Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
PUNTO DI VISTA
La finzione della cura psicanalitica introduce un duplice punto di vista, quello del narratore-editore di I grado, il dottor S. (extradiegetico), e quello di Zeno, narratore di II grado (intradiegetico). Come su un palcoscenico, i due personaggi raccontano ciascuno qualcosa dell'altro, ma nessuna delle due opinioni prevale. Svevo, attraverso tale artificio, sottrae il romanzo a ogni rigido schema interpretativo. L'autore non introduce nel romanzo neppure una scala di valori univoca; l'unico punto di riferimento è la salute, che può esser conosciuta e analizzata solo a partire dalla malattia (dunque, anche la salute è un valore relativo); la formula narrativa utilizzata da Svevo sfugge a qualsiasi tentativo di classificazione; non è lo stream of consciousness (flusso di coscienza) che richiede l'uso della terza persona, che non ha destinatari e tende a cancellare la soggettività della voce narrante; non
è latecnica delle libere associazioni. Il monologo interiore è sviluppato attorno al tema dellamalattia che funge da criterio selettivo di tutto.
TEMPO MISTO
Nel romanzo è presente un tempo misto, cioè quello presente dell’io narrante Zeno anzianoche scrive ormai alla fine della cura psicanalitica, e quella dell’io narrato, lo Zeno bambino,adolescente e uomo maturo alle prese con il conflitto con il padre, il vizio del fumo, etc.
TEMI
- Malattia-salute;
- avversione per il gretto mondo degli affari, unicamente proiettato verso una dimensioneeconomica;
- ricerca di ideali più nobili;
- doppiezza dei comportamenti pubblici e privati;
- ironia nei confronti della terapia psicanalitica.
- 111 -
Sintesi di autori della letteratura italiana Tiziana Rossi
STILE
Per i contemporanei, la sua prosa era sciatta, se non addirittura piena di errori e solecismi; inrealtà la sua scrittura è fuori dagli schemi convenzionali, perché tesa
continuamente all'analisidei personaggi, dei moti della coscienza. Il periodare è prevalentemente paratattico, nominale,con frequenti interrogazioni, esclamazioni e parentesi con le quali il narratore apre una pausariflessiva. Prevalgono, infine, ironia e umorismo, come armi per la demolizione della realtàcomune.RACCONTI E COMMEDIE
- Una lotta, novella (1888): primo testo narrativo scritto da Svevo;
- L'assassinio di via Belpoggio, racconto lungo (1890): analisi psicologica dellemotivazioni di un omicida;
- La tribù, racconto-apologo politico (1897);
- Lo specifico del dottor Menghi (1904): invenzione di un farmaco che allunga la vita;
- Vino generoso, Una burla riuscita, La novella del buon vecchio e della bella fanciulla,Corto viaggio sentimentale (quest'ultimo incompiuto), racconti (1898-1919);
- frammenti di Il vecchione, o Le confessioni del vegliardo, progetto di continuazione delromanzo di Zeno;
- 13 commedie in tutto: 8 sono datate agli
anni 1880-90: Le ire di Giuliano, Le teorie del conte Alberto, Il ladro in casa, Una commedia inedita, Prima del bello, La verità, Terzetto spezzato, Atto unico; rimanenti: Un marito (1903), L'avventura di Maria (1919-20), Inferiorità (1921), Con la penna d'oro (1926), La rigenerazione (1927-28): termine di riferimento è il teatro borghese, con tutti i drammi della vita familiare.
GIUSEPPE UNGARETTI VITA
- Nasce ad Alessandria d'Egitto nel 1888; primi studi in Egitto e successivo trasferimento a Parigi (contatto con i simbolisti e i poeti maledetti, in particolare Baudelaire e Mallarmé);
- 1914: arriva in Italia e si arruola volontario nella prima guerra mondiale;
- dopo la guerra comincia a lavorare a Roma e poi come inviato di un giornale;
- muore nel 1970.
POESIE
- Il porto sepolto (1916) e Allegria di naufragi (1919, ma le due raccolte confluiranno nel volume
complessivo Allegria del 1931): il titolo ossimorico di Allegria di naufragi alludeal naufragio della guerra, della sofferenza e del dolore, ma in mezzo alla distruzione sidelinea un barlume di armonia e slancio vitalistico (“M’illumino d’immenso”); Il portosepolto indica l’antico porto d’Alessandria, ma è anche una metafora del desiderio di pacee di riposo; stilisticamente si nota la scomposizione del verso tradizionale, le parolevengono messe in evidenza e si cerca di evitare il tono discorsivo in favore dell’analogiafulminante (esasperando la lezione dei simbolisti e anche quella dei futuristi). La parola,in tale direzione, assume un valore illuminante e folgorante, identificandosi con l’attimoin cui, attraverso l’immediatezza del rapporto analogico, la poesia sfiora la totalità e lapienezza dell’essere (poesie celebri: Soldati, In memoria, Girovago, Popolo, I fiumi,Mattina);
2. Sentimento del tempo (1933):
qui il desiderio di assoluto diviene fede religiosa e il poeta si avvicina al cattolicesimo (Inni); c'è anche la riscoperta della classicità, del mito (La fine di Crono, L'isola), della Roma barocca, di Petrarca e Leopardi (Inno alla morte, Notte di marzo), di una concezione del tempo non più come istante da cogliere nella sua ineffabile assolutezza, ma come continuità ed evoluzione; questa svolta nei temi e nell'ideologia si traduce anche, stilisticamente e metricamente, nel recupero dei metri e degli stilemi della tradizione letteraria (ad esempio, viene recuperato e difeso "a spada tratta" l'endecasillabo).
