli che si possono ottenere applicando le leggi della probabilità o modelli come il
teorema bayesiano (messo a punto dal monaco olandese Thomas Bayes, nel XVIII secolo) per
combinare informazioni differenti per giungere alla formulazione di stime accurate e formalmente
corrette.