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LINEA EDITORIALE DEL "MOMENTO"

Il Naturalismo era punto di riferimento inconfutabile e naturalista, si professavano i redattori del periodico; la tolleranza e l'apertura mentale dovevano essere qualità da dimostrare senza soverchiatteggiamenti censori verso chi manifestava in modo acceso le proprie simpatie verso le nuove forme di realismo o palesava le personali perplessità nei confronti del positivismo e del verismo.

Dalla compresenza di queste 2 tendenze, il giornale poteva acquistare credibilità e dimostrarsi liberale. Nel Momento P. F. espone il metodo di Zola, che egli trova tracciato nello studio importantissimo "Le Roman Expérimental". La parte più importante dell'articolo è quella in cui Pipitone entra nel merito delle accuse rivolte a Zola, soprattutto quella di immoralità e di mancanza di genio artistico. Altra accusa rivolta a Zola è quella di non essere un vero artista. P. F.

Zoladisapprova l’esagerato descrittivismo.

Un altro punto programmatico, riguardava l’attenzione da riservare al teatro: “Il momento” sioccuperà del movimento teatrale. Vi furono diverse rubriche affidate a Silvestri Marino, cheinformavano sul movimento teatrale in Italia e sulle rappresentazioni allestite a Palermo.

Il Momento si proponeva di diventare l’osservatorio più attendibile della letteratura francesecontemporanea. Al giovane Vittorio Pica viene chiesto di recensire il romanzo Au Bahreur desDames di Zola. Le considerazioni di Pica risultano meno interessanti quando il critico si produce indifesa scolastica del metodo zoliano, e acquistano un rilievo notevole quando viene individuato ilvero protagonista della vicenda proprio nel Barheur des Dames. Il giovane critico era convinto cheil progresso avesse un prezzo, e che il romanzo di Zola fosse l’espressione più altra di taledrammatica verità. La critica avversa al naturalismo,

Aveva attaccato il romanzo accusandolo di monotonia e di mancanza di passione. P. F. in Daudet nota il suo sostanziale soggettivismo, che portava lo scrittore a prediligere gli ambienti consueti della narrativa naturalista. Sembra difficile affermare che Daudet fosse uno scrittore naturalista, ma Pipitone ne è convinto e coglie la particolarità della narrativa di Daudet e riconosce la capacità dello scrittore transalpino di scrutare dentro il cuore umano. P. utilizza una metafora, quella del palombaro dell'anima umana.

Critica fatta al periodico: non occuparsi delle questioni sociali. Nel numero del 1 Luglio del 1883 veniva pubblicata una novella del torinese Arturo Olivieri, dal titolo "Minatori": si tratta di un racconto di ispirazione verghiana, non solo per l'ambientazione siciliana, ma per evidenti somiglianze con la novella Rosso Malpelo. Le corrispondenze si colgono sin dall'incipit e per il finale tragico. Nel Momento non troviamo

indagini sociali sulla miseria del Mezzogiorno.

LA SUBALTERNITA’ DEL “MOMENTO” ALLA “CRONACA BIZANTINA”

Il momento ebbe una precisa individualità, guadagnandosi l’attenzione della critica letterarianazionale. Non possiamo condividere l’affermazione di Giovanni Gentile, il quale sosteneva che IlMomento, fosse stato una specie succursale della “Cronaca Bizantina”. Quanto al numero delMomento, esso ospitava un articolo molto sanguigno di P. F. contro Luigi Lodi. In esso il criticopalermitano, attaccato dal Lodi, inseriva uno sfogo. Le parole di Natoli sono più velenose erisentite, del semplice termine succursale. P. F. riproporrà la questione, proprio con l’articolo“Malandrinaggio letterario”, come il periodico palermitano fosse oggetto di particolare attenzione,da parte di altre riviste culturali più famose. L’articolo di P. F. era una risposta ad un acidissimoattacco che Luigi Lodi

Aveva portato contro il critico palermitano. Pipitone, che dal 15 Luglio non era più condirettore della rivista, continuava a collaborarvi intensamente. Vi fu astio tra Pipitone e Lodi, il quale rimprovera all'avversario la sua avversione contro il Naturalismo. Secondo P. F. sarebbe infondato ritenere il Momento una semplice succursale della "Cronaca Bizantina". Egli inseriva una nota indirizzata ad Angelo Sommaruga, quasi preannunciando la fine non lontana della "Cronaca Bizantina". Inoltre A. Sommaruga ritenne il nota-bene di P. F. un attacco alla sua persona e per tale motivo sfidò a duello il giovane critico palermitano. Nella "Cronaca Bizantina" l'interesse al naturalismo è costante, prevalgono i contributi inventivi, rispetto a quelli critici. Il secondo elemento di differenza nasce da un'apparente somiglianza; entrambe le riviste, informavano che avrebbero dato voce a tutte le correnti letterarie presenti in Italia.

La pagina iniziale della Cronaca Bizantina è un programma editoriale, non certo letterario o ideologico, mentre quello del Momento presentava una più marcata connotazione a favore dell'impegno critico-letterario. Nella Cronaca Bizantina si potevano leggere informazioni, poco culturali, ma molto frivole e salottiere. Molti collaboratori del "Momento", tra cui Verga e Capuana, videro i loro articoli pubblicati tra le colonne della "Cronaca Bizantina".

IL MOMENTO E LA FORMAZIONE DEL PENSIERO CRITICO DI GIUSEPPE P. F.

