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… INIZIA LA DESCRIZIONE DELLA SFORTUNATA VITA DI JOVITA.
Jovita non ha mai avuto fortuna con l’amore. Gli uomini che ha avuto nella sua vita l’avevano trattata
sempre male, tutti tranne Sócrates, un gran lavoratore, che la trattava come una regina e che riusciva a
darle piacere dentro e fuori dal letto, meglio di chiunque altro al mondo. Sócrates però muore prima di
compiere cinquant’anni, lasciando Jovita da sola.
… SI APRE UNA PARENTESI SULLA SALVEZZA DI JOVITA QUANDO ARRIVERA’ LA SUA ORA. DIALOGO NEL
SONNO CON LA MADRE.
Jovita è stata una brava donna di casa, una madre discreta fino a quando i suoi figli non sono andati in
Europa, ma è stata anche una lussuriosa, amante della vita frivola, fatta di alcool e sesso, fin da giovane. Per
questo, nel capitolo, ragiona per capire se al momento della sua morte, Dio le darà la salvezza eterna in
paradiso o se dovrà stare nel Purgatorio, con la consapevolezza di non avere nessuno che pregherà per lei;
l’unico modo per salire al paradiso era che Dio si dimenticasse della sua vita precedente e che considerasse
solo gli ultimi anni, in cui Jovita si era allontanata dal sesso e dall’alcool.
L’interlocutrice di Jovita era sua madre, che si presentava a lei in sogno durante le notti di luna piena, con il
vestito rosso che era solita portare tutte le domeniche e con il quale era stata sepellita. Durante quelle
notti, madre e figlia tenevano un colloquio, nel quale però parlava solo Jovita. Raccontava alla madre quello
che le succedeva, senza mai avere una risposta. La madre se ne stava sul fondo del letto, a guardare la figli
parlare, e questo infastidiva molto Jovita, perché pensava che i tutti i defunti comparivano in sogno ai loro
cari per dare loro consigli o per confessargli cosa sarebbe capitato nel prossimo futuro. Se fosse stato così,
se la madre di Jovita le avesse previsto il futuro, probabilmente le avrebbe evitato tanta sofferenza,
manifestata attraverso i due mariti violenti e sarebbe stata pronta per la morte improvvisa di Sócrates, il
suo più grande amore.
… COSA FACEVA JOVITA DURANTE LA GIORNATA? QUAL ERA LA SUA ATTIVITA’?
Per occuparsi dei figli, tutte le mattine Jovita riempiva una cesta di frutta e verdura proveniente dal suo
orto e da quello dei vicini, se lo metteva in testa e, indifferentemente che ci fosse il sole o che piovesse,
percorreva sei chilometri all’andata e sei al ritorno per andare a vendere i suoi prodotti nella piazza vicino
alla costa. Passava momento lieti con le altre donne del paese, chiacchierando e ascoltando i pettegolezzi di
paesi, e quando arrivavano i pescatori al porto, Jovita comprava del pesce, lo metteva nella cesta e si
incamminava nuovamente verso il villaggio, dove lo rivendeva.
… COME CONOSCE SÓCRATES?
Si conoscono al porto. Inizialmente un gioco di sguardi, poi sorrisi, infine un giorno Sócrates di offre di
accompagnarla al monte e le racconta la sua storia. Nato a São Vincente, faceva il pescatore da dodici anni.
Nella sua vita era stato con una sola donna, con la quale però non sarebbe mai riuscito ad avere dei figli. La
moglie sarebbe morta così, forse per il dispiacere, forse per un tumore alle ovaie. Sócrates spesso avrebbe
pensato di partire verso l’Europa, come la maggior parte dei suoi fratelli e dei suoi amici, ma lui era
capoverdiano, e voleva rimanere e morire nella sua terra. Per staccarsi dal ricordo della moglie, decide di
andarsene da São Vincente verso São Nicolau. Ora sentiva che era arrivato il momento di rifarsi una vita,
cercare una brava moglie e avere bambini amorevoli e rumorosi.
Durante la passeggiata verso il monte, Sócrates chiede a Jovita di raccontargli un po’ di lei. Otto figli che sta
crescendo da sola e la speranza di ritrovare la serenità, che ormai sembrava un miraggio. Sócrates le
propone di passare la vita insieme; Jovita, titubante di quell’uomo così intrigante ma quasi sconosciuto,
capisce che la conosce perfettamente, solo guardandola nei gesti. Decide di farlo entrare nella sua vita e
questo le permette di non lavorare più; Sócrates si occupava di tutto, anche dell’orto, del quale sarebbe
riuscito a moltiplicare i frutti. Con lui Jovita avrebbe vissuto l’epoca più bella della sua vita.
… COME ENTRA CARLINA NELLA VITA DI JOVITA?
Carlina era la ragazza che sostituiva Jovita con il negozio ambulante, in quanto, alla morte di Sócrates, la
donna era già abbastanza vecchia per poter sopportare il peso della cesta portata in testa e per fare tutti i
giorni quei chilometri che la separavano dalla piazza.
FLASHBACK SULLA VITA DI CARLINA.
… IL LUTTO DI CARLINA: LA MORTE DI HERACLIO.
Il tutto succede una domenica mattina durante la messa. I bambini piccoli che non hanno ancora ricevuto la
comunione non possono partecipare, perciò le madri lasciano i propri figli ad una ragazza più grande, la
quale è assolta dall’incarico di assistere alla funzione religiosa per accudire e fare attenzione ai piccoli.
Carlina sente che qualcosa non va, il suo presentimento negativo si materializza e vede Heraclio steso a
terra, morto in seguito ad una caduta fatale.
… TRE GIORNI DOPO CARLINA TORNA A LAVORO.
