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Storia universale, non solo della Spagna.
Stesura: 1272-1284
Volevano trascrivere la storia dalla creazione ai tempo di Alfonso X.
L’attività giuridica e legislativa
“Fueros e las cartas pueblas”
Fueros: Compendio dei privilegi di ogni località
Cartas pueblas: Documenti destinati a proteggere il ripopolamento dei luoghi di frontiera.
Fernando III cominciò il lavoro di unificazione degli strumenti legali di Castiglia-Leon:
• Fece tradurre il “Liber Iucundun” e lo impose come strumento legale
• Murcia e Andalusia ebbero le stesse leggi
• Iniziò un nuovo corpus legale: Il “Setenario”
Alfonso X comincia ascrivere le “Siete Partidas”, concepite come codice legale ma le modifiche le
trasformarono in un trattato più retorico.
Si occupano di:
• Relazioni con e tra i sudditi
• Relazioni tra i Re e i Grandi Signori
• Problemi giuridici
• Studi e sapere
• Giustizia
• Matrimonio e famiglia
• Attività mercantile
• Testamenti ed eredità
• Delitti e pene
Dalla morte di Alfonso X all’inizio del XV secolo
Gli ultimi anni del regno di Alfonso X furono segnati dalla guerra civile tra i sostenitori del
primogenito Fernando De La Cerda e coloro che sostenevano i diritti dell’altro figlio di Alonso,
Sancho. Fu quest’ultimo ad imporsi.
Le conquiste di Ferdinando III nella prima metà del secolo avevano portato la Castiglia ad
un’egemonia sugli altri regni, rendendola un pericolo.
Alla morte di Sancho IV la situazione si fece delicata in quanto suo figlio aveva solo 9 anni e la
nobiltà era pronta ad ottenere vantaggio dalla debolezza del piccolo re.
La regina vedova salvò la situazione ottenendo l’appoggio del fratello di Alfonso X, Enrique
insieme a Don Juan Manuel, il più grande prosatore del XIV secolo.
Il figlio morì a 25 anni e la regina riprese controllo del trono. Alla sua morte però la Castiglia cadde
in una profonda frammentazione del potere.
Una volta ristabilito l’ordine viene incrementata la rappresentanza del 3 stato.
Lo stretto di Gibilterra costituiva una posizione strategica, dominarlo voleva dire avere accesso a
tutta la penisola. Alfonso XI ci riesce nel 1340 ma durante l’assedio morì a causa della peste.
Lo stato di guerra continuo aumentato dai mercenari rendeva urgente il bisogno di denaro gli
ebrei più ricchi entrarono a diretto servizio del Re.
In quel periodo la produzione letteraria era molto scarsa e il centro di produzione poetica si sposta
in Portogallo.
La morte di Alfonso XI riaccende i problemi di successione:
Pedro I era erede legittimo ma contro di lui si mise Enrique II, figlio del Re e di un’amante. Enrique
uccide Pedro e sale al trono.
Leonor de Cordoba, amante del re e madre di Enrique II, scrive “Memorias”, la prima
testimonianza del genere autobiografico nella Penisola.
Poesia e prosa alla fine del XIII secolo e inizio XIV secolo
La fine del XIII secolo ha caratteristiche ben configurate:
• Traduzioni, testi scientifici, cronache si scrivono in prosa
• Cantares de Gesta, letteratura d’evasione, Mester de Clerecìa, narrazioni varie si scrivono
in versi.
• Il Mester de Clerecìa è in piena espansione.
Si sviluppa un nuovo genere, il romanzo, e compaiono anche i primi “romances” (composizioni
lirico narrative più popolari nei secoli a venire).
La parola romance in castigliano gode di polisemia:
• designa la lingua latina derivata
• indica la narrativa fantastica in prosa o versi, diversi tipi di canzoni, composizioni narrative
in versi ottonari.
Caratteristiche
• Carattere simbolico, struttura idealizzante
• Personaggi mancano di spessore poiché molto spesso sono stereotipi che si limitano a
seguire un destino imposto in precedenza
• Il protagonista è quasi sempre un cavaliere di cui si narrano le imprese e le avventure fino
al raggiungimento del trionfo finale
“Gran Conquista De Ultramar”
Narra delle crociate ed ha come protagonista Goffredo di Buglione, che diventerà re di
Gerusalemme.
Il “Libro del Cavalier Zifar” è la prima narrazione castigliana originale di tema cavalleresco.
• L’intelaiatura narrativa proviene dal folclore e dalla vita di S. Eustachio, generale romano
che subì ogni sorta di vicissitudini, con separazione e ricongiungimento con la famiglia fino
al martirio per ordine di Adriano.
• Prima parte: Caratteristiche del romanzo bizantino con separazioni e riconoscimenti finali
• Seconda parte: Preoccupazioni didattiche profonde espresse sottoforma di consigli di Zifar
al figlio Roboàn.
• Terza parte: Roboàn e i suoi compagni d’armi affrontano svariate avventure fino a che egli
non diventa Re di Tigrida.
• Idea centrale: Dio premia coloro che compiono la sua volontà.
• Importanza didattica dell’opera che viene usata come addottrinamento (Zifar-figlio) (autore-
lettore)
Gli inizi del “Romancero”
Con graduale scomparsa dell’epica, nascono i romances.
• Il termine fu utilizzato per indicare poemi narrativi di estensione variabile (di solito brevi) di
carattere epico lirico, formati da diversi monorimi assonanti di 16 sillabe.
