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PERIODIZZAZIONE:

1. FRÜHROMANTIK = Primo Romanticismo o Romanticismo di Jena [1793/1801-

04] (A.W. e F. Schlegel, Tieck, Novalis)

2. SPÄTROMANTIK = Secondo/Tardo Romanticismo o Romanticismo di Heidelberg

(Brentano, Arnim, i fratelli Grimm…) e 1805-1830].

Oltre a questi vi era il gruppo del Romanticismo di Berlino (Chiamisso e Kleist) [Nel

Romanticismo si iscrivono però anche altri autori autonomi ed eclettici e per questo di

difficile collocazione, ma comunque più o meno influenzanti dall’ideologia del tempo

ossia Hoffman, Hölderlin, Jean Paul…

La prima opera letteraria tedesca a stampo romantico viene pubblicata nel 1797 da

Tieck. Si tratta delle “Poesie popolari”, una riscrittura di, appunto, poesie popolari di

diverse tradizioni letterarie, pubblicate anonimamente proprio per sottolineare

l’origine popolare di questa scrittura. Convenzionalmente, però, il movimento nasce

Athenäum

dalla fondazione della rivista da parte dei fratelli Wilhelm von Schlegel e

Friedrich Schlegel nel 1798 a Berlino, a cui collaborarono per un breve periodo a

Jena un gruppo di letterati del periodo che formeranno la cosiddetta scuola di Jena

ossia Novalis, Tieck e il filosofo Schelling dal cui scambio di idee si delinearono i

tratti del movimento romantico, sebbene i contributi più importanti sono di F. Schlegel

e Novalis. Si tratta di scrittori psichicamente instabili, che all’interno delle loro opere

uniscono idee e tradizioni letterarie diverse comportando la rottura dell’Harmonie

classica e profondamente segnati dall’esperienza della Rivoluzione francese, tanto da

essere convinti che fosse necessario un rinnovamento romantico della letteratura, che

potesse contribuire a superare la crisi sociale ed ideologica manifestatasi in seguito

alle diverse vicende storiche, privilegiando come strumento la poesia. Vi è quindi un

ritorno ad alcuni tratti tipici dello Sturm und Drang: la critica nei confronti di un

razionalismo illuministico e, di contro, il delineamento di visioni utopiche, come per

esempio l’idealizzazione del Medioevo come ideale di vita a cui si vorrebbe ritornare.

Non a caso una delle prime opere di uno dei letterati di quella cerchia, Novalis, tratta

Die Christenheit oder Europa

di questo: nella sua opera del 1799 concepisce la

storia europea dopo la fine del Medioevo come un periodo di decadenza, specie a

causa della Riforma protestante che ha generato uno scisma religioso nel

cristianesimo medioevale, per cui vi è un’idealizzazione del Medioevo come ideale nel

passato a cui dover tornare.

Jena è, dunque, la città natale della Frühromantik e F. Schlegel e Novalis i teorici

principali.

F. Schlegel, inizialmente filologo classico, si allontana dal classicismo in quanto

sosteneva che non fosse possibile emulare la perfezione naturale del mondo classico,

in quanto frutto di istinto, istinto sostituito dalla contemporanea affermazione

dell’intelletto, pertanto definisce il mondo classico come una cultura naturale e quello

(Ueber das Studium der griechischen Poesie – Sullo studio

moderno come artificiale

della poesia greca, 1797). Risale, inoltre, a Schlegel la definizione di poesia romantica-

moderna come <<poesia progressiva-universale>>, avente il compito di trascendere

e infrangere tutte quelle regole e codificazioni dei sistemi letterari mediante la

commistione di generi e forme diverse allo scopo di esprimere la totalità e l’infinito.

Dall’aspirazione all’infinito e alla totalità di Schlegel consegue il suo concetto di ironia

che nasce, infatti, dal fallimento derivante dall’irraggiungibilità dell’infinito che fa sì

che egli si distacchi dalla sua opera, rendendola un’autoparodia. Il suo concetto di

ironia sarà poi portato alle estreme conseguenze dai seguenti romantici i quali, a

pag. 12

differenza di Schlegel, la identificheranno come il costante intervento dell’autore nella

loro opera.

Novalis (pseudonmo di Friedrich von Hardenberg) è considerabile il massimo

rappresentante del Frühromantik, nonché creatore del cosiddetto “fiore blu”, blaue

Baume ovvero il nontiscordardime, uno dei simboli chiave del movimento romantico

strettamente collegato alla nozione romantica di Sensucht (anch’esso termine chiave

del Romanticismo) ossia il desiderio ardente, lo struggimento per qualcosa che non si

può raggiungere. Indica l’infinitezza del cielo, del mondo, della vita. In un frammento

<<Il mondo deve essere romantizzato>>,

del 1798 scrive che nel senso che deve

<<conferendo all’ordinario un senso elevato, al

subire un potenziamento qualitativo

consueto un aspetto misterioso […], al finito un’apparenza infinita […]>>.

A causa della sua morte prematura per tubercolosi, di lui ci restano pochi progetti

letterari compiuti e molti frammenti. Il suo pensiero è caratterizzato dal

trascendentalismo, derivante dall’influenza della filosofia di Kant e Fichte secondo cui

l'immaginazione produce la realtà che noi incontriamo nell'esperienza, in quanto l’io

trascendentale è creatore della realtà e la scoperta della realtà è quindi anche

scoperta di noi stessi e viceversa Inoltre, avendo ricevuto una formazione

strettamente pietista è ricorrente nelle sue produzioni la riflessione sulla morte e

l’aldilà. Hymnen an die Nacht

La sua unica opera completa è il ciclo di poesie , ovvero Inni

alla notte, comparso sull'ultimo numero di Athenaeum nell'agosto 1800. Il punto di

partenza del ciclo è il tema della morte della fidanzata Sophie e gli Inni sono

l'immagine dell'esperienza dolorosa e dell’evoluzione subita da Novalis nello spirito

dalla scomparsa della ragazza sino quasi alla vigilia della propria morte, esperienza

resa ancor più dolorosa dalla scomparsa tre settimane più tardi del fratello prediletto.