3. Il dolore (1947): si parte qui da una drammatica esperienza personale: la morte del giovane figlio Antonietto; nella seconda sezione, dal titolo Roma occupata, il dolore è, invece, quello storico e collettivo della guerra.
4. La terra promessa (1950):
Frammenti di un progetto di composizione di un melodramma epico (Enea, Didone e morte dell'eroina), in una sorta di proiezione storica dei dolori del poeta. - 114 -
Sintesi di autori della letteratura italiana Tiziana Rossi
UMBERTO SABA VITA
- Nasce a Trieste nel 1883; posizione "emarginata" rispetto alla cultura italiana, ma centrale rispetto al panorama mitteleuropeo (v. Svevo); formazione da autodidatta;
- 1911: in un saggio scritto per la Voce, ma mai pubblicato, prende posizione contro certa poesia (innanzitutto, quella dannunziana, pure in un primo momento apprezzata, nei suoi toni più crepuscolari e "morbidi") pomposa, esteriore e retorica, proponendo il ritorno a una più diretta e sincera interiorità;
- sposa Carolina Woelfler, la Lina che canterà nei suoi versi, come farà per la figlia Linuccia;
- a causa di disturbi nervosi, si accosta alla psicanalisi freudiana;
- colpito dalle leggi razziali
Perché ebreo, si rifugia a Parigi; nel 1939 è a Roma, successivamente a Firenze; muore a Gorizia nel 1957.
OPERA E PENSIERO
CANZONIERE
Tutte le poesie scritte nel corso di sessant'anni circa vengono raccolte sotto il titolo comprensivo - e petrarchesco - di Canzoniere. In pieno Decadentismo e in mezzo ai vari modernismi di inizio Novecento, l'esperienza di Saba appare singolare e avulsa dall'adesione agli schemi comuni (si è parlato di "antinovecentismo" di Saba), pur sentendo egli fortemente l'influsso delle tematiche e delle tecniche contemporanee. Influisce profondamente sulla sua "diversità" il fervido clima culturale triestino, ancora profondamente intriso di tematiche romantiche, attraversate da un'originale vena di moralismo (vedi i vociani Slataper e Michelstaedter, Svevo). A questo Romanticismo attardato mancavano lo slancio patriottico e il fervore della prima ora; tuttavia, non era stato del
tutto obliterato il bisogno di partecipare,di ricevere, comunque e sempre, consenso, adesione comunitaria (“D’essere come tutti/Gliuomini di tutti/I giorni”). Anche se sono impossibili residui slanci sentimentali, quindi,permane in Saba la ricerca strenua di una ragione per vivere, un tormento assiduo che non siaccontenta di facili nichilismi. Se all’inizio del suo percorso di scrittore e poeta tutto ciò si- 115 -Sintesi di autori della letteratura italiana Tiziana Rossitraduce in una poesia che è quasi prosa autobiografica, fatta di un gergo provvisorio, quasicollocato a caso e senza pretese di letterarietà (anzi, ricca di forti scarti innovativi rispetto allatradizione consolidata), successivamente la sua scrittura si affina e le parole diventano “rare eleggere” (Sapegno). Fino alla fine, in ogni modo, egli raffigura una realtà umile e scabra,fatta di sentimenti elementari e primitivi. Così, la materia piùbanale (una capra, un paesaggio dell'infanzia) diventa occasione di riflessione metafisica, quasi psicanalitica (questa attenzione costante alla coscienza - ad un certo punto della sua vita quasi culto e passione della psicanalisi freudiana - è evidente soprattutto nelle prose, innanzitutto in Storia e cronistoria del Canzoniere, scritto nel quale lo stesso poeta formula una definizione del Canzoniere quale romanzo corale, in cui "tutto si tiene" e ogni singola lirica è correlata alle altre, affermazione condivisa da gran parte della critica attuale). Sul piano stilistico, il suo ignorare certe tendenze estremistiche della lirica primonovecentesca, lo induce al rispetto delle forme tradizionali, del verso (spesso, addirittura il sonetto) e della rima canonica, nonché all'uso di un lessico volutamente semplice, povero e comune (riduzione del discorso al "grado zero" della scrittura poetica). LIRICHE FAMOSE: La capra, Trieste, Ulisse, Città vecchia,
Il borgo, Teatro degli Artigianelli, Il vetro rotto.- 116 -Sintesi di autori della letteratura italiana Tiziana RossiCESARE PAVESE VITA- Nasce a Santo Stefano Belbo (Torino) nel 1908 da famiglia borghese; a Torino è allievo di Augusto Monti;
- 1935: il regime fascista sopprime la sua rivista Cultura ed egli viene confinato a Brancaleone Calabro dove comincia a scrivere il diario Il mestiere di vivere (edito nel 1952);
- torna a Torino e collabora intensamente con la casa editrice Einaudi; contribuisce con Vittorini alla diffusione della letteratura nordamericana in Italia con numerose traduzioni (Moby Dick); si iscrive al Pci;
- muore suicida nel 1950 per le delusioni politiche, individuali e amorose (amò l'attrice americana Constance Dowling).
- Paesi tuoi (1941), romanzo;
- Feria d'agosto (1946), raccolta di racconti brevi;
- Il compagno (1947), romanzo a sfondo politico;
- Prima che il ga