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Dopo la fase aurea di Accio come la commedia, anche la tragedia si esaurirà

rapidamente e resterà appannaggio di nobili dilettanti.

Grande libertà nel trasporre gli originali che perciò a volte sono difficili da

reperire

personaggi vigorosi, capaci di dominare la scena drammatica da soli. Il

protagonista è il vero fulcro dell'opera. Ricorre spesso l'eroe caduto in

disgrazia (“motivo di Telefo”) con l'accentuazione del confronto tra fasti

passati e recente abiezione. Situazione strema a lui cara.

Temi e personaggi che portano in auge la riflessione sul potere e sulle sue

forme di esercizio.

Nei suoi dialoghi serrata retorica che susciterà l'ammirazione di Quintiliano;

stile che dimostra padronanza della strumentazione arcaica: allitterazioni,

anafore, omoteleuti, accumulo di sinonimi in asindeto, paronomasie, figure

etimologiche,ridondanze. Neoformazioni che staccandosi dalla lingua parlata

davano ai versi un tono sublime.

Poeta-grammatico: dottrine e insegnamento. Studio di lingua e letteratura. C'era

a Roma un corpus di antichi documenti e testi linguisticamente obsoleti

bisognosi di essere interpretati e c'era da dare stabilità alla lingua

letteraria latina in rapido mutamento. Esigenza di adeguare il latino al modello

greco.

Adesso a Roma si disponeva di un primo corpus di opere e autori e Accio tentò di

introdurre i primi principi di classificazione e studio della lingua letteraria.

E sembra rivolgersi a un pubblico più vasto della stretta cerchia di specialisti

mescolando discussioni di natura tecnico-erudita con esperienze, giudizi e

polemiche personali.

Lucilio (180 – 102/101)

Opera negli ultimi tre decenni del II secolo. Le sue satire creavano uno spazio

letterario di nuovo genere:

partecipazione alla dinamica dei dibattiti culturali, morali, politici

d'attualità ? era una esigenza nuova.

Il poeta si presentava egli stesso impegnato in certe posizioni, decise e

polemiche

questa forma fu sentita come nuova. Già Ennio era stato osservatore dei costumi

e sul comportamento sociale.

Personalità

• ambizione

• stabile effetto formale

la mancanza di un corrispondente genere greco.

Per l'etimologia più probabile → satura: varietà. Appariva infatti

caratteristica fondamentale:

varietà tematica e formale

soprattutto in fase preletteraria, e nella sua variante “menippea”, misto di

versi e prosa → Varrone, una ventina d'anni dopo Lucilio.

Lucilio rispetto ad Ennio e Pacuvio aggiunse all'elemento della Varietà, la

aggressività polemica. Lui inoltre regolarizzò la forma metrica della satira:

dalla polimetra all'uso stabile dell'esametro, ereditato da Orazio, Giovenale e

Persio. Con loro viene meno la varietà formale e si riduce quella

contenutistica.

Diomede grammatico del IV secolo fa riferimento alle “leggi miste”. Contrasti

sulla liceità di tali leggi nel II secolo: trovavano posto in provvedimenti di

interesse generale, provvedimenti di interesse privato. Dunque Satura come

“disordine” e “confusione”.

La satura era dunque un genere irregolare, senza tradizione,privo di forma

stabile e persino di un metro proprio. Dunque massimi margini di libertà nelle

scelte espressive e temi. Consentiva l'introduzione della rappresentazione

realistica della vita sociale, riflessioni sul costume, polemica

personale,autobiografia. Naturalezza elementare. Immediatezza e brutalità

espressiva, sempre più in polemica con il linguaggio artificioso e “falso” dei

generi canonici. Non colta, raffinata → con il carattere di spettacolo di

intrattenimento popolare.

Modelli

date le analogie possiamo riscontrare nella poesia giambica il modello diretto.

Costanti del genere stairico:

rapporto stretto con la quotidianità, ossia accentuato realismo

• nota comica e caricaturale

• critica del costume e riprovazione per gli errori umani

• fissità del ruolo del “satirico”: denunciatore, giudice. Immune da errori.

• Bisogna stare attenti a credere nella veridicità della biografia del

“satirico.”

Vita

forse nasce nel 180.

134/133 – assedio di Numanzia con Scipione Emiliano.

Muore nel 102/101.

Gaio Lucilio. Famiglia ben inserita nella società alta di Roma. Si tenne lontano

dalla carriera politica e amministrativa, ma egli era un eques Romanus, ovvero

avrebbe potuto. Importante fu l'amicizia con Scipione l'Emiliano., l'uomo che

distrusse Cartagine ed espugnò Numanzia. Impegno per lo Stato, dedizione alle

tradizioni romane con un forte interesse per la cultura,le arti, la filosofia.

Cercava nella cultura anche l'ispirazione politica. Si circondava di

intellettuali in familiarità, a imitazione del costume ellenistico da Ennio fino

all'età imperiale.

Le Sature

affronta per la prima volta il problema del pubblico che ha ipotizzato per la

sua opera. Crescente interesse per i ceti elevati per aspetti anche raffinati

della cultura letteraria fa nascere una produzione culturale destinata

all'intrattenimento colto.

Per tutta la comunità → i grandi generi tradizionali (epica, tragedia,

• commedia). Fenomeno consistente nell'ambito di Scipione l'Emiliano. In

questo periodo anche la commedia poteva essere sentita come prodotte per

il gusto di cerchie colte (Terenzio) che per il divertimento dello

spettatore comune.

