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DIFFERENZA TRA ROMA FANTASTICA E RACCONTI SURREALI

differenza tra fantastico e surreale a prima vista non c'è grande differenza perchè sono due categorie.

realtà alterata.

Sottile differenza: spesso il surreale non è detto che sia fantastico. Mondo della scuola romana molto vicino al

surrealismo, surreale ha a che fare con una deformazione, tema delle metamorfosi, del cambiamento.

Materia che si trasforma che cambia. Lupo dà il titolo racconti surreali perchè si ispira a Contini che si ispira a

Scipione. Surrealismo= Alberto Savinio, scrittore e pittore che lavora sulla mutazione del corpo.

L'annunciazione di Savinio → muse inquietanti: surrealismo → muse inquietanti. Corpo di donna, ma faccia di gallo

e dietro c'è qualcosa di mostruoso che inquieta, donna (mostro) che aspetta l'angelo, natura ambigua, indefinita come le

metamorfosi di Ovidio. La finestra è sghemba, non è realistica.

Il fantastico può inquietare, ma non prevede l'alterazione dei corpi, il surrealismo si.

Surreale è paradossale, ma non fiaba, non fantastico. Il surreale è una branca del fantastico.

RACCONTI SURREALI di De Libero

tutti racconti legati alle metamorfosi. Ritorna il tema del sogno, dell'incubo, del sonno, quindi aspetto inquietante.

* Primo racconto “La mia statua e la sua”: uomo e donna che si solidificano, si pietrificano in uno stato di

dormiveglia. Atmosfera cupa. Lettura della metamorfosi del testo.

Tema del crocifisso ma declinato in chiave inquietante.

Commistione.

l'annunciazione di Savinio richiama il risveglio della bionda sirena di Scipione: donna per metà animale.

La scuola romana coltiva il mito dell'ermafrodito: doppio uomo, doppio corpo.

* Racconto di una donna pupazzo: pupazzo di stracci che si anima, è surreale perchè non si trasforma in uomo,

ma rimane un insieme di stracci, al contrario di Pinocchio che da burattino diventa bambino. Stracci sporchi e

putridi che porta ad animali che la seguono e che puzzano e il volto e i capelli sono quelli della Medusa: i

capelli sono serpenti e non trasforma in pietra chi la guarda, ma è la sua faccia di pietra.

* Racconto l'uomo dalla faccia guasta in cui la notte riacquista la salute persa durante il giorno è un anziano, si

nutre della buona salute di chi lo accompagna e che potrebbe essere suo figlio. Guasta di solito si riferisce al

cibo quando è andato a male, dà l'impressione di un volto compromesso esteticamente ma l'esterno rispecchia

l'interno quindi corrispondenza interiore rispetto a quello che il corpo di una persona denuncia, persona che

non ha nome, racconto che si svolge di notte e il protagonista ha il nome e incontra una persona con volto

guasto tanto da non riconoscerlo, tra i due nasce simbiosi, lui lo accompagna e lo aiutata e la sua salute va a

compensare la mancanza di salute dell'anziano. (richiamo al ritratto di Dorian Grey).

Materia corruttibile come fichi nel quadro della sirena di Scipione oppure, catino con l'acqua, pesce ecc..

* la città salvadanaio è l'unico racconto un po' solare, c'è atmosfera di luce, non è ambiguo, non ci sono

personaggi equivoci. Costruzione di una città che prende spunto dalla Roma di quegli anni, dare a Roma

l'aspetto della città imperiale che era una volta (allargamento delle strade, infatti la casa di via Cavour viene

demolita). Unico racconto di chiave positiva, ma la malattia irrompe anche qui perchè arrivano bimbi malati,

orfani che vengono accolti da signore senza figli che si occupano di loro: riscatto della malattia dovuto al fatto

che il corpo malato non è quello di un adulti ma di un bambino che crescendo ha possibilità di rigenerasi. La

presenza di questi bambini malati crea la ricchezza della città. Città salvadanaio perchè le persone sanno che ci

sono bambini che hanno bisogno di aiuto a cui mandano soldi, gioielli, aiuti, la città inoltre è un immenso

ospedale e quindi salvadanaio e perchè la vita è la cosa più preziosa e nel salvadanaio si mettono soldi per il

futuro, e qui diventa il salvadanaio della vita perchè la città che salva.

* Racconti del villaggio della Ciociaria: paesaggio che allude alla Creazione. ??????

Negli altri racconti la città è un luogo labirintico, mentre l'ambiente rurale quello del giardino dell'Eden richiama il

contesto della NOSTALGIA che è dei poeti latini e greci, una preistoria felice.

* Storia di un Guttero → uno che si occupa delle mandrie e quindi legati a una sorta di nomadismo. Storia legata

al discorso del giardino dell'Eden, ma sembra inserirsi un discorso di magia, di un elemento che non è congruo

con il contesto descritto, racconto che è interpretato più sotto chiave del fantastico che del surreale. Guttero

ragazzo che viene lasciato dal padre insieme ad altri Gutteri, prediletto che però sfugge come una sorta di

magia, rimane tagliato fuori dalla felicità dell'infanzia (nostalgia). Richiamano i racconti di Verga: terra

incontaminata o come D'Annunzio che parla di terra innocente ??? panico si può utilizzare la parola panico.

Appartenenza di De Libero ad un mondo panico, terrestre come se guardasse da una parte a D'annunzio e

dall'altra a Verga. Si ritrova a lavorare in America in miniera, questo forse è peggio che lavorare in campagna

(come x Verga se ti allontani vieni sconfitto, perchè devi restare nel ruolo che ti è stato assegnato).

