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5. LEGNO RIBELLE, CORPO GROTTESCO. IL CORPO DI PINOCCHIO E LE TRADIZIONI

DELLA CULTURA POPOLARE ! 3

Letteratura italiana

Il fascino del personaggio dipende dalla sua materia, è di legno e l’incipit iniziale vanifica ogni

incipit fiabesco. Le 2 qualità fiabesche fondamentali di questo legno sono la sua resistenza e la sua

capacità di trasformazione: qualità base che si richiedono ai giocattoli per bambini. Da ogni

pericolo esce vincitore. Ma questo legno non è del tutto insensibile, perchè quando è impiccato

quasi soffoca e senza la medicina quasi muore. La “testa di legno” citata dal Grillo indica la sua

riottosità, durezza perchè deve ancora diventare uomo. Ma la natura di Pinocchio ha anche una

storia che ha tradizioni nel teatro popolare: il teatro delle marionette che al Sud riscuoteva molto

successo (baracche mobili o fisse). Mangiare, bere, dormire, divertirmi e fare dalla mattina a sera la

vita del vagabondo: motto di Pinocchio all’inizio. Già ai tempi di Collodi il burattino era metafora

negativa come uomo senza fermezza (dal Vocabolario dell?accademia della Crusca). Le maschere

del teatro italiano erano fisse, plasmati dai modelli dei drammi cavallereschi o commedie d’arte.

Pinocchio non è uguale a nessuno di questi tipi, esistono relazioni con la maschera di Stenterello e

di Fagiolino. Collodi conosceva la dimensione teatrale anche per la sua attività di censura teatrale,

oltre che per esperienza personale. La caratteristica fisica più vistosa di Pinocchio è il suo naso

lungo: naso impertinente, personificazione della rivolta (ma presente anche nell’immaginario dei

racconti popolari, come troll); ma il suo è un nasco che cresce, cresce (come alcuni corpi grotteschi

spaventosi della narrativa popolare, corpi in divenire non finiti): inquietante memoria di un corpo

non finito che il bambino ha. Infatti lui viene punito proprio in questo organo e il popolare motivo

del naso lungo come segno di piacere diviene uno spauracchio pedagogico per bambini. Pinocchio è

un corpo non finito anche in altre parti, come quando brucia i piedi, le orecchie che gli crescono da

asino (piacere della paura: la paura e il piacere del bambino di non esser certo del proprio corpo).

Altre caratteristiche: ridere e fare le smorfie, personaggio comico perchè il teatro dei burattini ha

l’arcaica cultura del riso: Pinocchio è un esempio di figure grottesche che popolano la letteratura e

cultura infantile del XIX e XX secolo. Anche Pinocchio è un romanzo di un viaggio fantastico

perchè evade il suo mondo familiare, vive luoghi nuovi e lontani; il suo viaggio è ciclico perchè ha

partenze e ritorni che si ripetono per 9 volte e il più avventuroso è quello del Paese dei Balocchi che

apre la 3° parte del romanzo. L’immagine di questo paese è vita pubblica infantile senza disciplina e

regole, utopia popolare del paese della cuccagna nella cultura dell’infanzia. Ma il viaggio nel paese

della buona vita termina nella catastrofe perchè sarà trasformato in asino

6. IL ROMANZO DI PINOCCHIO O SULLA FINE DELL’INFANZIA

Quanto più una società coltiva l’infanzia tanto più dolorosamente vengono vissuti i processi di

distacco da essa. La società borghese ha sviluppato un sistema semantico differenziato per celebrare

l’addio all’infanzia: il romanzo d’infanzia. Mentre il romanzo di formazione classico parla di una

prima fase esistenziale della personalità, il romanzo d’infanzia fa dell’infanzia stessa il proprio

tema, storia esemplare di formazione. Protagonista è un bambino e come epilogo ha il divenir

uomo. Il primo romanzo che ha per eroe un bambino è l’Emile di Rosseau dove vi è lo sviluppo

delle sue predisposizioni naturali con l’idea di bambino puro. In Pinocchio il romanzo d’infanzia ha

trovato la sua forma classica: il suo grande tema è la fine dell’infanzia, il suo eroe è una maschera

dell’infanzia dell’età borghese. Con il suo corpo di legno vive l’ingenuo anarchismo del bambino e

la sua resistenza contro il mondo; già alla creazione è riottoso contro il padre creatore, tutte le

aspettative del padre vengono deluse (la malinconia espressa da Geppetto). L’anarchia di Pinocchio

determina anche il seguito dei suoi obiettivi di vita. Il principio del piacere , come vorrebbe vivere

lui, è il contrario di come vivono tutti gli altri ragazzi, che sono addomesticati, pronti per la civiltà.

Scuola e studio sono gli strumenti per la preparazione (momento dell’alfabetizzazione quando

scrive), poi aggiunge il lavoro. Pinocchio vuole sfuggire alla costrizione di diventare adulto, vuole

restare bambino che contiene però la proiezione degli adulti. La prima battaglia contro la voce della

morale (grillo) termina con una rapida vittoria per Pinocchio. Il rifiuto di diventare adulti è tema

base della letteratura infantile borghese.

