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TEORIE OLISTICHE ● T EORIA D ELLA G ESTALT
● Teoria del confronto di sagoma
● Analisi delle Componenti; Geoni; Coni
Le Teorie a stadi e basate sullo stimolo (per esempio la Teoria di Marr e Poggio) sono alla base dei sistemi
a riconoscimento visivo artificiale (per esempio gli identikit) che, a loro volta, si basano su 3 stadi:
● Lo stadio di Analisi Primitiva ● Lo stadio di Analisi Dettagliata ● Lo stadio di Riconoscimento
Nello stadio di Analisi Primitiva: lo stimolo viene acquisito eliminando il RUMORE (tutto ciò che c’è
attorno), però il tutto viene percepito in maniera grossolana e approssimativa (l’attenzione ci permette di
tentare di eliminare il rumore). Inoltre l’attenzione può essere SELETTIVA (per farci fare bene una sola cosa)
oppure DIVISA (per fare contemporaneamente due o più azioni). Le caratteristiche di questa fase primitiva
sono concentrare sul cambio significativo di intensità, luminosità, contorni ecc; oppure di direzione e
Appunti Psicologia Cognitiva – Salvatore Tropea – LUMSA 2011/2012
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Appunti Psicologia Cognitiva – Salvatore Tropea – LUMSA 2011/2012
movimento (quindi tutte basate su caratteristiche fisiche). Questo ci serve per poter estrarre, da una cosa
indistinta, un’immagine regolare anche se inizialmente approssimativa. Noi non siamo consapevoli di
questa fase che però è indispensabile per permetterci di riconoscere le cose.
Lo stadio di Analisi Dettagliata: in questo caso si opera sui dettagli se non solo sul contorno, e quindi si
opera sul materiale prodotto dal passo precedente. In questo stadio entra in gioco il punto di vista
dell’osservatore.
Lo stadio di Riconoscimento: riconoscere in cosa consiste l’oggetto percepito e, eventualmente, dargli un
significato, un nome e una relazione (con la propria esperienza).
LA TEORIA DI MARR E POGGIO
Questa teoria viene chiama COMPUTAZIONALE in quanto i vari stadi vengono considerati come sistemi che
eseguono calcoli su stimolazioni esterne. In questa teoria, il risultato del primo stadio di analisi (primitiva)
viene chiamato RAW PRIMAL SKETCH. Questo primo stadio viene dato in pasto al livello successivo che si
chiama 2½ DIMENSIONAL SKETCH, ovvero SCHIZZO A 2½. Questo perché la Teoria di Marr e Poggio non
arriva mai al riconoscimento vero e proprio e quindi non arriva da solo allo stadio 3-‐D. Quando noi
percepiamo un volto, inizialmente, per pochissimi milli-‐secondi non lo vediamo nitido. Poi lo focalizziamo
grazie all’analisi della luminosità e dei contorni. Successivamente vediamo il cosiddetto “ abbozzo a 2,5 D ”
quando l’immagine è integrata con indizi di profondità e movimento. Infine la percezione completa avviene
quando c’è la creazione di ipotesi (in 3D) di tutti i possibili orientamenti nello spazio.
1) SCHIZZO PRIMARIO: rende esplicite le informazioni sull’immagine bidimensionale, in particolare i
cambiamenti di intensità e la loro distribuzione e organizzazione.
2) SCHIZZO A 2 E MEZZO: rappresenta le proprietà delle superfici visibili in un sistemi di coordinate
centrate su chi osserva. In particolare rende esplicita l’orientazione e la profondità delle linee visibili, la
distanza dall’osservatore, i riflessi di superficie e si ha una descrizione approssimata dell’illuminazione
presente.
3) RAPPRESENTAZIONE 3-‐D: si costruisce una rappresentazione incentrata sull’oggetto della sua struttura
tridimensionale, utilizzando primitive &