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PARTE SECONDA – PICCOLA ANTOLOGIA DEL FANTASTICO

Capitolo I - L’avventura

1. Il viaggio

L’idea della morte, così vicina alla brigata per la peste, si attenua con degli orizzonti da raggiungere. L’avventura quindi

riempie le aspettative del lettore, e segna con più evidenza i rapporti di uomini e donne col mondo. L’avventura si rifà poi al

motivo più largo del viaggio VIAGGIO nel Decameron : nuovi spazi geografici e ricerca di sé. FORTUNA: tessitrice degli

avvenimenti. Il tutto è in continuo divenire come lo stesso Boccaccio dice nella conclusione: “Meglio fare e pentere che

starsi a pentersi”. vitalità bocacciana mentalità mercantile.

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Il viaggio è determinante nella letteratura italiana, basti pensare a : Divina Commedia: viaggio nell’aldilà; Decameron: viaggio

a Fiesole dei 10 giovani; Petrarca: il Canzoniere è un viaggio introspettivo.

La corale rappresentazione dei fatti terreni è di segno opposto a Dante. Boccaccio si spinge al di là delle temute colonne

d’Ercole, dei confini conosciuti. dimensione avventurosa: mari in tempesta, isole deserte ecc / pareti domestiche dove si

tenta l’impossibile, si da spazio ai desideri repressi ecc.

Nel 300: il commercio rendeva necessari continui viaggi e spostamenti in Oriente testimonianze dei viaggiatori ampia

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diffusione in ambiente mercantile. L’ordine francescano gestiva le comunicazioni tra Oriente e Occidente. Strade fantastiche

percorse da Alessandro Magno + romanzi cortesi influenza su Boccaccio di peripezie e avventure anche parodie in

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alcune novelle.

2. Alessandro: da mercante spiantato a re di Scozia

Avventura: tema dominante della 2° giornata, retta da Filomena. Pampìnea: narra la storia di Alessandro (II, 3). Collegamenti

con Florio e Biancofiore (Filocolo), dove Biancofiore viene riconosciuta di stirpe reale e la poesia giovanile di Boccaccio.

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Alessandro (II, 3) rimane di stirpe non nobile, ma è la sorte che lo fa re. C’è quindi uno scarto maggiore tra finzione e

quotidianità. L’ambientazione è quella leggendaria.

3. Alatiel e Zinevra: la specularità di due eroine

Alatiel (II, 7), donna bellissima, figlia del sultano di Babilonia. Rapita da diversi uomini, giace con tutti ma una volta tornata a

casa si fa sposare facendosi credere una “pulcella”. Durante tutte le sue avventure non viene nominata, e nemmeno è vittima,

poiché subisce passivamente. Quando torna a casa ritorna Alatiel e recupera la parola.

Zinevra (II, 9) novella di Filomena. La meraviglia c’è nel momento in cui il sultano scopre che è una donna. “Vedendo e

udendo” evidente calco dantesco (“meravigliose cose vedere e udire”).

Si tratta di due novelle dalla marca fantastica vicende eccezionali fuori dal comune. Alatiel: viaggio iniziatico / Zinevra:

abile come un uomo.

I giovani, raccontandosi queste storie si interrogano sull’universo femminile: cosa succederebbe se la donna vivesse libera dai

condizionamenti culturali? Sarebbe come un uomo? Il fantastico è qui un messo per esprimere ciò che nella realtà non riesce

ad esprimersi. Dioneo condanna Bernabò (novella di Zinevra) per la sua presa di posizione verso la natura femminile, e

conclude la giornata con una novella che parla della necessità del sesso nelle donne come negli uomini.

I narratori criticano e danno pareri sulle novelle e i personaggi dialogicità che anima la cornice.

Gusto di Boccaccio per il realismo, a volte tropo forte scena macabra della fine dell’ingannatore di Zinevra. contrasto tra

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il lieto fine dei due coniugi e la punizione macabra.

Il fantastico è una risorsa per Boccaccio per colpire e sorprendere. Il fine pedagogico o esemplare è secondario 

Ambroguiolo è l’unico ad avere una simile punizione, gli altri solo allegri raggiri. La reazione maschile di Zinevra è solo un

modo in cui una donna può superare un momento difficile. In Alatiel c’è un’alternanza avventuroso/orroroso. 1) uccisione del

principe e di Ciuraci orrore di quando viene trovato e trascinato nel quartiere basso del paese. 2) ritmo incalzante della

narrazione parte fondamentale della narrazione fantastica. Con l’esuberanza inventiva si vuole cogliere ciò che nella realtà

quotidiana è appiattito e soffocato. Il fantastico è anche un modo per tenere il lettore sul filo, per sorprenderlo. Fa emergere

fatti e desideri inusuali di uomini e donna.

Beritola e il conte d’Anversa

Novelle della seconda giornata, struttura narrativa incrociata delle novelle 6,7,8 e 9.

Alatiel (7) - Zinevra (9)

Beritola (6) - Conte d’Anversa (8) I due sono affini: entrambi perdono i figli quando sono piccoli e li ritrovano già

adulti, ormai estranei. In Beritola c’è l’istinto materno e animale metamorfosi da donna ad animale esplicita quando

allatta i due caprioli gentildonna divenuta fiera”. Nel Conte d’Anversa c’è un triplice filone narrativo, e il lieto fine è

d’obbligo. Si avvera l’impossibile conclusione sorprendente, favolosa.

