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C OMPLICANZE CIRROSI

 Ascite: Le bande di fibrosi aumentano la resistenza causando il versamento ascitico;

 Varici esofagee: La vena porta ha dei collaterali per raggiungere la sopra diaframmatica, la

pressione dei vasi che si susseguono aumenta anche se non sono fisiologicamente adatti a

resistere e in questo modo si formano le varici esofagee, che possono rompersi e

sanguinare rendendo il paziente anemico;

Esiste anche una cirrosi da scompenso cardiaco, dovuto ad accumulo sangue a livello della vena

centro lobulare, questo tipo di cirrosi non evolve mai in epatocarcinoma. Nella cirrosi da

infezione virale invece, il processo di rigenerazione cellulare può andare in contro a displasia e a

carcinoma epatico.

Tumori del fegato:

Esistono anche tumori benigni come:

 Emangiomi (insorgevano con l’uso di anticoncezionali):

o Tumore più frequente nel fegato fino al 20%;

o Complicanza: emorragia;

Epidemiologia

Età: 6-7 decade, più frequente nei maschi. In Italia incidenza media 20/100.000 casi;

Fattori di rischio

 Consumo di alcol;

 Infezioni virali: HBV e HCV;

 Displasia epato-cellulare: importantissimo fattore di rischio;

 Cirrosi: è il più importante fattore di rischio. Il 15-40% dei fegati con cirrosi sviluppa

epatocarcinoma. Dovuto alla replicazione cellulare continua che aumenta l’attività di molti

carcinogeni.

Lesioni preneoplastiche

 Displasia a grande cellule;

 Displasia a piccole cellule;

Diagnosi

 Clinica:

o Laboratoristica: alfa-fetoproteina > 500 mg/l;

o Strumentale: ecografica, TC, Angiografia;

 Anatomo-patologica (casi dubbi):

o Citologica;

o Istologica – agobiopsia;

Anatomia patologica

Presentazioni macroscopiche:

 Capsulato;

 Massivo: epatocarcinoma grande che occupa gran parte di un lobulo;

 Diffuso: coinvolge quasi tutto il fegato;

 Plurifocale;

Presentazione microscopica:

 Trabecolare;

 Pseudoghiandolare;

 Fibrolamellare;

Evoluzione e prognosi:

 Crescita intravascolare intraepatica -> noduli satelliti;

 Invasione della vena porta -> sindrome di Budd-Chiari;

 Metastasi:

o Via linfatica: linfonodi ilo epatico;

o Via ematica: polmoni, ossa, peritoneo, surreni;

 Prognosi: sopravvivenza media 6 mesi della diagnosi (10% a 5 anni dopo chirurgia), fattori

prognostici:

o Dimensioni;

o Presenza/assenza di capsula;

o Presenza/assenza di invasione vascolare;

o Grading istologico;

Tipi particolari

o Epatoblastoma: insorge entro i 2 anni, prognosi infausta;

o Colangiocarcinoma: insorge in età avanzata, soprattutto in sud est asiatico, fattori

predisponenti infezione da parassiti;

Pancreas

Organo retroperitoneale, formato da tre porzioni:

testa (abbracciata dalla C duodenale), corpo e

coda. Ha stretti rapporti con la vena mesenterica

superiore, l’aorta e la vena porta (il che rende

difficoltosi gli interventi chirurgici). Pesa 90 g (di

cui solo 5g per la componente endocrina). La

componente endocrina è raccolta a livello delle

isole pancreatiche (per motivi embriologici

maggiormente presenti a livello della coda),

costituita dalle cellule alfa, beta e PP e altri due

tipi di cellule che secernano grelina e somatostatina;

I dotti sono il pancreatico principale (Wirsung) e l’accessorio (Santorini);

Pancreatite

 Infiammazione pancreatica associata a lesione della componente esocrina. Clinicamente si

distinguono una forma acuta (da lieve a potenzialmente fatale,) e una forma cronica

 Pancreatite acuta: la ghiandola può tornare alla normalità dopo la rimozione della

causa scatenante;

