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LETTERATURA ITALIANA.

Periodizzazione letteraria: nella storiografia esistono diversi tipi di periodizzazione,

ad esempio per secoli. Si tratta di contenitori utili, ma che non rispecchiano alla

perfezione il fenomeno letterario. Infatti all’interno di un secolo troviamo diversi

generi e sottogeneri letterari: nello stesso secolo, la poesia religiosa in Umbria e la

letteratura didascalica a Milano.

Lo studio della geostoria letteraria è fondamentale per lo studio della letteratura

italiana, caratterizzata da centralismo e policentrismo: alcuni centri si affermano in

momenti diversi e prevalgono su altri. Tale policentrismo è determinato dalla

frammentazione che caratterizza la nostra Nazione, frammentazione non presente in

altre nazioni.

I centri più importanti sono: Firenze, Milano, Napoli, Umbria, Sicilia (Jacopo da

Lentini esponente della poesia cortese, inventa il sonetto.).

A Firenze nasce il Dolce Stilnovo, movimento che chiude il ‘200. Dante ne è l’ultimo

rappresentante, e a sua volta chiude il ‘500.

**Il Medioevo inizia con la caduta dell’Impero Romano d’Oriente e termina (secondo

alcuni ) con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Secondo altri invece si

protrae fino al ‘600. In sintesi non si può ragionare per stereotipi.

“La Vita Nova” viene scritta nel 1292. È un prosimetro: opera mista di prosa e versi. È

formata da 25 sonetti, 4 canzoni, una stanza, una ballata, collegati tra loro da prose

che ne indicano la genesi e i nuclei poetici.

Il titolo indica una conversione poetica: nella “Vita Nova” Dante mostra il

superamento dello Stilnovo e l’apertura ad una poetica più impegnata e sacra che si

realizza nella “Commedia”.

Boccaccio e Petrarca sono esponenti del ‘300. Boccaccio nasce nel 1315 e muore

nel 1375 a Firenze. Nel corso della sua vita tratta diversi generi letterari, tra cui il

romanzo e la poesia. Al contrario di Petrarca però scrive rime sparse. Vive per molto

tempo a Napoli. Il suo romanzo più importante è “Il Filocolo” (1336-1338), nel quale

si ricollega alla tradizione del romanzo ellenistico. Ci si domanda se Boccaccio si

ancora legato al medioevo o se sia già un esponente dell’Umanesimo. Egli possiede

una sensibilità moderna, unita al modello ellenistico. Si propone lui stesso come

modello per la letteratura.

La sua opera più famosa è, senza dubbio, il “Decameron”, che ebbe successo in

tutta Europa. Infatti i mercanti ne permisero la circolazione, poiché lo portavano

come lettura nei loro lunghi viaggi. Boccaccio è dunque l’iniziatore della novellistica

moderna, genere di lunga durata.

La novella è un genere letterario aperto, risultato di una somma di altri generi brevi,

come ad esempio l’exemplum medio latino: un episodio molto breve con funzione

didascalica, educativa.

Petrarca è considerato un preumanista, grande filologo interessato ai classici.

L’Umanesimo segna la riscoperta dei classici, è caratterizzato da una visione più

positiva e dalla ripresa consapevole dei valori del mondo classico. Torna in voga il

latino a discapito del volgare, prevale la prosa, fioriscono trattati e si impone la

storiografia.

Secondo alcuni, Umanesimo e Rinascimento formano il Secolo Lungo, che vede

l’Italia centro culturale indiscusso. Il Barocco, però, segna la fine di questa centralità.

“Stanza” di Poliziano. Ha almeno 3 livelli di lettura:

1. Encomiastico. È il livello più basso ed evidente: celebra infatti la vittoria di

Giuliano de’ Medici;

2. Ideologico-politico. Esalta la politica di Lorenzo de’ Medici;

3. Letterario-allegorico. Si parla di metamorfosi: Giuliano viene presentato come

un adolescente che non ha ancora incontrato l’amore. Il suo nome è Iulio,

chiaro rimando alla figura mitica dei tempi classici ( Eneide). Iulio passa il

suo tempo a caccia e disdegna l’amore, finchè Eros non scocca la freccia che

lo fa innamorare della ninfa Simonetta.

L’opera si ricollega al genere “itinerario”che porta verso l’elevazione spirituale.

Nel ‘500 nasce la scienza politica moderna, finalmente autonoma dalla morale e

dall’etica. Tale svolta epocale nella cultura, ha origine in Italia, precisamente in

Toscana. I maggiori esponenti italiano ne sono Machiavelli e Guicciardini (Firenze

1483-Arcetri 15409, entrambi fiorentini e molto vicini temporalmente, tant’è che sono

buoni amici, conducono un epistolario, si stimano a vicenda e hanno molti tratti

comuni, ma una visione di base diversa dovuta anche alla loro diversa estrazione

sociale. Entrambi si occupano di storia e politica, ma Guicciardini è più storiografo.

Machiavelli ha una fortuna ambigua: il suo pensiero si divulga subito, ma viene

travisato e interpretato in maniera quasi demoniaca. Fortunatamente, nel ‘700 viene

riesaminato, la sua lezione di libertà esce fuori e viene valorizzata come merita.

È un grande scrittore. Oltre a “Il Principe”, scrive anche trattati storici (Dell‘arte e

della guerra 1519-1520; Istorie Fiorentine 1520-1525; Discorsi sopra la prima deca di

Tito Livio 1516-1517). Guarda ai classici e scrive due commedie: “La Mandragola”

1520, considerata la più grande commedia del secolo, in cui riprende la tradizione

boccacciana della beffa; e “Clizia” 1525. Scrive anche una novella “Belfagor

Arcidiavolo” 1519. La sua prosa è di grande efficacia e il linguaggio utilizzato è il

fiorentino parlato.

