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Informazioni sull'e-book
TITOLO: Cavalleria rusticana
AUTORE: Verga, Giovanni
TRADUTTORE:
CURATORE: Oliva, Gianni
NOTE:
DIRITTI D'AUTORE: no
LICENZA: questo testo è distribuito con la licenza specificata al seguente indirizzo Internet: http://www.liberliber.it/biblioteca/licenze/
TRATTO DA: Teatro / Giovanni Verga ; introduzione note e apparati di Gianni Oliva.- Milano : Garzanti, 1987. - LXXXI, 571 p. : 1 ritr. ; 18 cm. – (I grandi libri Garzanti; 353)
CODICE ISBN: 88-11-58353-5
1a EDIZIONE ELETTRONICA DEL: 6 dicembre 1998
INDICE DI AFFIDABILITÀ: 10: affidabilità bassa 1: affidabilità media 2: affidabilità buona 3: affidabilità ottima
ALLA EDIZIONE ELETTRONICA HANNO CONTRIBUITO:
Umberto Mezzetti, u.mezzetti@areacom.it
REVISIONE:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
PUBBLICATO DA:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
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Il "progetto Manuzio" è una iniziativa dell'associazione culturale Liber Liber.
Aperto a
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Giovanni Verga
CAVALLERIA RUSTICANA
Scene popolari
A Giuseppe Giacosa
PERSONAGGI
TURIDDU MACCA
COMPAR ALFIO DI LICO
DIANOLA GNÀ LOLA, sua moglie
SANTUZZA
LA GNÀ NUNZIA, madre di Turiddu
LO ZIO BRASI, stalliere
COMARE CAMILLA, sua moglie
LA ZIA FILOMENA
PIPPUZZA
La piazzetta del villaggio, irregolare. In fondo a sinistra, il viale alberato che conduce alla chiesuola, e il muro di un orto che chiude la piazzetta; a destra
Una viottola, fra due siepi di fichidindia, che si perde nei campi. Al primo piano a destra, la bettola della gnà Nunzia, colla frasca appesa all'uscio; un panchettino con su delle ova, pane e verdura, in mostra; e, dall'altra parte dell'uscio una panca addossata al muro. La bettola fa angolo con una stradicciuola che immette nell'interno del villaggio. All'altra cantonata la caserma dei carabinieri, a due piani, collo stemma sul portoncino. Più in là, sulla stessa linea, lo stallatico dello zio Brasi, con un'ampia tettoia sul davanti. Al primo piano, a sinistra, una terrazza con pergolato. Poscia una stradicciuola. Infine la casetta della zia Filomena.
SCENA I
Lo zio Brasi attraversa la scena dalla sinistra con un fascio di fieno in capo, che va a deporre sotto la tettoia. Comare Camilla sulla terrazza, ripiegando della biancheria di bucato. Donne lungo il viale per andare in chiesa. Un contadino seduto sotto la tettoia, col mento fra le mani, ticchettando.
Suona la messa. La zia Filomena esce dalla bettola della gnà Nunzia, portando robasotto il grembiale.Entra in casa.COMARE CAMILLA: Spesa, zia Filomena?
ZIA FILOMENA: Oggi è Pasqua, colla grazia di Dio!
ZIO BRASI (a comare Camilla, dalla porta dello stallatico). Tu rientra in casa, ebada ai fatti tuoi, linguaccia! Comare Camilla rientra in casa. A un carabiniere ch'è affacciato sul terrazzino della caserma:COMARE CAMILLA: (A Santuzza, che arriva agitata dalla prima viottola a sinistra, col viso nascosto nella mantellina) O comare Santa, che andate a confessarvi?
Santuzza leva il capo verso di lei e tira via senza rispondere.
Al contadino ch'è sotto la tettoia:Mi vuol sempre cimentare, quel diavolo di mia moglie!
SANTUZZA (sull'uscio della bettola). O gnà Nunzia! O tu!... che vuoi?Venite qua, compare Peppi.
Lo conduce via nello stallatico.
