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GIOVANNI PASCOLI (1855-1912)
Pascoli è romagnolo, nasce da una famiglia piccola borghese abbastanza agiata; il padre era un fattore; è il 4° di 10 figli. La sua vita serena è bruscamente sconvolta il 10 agosto 1867, per la morte del padre, ucciso a fucilate da qualcuno che voleva prendere il suo posto da fattore -> la famiglia subisce una ferita economica profonda, si trasferiscono a Rimini ma si impoveriscono. L'anno dopo muoiono anche la madre, poi la sorella maggiore e poi altri fratelli.
L'idea dell'ingiustizia del mondo e della vita si insinuò così in Pascoli, che non avrà mai una vita personale ma passerà tutta la sua vita con le sorelle, a cercare di ristabilire il "nido" perduto.
Pascoli si laurea, poi comincia a lavorare a Matera e nel 1884 ritorna in Toscana cominciando la strana convivenza con le sorelle cercando di tenere unita la famiglia.
Nel 1887 passa a Livorno (sempre con la famiglia) dove...
Comincia a scrivere i propritesti, nei quali si ritrova il suo rapporto con le sorelle e l'ingiustizia del mondo. Quando una delle sorelle si sposa Pasco lo vede come un tradimento e l'altra sorella diventa tremendamente gelosa di lui tanto che gli fa rinunciare al matrimonio con una cugina (aveva un rapporto malato con le sore).
OPERE
- MYRICAE (1891): letteralmente piccole piante semigrasse, simboleggiano qualcosa di semplice -> nella raccolta si parla di cose semplici; titolo in latino perchè cita Virgilio.
- CANTI DI CASTELVECCHIO (1903): la II raccolta i cui temi rimangono quelli di Myricae - racconta delle piccole cose quotidiane, della campagna, della sua mania per la botanica; matura l'anima di Pascoli: racconta il progredire della sua tragedia familiare, c'è un intorbidirsi delle sue poesie
IL FANCIULLINO
- Saggio (1897-1906) dove racconta la poetica simbolista
- POEMETTI (i primi del 1904 e i secondi del 1909), grande
FORMAZIONE POSITIVISTA e STILE
La precisione con cui descrive (nelle opere) deriva dal positivismo; mostra una fede positivista ma dall'altro lato cerca di trascendere il lato sensibile, ha un attrazione verso l'irrazionale.
Pasco si serve della simbologia, utilizza gli oggetti per raccontare se stesso, FANCIULLINO oggettivizza le sue passioni.
POETICA DEL FANCIULLINO
Per Pascoli il poeta è il fanciullo che sopravvive al fondo di ogni h; lo sguardo bambino consiste nello stupore e nella meraviglia, al contrario la ragione mortifica le cose racchiudendole nella banalità.
Un bambino possiede questo tipo di sguardo non perché è piccolo ma perché sinestesia, analogia è la prima volta che vede.
le sensazioni e le emozioni legate al tema della morte. La poesia si rivolge a un pubblico selezionato, in quanto richiede una sensibilità particolare per apprezzarne la profondità e la bellezza. L'obiettivo del poeta è quello di trasmettere una visione diversa della realtà e di incivilire le persone, spingendole a riflettere e a cercare una forma di elevazione spirituale. La figura retorica dell'eonomatopea, utilizzata per descrivere il modo in cui i bambini danno nomi alle cose, sottolinea l'aspetto irrazionale e poetico della poesia. La poesia è una forma di conoscenza alogica, che va oltre la razionalità e cerca di comunicare attraverso le parole una visione più profonda e autentica della realtà.sensazioni soprattutto di morte; la morte è vista dal poeta come pace, un modo per ricongiungersi con la famiglia. "invisibili porte" Per Pascoli le (che aprendosi rivelano il mondo oltre il nostro, quello dei morti) non si apriranno mai - il poeta non riesce a sfondare la barriera tra la vita e la morte. X AGOSTO (Myricae) Data di uccisione del padre; qui rievoca la sua morte (1896) e vuole esprimere la sua idea di male, dolore e ingiustizia. Questa è anche la poesia meno simbolista. TEMA DEL NIDO: il padre è come una rondine che non può tornare al suo nido; il nido di Pasco è sconvolto dalla morte del padre - di questo nido fanno parte tutti i membri della fam, anche quelli morti, per questo continuando a vivere con le sorelle è come se continuasse a vivere anche con il padre. - Il padre viene paragonato a Cristo, perché come lui è stato ucciso ingiustamente e i suoi assassini non sono stati puniti, allo stesso modo.Ogni vittima innocente è cristoinimmagine di — l'universo non vendica mai la morte dei 'piccoli' (NB: Pasco non è cattolico, usa cristo come emblema degli innocenti). Anche cristo (come il padre)perdona i suoi uccisori prima di morire (mostra la necessità di combattere le ingiustiziedel mondo) MA Pascoli non ha mai perdonato la morte del padre.
IL GELSOMINO NOTTURNO (Canti di Castelvecchio)
Composto per il matrimonio di un amico Gabriele Briganti ma racconta anche ilrapporto difficile del poeta con la dimensione sessuale della vita; i gelsomini sono fioriambigui che richiamano la sensualità.