• Grande semplicità espressiva.
• Fanno decadere i Cantares De Gesta.
• I romances più antici risalgono al XIV secolo e sono di carattere informativo, narrano
battaglie, morti famose etc.
• Molti romances hanno mantenuto vincoli più stretti con le cronicas piuttosto che con i poemi
epici.
Santob de Carriòn: Ebreo che scrive in castigliano
“Proverbios Morales” in quanto si allontanano dalla Cuarderna Vìa e contengono una complessa
tradizione testuale.
• Sono dedicati a Pedro I di Castiglia.
• Sono di chiara radice ebraica, sia per forma metrica che per gli insegnamenti in essi
contenuti.
• Giochi di parole, omonimie, paradossi, omoteleuti .
• Il contenuto si nutre del pensiero ebraico.
Il “Libro De Bueno Amor”
• Scritto da Juan Ruìz, Arciprete di Hita
• Uomo di ottima cultura
• Il libro è il risultato di un’attività intellettuale durata anni
• Grande ricchezza di argomenti
• Molte digressioni ed excursus
• L’opera si struttura intorno alle vicissitudini del protagonista che subisce durante le sue
pretese d’amore, il tutto raccontato in tono giocoso e mediante allegorie.
• Nell’introduzione si mescolano verso e prosa .
• Conclusione: l’uomo ha bisogno di amare.
• Il contenuto del libro si presenta inizialmente come un insieme caotico
• Utilizzo della cuaderna vìa : indica una determinata posizione rispetto alle correnti letterarie
del momento
Divisione dell’opera in 6 nuclei:
• Prologo in prosa
• Exempla nelle argomentazioni
• Composizioni liriche con diverse forme metriche
• Digressioni didattiche e burlesche
• Parafrasi libera del Panphilus
• Versione della “Batalla de Carnal y Cuaresma”
• Composizione che segue il tema di “Consultatio Sacerdotium”
L’opera è unione di diverse tendenze.
L’unità strutturale è la presenza dell’io protagonista nelle 14 storie.
• tra le storie troviamo digressioni serie, didattiche e moralizzanti
• gli insegnamenti del libro sono sempre esplorati in maniera divertente
L’ambiguità è una delle costanti dell’opera:
• E’ molto difficile decifrare il punto di vista dell’autore
• Ambiguità del testo (gioca sui misunderstanding etc)
Il “Libro de Bueno Amor” non ebbe imitatori e non diede vita a nuovi generi.
La prosa: Don Juan Manuel
• E’ il più grande prosatore castigliano del XIV secolo
• Nato ad Escalona (Toledo)
• Educato alla corte del Re
• Partecipò alla politica dopo la morte di Sancho IV
• Si schierò al fianco del re portoghese quando alla morte di Alfonso IV ci furono problemi per
la successione al trono
• L’opera di Juan Manuel è principalmente di carattere didattico.
• Non nasconde la sua scarsa cultura.
• Idea: Scrivere libri didattici per chi non sa il latino
• Volontà di trasmettere ai posteri testi degni di fede.
“El Conde Lucanor” (1335)
• Chiara finalità didattica
• Raccolta di Exempla
• Struttura: 1 prologo, 3 libri
- Libro de los exemplos botta e risposta tra il conte ed il suo consigliere
- Libro de los proverbios proverbi, motti, sentenze, massime
- Tratato de doctrina fede, cosa è l’uomo, mondo e rapporto mondo-uomo
Per Don Juan forma e contenuto sono inseparabili e devono svilupparsi insieme se si vogliono
raggiungere fini didattici.
L’originalità dell’opera sta nel trattamento di elementi tradizionali con uno stile nuovo.
Don Juan non riuscì a liberarsi della didattica e diventare uno scrittore moderno (es. Boccaccio).
Il XV secolo
Il XIV secolo in Castiglia fu segnato dalle lotte e le debolezze dei Re.
A causa dei continui scontri il potere della nobiltà andava aumentando e il prestigio della
monarchia decadeva.
I Re Cattolici (Isabella di Castiglia e Ferdinando D’Aragona) posero fine agli abusi che avevano
provocato le numerose ribellioni dei contadini.
Il giovane Re Juan II venne influenzato da Don Alvaro De Luna, che si sforzava di allontanare il
monarca dalle pressioni della nobiltà e alla fine venne catturato e decapitato. Egli divenne il
simbolo della volubilità, della fortuna per gli scrittori del XV secolo.
Il regno dei Re Cattolici cambia completamente il panorama, mettendo fine alla crisi politica e
imponendo l’autorità reale sugli interessi nobiliari.
Le corti di Toledo (1480) obbligarono i nobili a restituire alla corona tutte le terre di cui si erano
impadroniti dal 1464 mentre gli lasciarono quelle acquisite prima.
L’unione di Castiglia-Aragona, la fine dei disordini, il lavoro di organizzazione interna effettuato dai
Re Cattolici insieme all’unità del territorio fanno della Spagna uno stato moderno.
La creazione di nuove strade per il trasporto delle merci e la ricerca di centri produttori di spezie e
di altri beni di lusso, spinsero portoghesi e castigliano-aragonesi sul mare originando numerose
conquiste e scoperte di nuove terre, tra le quali l’America.
Gli ebrei e i mudejares subirono attacchi da tutti, accusati di essere responsabili dei problemi.
Le lotte interne nel regno di Granada condussero ad una profonda crisi culturale e letteraria.