Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
TESTO DI PLAUTO - AULULARIA
Euclione entra in scena e ha perso l'orientamento e l'autocontrollo. - in latino si distingue "ubi" e "quo" (ablativo maschile singolare o neutro di qui, quae, quod; può essere anche avverbio): Quo è un moto a luogo. Ubi è stato in luogo. In italiano lo traduciamo sempre con "perché". RIPASSARE BENE I PRONOMI: tenere presente che c'è a possibilità di scambiare la funzione Il senex, il vecchio Euclione si rivolge al pubblico. - "obsecro": verbo che indica il pregare, supplicare. È derivato da sacer. - "oro"= pregare - vi è un fenomeno di cumulo: "obscro, oro, obtestor"= vi è un parallelismo con la parte iniziale "Perii interi occidi" (ripetizione che è marchio stilistico del personaggio) - sitis: congiuntivo presente seconda persona, quindi ha funzione di congiuntivo esortativo ("siatemi di
“aiuto”)- “demonstretis”: composto di mostro, un altro congiuntivo- “abstulerit”: ab+fero (=porto via da): congiuntivo perfetto- “quis”: pronome che in realtà è “qui”, nominativo maschile singolare: forma arcaica.- “mi auxilio sitis”: verbo essere più 2 dativi.Mi= mihi (forma bisillabica contratta in una forma sola lunga)SUM + 2 DATIVI: costruzione frequente, chiamata doppio dativo, nei momenti in cui il discorso si fa meno letterario e più colloquiale. 31Essere a vantaggio di qualcuno: “auxilio” è un dativo di fine o effetto.Interessante dal punto di vista drammaturgico che è c’è un'interazione diretta tra il personaggio sulla scena e il pubblico: le singole persone del pubblico si sentono interpellate e si chiede loro di rispondere: è una forma di teatro coinvolgente.- “Quid est?” “Che c’è?”- omnes-
“novi”: verbo “nosco, is,..”: si può usare anche in forma di perftto logico, ovvero si applica auna serie di processi mentali, per cui un processo è iniziato nel passato, ma io lo rendo attivoora: quindi “Io ti riconosco ora perchè ti ho conosciuto in passato”.
“Novi”: ti conosco, riconosco;- fur= ladro. Da cui deriva “furto”.- sese: pronome sé riflessivo raddoppiato, rinforzato; è molto frequente- “creta”: cosa c'entra il gesso?Il gesso serviva per tingere le vesti candide, queste le portavano i candidati, ovvero i notabiliche si proponevano per una carica giravano per la strada con toghe fatte di lana grezzaimmersa nella polvere di gesso e risalta rispetto alle toghe bianco sporco.Quindi le campagne elettorali antiche si facevano in mezzo alla gente.“Io so che qui tra di voi, in mezzo a voi, che state ridendo di me, vi conosco bene tutti, so che ci sonomolti ladri che
nascondono se stessi dietro alle loro vesti di candidate (vesti candide)”.Vi è una forma forte di provocazione dal palco.- sedeo= stare seduto- frugi: aggettivo indeclinabile =per bene- certum est =si è deliberato: formula delle decisioni del senato- “cognosco..”: infinitiva. Mi aspetterei ci fosse il soggetto in accusativo: qui è talmente chiaroche non occorre riprednere il te: il discorso arlato può essee più stringato.“riconosco che sei buono a partire dal tuo volto”Data la condizione degli attori antichi, questi non si possono permettere di offendere il pubblico:momento forte di trasgressione delle regole che presuppone forte divertimento.Nel testo cambia il ritmo: ci sono versi più corti che sono cantati.Il nostro attore entra in scena con una forma di recitativo agitato, dopo di chè si mette a cantare: nonc’è bisogno di un'interazione tra gli attori che recitano e il coro: è
"Hem nemo habet horum? occidisti. Die igitur, quis habet? nescis?"
hem= oimè, interiezione, parte invariabile del discorso che veicola emotività
nemo: pronome indefinito negativo
horum: genitivo plurale di hic, haec, hoc
dic: imperativo del verbo dico che non ha la vocale finale che è stata persa
"Nessuno di loro ce l'ha? Dimmi allora, chi ce l'ha? Non lo sai?"
Qui scoppia in pianto cantato.
"Heu me miserum, misere perii, male perditus, pessime ornatus,.."
L'eroe si comporta, canta da eroe tragico e quindi assume uno stile elevato perché è entrato in una parte tragica. Questo rientra nella dinamica per cui la tragedia è vincolata a mantenere un livello elevato, sostenuto sia nei personaggi sia nel linguaggio.
