Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ARNOBIO
1. Nasce in Africa;
2. Fu maestro di scuola a Sicca Veneria;
3. Si convertì tardi al cristianesimo;
4. Morì in età avanzata.
Scrisse ADVERSUS NATIONES, in sette libri, dopo la persecuzione di Diocleziano. Egli, essendosi
convertito tardi, sente maggiormente la necessità di polemizzare contro le cose in cui aveva creduto da
giovane. L’aggressività antipagana si risente in tutta l’opera, alternando:
1. Pagine di elegante retorica;
2. Bizzarre costruzioni fantastiche.
Il suo obiettivo principale è quello di mostrare l’errore delle dottrine neoplatoniche, con l’entusiasmo
della propria conversione. Per Arnobio, l’anima umana non era creata da dio, ma da una specie di
demiurgo, ad esso inferiore e capace solo di creazioni imperfette, che rendono l’anima mortale, al
contrario dell’immortalità, che è riservata solo ai buoni. Egli rappresenta pienamente l’itinerario di
molti uomini di cultura tra III e IV secolo, tra dubbi e persecuzioni.
LATTANZIO
1. Nasce in Africa;
2. Fu allievo di Arnobio;
3. Fu maestro di retorica;
4. Lasciò poi l’insegnamento a causa delle persecuzioni di Diocleziano;
5. Fu precettore del figlio di Costantino;
6. Muore dopo il 324.
Scrisse diverse opere:
Symposium (PERDUTO);
• Hodoeporicum (PERDUTO);
• Trattato grammaticale (PERDUTO);
• Lettere (PERDUTO);
• De opificio dei;
• Divinae institutiones;
• Epitome;
• De mortibus persecutorum;
• De ave phoenice.
•
È un pensatore sistematico, molto equilibrato, lontano da quegli eccessi che avevano caratterizzato il
suo maestro. Infatti:
1. Usa periodi ampi e articolati;
2. Non ama le battute ad effetto;
76
3. Si affida ad un ragionamento coinvolgente e pacato.
Era un attento filologo, uno studioso scrupoloso, un creatore di teorie. Egli studia il politeismo
cercando le radici della divinizzazione degli uomini defunti, esplorando la linea di continuità tra il
mondo antico e il mondo moderno. Rompe la tradizione apologetica di Tertulliano e presenta il
cristianesimo egemone, perché in grado di arricchirsi della cultura antica. Ad esempio, due opere dal
titolo più severo, non contraddicono questa teoria:
1. DE IRA DEI: Conferma l’equilibrio del mondo, attraverso la punizione dei malfattori,
rendendosi più consolatorio che minaccioso;
2. DE MORTIBUS PERSECUTORUM: si inserisce nel programma costantiniano, dal punto di vista
storiografico. Gli imperatori vengono divisi in due categorie: quelli che hanno tollerato il
Cristianesimo e quelli che lo hanno perseguitato.
FIRMICO MATERNO
Fu attivo una ventina di anni dopo Lattanzio. Scrisse:
1. MATHESEOS LIBRI VIII: è un trattato di astrologia, che non ci è pervenuto. L’ispirazione
filosofica rimanda al neoplatonismo, su cui sono descritte delle dottrine atrologiche e
divinatorie, presentate come unica scienza che metta l’uomo in contatto con la divinità e con il
proprio destino. Sono frequenti le digressioni moralistiche e i riferimenti ai personaggi e
vicende dell’epoca.
2. DE ERRORE PROFANARUM RELIGIONUM: dedicato a Costanzo e Costante. La confutazione
del paganesimo è condotta con la violenza che aveva caratterizzato i primi apologisti.
MARIO VITTORINO
Di origine africana;
• A Roma esercitò l’attività di retore;
• Gli fu innalzata la statua del foro.
•
Scrisse:
1. Ars grammatica;
2. Commento a DE INVENTIONE di Cicerone;
3. De definitionibus;
4. Ad candidum arianum;
5. Una serie di commenti alle Lettere di Paolo.
Fu molto impegnato nella lotta contro l’arianesimo, ma non raggiunse mai l’importanza degli altri
scrittori. Non era apprezzato da Girolamo, che lo considerava troppo oscuro e comprensibile solo per
un certo numero di persone colte. Era stimato da Agostino. Oggi viene apprezzato soprattutto per
l’originalità del suo pensiero contro l’arianesimo, non appiattito dalle posizioni ufficiali, ma derivato
direttamente dalla sua formazione neoplatonica. Caratteristiche scrittura:
Tecnica del verso molto libera;
• È simile ad una prosa ritmata più che ad una metrica precisa;
• Forti tendenze neoplatoniche e intonazioni antiariane;
• Lirismo biblico.
•
ILARIO DI POITIERS
1. Nasce a Poitiers da famiglia benestante;
2. Si convertì in età matura;
77
3. Divenne vescovo nella sua città;
4. Esiliato per le sue posizioni antiariane;
5. In Gallia, lottò contro la morte, avvenuta nel 367.
Scrisse:
De Trinitate;
! De Synodis;
! Serie di opuscoli contro Costanzo;
! Inni.
!
È importante per il ruolo politico che ebbe nella battaglia contro l’arianesimo e fu il più originale tra i
pensatori cristiani occidentali prima di Agostino. Al centro della sua speculazione è il problema di
Cristo: esso è affrontato con le finezze tipiche delle elaborazioni teologiche in lingua greca, ma con viva
attenzione per i passi biblici e per alcune questione centrali della patristica occidentale. Il suo stile è
pesante e monotono. Negli Inni, invece, notiamo delle caratteristiche differenti:
Varietà di metri;
" Frequenti libertà prosodiche; &n