 Pancreatite cronica: distruzione del parenchima epatico irreversibile;

Pancreatite acuta:

 Potenzialmente reversibile, associata a flogosi;

 Incidenza 10-20 casi x 100.000 anno;

 80% dei casi associati a malattia del tratto biliare o ad etilismo;

 10-20% PA idiopatica;

Fattori eziologici

 Metabolici/dietetici: alcool e farmaci;

 Genetici: mutazione dei geni del tripsinogeno cationico;

 Meccanici: calcoli biliari o traumi;

 Vascolari: Shock, ateroembolismo o vasculite;

 Infettivi: Parotide epidemica;

Le sequenze delle alterazioni anatomopatologiche:

 Edema che causa danno microvascolare;

 Steatonecrosi (prodotta dagli enzimi lipolitici);

 Reazione di flogosi acuta;

 Digestione proteolitica del parenchima;

 Distruzione dei vasi sanguigni, con emangioma;

Quadro clinico

 Dolorabilità epigastrio e ipocondrio dx fino a iperalgesia e contrattura muscolare

 Sub ittero o ittero franco;

La pancreatite acuta conclamata è un emergenza medica (addome acuto)

Aumento dell'amilasi serica nelle prime 24 ore e delle lipasi nelle prime 96 ore;

Complicanze:

 Morte 5% dei casi

 ARDS

 IRA

 Infezioni sovraimposte

Pancreatite cronica

 Condizione che perdura nel tempo con flogosi con distruzione del parenchima esocrino con

fibrosi e nelle fasi finali, distruzione della componente endocrina.

 Prevalenza: 0,05-5%

 Cause: etilismo, ostruzione, tumori.

Nelle forma cronica il pancreas si riduce di dimensioni diventa più duro

Tumori del pancreas

Il pancreas molto raramente è sede di metastasi, al di là di tumori estremamente rari si avranno

principalmente tumori del pancreas esocrino ed endocrini, possono nascere dalla componente

duttale o acinale. La maggior parte dei tumori che si formano sono di tipo maligno.

Neoplasie esocrine del pancreas

Benigni:

I benigni si possono riconoscere anche alle lastre perché hanno la caratteristica di essere cistici e

a limiti abbastanza netti, alcuni possono essere inclusi in tumori borderline. Le neoplasie cistiche

corrispondono solo al 5%. Le forme seriose (cisto adenoma sieroso) sono sempre benigne, le

forme mucose possono essere borderline o maligni;

Maligni:

Il 95% dei maligni sono adenocarcinomi che nascono dai dotti pancreatici o dall’ampolla di Vater,

Esempio unico l’adenocarcinoma duttale.

Epidemiologia:

 Incidenza maggiore nell'uomo ma in aumento nelle donne;

 È la 7 causa di morte per neoplasia, sono attesi 12.000 casi;

 Ha una delle neoplasie con la peggior prognosi;

 Solo in pochi casi si fa una diagnosi di tipo precoce;

Fattori di rischio:

 Fumo: il rischio aumenta del 20-30% nell'uomo e del 10% nelle donne;

 Pancreatite cronica;

 Alterazioni genetiche attivatori di protooncogeni e spegnimento di onco soppressori;

Suddivisione e caratteristiche macroscopiche:

 Sede: testa 60-70%, corpo 5-10%, coda 10-15%;

 Dimensione media: 2,5 - 3,5 cm;

 Frequente infiltrazione dei tessuti molli periviscerali;

 Infiltrazione del coledoco e del duodeno;

Il dolore è un sintomo tardivo perché vuol dire che c'è un infiltrazione delle guaine, a livello della

testa può chiude il dotto di Wirsung e causare un ittero di tipo ostruttivo.

Caratteristiche microscopiche:

 Grading;

 Mucosecrezione;

 Desmoplasia: crea tanta fibrosi;

 Infiltrazione delle guaine con dolore;

Lesioni :

precursori

Iperplasia atipica -> displasia -> carcinoma in situ.

