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Il ritmo cambia: fino al capitolo 15 il ritmo scorre molto velocemente, sono circa 3

giorni e 3 notti; nella seconda parte ci sono anche dei lunghi periodi che Pinocchio

è costretto a passare fermo, bloccato: ma questi periodi vengono trattati molto

velocemente e semplicemente riassunti (periodi in cui Pinocchio non cambia

condizione vengono trattati in modo fulmineo - prigionia, paese dei balocchi

ecc…) perché lì il burattino non si evolve, non cresce. Pinocchio vede intorno a se i

personaggi cambiare (Fata si trasforma, Geppetto è sempre più vecchio): il tempo

e lo spazio in Pinocchio sono indeterminati oppure precisissimi di volta in volta,

assurdi oppure realistici a seconda delle esigenze. Misure tra di loro

incommensurabili (Geppetto sta 2 anni nel corpo di un pesce lungo 1 chilometro;

poi invece per andare e tornare dalla spiaggia con gli amici Pinocchio ci mette una

normalissima oretta e il campo dei miracoli è 2 realistici chilometri di distanza),

Collodi va e viene tra reale e fantastico. Scenari che si susseguono senza

soluzione di continuità, senza essere precisati perché Collodi non si sofferma sui

particolari. Avventure che si svolgono per acqua, per terre e per mare; ma che si

può dire abbiano come sfondo la realtà paesana della Toscana di allora. Nelle

campagne e nei boschi avvengono molti episodi cruciali: non abbiamo

precisazioni ma Collodi sembra ambientare la storia nella Toscana dell'interno. Il

mare compare gradualmente, prima di sfuggita, e poi verso la fine diventa

protagonista. Esso esemplifica un po' i pericoli di una realtà per molti versi ignota.

Esistono anche degli ambienti cittadini, ma le atmosfere urbane hanno sempre

una connotazione negativa: città è quella di Acchiappacitrulli, paese è quello delle

Api Industriose. Grosso borgo è il paese dei balocchi, paese è quello della

casupola di Geppetto. Non abbiamo però la rappresentazione populistica del

paese collettivo affabile in cui tutti si conoscono e si vogliono bene; ma anzi

spesso vie notturne e pericolose; e la collettività compare solo quando bisogna

assistere insieme a episodi tristi o violenti. La casa di Geppetto dove piomba

Pinocchio è il luogo della miseria è dei doveri, da cui il burattino subito fugge.

All'inizio, prima che la Fata gli offra una casa, Pinocchio vaga: romanzo picaresco,

in cui non troviamo né scene di gruppo né luoghi di gruppo pubblici (no osterie, no

chiese): spesso è solo, e aggredito. Ci sono le sedi vere e proprie dello spettacolo:

circo e teatro dei burattini. Indice del carattere teatrale di quest'opera [cose

dipinte sui muri nella casa di Geppetto, come una scenografia].

Figura di Pinocchio, garante dell'unità della scena, perché è presente dall'inizio

alla fine. Nome variante di Pino (Giuseppe) e di "pinolo". Il nome glielo da

Geppetto, assume il ruolo di padre, gli da un nome ironicamente fausto (intera

famiglia di Pinocchi, tutti "se la passavano bene": ironico, in realtà erano dei

poveracci). Cos'è? Una marionetta senza fili, non un burattino; ma ormai nell'uso

comune le parole si equivalgono. Importante ragionare anche sulla natura umana

e/o lignea del personaggio: fino al capitolo 15 Pinocchio si pensa a volte come

burattino e a volte come ragazzo, senza distinzione; e viene a volte riconosciuto

come burattino e a volte come ragazzo. Anche in seguito gli interlocutori di

Pinocchio non lo vedono come burattino (Collodi gli attribuisce forse

incongruamente reazioni da umano - la tagliola nel piede gli fa male), come la

colomba che non solo lo chiama "bambino" ma gli chiede se non ha visto in giro

un burattino. Anche qui ambiguità, che segue gli ondeggiamenti tra realistico e

fiabesco. Dal 15 in poi Pinocchio è sempre più burattino (enfasi sul fatto che poi si

dovrà trasformare). Simile a un androide: come un ragazzo, ma poteri fisici in più;

le sue parti del corpo si possono sostituire, ha delle doti straordinarie di resistenza

che gli consentono di sopravvivere a situazioni in cui noi moriremmo (gli assassini

lo accoltellano e il coltello si spezza, viene impiccato e non muore). Il colombo e il

tonno lo portano senza difficoltà perché è di legno e leggero, galleggia e nuota

velocissimo per distanze incommensurabili; quando picchia i suoi compagni fa loro

molto male perché in realtà li bastona.

Collodi si concentra molto sul naso e la bocca, sedi dei sensi primari. Nel libro

non è così legato strettamente il rapporto naso-bugia. L'allungamento del naso

avviene già quando Geppetto lo intaglia. Naso sembra un vegetale, che ha

conservato la originale natura lignea e si risveglia nei momenti delle forti

emozioni. La bugia non riguarda solo Pinocchio, ma tutti: mondo di inganni in cui

moltissimi mentano senza che a loro cresca il naso. Mondo di inganni e violenze.

Dinamismo di questo naso materializza un detto popolare che esisteva già allora:

bugie hanno il naso lungo e le gambe corte (strabiliare i piccoli lettori che lo

vedono avverarsi).

Bocca invece rimanda al tema del cibo, spesso fondamentale nei libri per

l'infanzia. Qui collegato alla miseria nera del mondo popolare. La fame è

un'ossessione che accompagna Pinocchio per tutto il libro, anche subito appena

nato; nonostante egli non sia umano. [capitolo 5 rovista nella spazzatura in cerca

di avanzi]. In Pinocchio spesso ci sono dei cibi desiderati più che consumati.

