vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Luigi Pirandello nacque nel 1867 a Girgenti (l’odierna Agrigento), nella località
campagnola Caos.
Era figlio di un ex-garibaldino, proprietario di una miniera di zolfo.
Pirandello ricevette l’istruzione elementare in casa, e dopo la scuola media, viene iscritto
dal padre ad un istituto tecnico. Però Pirandello decise di frequentare il classico.
Dopo il liceo, a Roma, frequenta contemporaneamente il corso di legge e quello di lettere,
per indecisione. Si laureò a Bon, in Germania. La sua tesi di laurea era scritta in tedesco, e
trattava l’argomento dei dialetti greco-siculi. Nel 1894 si sposò con Maria Antonietta
Portulano, con la quale ebbe tre figli. Dal 1897, iniziò ad insegnare stilistica presso la
facoltà del magistero di Roma.
Da questo momento, si avvia la sua produzione letteraria. Pubblica nel 1901 “L’esclusa”,
nel 1903 “Il turno”, nel 1905 il “Fu Mattia Pascal”, nel 1909 “I vecchi e i giovani”, dei
romanzi, ma anche “Novelle per un anno”, una raccolta di novelle, “L’umorismo” e “Arte e
scienza”, due saggi.
Nonostante l’intenza produzione letteraria, nella vita di Pirandello furono presenti
avvenimenti negativi. La moglie dell’autore aveva investito una grossa somma di denaro per
il mantenimento della miniera di zolfo appartenente alla famiglia . Nel 1908, questa si
allagò.
Maria Antonietta Portulano soffriva di crisi nervosa. L’accaduto la portò ad una malattia
mentale, che le colpì il cervello e le paralizzò le gambe.
Alla crisi economica si aggiunse l’invalidità della moglie.
Pirandello entrò in depressione, e pensò di suicidarsi. Ma riesce a superare questo periodo
grazie al tempo che dedicò alla stesura dei suoi testi.
Pirandello si interessò anche al teatro.
Scrive molte opere teatrali, come “Pensaci, Giacomino”, “Il berretto a sonagli”, “La giara”,
“Così è se vi pare”. Nel 1921 viene rappresentata l’opera “Sei personaggi in cerca d’autore”
a Londra, Parigi e New York.
Pirandello scrive anche dei drammi, raccolti nel volume “Mashere nude”. Nel 1925, scrisse
il suo miglior romanzo, “Uno, nessuno e centomila”.
Ha una visione crudele e addolorata della vita umana, che non gli permette di professare una
religione o di seguire una corrente letteraria.