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La comunicazione tra Renzo, Lucia e Agnese
Renzo ha bisogno di comunicare con Lucia e Agnese e decide di trovare qualcuno della sua stessa condizione a cui dettare la lettera. Tuttavia, l'intermediario, che è in parte illetterato, in parte fraintende il contesto e apporta delle modifiche. Questo avviene a causa di due intenzioni: la malafede di chi sa più degli altri e non vuole essere uno strumento materiale, e la buonafede, in cui la lingua scritta non riesce ad adeguarsi alla realtà non scritta.
Quando la lettera arriva nelle mani del destinatario, anche in questo caso l'intermediario illetterato la porta a un altro esperto. Sorgono delle questioni sul modo di interpretare la lettera perché l'interessato conosce fatti antecedenti e il mondo non scritto di Agnese influenza le parole scritte nella lettera. Il lettore, invece, pretende che quelle stesse parole abbiano un altro significato.
Secondo Calvino, questo è un esempio di teoria della comunicazione che evidenzia il problema della lotta tra le diverse interpretazioni.
le parole e i sentimenti, le idee che ci sono dietro. Nel XXVII secolo, il saggio sottolinea i Promessi Sposi come il romanzo delle biblioteche. Don Ferrante, che Manzoni guarda con occhio privo di pietas storica. Non è un esempio positivo di biblioteca perché tramanda la falsa scienza. È esemplare della cultura del Barocco perché libri che riguardano le superstizioni astrologiche fi. Non è soltanto la ripulsa illuminista delle tenebre del passato che anima Manzoni, ma uno dei motivi ricorrenti della sua polemica morale: il processo alla corruzione della cultura. La cultura è il luogo dove la debolezza umana si manifesta nelle forme per Manzoni più deplorevoli. Le responsabilità degli intellettuali, in cui Manzoni non risparmia nessuno. Calvino fa proprie il punto di vista manzoniano per cui l'uomo di cultura ha una grande responsabilità. Così tutto il romanzo culmina nella Fondazione della Biblioteca Ambrosiana, a coronare.Il centro ideale del libro, la vita di Federigo Borromeo. Il letterato Manzoni rintraccia il suo modello ideale nell'esempio di Borromeo. Il piano romanzesco e storico frizionano. Calvino mette in luce sia l'aspetto storico che lo studio dell'animo e dello spirito di Federigo nell'ideare e realizzare la biblioteca.
Nasce nel 1564 da una famiglia illustre. 1579-1585 Viene indirizzato agli studi teologici. 1586-1601 Inizia poi un periodo di soggiorno romano. 1587 cardinale • 1595 arcivescovo. Non avrebbe voluto diventare arcivescovo, perché sentita come un onere eccessivo. Avrebbe richiesto impegni attivi e di carattere pratico • 1609 l'Ambrosiana • 1631 muore (leggi capitolo 22 PS)
Il problema era la scissione tra il suo desiderio interiore, ie gli studi e il richiamo ai suoi doveri. Confessa questo suo malessere ↓ Quello poi ch'io credo, oltre al divino favore dal quale tutti i beni procedono, che cagionasse in me alcun sapere, e a me
facesse fare alcuni progressi nelle scienze, fu il desiderio del sapere, il quale confesso che era in me ardentissimo.
Persuaso che la vita non è già destinata ad essere un peso per molti e una festa per alcuni, ma per tutti un impiego, del quale ognuno renderà conto, cominciò da fanciullo a pensare come potesse rendere la sua utile e Santa.
Manzoni lavora da storico, accede agli scritti autobiografici del cardinale probabilmente.
Questa dicotomia trova la sua soluzione durante gli anni romani grazie al conforto con San Filippo Paola Arrigoni.
Dalla mia gioventù in qua a me pare d'aver conosciuto nel corso di tant'anni ch'io viveva due vite, benché quanto al luoco e in apparenza manifesta non si vedeva questa distinzione, se non oscura assai, in dubioso lume. L'una era per via di contemplazione, la quale consisteva nelli studi, e l'altra nell'azione e nelle operazioni esteriori, ch'erano congiunte con il mio.
grado e con il mio ufficio. Suggerisce il modo migliore per superare questa dicotomia. Riesce a trovare il modo per far fruttare il talento thru la fondazione della Biblioteca Ambrosiana. Non era solo luogo di libri ma “progetto borromaico in 4‘scopi’ Salomon sive opus regium” (1617). Erano gli anni in cui si passava da un sapere antico di tipo cumulativo a un sapere di tipo sperimentale.
Il primo scopo si è che ciascun uomo nel suo mistiero e nel suo officio a lui destinato, prima di fare ogni altra cosa, racolga tutto quello che scritto hanno gl’antichi e i moderni, e questo potrà a lui servire per imparare esso primieramente quello che dagl’altri può perse stesso apprendere. Intento di raccogliere documentazione necessaria ai nuovi studiosi.