Pinocchio rischia più volte di diventare lui stesso cibo: fritto, usato come legno per

l'arrosto ecc… e mangiato dai pesci che divorata la "buccia asinina" fanno

risbucare fuori il burattino. Mangiato anche dal pesce cane, e il suo naso era stato

mangiato anche dai picchi per riportarlo alla misura normale.

Caratteristica fondamentale di Pinocchio è il dinamismo. Corre sempre, scappa da

ogni attività, e a volte sembra farlo per il semplice piacere del vagabondare.

Possiede un surplus di energia (sfugge ai carabinieri, agli assassini ecc…), è

ipercinetico. Uno dei primi personaggi del comico da corsa (inseguimento

mozzafiato, molto successo nel primo novecento). Pinocchio corre non appena

viene creato, scatta come una molla fuori dalla porta di casa, parte in modo

meccanico e così contravviene subito alle leggi normali della società umana in cui

si è ritrovato (famiglia, senso del risparmio). Come tanti personaggi della

letteratura per ragazzi fa quello che vuole, volendo solo mangiare "bere dormire e

fare dalla mattina alla sera la vita del vagabondo". Questo è anche il programma

di Collodi, e di Geppetto (fa il burattino per vagare per il mondo, mangiare e bere).

Pinocchio rappresenta un tipo eterno, quello del monello, presente in ogni

letteratura. Per lui c'è una sorta di colpa presunta: tutti sono convinti che

faccia/farà qualcosa di male (che spesso effettivamente lui fa). E' presuntuoso,

credulone, egoista, prepotente, volubile, ingenuo; ma tutto questo insieme è

connotato non dalla cattiveria ma dalla leggerezza. Ciò che lo contraddistingue è

il coraggio, la determinazione: la Fata lo salva a un certo punto, anche se rimane

fedele a se stesso fino in fondo, perché ha un cuore buono (e dai personaggi dal

cuore buono c'è sempre da aspettarsi qualcosa di positivo). Caratteristica fissa di

Pinocchio è per contraddizione la metamorfosi, meccanismo narrativo

fondamentale. Bisogna dire però da questo punto di vista che le trasformazioni di

Pinocchio hanno spesso il carattere della regressione (rischia di regredire alla

condizione del legno da catasta nella scena di Mangiafuoco, nella scena del

recupero dal mare). In altre occasioni regredisce alla condizione di cane da

guardia, di pesce da friggere; infine però il vero capitolo della metamorfosi è

quello dell'asino. Questo tema ci riporta alla fiaba e al folclore: d'altronde in

questo libro troviamo molti temi "archetipi" dalla forte rilevanza antropologica:

-tema del tesoro nascosto (monete d'oro seppellite)

-tema dell'automa che si anima e sfugge ai desideri dell'artefice

-tema del viaggio nel ventre del pesce cane o balena (tema biblico, Giona)

L'apparato fiabesco nell'insieme non prevale: Pinocchio non è una fiaba.

Personaggio fondamentale di soprannaturale è la Fata, ma anche lei è

ambivalente.

LEZIONE 4

La Fata si manifesta in varie forme, anche sotto forma di animali. Nei confronti

della Fata il narratore non riserva mai commenti, ironia ecc… E' un personaggio

particolare perché legata alle divinità ctonie, sotterranee, salvifiche ma sinistre.

La Fata si presenta sempre sotto spoglie diverse, la prima volta come una bella

bambina dai capelli turchini: a volte con tratti soprannaturali (bambina morta che

parla), a volte come una buona donnina che porta delle pesanti brocche d'acqua

(realismo toscano). La Fata non ha un nome, viene identificata solo con il colore

dei capelli. Una volta Pinocchio la crede morta davvero, la ritrova poi in seguito

trasformata in contadina, e poi nel pubblico del circo portando al collo un suo

ritratto. Spesso manda i suoi emissari a salvare Pinocchio: nugolo di pesci

voracissimi che lo liberano dalla buccia asinina ecc… Ulteriore trasformazione,

quando Pinocchio è in mare la Fata appare come capretta belante dal vello

turchino (viene ingoiato dal pescecane prima di poterla raggiungere). Fata nelle

riletture religiose identificata con Maria ausiliatrice. Pinocchio sempre salvato da

una figura femminile, che però compare solo in Pinocchio2: la prima parte fino al

capitolo 15 il libro presenta un mondo sostanzialmente maschile. La Fata compare

con insistenza in Pinocchio2, fino ad assumere connotati materni: libro per

ragazzi, non si è mai visto un libro per bambini "senza la mamma": ma questa

figura non ha mai tratti materni (prima come bambina, poi come sorella, solo alla

fine come buona donnina contadina che gli fa da madre). Non ha la protettività

tipica materna, non è indulgente, non è la madre tipica della cultura italiana. Non

ha tratti sentimentali, romantici: è un personaggio energico e in alcuni casi

addirittura spietato. Fa scherzi crudeli (gli fa credere di essere morta di

crepacuore per i suoi errori, fa comparire i conigli neri con la bara quando non

vuole purgarsi) e lascia sempre che Pinocchio arrivi a un passo dalla fine prima di

salvarlo. Pedagogia particolare, con molti scherzi (cibo finto quando Pinocchio ha

fame). Dopo la partenza per il Paese dei Balocchi la Fata non compare più di

persona a Pinocchio: alla fine si ritorna al principio paterno iniziale, alla fine

Pinocchio ritrova Geppetto. In real

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
13 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher m.castel di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura e Cultura nell'Italia Contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Novelli Mauro.