Dice Lucilio di non volere che le sue satire siano lette da tutti: né da

Indottissimi, troppo incolti, né da Doctissimi,troppo eruditi. Il suo target è

il pubblico medio, fascia alta della società che opera nei negotia e è

interessata a nutrire la propria personalità con cultura e attualità; otium

permettendo.

Esperienza attuale, popolare quotidiana di poeta e lettori → novità.

Poesia che è passatempo, intrattenimento dell'otium; otium anche del poeta. Non

era ammissibile un impegno letterario come professionale, per un poeta di

condizione elevata e in effetti Lucilio è il primo ad abbandonare i generi

drammatici e che si sia dedicato interamente a un genere marginale “irregolare”

privo di rapporti col ruolo professionale del poeta.

Ludus ac sermones: sermo → “conversazione”modalità stilistica dimessa non

artefatta simile al modo di parlare comune che vuole aprirsi alle esperienze

quotidiane del poeta e del suo ambiente.

Rifiuto di cantare la storia di Roma e le imprese di Scipione. Impossibilità di

dedicarsi a un genere maggiore → Recusatio → Poi di molti poeti, ispirato alla

poesia ellenica e al rifiuto di Callimaco della grandiosità dell'epica per

sottrarsi a compiti di celebrazione del regime.

Polemizzava apertamente con epica e tragedia, i generi maggiori. Situazioni

incredibili e irreali, a suo avviso. Forzature patetiche e linguaggio

artificioso e gonfio.- osservazioni su lingua stile modalità oratoria:primo

critico dello stile, con linguaggio tecnico anche.

Derisione dell'eccesso di grecismi nella conversazione: moda vistosa nella

società alta l'apertura alla cultura greca.

Temi della Satira luciliana

censura contemporanei

• autobiografia

• amore, esperienze del poeta → novità nella letteratura latina che appare

• in contemporanea con l'epigramma, genere minore. Fisicità cruda, privo di

complicazioni psicologiche. Si richiama a due modelli

1. poesia giambica arcaica

2. commedia → linguaggio, tipizzazione figure e scene di vita

cittadina.

3. Poesia d'amore ellenistica delicata e sentimentale qui non si

fa sentire.

Preoccupazione didascalica: consigliare il comportamento giusto.

Sua indipendenza per condizioni familiari e patrimoniali.

Dalla commedia greca l'attacco personale nominativo, già della tradizione

giambica e della polemica politica romana. Attacchi a volte dalla grandiosità

spettacolare.

Degrado moralità privata.

Virtus: inimiciz5a per immoralità, aggressività attacchi personali,piacere

rievocazione aneddoti, esperienze personali, scene e situazioni mimiche,

riflessione sul comportamento sociale, ricerca della giusta norma di condotta.

Sono gli anni dei conflitti graccani → lacerazioni società romana in evidenza,

brusca evoluzione del costume:

afflusso capitali enormi

• grande disponibilità manodopera servile

• vasto impero con Roma capitale.

Sorsero i problemi dell'uso delle ricchezze del lusso della gestione della vita

familiare, dei giovani, della corruzione vita politica → manifesta. Sono

presenti varie orazioni finalizzate a proposte di legge per regolamentare il

costume.

“satirico” a metà strada tra il costume tradizionale e le ragionevoli

concessioni richieste dall'evoluzione del quadro sociale.

Influssi

riflessione greca → virtus è saper assegnare il vero valore alle cose tra cui

viviamo, conoscere l'utile e l'onesto,il limite nella ricerca di beni. Porre

avanti a tutto l'interesse per la patria.

Qua e là polemica anti-filosofica,tratto caratteristico mentalità tradizionale

romana.

Maggior parte sua produzione successiva a Scipione. Posizioni catoniane:

tradizioni antica comunità contadina, condanna distorsioni vita cittadina come

la censura di Scipione.

Rifiuto poesia celebrativa nazionale, con importanza per un genere tanto minore,

una scelta violentemente anticonformista, ma probabilmente presentava il suo

genere umile e popolaresco come connesso all'ideale della grande tradizione

romana di rusticità, semplicità avversa alle sofisticherie delle vita cittadina

e moderna.

Vita politica romana: tutti contro tutti.

Arte espressiva

Moralismo vivace, scontroso, impegnato, combattivo. Trovata espressiva,

brillante originale.

Varietà dei moduli aneddoti, ricordi personali, proverbi,raccomandazioni,

insegnamenti, vivaci dialoghi, ampie scene mimiche.

Naturalezza, adesione al vissuto. Verità e crudezza, termini colloquiali,

proverbiali e parole greche nell'uso.

Nella lingua equilibrio che risedeva nella Consuetudo; anomalie arcaizzanti,

dialettali, gergali. Espressività forte e decisa, sentita come rassicurante

legame con patrimonio tradizionale di espressività italica. Poeta colto e

trasgressivo, nelle immagini, nella verve.

Ricerca un linguaggio realistico della individualità personale.

Poesia vigorosa, libera, combattiva che farà di Lucilio l'emblema della satira.

Terenzio (185/84-159/58 a.C)

Publio Ter

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Publisher
A.A. 2012-2013
8 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ErikaErika di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Caldini Roberta.