Il secondo scopo sarà di fare gl’esperimenti, affine che altri possa sapere se tutte le cose narrate dagli scrittori siano. Ma non però di queste si converrebbe far longhe.
dispute econsumar il tempo in combattere con altrui, ma convien dire quello che si è osservato eveduto. Fare la verifica di ciò che ancora vale e ciò che può essere accantonato.Concretezza, realtà, oggettività.Il terzo scopo sarà d'aggiungere di nuovo quanto sia possibile alle cose già ritrovate molteparticolari osservazioni, aggiungendo poi ad esse nuove meditazioni e speculazioni econsiderazioni, e agevolando e dichiarando ognora più gl'oscuri effetti e le cagioni che dinuovo ritrovato avranno. Nel secondo scopo e in questo terzo ciascuno scriver dovrebbe econsegnar alle carte le cose novellamente ritrovate.Questo deve essere il precetto peculiare e insigne del Collegio, non che ogni dottore trattitante materie ma che i singoli dottori studino singole discipline. Principio della collegialitàche si deve unire alla specializzazione.Il quarto scopo poi esser deve, non solamente imparare dai libri e dalleesperienze especolando ritrovare quello ch'altri non ha potuto trovare, ma dagl'uomini ancora, i qualiallora fossero vivi, però a questi tali converrebbe peregrinare per lo mondo vincendevolmente, per parlare con quegl'omini che essi giudicassero per loro dover essere ottimi maestri. Autoreferenzialità della specializzazione nutrita dalla collegialità. Peregrinatio erudita istituzione degli uomini di scienza, ie viaggio a tappe in Europa per Quando poi alcune savie persone e letterate, o per potersi confrontare con gli altri dotti. poca sanità o per altro impedimento, appena hanno potuto uscire dal proprio albergo, elle tuttavia come savie hanno ancora saputo trovare alcun modo di peregrinare, eziandio corporalmente, e non solo con l'animo, per diverse parti del mondo, e questo si è fatto da loro accogliendo le persone benignamente che venivano al suo albergo da diverse parti del mondo. Prima dell'Europa politica l'EuropaDella cultura e questo poteva avvenire thruSi abbia cura di conciliarsi la benevolenza e l'amicizia degliCommercium epistolare.stranieri ed eruditi, purché non di religione depravata, con vicendevole commercio dilettere, e una volta conciliata si mantenga perpetuamente, e si promuovano colla lorocooperazione in ogni modo i buoni studi; e le lettere date e ricevute si leggano incongresso. Avranno merito coloro, che tali lettere lasceranno al Collegio.
Istituti che Federigo fonda a Milano:
- Biblioteca 'pubblica'
- Collegio dei Dottori
- Collegio Trilingue
- Collegio degli alunniPaola Arrigoni
- Stamperia
- Quadreria e accademia artistica
Ma pensate che generoso, che giudizioso, che benevolo, che perseverante amatore delM:miglioramento umano, dev'essere colui che volle una tal cosa, la volle in quella maniera, el'eseguì, in mezzo a quell'ignorantaggine, a quell'inerzia.
L'accento batte sullo spirito
che anima Federigo nell'ideare e organizzare praticamente la biblioteca, più che sul risultato, sugli effetti che dalla biblioteca si trasmettono alla storia degli uomini. Si possono individuare due triangoli (Greimas) nelle due parti del romanzo, i cui vertici sono 'autorità': il potere sociale (Don Rodrigo/Innominato), il falso potere spirituale (Don Abbondio/Monaca di Monza), il vero potere spirituale (fra Cristoforo/il cardinal Federigo). La bellezza del romanzo sta nella capacità di rappresentare i rapporti di forza che sono il vero motore della narrazione. Quel che veramente sta a cuore a Manzoni non sono tanto dei personaggi quanto delle forze, in atto nella società e nell'esistenza, e i loro condizionamenti e i loro contrasti. I rapporti di forza sono il vero motore della sua narrazione, e il nodo cruciale delle sue preoccupazioni morali e storiche. Piano politico: Calvino attento ad osservare.i ‘rapporti di forza’ che si muovono in Italia nel dopoguerra; dopo l’immobilismo del Ventennio, l’intellettuale di sinistra, sempre all’opposizione, è ‘attivo’. È il nostro libro politico più letto, che ha dato forma alla vita politica. Un romanzo “politico” italiano secondo tutti i partiti, lettura in cui più d’ogni altro può riconoscersi chi, facendo politica, si trova a commisurare giorno per giorno un’idea generale alle condizioni obiettive. Calvino si mette nella prospettiva di Manzoni che prende le condizioni oggettive dei singoli personaggi che vivono in quel momento della storia e li misura a un’idea generale. Ovviamente l’idea generale di Manzoni è ideologicamente molto diversa da quella di Calvino. Ma è anche ‘antipolitico’… parte dalla convinzione che la politica non può cambiare nulla, né con le leggi … né conlottare contro le ingiustizie. La sua visione è più realistica, riconoscendo che le forze in gioco sono complesse e spesso incontrollabili. Tuttavia, Calvino sottolinea che la consapevolezza di questa condizione umana può essere un punto di partenza per cercare di cambiare la storia. In conclusione, Calvino interpreta l'opera di Manzoni come un'esplorazione del pessimismo umano, ma vede anche la volontà dell'uomo come un valore positivo. Nonostante le difficoltà e le forze incontrollabili, l'uomo può cercare di influenzare il corso della storia attraverso la sua consapevolezza e la sua volontà di agire.Riuscire a cambiare il mondo; hai invece una straordinaria c