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Ricordandogli i rischi che corre salvando Margherita, essendo un criminale, lo conduce al carcere.
Faust vuole salvarela a tutti i costi (l'attivismo benefico per gli altri), attraverso lei forse voleva salvare se stesso.
- Carcere: Mefistofele annebbia i sensi del guardiano. Faust è lì per il suo dovere di uomo e per pietà. Il crimine di Margherita è stato sognare, sognare di un amore che non avrà mai, la sua condanna la sua bellezza. In Margherita comincia ad affiorare la paura e il rimorso per i cari perduti, tra cui il figlio. Lei ha compreso che l'uomo amato nonostante la voglia salvare non è separabile dalle forze diaboliche. Non vorrà seguirlo e dichiarerà la sua volontà di espiazione, verrà ascoltata e dall'alto una voce dice. "È salva". Così si salva.
- Vede Mefistofele alle spalle di Faust e sente che lui è perduto. L'invocazione sua finale è...
- Paesaggio aperto: Goethe riprende l'episodio delle Metamorfosi di Ovidio, in cui Giove e Mercurio percorrono la Frigia e trovano ospitalità presso i due pastori, Filemone e Bauci. La scena si apre con la figura di un viandante che ritorna dai due coniugi che lo avevano salvato da un naufragio. Il viandante però non riconosce più il luogo che aveva lasciato: il mare è stato arginato, la costa ripopolata e i campi e i giardini hanno preso il posto del selvaggio che vi regnava. La manomissione della Natura è stata dettata da uno spirito colonizzatore, privo di freni o, come direbbero Filemone e Bauci, senza Dio (Gottlos). Adesso
L'uomo ad essere il padrone della natura. La nuova organizzazione del luogo è idealmente ispirata all'Olanda, paese tecnologicamente avanzato.
Hulfreich (Hilfsbereit) v.11088: indica la mitezza, amore reciproco, essenza umana dei due coniugi. In contrasto alla loro pacatezza e serenità si staglia la volontà di dominio del nuovo signore, Faust.
- Palazzo: Faust, anziano (come Goethe disse a Eckermann, ha 100 anni esatti), dovrebbe ritenersi soddisfatto: è riuscito a trasformare una vasta distesa di sabbia in un ambiente abitabile ed accogliente, abita in un sontuoso palazzo, circondato dalle ricchezze procurategli da Mefistofele-pirata, con l'aiuto dei suoi Tre aiutanti.
Veniamo a conoscenza delle sue ricchezze tramite lo sguardo vigile di Linceo, personificazione della gioia e tormento dello sguardo degli uomini e delle cose, il cui sguardo è metafora del perfetto lettore. È diventato una sorta di dittatore benevolo, ovvero un proto-capitalista.
Eppure è ancora insoddisfatto: resta al di fuori del suo controllo il piccolo podere dei coniugi, rappresentante del mondo idillico, sereno, antico in netto contrasto con quello meccanico, fabbricato e moderno di Faust (Faust: Gottlos; Bauci e Filomone: alten Gott). Il desiderio del possesso è più forte di lui. Poiché essi hanno rifiutato la sua offerta di un nuovo podere, Faust chiede a Mefistofele di farli trasferire con la forza. La richiesta ha però esiti disastrosi. Mefistofele con l'aiuto dei suoi Tre aiutanti incendia il bosco che circonda la loro casa, ma le fiamme prendono il sopravvento e la coppia e un forestiero che voleva difenderli perdono la vita. Mefistofele: "guerra, traffici, pirateria": fedele descrizione che ancora oggi si può applicare ai rapporti, e forse anche agli individui, fra gli Stati, ossia chi ha la forza ha il diritto. v. 11244 alzare palchi di ramo in ramo: Faust dice di desiderare la duna per costruirvi.un belvedere: medicore pretesto che finge a se stesso e a Mefistofele, per 'vergogna'. Ha già ammesso di desiderarla perché il suo alto possesso non è intero.
La vigna di Naboth: episodio dell'antico testamento (primo libro dei Re). Poiché Naboth rifiutava di vendere alre Achab la sua vigna, la moglie di Achab lo fece uccidere ingiustamente, e il re ne prese possesso.