Emerge la sovrapposizione di vita e morte — ogni volta che il poeta si apre alla vita,viene sopraffatto da pensieri di morte legati alla fam.Ci sono allusioni alla fecondazione e alla 1' notte di nozze, che pascoli non può vivere.
ITALY (Primi Poemetti)
Ampio poemetto diviso in terzine dantesche. TEMA: migrazione ->
Bambina americana che è venuta in Italia per curarsi perché malata, solo che a causa dell'lingua riusciva a dialogare poco, soprattutto con la nonna, ma trovano un punto di incontro nel dialogo e riescono a capirsi. Nel momento in cui arriva l primavera la bambina guarisce, ma la nonna muore. La bambina rimane comunque legata all'Italia per la nonna ormai scomparsa e una volta tornata in USA promette che tornerà.GABRIELE D'ANNUNZIO
VITA (1863-1938)
Nasce a Pescara in una fam agiata; il padre è incapace di gestire il patrimonio familiare, lo manda in rovina e si indebita; la madre gli trasmette la vena letteraria artistica. Non termina mai gli studi universitari alla facoltà di lettere; quando si sposta a Roma, capitale del Regno, vive anni decisivi per la sua formazione. Sposa una donna ma continua a tradirla, anche con la donna che sarà l'amore della sua vita Barbara Leoni. In questo ambiente culturale si fa conoscere e ha successo.
soprattutto quando pubblica 'Il Piacere', romanzo dell'estetismo dannunziano. Eleonora Duse, nel 1894 si trasferisce a Firenze e conosce l'attrice con cui inizia una relazione. Nel 1897 entra in politica, viene eletto come deputato della destra ma poi si schiera dalla parte dell'estrema sinistra. Fu molto vicino al partito fascista, i rapporti rimangono ambigui, firma il manifesto ma non è tesserato. Condanna e critica l'alleanza tra Hitler e Mussolini. Partecipa al dibattito tra interventisti e neutralisti. Torna in Italia per intervenire nella Prima Guerra Mondiale, è interventista e vuole che l'Italia recuperi il prestigio che aveva perso dopo il Rinascimento. Rimane ferito in guerra all'occhio e rimane cieco da un occhio - da 'Notturno'. Da questa esperienza di parziale cecità nasce l'impresa di Fiume nel 1919, tenta guidando un gruppo di legionari; le potenze alleate non avevano assegnato Fiume all'Italia.D’Annunzio la vuole recuperare, per questo la occupa. Si stabilisce a Fiume per un anno conferendo ai cittadini molti diritti e libertà. Il trattato di Rapallo del 1920 viene bloccata l’occupazione con il (stipulato tra Italia e Jugoslavia) il quale stabilisce che Fiume è città libera. D’Annunzio non ha più il dovere di liberarla e la attacca => fallimento, che porta D’Annunzio ad isolarsi, dal 1921 si trasferisce nel ‘vittoriale degli italiani’, dove muore nel 1938. STILE: è poliedrico — è verista quando scrive e carducciano quando fa poesia. Si dedica anche ai giornali e ai testi cinematografici; è più introspettivo nella scrittura del Piacere. Mostra una grande volontà di rinnovarsi ma le sue azioni (come quelle dei suoi personaggi) sono fallimentari. I protagonisti della narrativa dannunziana sono persone dominate da un senso del piacere, dell’edonismo — progettano tanto ma mettonopoco in pratica.
POETICA: “le novelle della pescara”,- I periodo: carattere verista con in cui riprende la sua terra natale; tenta di avvicinarsi a Verga cercando di eclissarsi dalla narrazione, ma non riesce a essere impersonale. É verista perchè racconta i fatti in modo nudo e crudo.
II periodo: estetismo, con il ‘Piacere’ + lettura di Nietzsche.
III periodo: del superuomo. Esteta nella borghesia si isola nella società, quindi il superuomo ingloba la sua figura perchè vuole andare oltre il capitalismo per andare oltre la società e migliorarla. La forza è l’affermazione dei suoi valori aristocratici. Riprende dal superh di Nietzsche la volontà di potenza e l’idea di forza (spirito dionisiaco). Nuovo tipo di uomo che sopraggiunge con la morte di dio e che supera i propri limiti.
OPERE: I CICLI -> D’Annunzio fa percorrere ai suoi personaggi un percorso di rosa elevazione dal romanzo della (il superh
Non ha ancora raggiunto il suo stadio di perfezione; La Rosa indica la passione legata alla vita materiale e fisica.), a quello del giglio melograno (purezza) a quello del (sacrificio) ma questi anziché elevarsi fino ad arrivare al superh perfetto, implodono, si ripiegano su se stessi e falliscono. Ogni personaggio ideato da D'Annunzio è un suo alter ego.
> IL PIACERE 1889 (ROSA)
Fanno naufragare la figura dell'esteta dentro quella del superuomo. Inaugura la letteratura decadente in Italia. Il protagonista è un esteta = figura caratterizzata da superficialità e incompiutezza, in contrasto con la vitalità di D'Annunzio.
TRAMA: racconta di una vicenda ambientata a Roma con protagonista Andrea Sperelli, che vive una vita in cui l'arte si sovrappone alla vita stessa. Ha una relazione con Elena Muti, che fallisce, poiché lei lo lascia e Andrea inizia una nuova vita volta alla disso