Il carabiniere rientra. SANTUZZA Non temete, me ne vado subito. DitemiGNÀ NUNZIA (affacciandosi).
soltanto se c'è vostro figlio Turiddu... Sin qui vieni a cercarmi mio figlio Turiddu?... Non è... GNÀ NUNZIASANTUZZA Ah, Signore benedetto! GNÀ NUNZIA Lo sai che nei vostri pasticci io non voglio entrarvi! SANTUZZA (scostando la mantellina). Ah, gnà Nunzia, non mi vedete la faccia che ho? Fate come Gesù Cristo a Maria Maddalena... Ditemi dov'è vostro figlio Turiddu, per carità! GNÀ NUNZIA È andato a Francofonte per il vino. SANTUZZA No! Ier sera era ancor qui. L'hanno visto a due ore di notte. Che vieni a dirmi!... In casa non è tornato stanotte... Entra. GNÀ NUNZIASANTUZZA No, gnà Nunzia. In casa vostra non ci posso entrare. ZIO BRASI (dalla tettoia). O zia Filomena, oggi che è la Santa Pasqua, e fanno pace suocera e nuora, abbiamo da abbracciarci e baciarci anche noi? ZIA FILOMENA Zitto, scomunicato! Rientra in casa. GNÀ NUNZIA (a Santuzza). Parla dunque!
Cos'è successo a mio figlio Turiddu? SANTUZZA: Non gridate forte, gnà Nunzia! PIPPUZZA (dalla stradicciuola in fondo a destra, con un paniere infilato al braccio): Volet'ova, gnà Nunzia? GNÀ NUNZIA: A tre due soldi, se ti contenti. Guarda, ne ho tante. PIPPUZZA: Allora mi contento di mangiarmele coi miei figliuoli, e far la Pasqua anche io, piuttosto. Per andare. ZIO BRASI: O che non siete stata a confessarvi, gnà Nunzia? GNÀ NUNZIA: Via, perché oggi è Pasqua, un soldo l'uno! Ne piglio dodici; ma uno melo darai per giunta, in regalo. Mettile insieme alle altre, là... Senza romperle, bada! E te' i danari. Un pugno di palanche ti porti via, guarda! ZIO BRASI: Senti, senti Pippuzza, cerchiamo di far negozio anche noi. Vieni qua, a casa mia. La conduce nella prima stradicciuola a sinistra. GNÀ NUNZIA (a Santuzza): Parla dunque! Che sai di mio figlio Turiddu? SANTUZZA: Niente so. GNÀ NUNZIA: Dov'è?stato questa notte, che non è tornato a casa?SANTUZZA (scoppiando a piangere col viso nella mantellina). Ah, gnà Nunzia! che chiodo c'è qui dentro nel mio cuore.
GNÀ NUNZIA Dunque lo sai dov'è stato Turiddu?
COMPAR ALFIO (dalla prima stradicciuola a destra, con un fiasco in mano). Che ne avete ancora di quello buono da sei soldi, gnà Nunzia?
GNÀ NUNZIA Vado a vedere. Turiddu doveva portarne oggi da Francofonte.
COMPAR ALFIO Vostro figlio Turiddu è ancora qui. L'ho visto stamattina. Non ha il berretto rosso di bersagliere?
Comare Camilla si affaccia di nuovo sulla terrazza.
SANTUZZA (levando il fiasco di mano a compare Alfio e dandolo alla gnà Nunzia). Intanto andate a vedere se ce n'è ancora.
La gnà Nunzia rientra nella bettola.
COMPAR ALFIO Si capisce che siete di casa, ormai, comare Santa.
COMARE CAMILLA Siete venuto a far la Pasqua colla gnà Lola vostra moglie, compar Alfio?
COMPAR ALFIO Sì,
almeno le feste principali.
ZIA FILOMENA (dall'uscio, colla mantellina sul braccio, a comare Camilla). Che non civenite a messa voi?
ZIO BRASI (accorrendo dalla sinistra). Viene! viene! O compar Alfio, che potetepigliarlo un viaggio per Militello?