Notte fonda: la scena è composta da due resoconti, interrotti da poche battute di Faust: nel primo Liceo descrive ciò che vedono i suoi occhi, ossia le conseguenze di un feroce progresso, nel secondo Mefistofele racconta la sua impresa. L'idea che il suo ultimo desiderio si stia avverando mette Faust di buon umore: canta le lodi della vita e si esalta nella bellezza del mondo. Faust si accusa solo di esser stato impaziente. Si nota quanto sia forte il contrasto con la descrizione dell'incendio, della distruzione e della morte con lo stato d'animo.
di Faust. Nel momento in cui viene informato dell'accaduto è brevemente colto da senso di colpa, rimorso e pentimento per poi riprendersi contemplando le stelle.- Mezzanotte: È la scena chiave della sua salvezza. Quattro donne grigie si avvicinano alla soglia del palazzo, sono: la Mancanza, la Miseria, il Bisogno e l'Angoscia. Non tutte possono entrare. La Mancanza nella casa di un ricco farebbe ombra, la Miseria si annullerebbe e il Bisogno verrebbe allontanato. L'Angoscia, invece, è presente anche nella modernità. Gli uomini che hanno vissuto sotto il dominio della Sorge sono stati ciechi tutta la loro vita ma Faust, che non l'ha mai conosciuta, le si oppone. Nel tentativo di scacciarla via, la Sorge gli soffia sul volto e gli fa perdere la vista. La Sorge fa un ritratto straordinariamente attuale della modernità e si rivela uno spirito dai tratti infernali. Faust sarà ora cieco, ma solo esteriormente. Faust fino a
Questo momento si è sentito schiavo delle forze diaboliche, ha ottenuto tutto ciò che voleva grazie ai mezzi di Mefistofele, andando così ad intaccare anche il suo rapporto con la Natura. In questa scena Faust riscatta la sua umanità, riesce a vincere la Sorge perché il suo spirito è rinnovato, ha ripudiato la magia accettandone le conseguenze. Vi è ora la consapevolezza che la vita sia un inevitabile susseguirsi di bene e di male, vittorie e sconfitte e che l'uomo di fronte ad esse, pur accettandole, è libero e non cessa mai di guardare lontano, di tendere verso lo Streben. Così la vittoria di Faust sulla Sorge non sta nel respingerla o nell'ignorarla, ma nell'accogliere entro di sé questa accettazione della realtà senza che, spenta la luce degli occhi, si spenga quella dell'anima.
Grande cortile antistante al palazzo: I Lemuri, spettri mezzi umani, fanno ora da becchini, che dovrebbero
starscavando per la costruzione dell'acquitrino, stanno però scavando la fossa per Faust a sua insaputa. Faust haperò un ultimo progetto: la bonifica di un immenso acquitrino che permetterà la realizzazione del suo stato ideale, fondato su una libera cooperazione di uomini liberi, lietamente operosi. Quest'ultimo Faust più completo, più equilibrato e maturo nei suoi rapporti con gli altri uomini, ha trovato la sua ragione di vita: la modernizzazione del mondo attraverso la costruzione di strutture che danno benessere al popolo. Riesce adesso ad immaginare la realizzazione del suo mondo ideale e ciò lo rende fiero. È consapevole che ne sarà soddisfatto a lavori ultimati. L'esaltazione della visione lo porta a pronunciare le parole del patto: "A quell'attimo potrei allora dire: Fermati, dunque, tu sei così bello!" (questo verso ha avuto molte redazioni.) Faust ha pronunciato le parole ma ha
di aver perso per un soffio, a causa di uno stratagemma, per non ammettere che la sconfitta è la conseguenza della sua inferiorità.
- Gole montane: Una schiera di angeli lo raggiunge e gli comunica la ragione della sua salvezza: "chi sempre faticò a cercare noi possiamo redimerlo".
- Il paradiso secondo Goethe ha la forma di una sorta di montagna: ai piedi si trovano gli Anacoreti (monaci), verso il vertice in ordine ascendente si situano il Dottor Marianus, fanciulli, donne e la Mater Gloriosa. Tutti sono intenti a purificarsi e affinarsi in volo verso l'alto.
- Gli angeli che portano l'immortale Faust sono i più perfetti. La morte è il primo passo verso la spiritualità, che si compirà per gradi.
- Affinché l'ultimo resto della sua doppia natura cada e svanisca, è necessaria l'azione dell'amore divino e questo si manifesta per tramite di Margherita.
- Dinanzi al trono della Mater Gloriosa