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ENTRELACEMENT
Entrelacement è un termine usato per confutare che questi componimenti fossero staticreati da raccolte di storie ma per la prima volta vennero studiati nella loro struttura di intreccio.
Boiardo parte da questa struttura, la modalità dell'intreccio dipende dalla modalità di enunciazione dei fatti: inizia e riprende fatti. Adatta meccanismi di questo tipo di narrazione elaborando le interruzioni e le riprese in modo emotivo. Già la divisione in canti ha un fine. Queste partizioni non sono legate agli argomenti (la fine di un canto non corrisponde alla fine dell'evento) ma questi verranno ripresi in canti successivi, si crea l'intreccio. Boiardo interviene con un'azione significativa:
- questo tipo di narrazione intrecciata viene fatto dipendere completamente nella narrazione dell'innamoramento di Orlando dalle modalità di enunciazione. viene presentata ad un pubblico che si conosce, un racconto scritto che si finge
Recitato oralmente davanti ad un pubblico di signori. Questa scelta di Boiardo è legata alle convenzioni dei cantari italiani. Le interruzioni e le riprese sono collegate a questo modo di raccontare. Una caratteristica è dividere in canti: è una narrazione lunga ma divisa in parti. Nel caso di Boiardo si tratta di momenti presentati come unità di enunciazione. Questa interruzione e ripresa dei canti è importante per Boiardo e Ariosto riguardo alla divisione in canti che possono essere aperti o chiusi in base alla situazione.
Alcuni esempi di canto aperto o chiuso: Il primo canto del primo libro include l'arrivo di Angelica e la volontà di sfidare il cavaliere per conquistare la donna. Alla fine degli scontri emerge quello tra Agalia e Ferraguto sconfitto ma non lo accetta e qui si interrompe il canto, si dice come facciano scontrare di nuovo i cavalli. Nell'ultima coppia di versi il canto si interrompe dicendo che potrete sentire di un bel fatto.
se tornerete nel prossimo canto: è finita la puntata ma non la storia e la narrazione. L'inizio del canto due non prosegue direttamente dalla narrazione interrotta ma inizia con un breve prologo sulla unità elocutiva, è come se questi "signor" fossero nuovamente presenti ma c'è stato un salto temporale dall'esecuzione del raccontare, c'è uno spazio di tempo in cui prima i cavalieri sono stati congedati e ora riconvocati quindi bisogna ricordare cos'era successo perché è passato del tempo. (Ferraguto si copre l'ombelico con lastre di acciaio perché è il suo punto debole, tutto il resto del corpo è indistruttibile). Ciò che lega il primo e secondo canto non è evidente. Altra conclusione, quella dell'ultima ottava del quinto canto, viene lasciata a metà. Ci fu una battaglia che non si conclude ma per ora l'autore decide di non dire più niente.
Al pubblico. La narrazione non viene continuata perché quell'assalto che è avvenuto tra i cavalieri è così grandioso e faticoso per chi lo ha vissuto ma anche per chi lo racconta che l'autore ha bisogno di riposo. La battaglia sarà ripresa nel canto sei.
Questo modo di enunciare la narrazione e il tipo di narratore che partecipa porta in boiardo a interruzioni e situazioni particolarmente tese, le colloca in punti non naturali ma in punti dove questo non dovrebbe avvenire, in punti emotivi, patetici lavorando continuamente sull'attivazione della memoria degli eventi interrotti prima rispetto al proprio pubblico. Anche all'interno del singolo canto ci sono passaggi di narrazione, questo perché si vuole parlare di più personaggi, è importante il modo in cui sono strutturati a intreccio i vari fili narrativi. Non è facile capire il rapporto di contemporaneità, antecedente o successivo dei vari spezzoni narrati.
È difficile dare un ordine temporale lineare. È fondamentale il momento dello stacco narrativo, il momento di interruzione dell' storia che non si sa quando verrà ripresa. Questo tipo di interruzione è un' invenzione di Boiardo. Praloran ha condotto degli studi su questo elemento e propone una classificazione dei tipi di interruzioni, ne individua 4:
- Il cavaliere in viaggio: tradizionale della prosa francese dove un cavaliere è in viaggio e quando l' episodio finisce lui si sposta in altro luogo.
- Fasi di una prova: nelle narrazioni di tipo bretone-arturiano ci sono situazioni in cui per ottenere oggetti magici o superare ostacoli bisogna superare delle prove. Orlando si trova di fronte ad un bando che indica il numero delle prove da superare. Se noi sappiamo che sono tre e ne vengono svolte due e poi l' argomento cambia, sappiamo che manca la terza prova e la narrazione viene interrotta.
