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Lezione 1

Relazioni negli insiemi e definizione di N, Z, Q e R.

N = {0, 1, 2, 3, ...}

Z = {0, ±1, ±2, ±3, ...}

Q = {fa | f, a ∈ Z}, a ≠ 0

Equazioni di primo e secondo grado:

ax + b = 0 → x = -ba

ax² + bx + c = 0x1,2 = -b ± √(b² - 4ac)2a

Dim (formula ridotta eq. di 2o grado):

ax² + bx + c = 0 , a ≠ 0

al fine di risolvere l'equazionesi ha la necessita di diminuireil "bx" con il fine di costruireil quadrato si incomincia moltiplicandotutto per 4a e poi aggiungendo etogliendo b².

FORMULA RIDOTTA: bx b² ≥ 0.

x1,2 = -b ± √ b²/4 - aca

Disequazioni

Per quelle di primo grado la soluzione e identica alle equazionifacendo attenzione ad una regola fondamentale delle disequazioni:se si moltiplica o divide per un numero negativo, si deve cambiareil verso della disequazione.

Nel caso in cui una disequazione si riconduce al prodotto didue fattori o ad una frazione, si applica la regola dei segni.

Lezione 6 (09/10/2013)

  • Definizione assiomatica dei numeri reali

Dato un insieme R su cui sono definite +, ·, e una relazione ≤ (R, +, ·, ≤) valgono le seguenti proprietà (assiomi):

  1. (a+b)+c = a+(b+c)
  2. a+b = b+a
  3. ∃0∈R : a+0 = a ∀a∈R
  4. ∀a∈R ∃–a∈R : a+(–a) = 0
  5. (a·b)·c = a·(b·c)
  6. a·b = b·a
  7. ∃1∈R : a·1 = a
  8. ∀a≠0∈R ∃a⁻¹(= 1/a) : a·(1/a) = 1
  9. a·(b+c) = ab+ac
  10. ∀a, b, c∈R, b≺a => a−b
  11. ∀a, b, c∈R, b≺a => ab↔ac
  12. ∀a∈R ∀b∈R ab oppure ba
  13. a≺b => a≻c => b≻c
  14. a≺b => a+c ≺ b+c
  15. b≻0, b≻0 => ab≻0

Tutte queste proprietà valgono anche per Q quindi è necessaria un'ultima proprietà che distingue R da Q. Per ordine la scriverò di seguito, ma per enunciarla sono necessarie le premesse che verranno formulate subito dopo.

  1. Se A⊆R, A≠∅, A sup. limitato => ∃ SupA
  • Definizioni:
  • a−b⇒a+(−b)
  • a/b = a·1/b b≠0
  • a≺b⇔a≻b⇔a+b
  • a≻b⇔b≺a
  • a≻b⇔b≻a

LEZIONE 8 (14-10-2013)

  • Principio di induzione:

Se si deve dimostrare che 2n < 3n ∀n ∈ N si può procedere assumendo vero n = 2 e poi moltiplicare per 2 e 3 infinite e per 3 e dimostrare:

  • 22 < 32
  • 2.22 < 3.32 ⇒ 23 < 33 e così via

Questo in effetti potrebbe essere una dimostrazione, ma non è preciso per cui si usa il principio di induzione:

  • Se P una proprietà che dipende da m, x P(1) è vero, allora P(m) ⇒ P(m+1) ∀ n ∈ N. Allora P(m) è vero ∀m ∈ N.

Dimostriamo per induzione che P(n): 2n < 3n:

  • P(1): 21 = 2 < 3 = 31 x2 < 32 è vero!

Supponiamo che P(m) sia vera, ossia 2m < 3m, proviamo che sia vero P(m+1)

P(m+1) = 2m+1 = 3m P(m)P(m+1) = 2.2m = 3.3m ⇒ P(m+1) è vero.

  • IN GENERALE:

[La P una proprietà che dipende da n, x P(1) ⇐ ∀k <≡ N) è vero.]

  • P(m) ⇒ ∀P(m+1) ∈ N, m ≤ k, allora P(m) è vero ∀m ∈ N, m ≥ k
  • Disuguagliantza di Bernoulli

(1 + a)m l + ma ∀a ≥ 1

Dim (per induzione):

P(0) : (1+a) 0 ≥ 1+a a ⇒ > 1 P(0) è vera.

