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DICEVANO CHE SAREBBE STATO TROPPO LUNGO ASPETTARE L’AIUTO DEI

GERMANI; l’italiano conserva il verbo dicendi che rende immediatamente la

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presenza di un discorso indiretto. In latino quello che rende chiara la struttura è

pensare che qui si sta esprimendo il pensiero dei Galli, quindi gli infiniti

dipendono da un DICEVA (sottointeso).

• Ut + non audeant (congiuntivo; verbo semideponente [sapere paradigma di

AUDEO!]): frase completiva consecutiva.

• Auxilium exspectare: è il soggetto di longum esse.

Analisi degli infiniti

• Esse: tempo presente dell’oratio obliqua.

• Exspectare: presente della soggettiva.

• Pati: forma passiva, presente.

• Adoriri: passivo apparentemente (xk deponente); dipende da audeant.

• Transire e committere: oggetto di non dubitant.

• Fore (sarebbero state): infinito futuro del verbo essere; futuro sintetico (non

perifrastico); dipende da suspicatus. Quae è un nesso relativo (xk in esordio di

frase; si riferisce a qualcosa che è nella frase precedente) ed è il soggetto di

fore.

• Adesse e cernere: sono infiniti presenti; hanno il soggetto illum; sono soggetti di

existimate.

• Converti e dirigi: sono oggetti di iubet.

• Fugere.

• Ire: soggetto di viderunt.

• Ferre: oggetto di non potuerunt.

• Permansisse: infinito perfetto. 17 Ottobre 2013

Il caso nominativo

Il nominativo è un caso semplice. All’interno dell’accusativo si distingue tra strutturale

ed inerente; l’accusativo strutturale marca sintatticamente il complemento oggetto

diretto dell’azione del verbo transitivo in forma attiva; il caso nominativo è strutturale

xk marca sintatticamente il soggetto (NON l’oggetto diretto) della flessione finita del

verbo. Di fatto oltre a questa funzione gli altri nominativi che si possono trovare

all’interno della frase sono tutti elementi a vario titolo concordati con questo soggetto.

• ES. Metellus consul est.

ES. ego malus sum.

Qui si hanno 2 casi in cui il verbo essere funge da copula. L’espressione è

designata come un predicato nominale completato da un nome.

• Casi analoghi si possono verificare con 2 grandi categorie di verbi che hanno

anch’essi funzione copulativa, cioè una funzione analoga a quella vista svolta da

ESSERE in quelle frasi.

∗ Innanzitutto verbi attivi:

ES. Albucius perfectus Epicures evaserat “Albucio era divenuto un

perfetto epicureo”.

ES. Pauper fio – nascor – morior “divento – nasco – muoio povero”; fio è la

forma a cui si riconduce il passivo del verbo facio. Pauper è un aggettivo

con funzione predicativa collegato al soggetto con un verbo copulativo.

ES. Victor discesserat “se n’era andato da vincitore”; discesserat deriva

da cedo, ere; è usato in funzione predicativa.

ES. Bonus videor “sembro buono”.

Sono verbi che NON sono in assoluto verbi copulative, ma possono essere

utilizzati in questo senso. Sono verbi che introducono degli

aggettivi/sostantivi con funzione predicativa e sono verbi attivi; NON

hanno sempre funzione attiva, a volte.

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∗ Verbi passivi che hanno funzione copulativa (sono gli stessi per

l’accusativo):

ES. Aristaeus olivae inventor dicitur “si dice che Aristeo sia l’inventore

della cultura dell’olivo”; il costrutto personale, quindi “Aristeo è detto

inventore…”, se no ci sarebbe ESSE (accusativa + infinito). Questo verbo

fa parte della categoria degli appellativi.

ES. virtus aeterna habietur – putatur – ducitur “la virtù è ritenuta eterna”;

categoria dei verbi estimativi.

ES. Caesaris lingua pura reperiebatur “il latino di Cesare è stato ritenuta

pura”; verbo estimativi.

ES. melior efficior “sono reso migliore”; verbo effettivo.

ES. consules creantur Caesar et Servilius “Cesare e Servilio sono eletti

consoli“; verbo elettivo.

Il nominativo è l’unico caso che ha esclusivamente una funzione strutturale xk

l’accusativo ha in molti casi funzione strutturale, ma in altri casi funzione di

estensione. 18 Ottobre 2013

Capitolo 9, Cesare

Traduzione : Cesare, dopo essere giunto [postquam venit], decide di passare il Reno

per 2 motivi [causis]: delle quali [quorum] la prima era perché avevano mandato

truppe di aiuto contro di sé [contra se] ai Treviri, la seconda ragione [altera] che

Ambiorige non avesse rifugio presso di loro. Decise queste cose, inizia a costruire un

ponte poco sopra a quel luogo dove [quo] prima aveva fatto arrivare l’esercito.

Secondo il modo noto e consueto, con grande impegno dei soldati il ponte venne

portato a termine. Lasciata tra i Treveri una forte guarnigione presso il ponte, perché

non sorgesse all’improvviso da questi una qualche ribellione [motus], a passare le

altre truppe e la cavalleria. Gli Ubi che prima avevano dato ostaggi ed erano venuti

alla resa, per scusarsi gli mandano ambasciatori, a dire [doceant] che né [neque] dalla

loro nazione [ex sua civitate] erano stati inviati aiuti verso i Treveri [auxilia in Treveros]

né da loro era stata violata [laesam] la lealtà [fidem]; chiedono e scongiurano [petit

atque orant] che abbia pietà di loro [ut sibi parcat], perché per il comune odio dei

Germani (loro) innocenti non pagassero il fio al posto di colpevoli; promettono

[pollicentur], se volesse un di più di ostaggi, che sia dato. Saputo il motivo [ cognita

causa  ablativo assoluto], Cesare scopre che gli aiuti erano stati mandati dagli Svevi,

accolse la giustificazione degli Ubi, indaga (per sapere) gli accessi ed le strade verso

gli Svevi.