Nel Romanticismo vediamo l’affermazione della fiaba (die Maerchen) come genere

letterario romantico che nasce dall’ostilità dei romantici nei confronti della realtà

caratterizzata da razionalismo, economicità e divisione del lavoro, causa di

smarrimento e alienazione dell’individuo che non può affermare la propria

individualità, per cui la fiaba, e in generale l’interesse per la poesia popolare, esprime

la nostalgia di una vita più semplice e soprattutto la speranza che tramite il recupero

di un passato migliore si abbia un miglioramento, almeno spirituale, del presente.

Goethe, pur avendo tenuto sempre un atteggiamento sostanzialmente distaccato nei

confronti della scuola romantica, considera “Märchen” tutte le storie fittizie, basate sul

Maerchen

meraviglioso e l’impossibile infatti vediamo in Goethe das (1795), posta a

Unterhaltungen deutscher Ausgewanderten.

conclusione della raccolta di novelle

Novalis considerava la fiaba il più alto genere letterario, indentificandolo con la poesia

stessa, che permetteva di sospendere la logica del reale, dell’attuale periodo storico,

rievocando un’armonia di uno stato primordiale dell’umanità ormai perduta e ritiene il

romanzo soltanto una variante della fiaba. Die Lehringe zu Sais

Le sue fiabe sono presenti nei suoi due romanzi frammentari

(Gli allievi di Sais) e Henrich von Ofterdingen (Enrico di Ofterdingen).

Henrich von Ofterdingen

È un romanzo incompiuto, considerabile un “fragmente”, del 1802 di Novalis in quanto

solo la prima parte è completa e della seconda esiste solo un capitolo iniziale ma

nonostante ciò si percepisce quale sarebbe stata la conclusione. L’opera, così come

molte di tale periodo e come è ambientata nel Frühmittelaler (primo-alto Medioevo)

che tratta del processo di iniziazione e di formazione del protagonista Enrico von

Ofterdingen nella poesia, in quanto egli sente sin da sempre un’inclinazione verso

questo mondo.

Possiamo dividere l’opera in due sequenze: l’attesa e l’adempimento della formazione

nel diventare poeta.

TRAMA: Il protagonista, Enrico, vive in un paese con i suoi genitori. L’opera ha inizio

con il racconto di uno straniero ad Enrico di luoghi remoti misteriosi e di un fiore

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azzurro, che rappresenta la capacità intuitiva di comprendere la realtà e della

nostalgia (Sehnsucht) per l'infinito. Questo fiore gli appare in sogno e si trasforma nel

viso di una fanciulla ed Enrico racconta il sogno ai genitori e il padre a sua volta gli

racconta che anche lui, un giorno, aveva fatto un sogno, che alla fine lo portò a

proporsi a sua madre ma, nonostante ciò, è restia nel dare ai sogni così tanta

importanza. Enrico ha però un presentimento riguardo quale sarà lo scopo della sua

vita, ovvero seguire la vocazione per la poesia e l'amore. Guidato da questo suo

presentimento, Enrico decide di intraprendere un viaggio verso Augusta insieme alla

madre in visita del nonno, padre della madre, nonostante sia triste nel lasciare il padre

e la propria città. Questo viaggio rappresenterà un mezzo di conoscenza e di

realizzazione di un processo di formazione tramite incontri e soprattutto racconti e

dialoghi.

Tale processo ha inizio sin dai primissimi momenti del viaggio, in quanto essi vengono

accompagnati da alcuni commercianti che parlano di cantanti e poesie e Heinrich li

ascolta entusiasta, poiché gli raccontano riguardo al ruolo del poeta nella vita: i poeti

sono capaci di stimolare con le loro poesie i cuori e pensano che esso sia un dono

misterioso, ma stupendo. Dopo alcuni giorni si avvicinano a un paese. I viaggiatori

entrano in una taverna, dove incontrano un uomo anziano. Enrico scopre che si tratta

di un minatore con molta esperienza, che gli racconta di come egli sia diventato

minatore e di quanto il suo lavoro sia eccezionale. L’uomo ha sentito da alcuni paesani

della presenza di una grotta, della quale gli abitanti del luogo hanno paura. Questo è il

motivo per cui egli si trova lì e invita Enrico e i mercanti ad andare con lui nella notte,

per indagare questo luogo misterioso. Il vecchio minatore, i commercianti e altri

uomini partono in esplorazione in una grotta, nella quale incontrano un uomo di età

indefinita che vive lì come eremita. Heinrich vede un libro aperto sul tavolo di pietra e

ne osserva i contenuti: ci sono molte immagini e testi, e in alcune immagini pensa di

essere ritratto, cosa logicamente impossibile. L’eremita chiede ai presenti di non

comunicare a nessuno l’esistenza di quel posto, poiché molti andrebbero a visitarlo e

ciò sarebbe per lui motivo di disturbo.

Dopo i viaggiatori giungono ad Augusta e si recano al castello, dove il nonno di

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
27 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/13 Letteratura tedesca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuseppe246 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Cultura e letteratura tedesca I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Di Bella Arianna.