Guicciardini libera la storiografia mettendo a frutto la lezione umanistica e filologica:

non si tratta più di cronache poco attendibili, bensì dello studio dei documenti

oggettivi, che porta ad una riflessione e discussione sugli avvenimenti storici. Scrive

“Storie Fiorentine” 1508-1510 opera d’esordio; un dialogo politico “Del reggimento di

Firenze” , “Considerazioni sui discorsi del Machiavelli” 1530; “ Ricordi” 1512-1530,

una raccolta di massime e comportamenti. Scrive inoltre una “Storia d’Italia” che

racchiude un secolo di storia, e sulla quale si basano quasi tutte le Storie moderne.

Per quanto concerne la politica, Machiavelli parte dall’esame della crisi politica

dell’Italia del ‘500. L’Italia in quanto tale non esiste ancora, poiché è frammentata e

assoggettata allo straniero, ma l’idea di un solo ed unico stato esiste già. Machiavelli

si accorge di quanto grave sia questa crisi in atto e, per risolverla, propone un

cambiamento delle regole politiche. Afferma infatti che non ci si può affidare alla

Fortuna, la quale non dipende da noi! Solo con la Virtù si può dominare il corso degli

eventi. Attenzione però, perché la Virtù intesa da Machiavelli non è esclusivamente

una Virtù morale.

Secondo Guicciardini, che ha una visione più disincantata, non si può cambiare il

mondo. Ci si può solo muovere in questa realtà con Prudenza e Discrezione. Il

termine discrezione è inteso nella sua accezione latina: “discernere” ovvero saper

comprendere qual è il “particulare”, cioè la situazione specifica in cui l’uomo si trova.

Il ‘600 al contrario dei secoli precedenti finisce per identificarsi con il movimento che

lo caratterizza: il Barocco. Possiamo quindi definirlo un secolo compatto, conoscibile

ed omogeneo. Con il Barocco la visione del mondo cambia radicalmente, si installa

un nuovo modello culturale, che genera forme modernissime di arte e letteratura.

Inoltre vi è un significativo collegamento alla scienza. In questo periodo si sviluppa il

teatro. Ma il Barocco, disarmonico per eccellenza, è considerato un periodo di

decadenza, poiché segue l’armonia rinascimentale. Nel ‘900 si ha una rivalutazione

alla luce di una concezione metastorica delle epoche (periodizzazione circolare).

Anche in precedenza, altre epoche erano state considerate decadenti, ad esempio

l’Età ellenistica, poiché quelli che erano stati grandi eroi letterari vengono trattati

come esseri normali.

Esponente del Barocco è Giambattista Marino, che da vita al marinismo, colui che

rompe gli schemi del petrarchismo.

A favorire la nascita di questo movimento è la Rivoluzione Kopernicana che porta

all’eliocentrismo. Quindi l’uomo non è più il centro dell’universo e avverte un senso di

vuoto. Infatti la nuova visione si basa sull’orror vaqui, la paura del vuoto. Le

numerosissime decorazioni in campo artistico sono un modo per riempire questo

vuoto. In poesia tale effetto è dato dal susseguirsi ininterrotto di immagini descrittive.

Alla base del Barocco non vi è più l’imitazione dell’epoca classica, bensì l’artificio, la

tecnica, resa con la metafora. Il concetto di artificio è spiegato dalle due macchine

simbolo del movimento: il Teatro e il Cannocchiale. Questi due elementi mediano la

visione del reale che non è più rappresentato direttamente.

Si avverte il rifiuto del principio di autorità.

Il periodo che va dal 1789(Rivoluzione Francese) al 1815 (Congresso di Vienna)

segna la fine del ‘700, l’inizio dell’800 ed è un periodo di transizione. Infatti si tratta

del momento di reazione alle rivoluzioni. Per l’Italia la situazione è sempre

leggermente diversa. In questo momento si afferma il Romanticismo, che si stava già

sviluppando nelle altre nazioni.

Tre date importanti per l’Italia sono:

- 1797 Trattato di Campoformio;

- 1799 Repubblica Partenopea, al cui crollo vanno in fumo tutti i sogni di portare

uguaglia al sud;

- 1800 Battaglia di Marengo, che segna l’inizio del dominio napoleonico in Italia,

dunque la fine di ogni illusione rivoluzionaria.

In letteratura resistono il classicismo e la tradizione, ai quali si affianca il

Romanticismo, che presenta però caratteristiche particolari. Infatti nella nostra

nazione arrivano solo gli echi del grande dibattito sul rinnovamento e la volontà di

abbandonare gli schemi. I rappresentanti per antonomasia sono tre:

- Foscolo;

- Manzoni;

- Leopardi.

Foscolo nasce nel 1778 a Zante, isola ionica possesso veneziano con alle spalle la

tradizione greca antica. Padre veneziano e madre greca gli conferiscono una doppia

dimensione che si porterà dietro fin dalla nascita. Studia a Spalato in Dalmazia, a 15

anni si trasferisce a Venezia, terra paterna. Fu da subito aperto alle istanze

rivoluzionare e rimase profondamente deluso dalla cessione di Venezia all’Austria

(trattatodicampoformio)ad opera di Napoleone, al quale avev

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher RamonaDV di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura Italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Giammarco Anna Maria Elena.