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Sperimentalismo: K e Passaggio nascono in questo periodo, fra fine anni ’50 e anni ’60. Sono anni di
attività poetica intensa. Scrive le poesie che verranno a comporre Erotopenia. Dante è uno dei punti di
riferimento fondamentali di Sanguineti poeta/teatrale/studioso. Laborintus II ne è l’emblema. A Sanguineti
non interessa il monolinguismo (Dante è latino e toscano). A Sanguineti interessa il pluristilismo. Gli
interessa la zona del comico dantesco, infernale e comica.
Nel ’63 esce Capriccio italiano, primo romanzo di Sanguineti. Fra ’63 e ’65 si inserisce la vicenda di
Laborintus II per la musica di Berio, che è la continuazione del lavoro di Passaggio. Oggi però parliamo di
Traumdeutung, ovvero l’interpretazione dei sogni (c’è un richiamo esplicito a Sigmund Freud).
Qui si torna al linguaggio di K, anzi vi è ancor meno plurilinguismo. Ma Passaggio lascia lo stesso il segno.
Traumdeutung mima una struttura di tipo musicale, è concepito come quartetto per una voce femminile e tre
voci maschili. Il testo è recitato come se ogni voce fosse uno strumento musicale. Sanguineti sul Menabò
dice che la voce è trattata come strumento musicale, ora da sola, ora a due o tre o quattro voci. Questo è
tradotto sulla pagina con una disposizione del testo a blocchi, sui righi, come una partitura musicale.
Legato ad un teatro di parola, e quindi nemico della didascalia, dovevo prima o poi scrivere una cosa simile,
afferma Sanguineti. Messo in musica da Vinko Globokar per due volte (’67 e ’82), prima per quattro cori e
poi per quartetto d’archi (leggere le sue dichiarazioni su PER MUSICA).
Lo stato di insicurezza di chi racconta il sogno. Il passaggio da irrazionalità a razionalità fa emergere
incongruenze (Freud). Ecco quindi le interiezioni di Sanguineti (es: “sembra…”).
A Sanguineti interessa la dimensione narrativa di Freud, cioè raccontare la continua mobilità del sogno,
sempre cangiante, che si metamorfizza in continuazione.
Letteratura teatrale italiana giovedì 04/03/2010
Variazioni bibliografiche. Oggi parliamo di Laborintus II. Vediamo la registrazione dello spettacolo di
Spoleto. (Testo di Laborintus II), Il titolo richiama esplicitamente Laborintus I, ovvero la raccolta di poesie
precedente. L’idea di chiamare questo spettacolo così è stata di Berio. Berio utilizza delle musiche che aveva
usato per un balletto chiamato Esposizione e che era ispirato dalla lettura dei saggi di Walter Benjamin,
tedesco ebreo marxista. Letteratura teatrale italiana lunedì 08/03/2010
La citazione di Sanguineti non serve per impreziosire il testo (non come D’Annunzio), c’è splo tentativo di
capire la realtà, di interpretarla, scrivendo testi al passo con i tempi. L’eccessivo mistilinguismo, portare alle
estreme conseguenze l’interruzione della comunicazione sono gli elementi chiave di Laborintus.
Letteratura teatrale italiana giovedì 10/03/2010
“Materiali per la scena” è un testo che può essere manipolato dal regista secondo le proprie esigenze,
Sanguineti prescrive però la simultaneità dei dialoghi e il buio della scena. Tutta la tensione, perciò, si sposta
verso ciò che si ascolta, ma gli spettatori hanno forte tensione verso i corpi che non si vedono.
Collaborazione attiva dello spettatore. Egli immagina. Sanguineti gioca su ossimori sinestetici.
La spazialità del buio sottrae lo spettatore alla visione pacificata della scena illuminata, dove si vedono gli
attori che si muovono (mentre è molto più perturbante il buio).
Le voci sono distinte da due lettere dell’alfabeto, i personaggi sono definiti dalla storia che raccontano, le
loro storie non agiscono sulla scena ma ciò a cui lo spettatore assiste è il dipanarsi delle storie che sono
oggetto delle voci. Letteratura teatrale italiana martedì 16/03/2010
Faust. Sanguineti ha una fedeltà al monologo iniziale del Faust goethiano, anche se si avvertono le
differenze del registro linguistico; è fedele, ma lo aggiorna ad esempio con l’introduzione delle date che
corrispondono a quelle della sua carriera accademica. Traduzione in assoluta fedeltà utilizzando tuttavia uno
scarto di tono, e un elemento di travestimento, nello stretto senso di travestimento del testo.
Soffermiamoci sullo scarto di tono. Travestimento però riguarda anche l’operazione drammaturgica.
Sanguineti accentua gli elementi metateatrali.
L’Orlando furioso è un testo che viene citato e anche qui c’è un continuo gioco e riferimento al testo
originale.
Il titolo sanguinetiano è “Faust, un travestimento”. Riceve commissione da compagnia di teatro napoletana,
Santella (1985). Ma cosa ha fatto Sanguineti dal 1969 al 1985? Sanguineti traduce su commissione dei testi
per il teatro più qualche altro piccolo esperimento tipo “Dialogo” o uno spettacolo su Marinetti; soprattutto
ha tradotto per occasioni precise di messa in scena di testi classici, tranne il caso di Seneca sono testi greci.
Si torna ad una utilizzazione dello spazio scenico tradizionale, senza il coinvolgimento del pubblico, che ora
è tutto mentale ed intellettuale.