Un romanzo per un buon paragone con Pinocchio è Heidi di Johanna Spyri perchè è mondo senza

donne, madre, ma accuditi da vecchi uomini; solo nella seconda fase compaiono figure femminili

con dure esigenze e nella terza fase divengono sostenitori dei propri vecchi, accettando il ruolo di

esser adulti. ! 4

Letteratura italiana

Il libro parla di una trasformazione del non-uomo in uomo. A un certo punto nasce in Pinocchio il

desiderio di crescere, e ciò ha una doppia motivazione: cresce la fame (deve lavorare) e cresce

l’amore (per la Fata come madre e come donna). Solo da adulto potrà tacitare la fame di pane e di

amore. Contraddizione però tra il voler diventare adulti e sfuggirne al contempo (contraddizione

che determina anche la struttura del romanzo). L’eroe ribelle, mentre sul piano della moralità viene

punito o alla fine compie la mutazione in ragazzo per bene, sul piano delle immagini e della fantasia

celebra i suoi trionfi. L’itinerario di trasformazione di Pinocchio si compie in un contesto di un

struttura familiare particolare: il rapporto tra Geppetto e il burattino equivale anche a un rapporto

padre/figlio (lo chiama “babbo”); Pinocchio è frutto di un androgenesi perchè è padre che lo ha

cerato senza concorso femminile. Tutti i personaggi di azione, sono tutte figure maschili, regna

una economia maschile. Il suo tema è il figliol prodigo o l’amore non corrisposto perchè Geppetto è

padre pieno di premure, ma il figlio disobbediente non lo ascolta e conduce il padre in prigione. La

forza autoritaria del romanzo di presenta nella prima parte, ma questa ribellione del figlio al padre

non ha i connotati classici del conflitto edipico perchè Geppetto è tutt’altro che il padre autoritario

e la madre manca. Questo Geppetto pare più un nonno indifeso che nonostante tutto resta dalla parte

del figlio con amore e affetto. Però non è educatore (lo è il Grillo) e quando il padre viene mandato

in prigione per colpa del figlio si rimprovera a se stesso senza adirarsi con lui al ritorno.

Nella seconda parte compare la figura della Fata, dapprima da bambina morta alla finestra, che poi

si rivelerà la buona Fata, la grande salvatrice. Bianco (morte e purezza) e turchino (lontananza e

freddezza) sono i suoi colori, come quelli della Madonna. Già la sua prima apparizione sembra una

statua di cera, come apparizione di un mondo irreale. La Fata è controllata nella pietà, agisce da

grande educatrice che giuda Pinocchio sulla giusta strada (amore educativo). Però lascia anche che

affronti pericoli, soffre angosce mortali. La messa in scena della salvazione di Pinocchio dalla

Quercia Grande non poteva essere più fiabesca e lo stato del burattino le fornisce l’occasione per

una dotta disputa e per la prima volta è lui debole e indifeso; lei, come una mamma, si occupa di lui.

Per far prendere la medicina a Pinocchio usa una magia illuminista (immagine che fa sempre parte

degli esempi morali), arma più potente della pedagogia illuminista è la minaccia di morte. E ha

effetto perchè prende la medicina e vale come esempio morale. La Fata fa poi crescere il naso per

punirlo della sua bugia e si diverte alle sofferenze del ragazzo. La madre sa tutto, non può

nascondersi. La Fata lascia che il burattino si dibatta nella sua disgrazia prima di averne pietà e

salvarlo con nuovi insegnamenti. Se sei come ti voglio, ti voglio bene: questa è la massima con cui

la madre educa il bambino. La Fata sottopone Pinocchio a delle prove e lo lascia dibattersi per poi

salvarlo, sempre perchè è una messa in scena pedagogica. Alla fine del romanzo torna in scena

Geppetto salvato dal figlio stesso (come Enea salva il padre Anchise dalle fiamme di Troia, una

certa pietas). Così Pinocchio diventa il nutritore del padre, lavora per il suo sostentamento.

7. IL RITORNO DI PINOCCHIO O IL ROMANZO DELLA SECONDA INFANZIA. CONIGLIO

BIANCO E PETER PAN

Quando finiamo Pinocchio si instaura la noia, la triste constatazione che il romanzo d’infanzia ha

avuto il suo epilogo, inevitabile. Collodi ha cercato di rinviarlo, ma alla fine ha dovuto cedere.

Quando la buffoneria di Pinocchio si estingue finisce anche il romanzo perchè non può essere

aperto. C’è però un libro Il modellino di legno che si avvia dove termina il romanzo di Collodi

perchè non accetta il finale: il bambino si ammala di febbre lignea e ritorna burattino,

ricominciando daccapo. Questo è il romanzo della seconda infanzia (romanzo d’infanzia

regrediente): il protagonista ha già compito la sua formazione e percorre un cammino a ritroso verso

l’infanzia dei sogni. Narra un punti di vista opposto lasciando l’infanzia condannata alla propria fine

sul piano esistenziale. Pinocchio di Collodi sono un romanzo di infanzia progrediente e il

romanzo di Alice’s adventures in Wonderland di Carroll (1865) è un esempio di infanzia

regrediente, della seconda infanzia. Entrambi i romanzi premettono l’avventura. Alice è una

bambina brava, che si annoia, quindi compare il Coniglio Bianco che la induce a seguirlo: l’animale

seduttore si è trasformato in rapitore. Il Gatto e la Volpe avevano attirato Pinocchio nel Campo dei

miracoli conducendolo alla rovina; anche il Coniglio attira Alice, ma lei vivrà esperienze

meravigliose e la morte è solo per divertimento. Il mondo di Alice non è solo un nonsense, ma un

! 5

Letteratura italiana

contro-ordine che si oppone al mondo dell’alfabetizzazione, infanzia uscita dai binari. Il romanzo di

Carroll è permeato di nascoste allusioni pedagogiche: Alice mette alla prova se stessa in vari ambiti

(matematico, grammaticale, francese…) e mette in scena comportamenti confacenti ad una bamb

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A.A. 2013-2014
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Diana Artemide di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Benvenuti Giovanna.