Nella commedia c'è una maggiore libertà perché si parte da personaggi che sono uguali o inferiori a noi che
si esprimeranno in kodo analogo o inferiore al nostro, però se uno di questi personaggi siiventa di prender in giro lo stile tragico assume… 32- Heu: interiezione =oimò, propria del linguaggio tragico- complemento di esclamazione si esprime con l’accusativo: “heu me miserum”- peri= sono morto/rovinato- “heu me miserum, misere perii,”: l’aggettivo miserum è seguito dall’avverbio “misere” che èformato dall’aggettivo. Vi è il poliptoto: quando prendo una parola e la declino in una formadiversa. C’è anche un gioco, la ripetizione delle nasali: come in “male perditus, pessimeornatus eo” (si vede inoltre simmetria: ci sono 2 participi perfetti)- perditus: participio passato di perdo (=perduto)- “male perditus, pessime ornatus eo”: vi è un climax. Pessime è il superlativo di male, quindi c’èuna gradazione tra male e pessime.-optulit: forma arcaica per dire ob-tulit = ob-fero- “tantum gemiti et mali maestitiaeque”: genitivo partitivo, ridefinisce un pronome neutro o espressione neutra che indica un quantitativo delimitato all’interno di qualche cosa che può essere più esteso.
“omnium in terra”: genitivo partitivo
Siamo abituati a pensare a un pubblico che si immedesima. Qui si ride proprio perché non ci si immedesima.
Questo canto che segue però è di disperazione, la cosa buffa qui è che l’avaro che risparmia su tutto, che accusa di essere ladri,.. poi si lamenta come un personaggio tragico.
LEZIONE 10
Continuo del TESTO DI PLAUTO
Nelle pagine successive al testo di Plauto trovi il commento, che guida su alcuni problemi linguistici.
Lamento del vecchio avaro concepito come una parte cantata, un canto di disperazione del vecchio avaro che si comporta come se fosse un personaggio tragico (come le troiane di Euripide: donne che si lamentano
Per la loro sorte orribile). Questo è il modello che ha questo avaro che è stato derubato dalla pentola. Quindi la commedia di Plauto è basata su meccanismi di riso molto colti: alcuni di risata popolare (di fara), altri come questo che giocano sulla distanza tra questi modelli elevati e letterari (tragici) e la ridicola pena di questo pover uomo ossessionato. "nam quid mi opus (est) vita qui tantum auri perdidi, quod concustodivi sedulo?":
- proposizione interrogativa breve
Principale: "nam quid mi opus vita", dove il verbo è "opus".
aferesi Sarebbe "opus est"= fenomeno chiamato (portato via nella pronuncia) o prodelisione. Si ha con il verbo SUM e con la seconda persona singolare (es) e con la terza singolare (est). E' un fenomeno legato alla pronuncia, che tende a condensare per il fenomeno dell'"economia linguistica" dove si tende ad abbreviare.
Opus: opus, operis (=opera, lavoro).
All'interno del lemma nel vocabolario troviamo una voce con opus est (=c'è bisogno di..) + ablativo. L'ablativo in questo caso è "vita". 33"Perché ho bisogno della vita?": l'avaro tanto disperato. La persona che ha bisogno di qualcosa è indativo.- genitivo partitivo: quando ho un insieme, una grande quantità da cui prendo una parte:"tantum auri"- Con-custodivo: perfetto di custodio.Il tema del perfetto ha significato di azione conclusa. "Perfetto": portare a termine, azione conclusa che non ha relazioni con il presente. Divisione tra mondo del passato e azione presente.Possiamo tradurre in modi diversi (può essere tradotto anche con l'imperfetto), come ad esempio "C'era una volta un re..." che si può tradurre come "Fuit quondam re.."- "sedulo"= con impegno, con zelo- pronomi enfatizzati (tipico della commedia)-“Defraudavi”: Euclione era così ossessionato da nascondere il tesoro in posti diversi, quindisi è ingannato da solo- ripetizione congiunzione enclitica “que”
Genio è un concetto che pertiene al mondo romano, per cui ogni individuo era rappresentato fin dallanascita da uno spirito protettore, che ha la stessa radice da genus, generis,... quindi della famiglia,proprio della sua stirpe.
“laeti-fic-or”:- “fic” da facio, dove la “a” si indebolisce nei composti e diventa “i”- “pati” (=soffrire, subire): patior, eris, passus sum, pati è un deponente.
Della stessa famiglia vi è anche pazienza, passione (è negativo per gli antichi in quanto rendeoggetto, non permette di reagire: malattia dell’anima), paziente, patologia...
LiconideEntra ora in scena :➔ragazzo che durante una festa ha sedotto la figlia di Euclione… : adulescentes.
Lui non dice nulla al vecchio
ed è spaventato, vorrebbe sposare la ragazza, ma il vecchio l'ha promessa ad un altro vecchio molto facoltoso. Liconide entra in scena e si accorge del vecchio che sta piangendo e secondo una convenzione del teatro (già greco) si rivolge al pubblico come se stesse facendo un monologo, come se stesse dicendo i suoi pensieri al pubblico. Queste convenzioni sono tradizionali, sono entrate nel teatro occidentale, attraverso riproposizioni rinascimentali.. e sono convenzioni non realistiche."Quinam homo hic ante aedis nostras eiulans conqueritur maerens?"
La prima frase è interrogativa e introdotta da "Qui-nam" (rafforzativo)."Quale uomo si lamenta qui davanti a casa nostra ululando e gemendo- hic: dimostrativo, avverbio di luogo- Aedis: aed- es= forma arcaica- eiulans e maerens: perfetti. Liconide ha un'immagine del vecchio che è piegato dal dolore come se stesse 'ululando'- idea di cumulo di sinonimi.
"atque hic quidem Euclio"