• Unus…alter – una…altera: primo…secondo.

• Quo: pronome relativo  avverbio di luogo (moto a luogo).

• Ad pontem – apud pontem: stato in luogo.

• Orior: sorgere.

• Nequis: pronome indefinito; in latino significa “abbondanti”, anche perché non

ci sono articoli.

• Deditionem: deriva da dedo, dedere, ossia DE + do (composto di do),

“consegnare”.

• Traditionem: deriva da trado, ossia TRANS + do (composto di do; come condo,

condere: CON + do).

Analisi ①

: il pronome riflessivo

ES. Contra se. SE:

• È riferito a Cesare, il soggetto della principale.

• Nelle dipendenti il pronome riflessivo (anche l’aggettivo/pronome possessivo

suus) è usato per il soggetto della principale.

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Analisi ②

: gli ablativi

• Ex Menapiis: moto da luogo.

• De causis: complemento di causa.

• Paulo: ablativo avverbiale.

• Nota atque instituta ratione: ablativo assoluto.

• Magno militum studio: ablativo strumentale  complemento di modo.

• Paucis diebus: complemento di tempo determinato, “in pochi giorni”.

• Causa: ablativo; regge sui purgandi che è un gerundivo, “con la causa/scopo di

giustificare sé”.

• Ex sua civitate: moto da luogo.

• Sibi, “abbia pietà di loro”, ossia gli Ubi

• Communi odio: ablativo di causa.

• Cognita causa: ablativo assoluto.

• Ab Suebis: AB + ablativo è il complemento d’agente.

Analisi ③

: la struttura sintattica

• Postquam: subordinata temporale.

• Quarum: subordinata coordinata (o principale).

• Quod auxilia + ne…: completive, ossia proposizioni che spiegano (epesegetiche

o dichiarative) un elemento che sta nelle frase precedente (duabus de causis…

una…altera). Il ne è finale.

• Petunt atque orant: reggente.

• Ut sibi parcat: completiva oggettiva volitiva; satura il verbo, lo completa nel suo

senso; è l’oggetto diretto di orant e lo completa.

La proposizione circostanziale è diversa dalla completiva:

− Proposizione circostanziale: accessoria, infatti aggiunge le circostanze 

sono complementi NON necessari per la saturazione del verbo ES. nequis

è una finale circostanziale.

− Proposizione completiva: è necessaria al senso del verbo.

Il gerundio

Il gerundio è diverso dal gerundivo; il gerundio è la flessione nominale dell’infinito,

quindi è un nome verbale declinato con la declinazione dell’infinito presente.

ES. amare = nome verbale

• Genitivo: amandi cupiditas.

• Dativo: amando operam do.

• Accusativo: amandum ad amandum (il 2° ha valore finale, “per amare”).

• Ablativo: amando disco, “con l’amore imparo”.

Il gerundivo

Il gerundivo è un aggettivo verbale, ossia quando dal gerundio dipende un

complemento oggetto.

ES. sui purgandi causa

• Il complemento oggetti sui prende il caso del gerundio.

• Purgandi, diventando aggettivo verbale, assume genere e numero del

complemento oggetto.

GERUNDIO GERUNDIVO

Cupiditas filios docendi Cupiditas filiorum docendorum

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Costrutti alternativi :

• Gerundio + accusativo  nome verbale.

Gerundivo + genitivo  aggettivo verbale che prende dal suo complemento oggetto

genere e numero. 24 Ottobre 2013

Capitolo 10, Cesare

Traduzione : un po’ di giorni dopo viene informato da parte degli Ubii che anzi gli Svevi

stanno raccogliendo [sapere COGO!!] tutte le loro truppe/forze in un unico luogo e gli

Svevi stanno annunciando a quelle popolazioni galliche che sono sotto il loro comando

che mandino aiuti di fanteria e di cavalleria. Sapute queste cose, provvede ai

vettovagliamenti e poi sceglie un luogo adatto per stabilirci l’accampamento. Ordina

agli Ubii che portino via gli animali e che raccolgano tutte le loro cose dalle campagne

nei centri fortificati [stanno preparando una devastazione delle campagne]. Sperando

che quegli uomini barbari e inesperti, costretti dalla mancanza di cibo, possano essere

portati a una iniqua condizione di combattimento [possono essere indotti a combattere

in una situazione disagevole per loro]. Ordina che mandino numerosi spie militari agli

Svevi e si informino che cosa stia accadendo presso di loro. Compiono gli ordini e un

po’ di giorni dopo riferiscono quanto segue: tutti gli Svevi dopo che erano giunte loro

notizie più sicure riguardo l’esercito dei romani gli Svevi con tutti i loro e con le forze

degli alleati che avevano raccolto, si erano ritirati alle estremità dei loro territori.

Riferiscono che là c’è una selva di grandezza infinita che si chiama Baceno; questa

selva si estende di molto[avverbio di tempo e spazio] verso l’esterno. Ed essendo

posta in mezzo a mo’ di muro naturale, tiene lontano i Cherusci dagli attacchi e dalle

incursioni degli Svevi e gli Svevi d

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
36 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elevero11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Moretti Paola Francesca.