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Letteratura italiana - Niccolò Machiavelli Pag. 1
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NICCOLO’ MACHIAVELLI (Firenze 1469 – Firenze 1527, anno del Sacco di Roma)

VITA

Nasce in una famiglia borghese modestamente agiata e di buona cultura. Riguardo

alla sua infanzia si conosce poco: ebbe un’educazione umanistica basata sui classici

latini, ma non sul greco. Machiavelli fu un oppositore di Savonarola e concorse nel

1948 alla segreteria della seconda cancelleria del Comune, ma il candidato del partito

di Savonarola ebbe la meglio. Ottenne la carica successivamente e divenne anche

segretario di un’altra magistratura. Questi incarichi gli diedero importanza nella

politica interna, estera e militare. Machiavelli dovette fare missioni diplomatiche in

stati italiani e stranieri e tenere fitte corrispondenze. Fu collaboratore di fiducia del

gonfaloniere a vita Soderini. Dalla politica l’autore prese le sue riflessioni, spiegate poi

nelle sue opere. Nel 1500 andò in Francia presso re Luigi XII e iniziò a conoscere la

monarchia francese. Nel 1502 conobbe il duca Valentino (Cesare Borgia) e ne restò

colpito, tanto da assumere nel Principe la sua figura come esempio di virtù che

dovrebbe avere un nuovo principe. Quando morì papa Alessandro VI, Machiavelli andò

a Roma per seguire il conclave e assistette alla rovina politica di Borgia, che poco

tempo dopo morì. Nel frattempo l’autore si dedicò all’attività letteraria, scrivendo

opere politiche. Nel 1507 – 1508 compì una missione in Tirolo con l’amico Vettori.

Viaggiando rimase colpito dalla compattezza delle comunità di Svizzera e Germania e

dalle loro forti tradizioni civili e guerriere. Nel 1510 tornò in Francia come mediatore di

un conflitto tra re e papa. Successivamente i francesi vinsero gli spagnoli ma furono

vinti dagli svizzeri. La Repubblica cadde e tornarono a Firenze i Medici e Machiavelli fu

licenziato dai suoi incarichi. Inoltre, accusato di congiura, fu messo in prigione. Quando

fu liberato, si ritirò nel suo podere a San Casciano e si dedicò agli studi, tenendo però i

contatti con la politica grazie a Vettori, ambasciatore a Roma. In questo periodo

scrisse il Principe, che fu dedicato a Lorenzo de Medici per cercare di riavvicinarsi alla

vita politica; ma ciò fu inutile perché i Medici continuarono a guardarlo con diffidenza.

Allora dedicò I Discorsi a due intellettuali aristocratici. Quando morì Lorenzo, il governo

passò a Giulio de Medici, che fu più favorevole a Machiavelli, a cui chiese di stendere

una storia di Firenze, con adeguato compenso. Egli poi gli dedicò un’opera.

Successivamente l’autore riniziò a ottenere incarichi militari e diplomatici in Emilia e

Romagna, in collaborazione con Guicciardini conosciuto precedentemente. Nel 1527 i

Medici furono cacciati da Firenze e si ristabilì la Repubblica. Machiavelli sperava di

riavere il posto nell’antica segreteria, ma fu guardato con ostilità per il suo

avvicinamento ai Medici. Si ammalò improvvisamente e morì.

OPERE

Machiavelli fu uno scrittore a tutto tondo e il suo modello fu Dante. Aveva l’anima da

vero scrittore (scrisse poesie e un poema incompiuto), non solo politico e

polemizzante; scrisse in terza rima. Scrive 2 opere politiche (Principe, Discorsi), 2

teatrali (Mandragola, Clizia) e una singola (l’Arte della Guerra).

• EPISTOLARIO  comprende le lettere familiari, dirette ad amici e conoscenti, che

ci sono arrivate solo in parte tramite copie o autografi. Non furono composte in

vista della pubblicazione, infatti sono stese con immediatezza e come se fossero

un colloquio libero e autentico con i destinatari. I toni e gli argomenti sono vari e

spiccano le lettere scritte a Vettori (dopo la perdita degli incarichi politici),

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
3 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher veroorev di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Marazzi Martino.