Letteratura teatrale italiana giovedì 17/03/2010
Sei personaggi.com: (se ne effettua la visione). Ancora il Faust. Sanguineti usa solo una piccola parte della
scena della notte di Valpurga, ambientandola in un night club che ha elementi però di una scena teatrale. La
scena finale del sogno richiama “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare, e questo metateatro è
segnalato proprio da Goethe con una battuta che Sanguineti riprende.
La soppressione della parte più lirica, fantasiosa, giocosa del sogno di Goethe, sottrae uno degli aspetti più
leggeri del testo di Goethe, un momento dell’affiorare di una fantasia aggraziata e facendo ciò aumenta la
dimensione infernale dell’esperienza di Greta e il segno più evidente del voler fare del viaggio di Faust un
viaggio infernale c’era già stato con la soppressione del prologo nel cielo (che si contrapponeva all’5nferno e
faceva apparire la vicenda come una lotta fra il bene e il male.
Ora rimane solo l’inferno. C’è la consapevolezza di essere all’Inferno, ma anche al teatro e si agisce tramite
il travestimento: Faust stesso recita una parte davanti a Greta presentandosi come tale Heinrich (Greta morirà
con questo nome sulle labbra, c’è anche un gioco continuo come una scatola cinese: Sanguineti cita il
monologo di Ofelia a sua volta citato da Goethe da ciò Sanguineti deriva che ogni travestimento è una
citazione, ogni discorso è citazione.
Nel Faust il finale prevede ci sia una voce dall’alto che chiama a sé Greta (non presente nell’Urfaust), come
fosse una possibilità di salvezza e a cui Greta stessa si rivolge con una invocazione, mentre Mefistofele
commenta e interviene nel Faust. Sanguineti abolisce le parola pronunciate dall’alto e corregge l’originale “è
condannata/dannata” con un “è andata”, che detto da Mefistofele assomiglia ad uno sberleffo, perché, in
totale assenza di didascalie, può riguardare sia il destino di Greta, sia che “gli è andata bene”. Rimane quindi
aperta l’ipotesi non della morte e della salvezza di Greta, ma di una sorta di rapimento di entrambi (Greta e
Faust) da parte di Mefistofele stesso.
Letteratura teatrale italiana lunedì 22/03/2010
Berisso parla di Sanguineti critico di Dante. Commedia è romanzo teologico. Insiste molto Sanguineti
nell’Interpretazione di Malebolgie ed altre sul concetto di romanzo figurato. Personaggi che simbolicamente
stanno per. Ogni teatro è travestimento. Rispetto al primo Sanguineti le sovrapposizioni hanno uso diverso, e
vi è differenza dell’uso delle didascalie. Il buio è artificio sanguinetiano per cambiare le scene. Didascalie
degradano lo spunto originario del testo, ricorrendo ad un apparato iconografico che richiama il cinema di
serie B o alla televisione. Letteratura teatrale italiana martedì 23/03/2010
Si parla dei Sei personaggi.com. Smascheramento dell’ideologia borghese. Mettere al centro l’incesto è una
operazione di smascheramento, significa compiere quello streaptise dell’ideologico di cui Sanguineti parla
nella poesia per Besson. Pirandello è borghese ma ha introdotto una crisi. Sanguineti parlando di Pirandello
si rifa a Gramsci: la funzione del Pirandello, è attraverso il paradosso, di far scoppiare delle bombe nel
cervello degli spettatori, e per fare questo ne da una versione grottesca.
Mette in discussione la spettacolarità della metateatralità pirandelliana. Crea divaricazione fra nucleo del
testo e questa cornice. Fa una sorta di simulato del teatro, non più il teatro come il luogo reale (per
Pirandello) deputato a manifestare la tragedia dei personaggi, ma come invece un luogo del trionfo della
finzione. Critica della sua spettacolarità. Esorbitante uso del mascheramento. (Intervista con Pestalozza).
Letteratura teatrale italiana giovedì 25/03/2010
Paolo Zublena. Articolo “I santi anarchici” del 1991, su “L’Unità”. Eliogabalo è un romanzo di Artaud
sull’imperatore romano morto giovanissimo che voleva imporre il culto del sole importato dall’Oriente.
Rifiuto della filiazione paterna, concetto di autogenesi.
Passo citato da Sanguineti in Laborintus. Saggio su Ideologia e linguaggio. E’ emerso come Sanguineti si
rapporta con Artaud su due piani. Tentativo di conciliare Artaud con Brecht da parte di Sanguineti,
cogliendone tutto ciò che c’è di materialistico. Tema dell’Edipo ribaltato e rovesciato. Tema dell’incesto,
toglie quelle maschere che in Pirandello confondono. Lì utilizza Sade. E’ una delle grandi letture di Artaud.
Letteratura teatrale italiana lunedì 29/03/2010
Raffaella Cresci: Sanguineti traduce ogni parola con il nucleo etimologico, cerca la prima parola che trova
nel lemma del vocabolario, non cerca assolutamente di adattare il significato della parola al contesto. La sua
traduzione non è il tentativo di trasporre fedelmente il testo originario nella nuova lingua, non segue l’intento
dell’autore originario a livello di lingua e di stile. Sanguineti lo dice esplicitamente, è un confronto fra una
lingua e una lingua. Letteratura teatrale italiana lunedì 19/04/2010
Sanguineti collabora con le testate giornalistiche, inizialmente con “Paese Sera” nel quale ha una sua rubrica.
Poi il “Lavoro” con “Scribilli” e per “L’Unità”. Ha collaborazioni fisse dal ’70, oggi ha la rubrica “Il
materialista&