COMPAR ALFIO S'è per domani, sì, zio Brasi. Oggi son venuto a far la Pasqua a casa mia. "II Carnevale fallo con chi vuoi. Pasqua e Natale falli con i tuoi".
ZIA FILOMENA COMARE CAMILLA (a compar Alfio). E vostra moglie, che vi vede soltanto a Pasqua e a Natale, cosa dice?
COMPAR ALFIO Io non lo so cosa dice. Questo è il mio mestiere, comare Camilla. Il mio mestiere è di fare il vetturale e di andare sempre in viaggio di qua e di là.
GNÀ NUNZIA (ritornando col fiasco colmo e colla mantellina ripiegata che lascia sulpanchetto della verdura). È meglio di quell'altro, compar Alfio; me lodirete poi, quando l'avrete bevuto, buon pro vi faccia. Diciotto soldi.
ZIA FILOMENA Non
è bene quello che avete detto, compar Alfio; ché avete la mogliegiovane.COMPAR ALFIO Mia moglie sa che la berretta la porto a modo mio;Battendo sulla tasca del pettoe qui ci porto il giudizio per mia moglie, e per gli altri anche.
Due carabinieri in tenuta escono dalla caserma e si allontananopel viale della chiesa.- I miei interessi me li guardo io, da me, senza bisogno di quelli delpennacchio. E in paese tutti lo sanno, grazie a Dio!
Suona la messa una seconda volta.
ZIA FILOMENA (facendosi il segno della croce). Lontano sia!
Chiude l'uscio a chiave, e si mette la mantellina in capoavviandosi verso la chiesa.
COMARE CAMILLA Vengo anch'io, vengo anch'io, zia Filomena.Via dalla terrazza.
ZIA FILOMENA (a compar Alfio). Piuttosto andate a dire a vostra moglie che suona lamessa, scomunicato!
COMPAR ALFIO Corro a governare le mie bestie, e vado a dirglielo. Non dubitate, soncristiano anch'io.
GNÀ NUNZIA (a compar Alfio). Diciotto. soldi.
COMPAR ALFIO Vengo, vengo.
pittima! Lasciatemi contare i denari.
COMARE CAMILLA (dalla prima stradicciuola a sinistra, con mantellina in capo, va a dare la chiave a suo marito). Eccovi la chiave, se mai. E voi non venite al solito quando stanno per terminare le funzioni in chiesa. Via verso la chiesa colla zia Filomena.
Lo zio Brasi rientra nello stallatico. Dell'altra gente attraversa la piazzetta alla spicciolata per andare in chiesa.
COMPAR ALFIO (alla gnà Nunzia). E diciotto, a voi! Buon pro vi facciano. S'avvia per andarsene dond'è venuto.
GNÀ NUNZIA O dove l'avete visto mio figlio Turiddu, compar Alfio?
SANTUZZA (piano, dandole una strappata alla veste). Non gli dite nulla, per carità!
COMPAR ALFIO (tornando indietro). L'ho visto dalle mie parti, all'alba, mentre arrivavo a casa mia. Egli andava correndo, come avesse fretta, e non si accorse di me. Volete che ve lo mandi, se l'incontro?
GNÀ NUNZIA No, no. Compar Alfio via. A Santuzza: Perché mi
hai fatto segno di star zitta?(Santuzza non risponde e china il capo).Ah!… Cosa ti salta in mente?GNÀ NUNZIASANTUZZA (celandosi il viso nel grembiale e scoppiando in lagrime). Ah, gnàNunzia! La gnà Lola?… La moglie di compar Alfio?…GNÀ NUNZIA (stupefatta).adesso che Turiddu mi abbandona?…SANTUZZA Come faròO poveretta me! Cosa mi vieni a dire!… Non può essere, ti sbagli;GNÀ NUNZIA compar Alfio si sbaglia anche lui!… Poi ci sono tanti che hanno ilberretto rosso di bersagliere…SANTUZZA No, non