P(m) ⇒ P(m+1) quindi:

Supponiamo vera P(m) : (1+a)m ≥ ma, proviamo che P(m+1) : (1+a)m ≥ l+(ma).

(1+a)m = (1+a)m(1+a) = 1+ma+ma2 = l+(ma)a+ma2 ⇒ l+(ma)a+ma2 + ma ≥ l+(ma)a)

  • Sommatoria:

k=mm ck = cm +cm+1+cm+2 .... + cm

Lezione 10

Complessi

Preliminare: A×B = {(a,b) : a ∈ A, b ∈ B} Il prodotto cartesiano

(a,b) = (a',b') ⟺ a = a' ∧ b = b'

Numeri Complessi

Sono coppie ordinate (a,b) ∈ ℝ×ℝ costruiti e introdotti per colmare le radici di numeri negativi. Si definisce "unità immaginaria" un numero tale che i² = -1.

Un numero complesso può anche essere rappresentato come a+ib = (a,b) ∈ ℂ.

Somma e Prodotto:

  • (a+ib) + (a'+ib') = (a+a') + i(b+b')
  • (a+ib)(a'+ib') = aa' + iab' + ia'b + i²bb' = aa' - bb' + i(ab' + a'b)
  • (a,b) + (a',b') = (a+a', b+b')
  • (a,b)(a',b') = (aa'-bb', ab'+a'b)

Proprietà:

  • (a,b) + (0,0) = (a,b)
  • (a,b) * (1,0) = (a,b)
  • (0,1) * (0,1) = (-1,0)
  • (a,0)(a',b') = (aa', ab')
  • (0,1) = i
  • (a,b) = (a,0) + i(b,0) = a + ib
  • (a+ib)(-a-ib) = 0

z = x + iy x = Re z y = Im z θ = arg z |z| = |x+iy| = √(x²+y²) z̅ = x - iy

Lezione 13 (22-10-2013)

  • Ultimi prerequisiti prima di analisi.
  • Numeri primi.
    • ∀ n ∈ ℕ\{0,1}
    • n = p1α1p2α2...pkαk
    • ∀ i pi primi e α1, α2,...,αk ∈ ℕ
    • I primi sono infiniti.
  • Logaritmo:
    • Siano a>0, a≠1, b>0, si chiama logab quel reale c tale che
    • ac = b
    • Esempio: 23 = 8 → 3 = log28

(Proprietà dei logaritmi)

  1. loga1 = 0
  2. loga(b1b2) = logab1 + logab2
  3. loga(bc) = c logab
  4. logac = logbc / logba

Dim:

  1. loga(bc) = logab + logac
  2. bc = ... alog a balog a c = bc
  3. dimostra come lo 1
  4. loga(bc) = c logab
  5. bc = bc → alog a (bc) = bc
  6. logac = (logbc)(logab)
  7. c = (logba)(logac)
  8. c = 1 / (logbc/logba)

Osservazione:

an → 0 ↔ |an| → 0

∀ ε > 0 ∃ j ∀ |an| < ε   ∀ n > j

∀ ε > 0 ∃ 3 j |an| < ε   ∀ n > j

Dico ♊

∃ ε > 0 |bn| ≤ ε   poniamo dunque anbn → 0

∀ ε > 0, |an||bn| < ε   ∀ n > j

∃ j |an| < ε/2 |bn| < ε

≤ |an|  |bn| < |an| < ε

≤ |an| ≤ ε/2 3j |an| < ε/   ∀ n > j

Fattoriale:

m! 1 2 ... m   o n! 1  2  2! 2

per convenzione 0! 1

atto: (m+1) × m! (n+1)

an → 0

n!   è più veloce di αn, ma più lento di αn2

Teorema (Criterio del rapporto):

Se an → 0 e

​an/ an   x < 1

​an → 0 x > 1

(vale solo per le successioni)

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
71 pagine
6 download
SSD Scienze matematiche e informatiche MAT/05 Analisi matematica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Arch1mat di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi matematica I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Peirone Roberto.