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SIA STUDIOSI DELLA TEORIA DELLA DIFFERENZAZIONE CHE QUELLI DELLA TEORIA DIFFERENZIALE,

CONCORDANO SUL FATTO CHE VERSO GLI 8 MESI, IL BAMBINO HA UNA CERTA CONSAPEVOLEZZA DEL SUO

favorire tale controllo.

VISSUTO INTERNO, EMOTIVO. I PROGRESSI NELLO SVILUPPO COGNITIVO POSSONO

Il controllo delle tensioni emotive è determinato da fattori cognitivi, affettivi,sociali e culturali.

Il controllo delle tensioni emotive può assumere varie forme. Un primo progresso può riguardare il

proprio corpo, nel senso che il bambino impara via via a non reagire fisicamente con tutto il corpo.

Un 2° progresso può riguardare l'esterno, cioè dove si scarica la motricità del bambino contro

qualsiasi cosa. A 2-3 anni molti bambini reagiscono ai divieti con collera non controllata.

Ovviamente quanto più lo stato di collera è intenso tanto più il controllo risulta piu' impegnativo.

Un 3° progresso può essere ad es.che la collera così come le emozioni siano diluite nel tempo..

Altra forma di controllo delle emozioni, si può ottenere isolando un'emozione in una certa regione

della personalità. Es. le tensioni nate in ambito lavorativo non devono influire su quello familiare.

A riguardo del nascondere le emozioni, dai 3-4 anni i bimbi iniziano a mascherarle per ingannare.

Sembra che i bambini siano consapevoli che un evento positivo successivo a un'emozione negativa

tende a mitigare gli aspetti negativi di quello precedente.

N.B. Già dai primi anni il bambino sa che è possibile controllare anche se in parte le emozioni

negative, grazie alle attività che <<riempiono la mente>> con cose più piacevoli.

Lo sviluppo sociale

Bowlby e la prospettiva interattivo-cognitivista

Bowlby rifacendosi agli studi etologici propone una nozione di attaccamento.

Secondo Bowlby: il bambino è geneticamente predisposto a ricercare la vicinanza con la madre e la

sua specie. Vi è un periodo sensibile per lo stabilirsi di un buon legame di attaccamento: tra il 6° e il

12° mese di vita. Bowlby sostiene che la socializzazione è una motivazione primaria, cioè un

bisogno primario. Teorie di Bowlby 3 :

Egli sottolinea eccessivamente che il legame di appartenenza si realizzi su una sola figura

• Attribuisce troppa importanza al legame di attaccamento, considerandolo un prototipo di

• tutte le relazioni affettive e sociali successive.

Si rimprovera a Bowlby di aver sottovalutato l'importanza dei rapporti fra coetanei nei primi

• anni di vita.

Tuttavia le sue teorie restano un punto di rif.to per la spiegare lo sviluppo sociale nei primi anni di vita

La parola Interattivo indica: che all'interno dello sviluppo sociale l'accento è posto sulla pluralità

Interazioni studiate ad es. sono quelle relative al rapporto pianto/lallazione/sorriso, da parte delo

bambino e le complementari risposte della madre: cioè prenderlo in braccio, accarezzarlo, ecc.

Nel contesto interattivo il bambino impara via via le tecniche utili alla vita sociale, il comunicare

con gli altri, le modalità socialmente accettate ecc.

Cognitivista indica: tendenza ad esaminare lo sviluppo sociale utilizzando parametri cognitivi.

I primi 3 anni di vita

Le relazioni con gli adulti soddisfano 2 bisogni:

1. Assicurare al bambino sicurezza e protezione

2. Facilitare l'ingresso del bambino nel mondo sociale,favorendo l'acquisizione di conos.ze e abilità

Gli studiosi che si rifanno all'approccio interattivo-cognitivista, ritengono che il bambino sia

predisposto all'interazione sociale. Basi innate gli permettono di interagire con gli altri.

L'essere umano rappresenta per il neonato un'attrattiva privilegiata rispetto all'oggetto, in virtù del

movimento, l'emissione di stimoli. L'uomo, cioè l'oggetto sociale rispetto agli oggetti reali, ha

caratteristiche tali da catturare l'attenzione del neonato, come ad es. la voce, il volto, il suono.

Dai 2 mesi in poi il neonato inizia a prestare molta attenzione al mondo esterno e alle persone.

In termini di cura, acquista importanza la regolazione dell'attenzione e la sensibilità nelle situazioni

faccia a faccia. L'adulto in questa fase ha un ruolo centrale nell'iniziare e mantenere l' interazione.

Dai 2 e i 5 mesi il bambino comincia ad acquisire le competenze indispensabili ad una

partecipazione attiva alle interazioni sociali.

5 mesi: l'attenzione è rivolta anche agli oggetti inanimati.

Shaffer: Sostiene che il neonato passa dalla conoscenza generali degli essere umani alla conoscenza

dei tratti specifici delle singole persone, grazie proprio alle interazioni sociali.

Il periodo in cui avviene la distinzione della madre dalle altre persone inizia dal 5° mese di vita.

La relazione quindi appare asimmetrica, l'azione del genitore è basata su quale sia il focus

dell'attenzione del bambino a ogni momento: le informazioni fornite dai genitori sono pertinenti

all'attività in cui il bambino è impegnato al momento.

Dagli 8 mesi lo sviluppo del bambino subisce cambiamenti notevoli, difatti le interazioni con chi si

prende cura di lui si rafforzano. L'approccio interattivo-cognitivista ingloba nelle sue

spiegazioni dello sviluppo sociale le teorie di Bowlby relative al legame di attaccamento.

Quando si stabilisce il legame? La separazione del bimbo dalla madre è forte tra il 6° e il 10 mese.