* Ultimo racconto l'isola di Fau? → assedio di un'isola, sembra racconto gioioso, ma in realtà la malattia e la

pestilenza vanno a intaccare i soldati. Mare dell'Est, l'immaginario che a richiamare un luogo esotico anche se

in realtà non si sa. Descrive popolo con fisionomia differente da quella caucasica, abbigliamento esotico, però

vegetazione mediterranea. Racconto anomalo perchè de Libero ambienta tutto altrove, né la Ciociaria né

Roma. L'ambienta in un'Isola, esercito tenuto in quarantena perchè malato, ma non succede nulla. Ma

narrativamente il racconto come si conclude? Spesso danno idea di un tempo sospeso, che non c'è, che non si

riesce a definire. (dov'è l'isola?, in che epoca? Quanto tempo dura? Atmosfera volutamente magica,

misteriosa). Discorso della malattia fortissimo perchè a uno a uno muoiono tutti compresi i cavalli.

Degenerazione. Isola sfregiata come guasto il volto dell'altro racconto. Finisce in una battaglia, memoria delle

battaglie dei cicli pittorici e c'è serie di commistioni forti tra ciò che è letterario e artistico. “Navata”: racconto

di una scena dipinta che viene raccontata, è un affresco. “lampada in fondo all'altare si spense”. L'unico

superstite è un bambino (che potrebbe poi finire nella città salvadanaio). Immaginario del bambino come

speranza del futuro e nostalgia del passato (infanzia che richiama la felicità nel giardino dell'Eden).

Questi racconti hanno in comune l'idea della visionarietà (ci sono spesso verbi vedere, osservare, guardare). Prosa che

esalta le virtù degli occhi.

* Racconto la signora del paese → diverso dagli altri, ma stesso circuito cronologico. Donna che cuce davanti

alla finestra e vede degli uomini passare. Quindi comunque c'è tema della visionarietà.

Lingua di questi racconti è linguaggio di un poeta che racconta. Il ritmo del suo stile è quello di un poeta che scrive in

prosa. Spesso salta dei passaggi logici che il lettore segue attraverso un procedere ellittico per immagini. Come se

raccontasse dei sogni che ha visto. Spesso i racconti vengono lasciati a metà, alcune cose vengono annunciate, ma poi

non esplicitate.

Non bisogna pensare che sia la realtà, ma entrare nell'ottica del sogno per capire questi racconti. 20/05

2 titoli dei paragrafi del libro

* I DOPPI DEL POETA

NOCCHIERO → FORESTIERO-SONNAMBULO

l'essere duplice porta ambiguità. Il surreale inquieta. Le muse metafisiche di De Chirico sono inquietanti, ma lui

dipinge uomini senza volti ma sono manichini, mentre quelli della scuola romana Scipione dipingono uomini

volontariamente senza volto. li mette in condizione di non parlare.

Ritratti e autoritratti, auto-ritraendosi il pittore trasferisce la sua figura nel volto di quello che viene rappresentato, lui si

vede così. Trasferisce se stesso dentro un'immagine. Tutto ciò porta alla spaccatura che determina il doppio.

C'è ancora Pirandello con la sua scomposizione/decomposizione del personaggio. Pirandello è comunque un maestro

per questi autori. Il cubismo è la scomposizione dei volti, esattamente come Pirandello scompone i personaggi dei suoi

romanzi (uno, nessuno, centomila).

Tema del ritratto è pirandelliano.

Duplicità: quando gli autori hanno capito di non avere un'immagine unica, ma che sono duplici, hanno più facce.

Loro fanno parte del post-futurismo: in poesia il futurismo è fallito, dove persiste invece è nel teatro, nell'architettura e

nella fotografia (tecniche fotografiche in Italia: fratelli Bragaglia hanno avuto a che fare con il teatro degli

Indipendenti???(avignonesi???) negli anni 20 lavora nel teatro e nella fotografia perchè sperimentano). Bragaglia

sperimenta dei ritratti simultanei cioè fotografie.

doppi che tornano con maggiore misura sono:

* il nocchiero → lunga tradizione che va a postulare l'idea della vita come un viaggio, immagine molto

frequente (immagine vita/viaggio). Nocchiero è colui che guida la nave. Il sonno è pericoloso perchè è la porta

verso le metamorfosi, i mutamenti, i pericolo e quindi il sonno inquieta perchè è il fratello della morte, riduce

il corpo degli uomini a essere come morti quindi situazione difficile e pericoloso. Quindi il nocchiero non è

solo quello che guida la nave al di là, ma anche quello che muore in mare perchè si è addormentato. Spesso il

viaggio non è un viaggio alla luce del sole, ma notturno e quindi un viaggio da sonnambuli.

* il forestiero → De Libero raccoglie tutta la sua poetica con il titolo che contiene la parola forestiero: il tema

del doppio o lo specchiarsi nell'altro da sé è una forma implicita di considerarsi forestieri, una persona che non

è duplicata non si può sentire forestiero perchè si sente a casa propria, mentre una figura divisa, duplicata si

sente incompleto, forestiere, incompetente. In che senso incompetenza? Doppio: duplicità o

molteplicità??????. forestiero è colui che non si sente a suo agio, c'è connessione tra il duplice e il sentirsi

forestiero perchè se io non fossi molteplice non mi sentirei forestiero, ma mi sentirei a casa mia e senten

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
19 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GiovyGio96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana moderna e contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Lupo Giuseppe.