- Un evento nel campo percettivo dell' eroe:
Arrivo ad altri personaggi, quello di tipo D alle lotte. In boiardo la narrazione è quasi sempre in presa diretta, al presente, non esistono riassunti di vicende, invece in ariosto esiste il sommario o le ellissi in cui si capisce che una parte di racconto viene saltata. Ariosto quindi racconta più cose nello stesso numero di ottave di Boiardo.
Tutto questo introduce una relazione tra la macrostruttura e micro, in ariosto c'è la tensione tra due forze:
- del differimento che non si sa quando la storia verrà ripresa
- centripeta dove le storie di ariosto hanno una tensione verso la conclusione.
Nella prima parte domina il differimento (inizio delle storie) e nella seconda vediamo la conclusione e le linee narrative aperte rimangono pochissime.
INTERTESTUALITÀ
Di particolare interesse per quanto riguarda i personaggi= intertestualità dei personaggi. Ad esempio il personaggio di Gabrina che viene contrapposto ad un personaggio ammirevole che è Isabella.
Gabrina è un personaggio negativo, vecchia e brutta. Nel passato è stata anche lei giovane e sposata. È presentata negativamente perché tradisce il marito e desidera un uomo che la rifiuta e lei lo accusa di averla molestata, è un'anticipazione della femme fatale. Questa storia passata è descritta nel canto 21esimo. Ricorre spesso nel testo la presentazione in modo scorciato di un personaggio e solo dopo l'aggiunta di formazioni. La storia passata di Gabrina è raccontata da un narratore intradiegetico (termine ripreso da Genette in figura 3). Una delle questioni principali è chiedersi chi è la voce dei fatti che vengono esposti, questa voce la definiamo narratore, ci domandiamo dove si colloca rispetto alla storia. In questo caso nell'Orlando Furioso il primo narratore che incontriamo è extradiegetico (che ha a che fare con la narrazione) perché inizia a raccontare con la stessa nascita del racconto.
È in rapporto con l'autore, lui può mettere in scena momenti di novelle all'interno dei poemi. I personaggi diventano a loro volta narratori perché iniziano a raccontare storie, questo è il narratore omodiegetico. Dobbiamo domandarci se il narratore fa parte della storia che racconta o no. Ariosto e Boiardo sono narratori eterodiegetici perché non incontrano i personaggi di cui raccontano. Il narratore potrebbe essere sia omodiegetico che extradiegetico se raccontasse la sua storia in modo diretto sin dall'inizio del racconto e sino alla fine. Nel caso di Gabrina, il racconto sul suo passato è raccontato da un narratore intradiegetico e omodiegetico, interno sia alla narrazione già raccontata che al racconto che fa. Il narratore è coinvolto anche sul piano emotivo perché è il fratello di Gabrina, è anche un narratore moribondo perché è sul punto di morte. Ariosto viene criticato.perché lui parla a lungo e in modo elaborato mentre sta morendo, ciò non è possibile. La storia occupa quasi tutto il canto, una 50ina di ottave. Rivela la crudeltà di Gabrina ma la vicenda dell'accusa di violenza è un topos molto diffuso.
La narrazione parte dall'episodio ispirato da romanzi del ciclo carolingio e i suoi personaggi che spesso vengono ripresi. Le biblioteche a cui avevano accesso Boiardo e Ariosto contenevano i manoscritti Guiron le Courtois (Girone il cortese) e Palamedes.
Da qui viene ripresa una vicenda che nel testo originale francese troviamo il personaggio di Guiron, Ariosto riprende le caratteristiche di un personaggio e quelli a lui collegati e le trasforma. Lo fa usando la modalità del narratore intradiegetico, è una spia dell'intertestualità, Ariosto non assume la responsabilità narrativa di questa vicenda e di conseguenza la veridicità poiché viene tutto delegato.
ad un altro personaggio. In realtà anche il testo di partenza era di una narrazione interna, anche nel palamedes delegava la narrazione, probabilmente perché anche questo si è ispirato ad altri testi precedenti. Ariosto cambia nomi collocando la narrazione in uno spazio impossibile cronologicamente, forse per ironia: siamo nel tempo storico di carlo magno (nono secolo) mentre il narratore dice che il fratello di gabrina, filandro, era cavaliere dell'imperatore eraclio (del sesto secolo). Forse è una battuta per indicare la vecchiaia di gabrina che avrebbe allora più di 100 anni. Una donna con queste caratteristiche terribili c'era anche nell'innamoramento di Orlando di Boiardo: nel canto ottavo viene inserita la novella di una donna malvagia più di gabrina. Questo tipo di intertestualità dei personaggi è presente in tutta la letteratura (Es. nella divina commedia troviamo Ulisse), i personaggi vengono presi da testi
recedenti e gli viene data nuova vita. I critici molto spesso trovano intertestualità tra i precedenti e gli viene data nuova vita.