Tre giorni dopo la morte di Heraclio, Carlina torna a lavoro e dopo aver ricevuto le condoglianze dei suoi
clienti, si rifugia a bere in una taverna. Lì si ubriaca e, senza rendersene conto, finirà a letto con il
proprietario della taverna, che decide di approfittare del momento di debolezza della donna. Il giorno
dopo, al risveglio, Carlina si rende conto di aver fatto sesso con uno sconosciuto; si riveste velocemente e
torna al villaggio piena di vergogna. Due mesi più tardi, quando il ciclo tarda ancora ad arrivare, Carlina
capisce di essere incinta. Cade nello sconforto, non vuole un altro figlio senza padre, ma soprattutto non è
pronta per sostituire il ricordo di Heraclio, il suo profumo. Decide comunque di tenerlo, ma alla nascita di
quella che sarà São, capisce di non avere le forze per crescere un figlio. Per questo la bambina verrà affidata
a Jovita.
FINISCE IL FLASHBACK SUL CONCEPIMENTO DI SÃO. LA NARRAZIONE TORNA AL MOMENTO IN CUI CARLINA
IRROMPE NELLA CASA DI JOVITA, PER CONSEGNARLE LA FIGLIA.
La morte di Heraclio rende carlina incapace di occuparsi di São, per questo la consegnerà a Jovita, che le
presterà le prime cure. La piccola fissa con gli occhi aperti la madre in un angolo, quasi a voler sfidare la
decisione della madre di non occuparsi di lei. Questo stupirà Jovita, che pensa fin da subito che São sarà
una persona fo Descrizione dei personaggi
PERSONAGGIO TRATTO PSICOLOGICO NEL CAPITOLO
E’ una donna capoverdiana ed è la madre
di São.
Ha circa vent’anni quando conosce Jovita
e decide di prendere il suo posto come “Maledice il marito scappato in Italia e
venditrice ambulante. E’ già madre di un spera che, al momento della sua morte, si
Carlina bimbo e scoprirà in seguito che suo ritroverà solo, proprio come si è trovata
marito, inizialmente andato in Italia per da sola lei”.
lavorare e mandarle denaro, si sarebbe
rifatto una famiglia a Milano,
abbandonando per sempre lei e il piccolo
Heraclio.
E’ una signora anziana, malinconica.
Madre di undici figli, quattro dei quali Quali righe manifestano il dolore provato
sono morti. Gli altri sette sono in Europa da Jovita durante la sua vita?
e non li vede mai. Jovita è una persona “Sapeva che la pioggia era una cosa
buona, non ama la pioggia perché la positiva, ma si annoiava, da sola nella
costringe a stare in casa e a non poter penombra (sulla sedia a dondolo), senza
chiacchierare con la gente del paese. Allo poter parlare con nessuno o senza poter
stesso tempo pretende stare in rimproverare i bambini che giocavano,
tranquillità, fumando la sua pipa e senza poter fare alle bimbe le trecce,
riscattandosi dagli anni di dolore che ha
Jovita dando loro ogni tanto una volontaria
dovuto sopportare, prima per la perdita tirata di capelli, per far capire subito a
di quattro figli, poi per i vari amori avuti, loro cos’era la vita: un cumolo di
poco affidabili e molesti. Solo il terzo amarezza e dolore: la carestia e la fame,
marito, Sócrates, sarà colui che la amerà gli undici parti, i quattro figli morti e i
e la rispetterà nel profondo, e proprio a sette che se n’erano andati in Europa e
lui si affiderà nel sogno, in quanto sarà che non avrebbe mai più rivisto, le botte
suo consigliere spirituale, anche se la prese dai suoi uomini quando si
morte li ha separati da tempo. In questo ubriacavano”.
senso, si ritrova in Jovita una specie di
superstizione.
E’ il terzo marito di Jovita. Grande
lavoratore, si apprestava a coltivare la
frutta e la verdura, a prendere il latte di
capra al monte e si metteva Descrizione di Sócrates e tratti
completamente al servizio di sua moglie, fondamentali della sua vita.
che trattava come una regina. Avevano “era basso e robusto, con la testa piccola,
una grande affinità sessuale, cosa che le labbra carnose e gli occhi leggermente
Sócrates Jovita non aveva trovato con nessun a mandorla e brillanti. (…) Era pescatore
altro. da dodici anni e nella sua vita aveva avuto
Al momento del racconto, Sócrates è solo una donna, con la quale provo tutto
morto da molti anni, si è spento una ma non riuscirono mai ad avere figli (…)”.
mattina prima di compiere cinquant’anni.
Una volta a settimana Jovita va al
cimitero.
E’ il figlio di Carlina, che comincia a Presagio di Carlina: cerca di proteggerlo
lavorare come venditrice ambulante da qualcosa di brutto e fatale.
Heraclio quando lui compie sette mesi. Il bimbo “(Carlina) aveva paura di lasciarlo solo
cresceva e portarlo per dodici chilometri con delle persone che conosceva poco e
in braccio diventava un peso. In più era temeva che gli potesse succedere
un bimbo avventuroso e curioso, perciò qualcosa di brutto”
nella piazzetta del mercato spesso
costringeva Carlina a rincorrerlo e ad
occuparsi di lui, perdendo delle vendite.
Heraclio muore una domenica mattina in
seguito ad una caduta. “I suoi occhi erano grandi e il suo sguardo
È la bambina nata dal rapporto sembrava cercare esattamente lo sguardo
occasionale che Carlina ha avuto con il rattristito di sua madre, che girò lo
São proprietario della locanda. Si dimostra fin sguardo verso la parete per non vederla.
dai primi momenti di vita come una Jovita capì subito che São sarebbe stata
persona forte una donna valorosa e coraggiosa.”
30.04.2014
“Una niña valiente”
CAPI