PanIN: pancreatic intraepithelial neoplasia (lesione non invasiva che hanno una alta probabilità di

evolvere verso un adenocarcinoma).

TNM e prognosi

Organo parenchimatoso quindi:

 T: cresce con l'aumento di dimensione del tumore;

 N: metastasi linfonodali;

 M: Metastasi ad altre sedi;

Danno soprattutto metastasi per via linfonodale, la prognosi è molto sfavorevole infatti la

sopravvivenza media è di 10-20 mesi e meno del 5% è vivo a 5 anni;

Neoplasie endocrine del pancreas

 Rare: 1-2% di tutte le neoplasie pancreatiche;

 Età adulta (3-6 decade); tutte le sedi;

 Solitarie o multiple, benigne o maligne;

 Secernenti o non secernenti;

o Iperinsulinismo (ipoglicemia);

o Sindrome di Zollinger - Ellison (ipergastrinemia);

o MEN;

Classificazione:

Il WHO li distingue in:

 Endocrini ben differenziati:

o Funzionanti:

 Insulinomi;

 Glucagonomi;

 Somatostatinomi;

 VIPomi (diarrea acquosa);

o Non funzionanti;

 Carcinomi endocrini ben differenziati;

 Carcinomi endocrini poco differenziati;

E' una diagnosi che si fa per: sede, diametro, mitosi e necrosi.

La terapia consiste in farmaci che vanno a ricoprire i recettori per le somatostatine per impedire

la crescita delle metastasi nei tumori bene differenziati, in quelli poco indifferenziati i recettori

non ci sono e quindi quel farmaco non serve.

Le MEN sono malattie genetiche a trasmissione ereditaria caratterizzati da lesioni proliferative

(iperplasia, adenoma, carcinomi) di numerose ghiandole endocrine, di norma insorgono in

persone giovani e possono essere multifocali, singole o metacrone e preceduti da una fase di

iperplasia endocrina.

 MEN I: mutazione del gene MEN1 oncosoppressore. Si sviluppano adenomi ipofisari,

iperplasia tiroidea;

 MEN II: mutazione protoncogene RET. Carcinoma midollare della tiroide (se non viene

operato chirurgicamente si muore).

Lezione 9 - Urogenitale (Rene,prostata,vescica)

giovedì 15 maggio 2014

08:44

Rene

Peso del rene normale 150 g, è fornito di tessuto adiposo perirenale, ha una capsula che è

scapsulabile perché non ha delle travate che entrano nel parenchima.

Anatomicamente si divide in parte corticale, midollare e ilo. Quando non ci sono patologie il

rapporto tra queste strutture è uguale tra loro ognuna 1/3 del totale. Tutte le patologie che

portano ad una distruzione renale creano una situazione che riduce parte corticale e midollare e

aumenta il rapporto dell’ilo.

Microscopicamente le strutture formanti il rene sono i glomeruli renali, i tubuli, l'interstizio e le

strutture vascolari. Queste strutture lavorano in serie una dietro l'altra, per questo un danno ad

una di queste strutture si ripercuote anche alle altre. I calici renali e il bacinetto sono rivestiti da un

epitelio uroteliale (con cellule ad ombrello).

Glomerulo renale: fatto come a coppa e costituito da un

arteriola afferente che si sfiocca in varie segmentazioni ed

esce come arteriola efferente. La pressione in entrata e in

uscita è la stessa.

Rivestita da una componente epiteliale parietale che si

ribalta in una struttura di tipo viscerale

La componente di tipo endoteliale è nella

vascolarizzazione. Tra epitelio ed endotelio c'è una

membrana, fornita di pori, che ha la funzione di filtrare.

Patologie:

1. Nefrosclerosi

La sclerosi (atrofia) del parenchima renale. Ha un riscontro sia macroscopico che microscopico. Per

esempio macroscopicamente una severa nefrosclerosi porta alla for

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A.A. 2013-2014
90 pagine
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SSD Scienze mediche MED/08 Anatomia patologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ryoka di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia patologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Ferrero Stefano.