Il legame può esistere anche con altri membri della stessa famiglia oltre che con la madre.

Con il tempo aumenta il numero di persone a cui è rivolto l'attaccamento.

rappresentazione interna dell'oggetto: avviene pochi mesi dopo la comparsa dell'attaccamento del bimb

Dai 10 mesi se una madre lascia una stanza, il bimbo resta buono,l'immagine della madre è int.zzata

DAI 10 mesi in poi le interazioni assumono un carattere di simmetria, detto “concetto di dialogo”.

Dai mesi grazie anche all'uso del pensiero simbolico,le interazioni sociali utilizzano sempre più la

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componente verbale, cioè il comportamento del bambino è sempre più guidato dalle richieste

verbali dell'adulto, più tardi dal linguaggio interiorizzato del bambino stesso.

L'interazione fra coetanei:

1° anno di vita le relazioni fra coetanei rispetto a quelle con gli adulti sono più passive e brevi.

Via via diminuiscono sia i contatti fisici con il coetaneo sia le interazioni negative mediate da oggett

Tra 2° e 3° anno di vita le interazioni fra coetanei si fanno sempre più ricche.

quando i bambini fanno la stessa cosa l'uno vicino all'altro, ma ognun per sé.

Interazioni speculari:

Dai 3 ai 6 anni il bambino è teso a imitare i propri genitori e a identificarsi con loro.

Il bambino è attento a comprendere i diversi ruoli delle persone. In alcuni giochi ciò appare

evidente, ad es. in quelli con le bambole in cui questi assume il ruolo del proprio genitore.

La scuola dell'infanzia gli permette di entrare nel mondo delle regole sociali e così comprenderà

come ci si comporta nei vari ruoli: di figlio, nipote, ecc.

Fino a 6 anni il bambino non discutono che si debba obbedire ai genitori.

Dopo i 2 anni il bimbo ha comportamenti di aiuto verso gli altri.

Un Es. di sviluppo sociale si ha se un bambino modifica la propria conversazione a seconda

che il suo interlocutore sia un adulto, un bambino della stessa età o uno più piccolo.

Giochi simbolici: Possono essere utili se mediati dalla presenza di un educatore.

Es. Le fiabe con l'assunzione di ruoli diversi. Senza una guida i bambini sembrano egocentrici.

I fratelli

Rappresentano partner relazionali particolari, in quanto contribuiscono al sistema familiare, ma a

differenza dei genitori instaurano col bimbo relazioni di tipo orizzontale.

I rapporti tra fratelli sono costituiti da conflitti brevi e frequenti, alternati a momenti affettivi.

Nel tempo l'intimità andrà perdendosi, soprattutto tra fratelli maschi.

Riguardo invece al rapporto con gli adulti, dopo gli 8 anni, i bambini assegnano importanza ai

genitori non perchè sono tali, ma perchè essendo più grandi hanno più esperienza e si fidano.

Il bambino delle elementari a differenza di quello dell'infanzia,sa bene che esiste il mestiere di maestro

Riguardo le relazioni con i pari, a questa età si arricchisce il gioco sociale, e le regole da seguire.

Dopo i 6 anni i bimbi sono capaci di condurre giochi che richiedono il rispetto delle regole.

A questa età l'amicizia è data dall'avere interessi comuni, condividere idee.

Il gioco cmq è fare qualcosa per se stesso e anche per qualcun altro.

Dopo i 10 anni i rapporti di amicizia diventano più duraturi.

Le ricerche ci dicono che i bambini di tutte le età mostrano immagini dell'amicizia fatte da più

elementi di coesione che di distanziamento.

I comportamenti sociali

Nello sviluppo della prosocialità le emozioni giocano un ruolo importante, come l'insieme dei valori

e delle motivazioni che precedono il comportamento stesso.

Importanti sono l'empatia e la simpatia.

Empatia: Rappresenta la capacità di comprendere il punto di vista altrui, di provare la sua emozion

Studi mostrano che i neonati hanno forme di empatia globale reagendo al pianto degli altri bambini.

2° anno di vita il bambino risponde allo stato emotivo negativo dell'altro,mostrando

preocccupazione e azionando comportamenti prosociali,tra cui il contatto fisico e il conforto verbale

Età prescolare: lo sviluppo prosociale è associato allo sviluppo socio-cognitivo, ad Es. alla

capacità del bambino di auto-riconoscersi,alla capacità di assumere la prospettiva di un'altra persona

Scuola Primaria: Si ha un ulteriore sviluppo del comportamento prosociale, soprattutto rispetto

all'aiuto e al conforto. In adolescenza aumentano le azioni di condivisione e donazione.

Comportamento aggressivo: Appare già nel 1°anno di vita.

Tra il 1° e il 2° anno di vita, i bambini cominciano anche a dirigere la propria rabbia contro gli altri.

Aggressione strumentale: Si caratterizza per il fatto che l'obiettivo dell'aggressore non è procurare

un danno alla persona, quanto impadronirsi di un suo oggetto.

Aggressione fisica, Aggressione verbale, Aggressione indiretta

Lo sviluppo comunicativo e linguistico

la comunicazione non verbale

La comunicazione verbale è più importante delle altre forme ma non è sempre la più indicata.

Argyle: 10 tipi di segnali non verbali :

Il contatto fisico, la vicinanza, l'orientazione, l'aspetto esteriore, l'abbigliamento, il taglio di capelli,

la postura, i cenni del capo, i gesti, l'espressione del volto, lo sguardo.

Questi segnali possono assumere 3 funzioni:

1. C

Dettagli
A.A. 2014-2015
43 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher amolamusicaindie di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Usai Maria Carmen.