Il periodico, mantenne l'impostazione, emersa nei primi numeri, anche senza P. F., in qualità di direttore. La partecipazione del critico palermitano al periodico fu altalenante a partire dal Luglio 1884. Gli interessi scientifici e sociologici non ebbero mai il sopravvento, infatti l'indole del periodico, era orientata verso un intrattenimento artistico e letterario, con la duplice presenza di brevi componimenti narrativi.

e poetici e di interventi critici. La figura di maggior rilievo per la quantità e qualità degli interventi pubblicato sul "Momento", fu quella di G. P. F. Gli anni del "Momento" furono per lui, quelli della formazione di un pensiero critico, sempre più maturo ed equilibrato. P. F. dedica a Luigi Capuana un lungo saggio. Di Capuana critico, P. loda l'equilibrio dei giudizi sulla letteratura e ne condivide l'avversione per ogni forma di eccesso sia di natura romantica, sia di ascendenza naturalista e positivista. Altro merito di Capuana sarebbe stato quello di intuire, tra i primi in Italia, la grandezza di Zola. Pipitone ha chiara la differenza tra realismo e naturalismo, il secondo nascerebbe spartanamente dal primo. Per lui quindi il Naturalismo (nuova narrativa che rappresenta i problemi della società contemporanea) nasce dal Realismo. Ma il Verismo non è rappresentazione fotografica, non è la replica della realtà.

realtà. Nell’articolo su Dumas Padre, P. F. prende le mosse dalla personale indignazione perl’inaugurazione a Parigi di una statura dell’autore dei “Tre Moschettieri”. Egli parlando di Zola aveva come bersaglio il vuoto sentimentalismo, definito lacrimoso. Nel numero del 1° Gennaio P.F. propose un primo profilo del De Sanctis, ricordando la formazione hegeliana dello stesso, si lascia andare ad una considerazione poco elegante nella sua enunciazione: critica lo Sconfoglio, il Salvadori e il Lodi per aver decretato il decadimento fatale del Naturalismo. P. F. precisa la natura di quelle inquietudini che si propagavano all’interno della letteratura francese. Nel numero 24 del 16 Maggio 1884, P. F. tentava di spiegare come la filosofia positiva fosse il prodotto inevitabile di quel momento storico, e le attribuiva l’indubbio merito di aver cercato di sostituire la teologia e la metafisica con l’attenzione per tutto ciò che era immanente.

La vera letteratura naturalista si contraddistingueva per la serietà degli intendimenti e per una moralità non esibita. Le tetraggini presenti in tali romanzi di scuola naturalista, non erano che lo specchio della realtà e non una gratuita rappresentazione del tormento psicologico, che doveva essere rappresentato come il riflesso di una tensione che era nella società. Secondo P. F. lo scrittore di razza si distingueva dal mediocre per la capacità di saper dominare la materia narrata. P. F. dimostra di avere una sua precisa identità di critico, più attento al valore assoluto dell'opera letta e sempre meno condizionato dai precetti di una scuola. Egli riconosce il valore assoluto di Verga, di cui cita la novella "Il mistero delle novelle rusticane", mettendo in evidenza la perfetta rispondenza delle scelte stilistiche con l'efficacia della rappresentazione. Nel romanzo "Germinal" di Zola, vi sono accuse di immoralità.

proprio per aver mostrato ai borghesi la cifra esatta dei loro errori, ma P. F. trova in Germinal una compiutezza formale che è indice di moralità. "IL MOMENTO" E VERGA P. F. nell'articolo sul romanzo moderno, esprime le personalità ottuse nei confronti della narrativa verista e di quella di Verga e Capuana in particolare. Il critico era convinto che le novelle di Vita dei Campi e I malavoglia fossero il preludio di una futura produzione che avrebbe abbandonato la rappresentazione delle classi sociali più basse. "Il Momento" cercò di avere, sin dall'inizio, Verga tra i suoi collaboratori, ciò si concretizzò nei termini di un'assidua frequentazione alla rivista; il periodico potrà vantare, nel suo 8° numero, la pubblicazione di una novella di Verga, "La chiave d'oro". Il giovane direttore del Momento scriveva a Verga, riproponendo la richiesta con l'assicurazione di un compenso,

Che lo stesso scrittore avrebbe potuto quantificare. Lo scrittore catanese aderì formalmente al progetto editoriale del periodico palermitano e nei suoi primi mesi di vita il quindicinale si era arricurato la presenza di Zola e di Verga.

Nella prima maniera del Verga, c'è un'idea fissa, la passione. Vittorio Pica accostava Verga a Zola, riconoscendo la grandezza di entrambi; ma sostenendo che la differenza tra i due stava nello sconforto indotto nel lettore dai Malavoglia, e nell'ottimismo amaro che pur contraddistingueva il romanzo in questione del secondo.

LA POLITICA CULTURALE DEL MOMENTO

Per la narrativa, è interessante la presenza di autori stranieri tradotti tra cui Coppée, E. De Goncourt, E. Zola. La novella di Verga "La chiave d'oro" è stata preceduta e seguita a distanza di pochi numeri da 2 novelle come "Carità di pievano" e "Cola Mediocri", ma entrambe portatrici di uno spirito

antichiastico.

CONCLUSIONI

Il momento dimostrerà grande vivacità nel partecipare con maggiore autorità al dibattito tra oppositori e fautori del Naturalismo.

Dettagli
Publisher
A.A. 2007-2008
20 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Novadelia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura Italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze letterarie Prof.