4. Le peripezie amorose

Le travagliate vicende amorose dei giovani amanti è un tema caro a Boccaccio, anche nel Filocolo Florio prima di arrivare da

Biancofiore fa moltissime esperienze. Nel Decameron l’avventura per amore è il tema della 5° giornata, retta da Fiammetta,

anche se già nella terza si può scorgere qualcosa di simile, come Giletta di Narbona (III, 9). Nella 5° finiscono tutti più o meno

così (amori a lieto fine). La fantasia di Boccaccio scivola meglio ancora sugli amori contrastati. Terza novella della 5°

giornata: Agnolella e Pietro si perdono in una selva, quasi simbolica. E’ il luogo dei destini che si perdono: i sentieri intricati,

gli animali feroci e le violenze delle scorribande sono simboli delle difficoltà delle vita proposte in chiave fiabesca. Il castello,

dove i due ragazzi si ritrovano, è il luogo sicuro, delle certezze. Lla novella ha ispirato anche Ariosto e Tasso, infatti Agnolella

ricorda Angelica ed Erminia. L’influenza di Boccaccio sui posteri è data anche dall’uso spregiudicato che fa della sua penna,

descrivendo anche storie e dettagli che si collocano al di fuori della realtà.

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5. Il realismo alla prova

Orazione di Frate Cipolla (VI, 10): racconta di un viaggio fantastico in Truffia, Buffia, terra di Menzogna e India Pastinaca, ed

elenca le reliquie che gli sono state mostrate con ritmo incalzante e con congiunzioni coordinative copulative sintassi

paratattica. Frate Cipolla è un ciarlatano che si prende gioco della bonomia del popolo. La novella ha collegamenti con le

novelle di beffe e contro beffe e con quelle di critica al clero. Cipolla dissacra la fede nei santi, storpiando Verbum carum

factum est in Verbo caro fatti alle finestre, o con la precisazione dell’interità del dito dello Spirito Santo o allusioni sessuali

(Monte Morello e Caprezio). Il fantastico sta nei raggi della stella cometa, nel suono delle campane in un ampolletta e nei

vestiti della fede cristiana. Concretizza tutto ciò che è astratto (luce, suoni, dita dello Spirito Santo, mascella della morte di

Lazzaro) l’incorporeo si materializza.

La loquela di Maso dal Saggio ricorda frate Cipolla. Parla del paese della Cuccagna, dove si mangia e si beve a volontà 

sogno del mondo alla rovescia accanto al mito del paradiso terrestre. Boccaccio accosta questo paesaggio col locus amoenus

della cornice, fatto di fiori, canti d’uccelli, fontane, banchetti.. Sono due mondi diversi, ma che Boccaccio accosta. La

descrizione di Bengodi ha uno schema paratattico e accrescitivo. Richiami intertestuali di donne di altre novella nelle fantasie

di Bufflamacco (Osbech ecc), persino la moglie del Prete Gianni , dal nome schincimurra. 8° giornata, 9 novella: per beffare

Simone Bruno e Buffalmacco inventano quel mondo nel quale tra i tanti piaceri ci sono le donne luogo fantastico. Nel

Decameron ci sono tantissimi mondi. Quello orientale è la sede privilegiata di ogni paradiso terrestre, dove si raccolgono i

sogni dell’Occidente es. i doni del Saladino (X, 9), ricchezze che da noi non ci sono. Boccaccio è estremamente preciso

quando descrive cose fantastiche e oggetti straordinari. Nel Decameron la ricchezza non è solo quella dei mercanti, ma anche

quella favolosa. Landolfo Rufolo la ottiene aprendo una cassa e trovandovi pietre preziose.

I viaggi dei personaggi o sono inventati, o vanno verso Oriente, o nel Mediterraneo sono vorticosi e frenetici tragitto del

commercio trecentesco e deviazione per paesi più lontani e suggestivi.

La sessualità ha un ruolo primario tra i piaceri invocati: novella (VIII, 10), Salabetto e Inacofiore. esaltazione di profumi,

descrizione di tessuti e cuscini ecc.

Conclusioni: si vede molto bene che Boccaccio sa bene di avventurarsi nella fantasia, e lo si capisce dal cambiamento della

prosa (ipotassi paratassi) e dalla descrizione meticolosa, che con un iperrealismo ostentato ingrandisce cose e situazioni che

destano stupore.

6. Peronella e le altre

I tre uomini della brigata raccontano le novelle più scandalose, ma Dionèo è considerato dalla brigata il migliore per questo

genere di storie. In particolare, nell’introduzione della sesta giornata, viene chiamato a fare da giudice tra Licisca e Tindaro,

che discutono sulla verginità prematrimoniale delle donne. Dionèo è il punto di riferimento, e sul tema della fedeltà tornerà

con diverse novelle, e nella settima giornata deciderà proprio il tema dei raggiri delle donne ai loro mariti. Fuori dal comune è

la scena di accoppiamento tra Peronella e l’amante, mentre il marito è nella botte, descritta con una metafora ardita: i cavalli

negli ampi campi e d’amor caldi le cavalle” Ovidio e Apuleio ispirano Boccaccio nella descrizione.

Donno Gianni approfitta della moglie di un amico facendo finta di fare un incantesimo per trasformarla in cavalla. derisione

di incantesimi e superstizioni. Il triangolo amoroso acquista una valenza particolare nella novella (V, 10), dove si intuisce cosa

accade tra Pietro Vinicolo, la moglie e il suo amante. Nella novella di Fiammetta di spinelloccio e Zeppa l’incrocio tra le due

coppie è esasperato lieto fine l’amicizia prevale sulle convenzioni sociali. Come il giovane conquistatore trova ben due

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amanti (Viniciolo e la moglie), anche qui ciascuna donna trova due mariti e viceversa. Si tratta delle situazioni erotiche più

stravaganti del Decameron, dove la prosa ha un ritmo che accellera e rende più eterogeneo lo scambio di immagini e situazi

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A.A. 2012-2013
8 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Brethil di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Viola Corrado.