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Letteratura italiana - Pirandello Pag. 1
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Pirandello

Maggiore esponente della narrativa del 1900. Figura singolare, per il modo di scrivere, e di

apportarsi alla vita. Vede la vita come una grande finzione dove si muove a disagio, è un uomo fuori

chiave come i suoi personaggi. Costretto ad essere violino e contrabbasso in contraddizione con il

mondo e con se stesso. Nasce ad Agrigento nel 1867, segue gli studi superiori in Sicilia ma poi si

trasferisce a Roma, frequenta la facoltà di lettere ma non consegue la laurea e si trasferisce a Bonn

dove si laurea in glottologia, tesi sulla parlata della sua terra. Egli porta dentro di se in questi anni di

soggiorno un idea nostalgica della sua terra, ma è anche critico: è feudale, immobile, chiusa in cui

l’apparire conta più dell’essere e dove le passioni si scontrano con l’attaccamento alla roba. Ma lui

la conosce, ne comprende i limiti e la ama. Si sposa con Antonietta Portulano da cui avrà 3 figli, si

stabilisce a Roma e vive di rendita dal padre e può dedicarsi alle sue opere letterarie, si avvicina a

Capuana. La dote della moglie di Pirandello e della famiglia era stata investita in una miniera di

zolfo e il padre gli versava un assegno mensile. Nonostante la posizione agiata inizia a insegnare

all’istituto di magistero. Compone le prime novelle e il primo romanzo nel 1901 “l’esclusa”, vuole

essere un romanzo verista. Parla della storia di una donna accusata di adulterio che non ha

commesso e viene scacciata dal marito ma poi lo tradisce veramente per poter vivere ma poi viene

reintegrata nonostante abbia tradito veramente e inizia ad esprimere i temi successivi. Ambienta le

sue opere tra la Sicilia e Roma, città di burocrati dove tutti si perdono nel caos della quotidianità.

Nel 1903 la miniera di zolfo dove c’era il patrimonio di famiglia subisce un allagamento e la

famiglia è sul lastrico. La notizia colpisce molto la moglie che vive una crisi che comprometterà il

suo equilibrio psichico, e da allora la vita familiare di Pirandello sarà tra gelosie, litigate e la moglie

impazzisce e lui matura grandi riflessioni e si rende conto che il limite tra realtà e pazzia è quasi

inesistente. Nel 1919 è costretto a far internare la moglie e questa scelta è molto dolorosa. Deve

lavorare per vivere, continua ad insegnare e pubblicare e nel 1904 pubblica a puntate il fu Mattia

Pascal a puntate su un giornale. Nel 1908 pubblica 2 saggi “arte e scienza” e “l’umorismo”. Dal

1909 comincia a pubblicare le sue novelle sul corriere della sera. Nel 1910 esordisce come autore di

teatro con “l’umile di Sicilia”, ma proseguirà con la narrativa, nel 1911 “suo marito”, “i vecchi e i

giovani” nel 1913 e “si gira” del 1915 che però revisionerà e cambierà titolo “quaderni di Serafino

Gubbio operatore”. Il periodo della guerra è un periodo triste e di solitudine perché non ha sua

moglie, la madre è morta e il figlio è prigioniero. Ma questo periodo lo porta ancora di più a

cimentarsi nelle opere. Nel 1917 pubblica “cosi è se vi pare” che fa avrà un grande successo. Nel

1921 mette in scena “sei personaggi in cerca d’autore” che all’inizio non ebbe un grande successo

ma poi da Milano lo porta a Londra, Parigi e ha un grande successo. Decide di lasciare

l’insegnamento e fonda una sua compagnia teatrale. In questi anni si lega con una profonda amicizia

ad una giovane attrice Marta Abba che diventerà la sua musa ispiratrice. Intervalla le opere teatrali

ad opere letterarie e infatti nel 1926 pubblica “uno nessuno centomila” nel 1922 “Enrico IV” nel

1924 “ciascuno a suo modo” nel 1930 “questa sera si recita a soggetto”. Nonostante il successo egli

ha un rapporto ambiguo perché da una parte se ne compiace ma dall’altro è infastidito, anche

quando nel 1924 riceve il premio nobel, sotto il flash dei fotografi scriverà a macchina tante volte

pagliacciate. Egli è convinto che i problemi dell’uomo sono nella sua natura e niente può cambiarlo.

Nel 1929 aderisce al fascismo e diventa accademico d’Italia ma diventa sempre più distaccato e

critico con il regime, non perdendo mai occasione anche all’estero per criticarlo. Gli ultimi anni

sono difficile, tanto successo non può cancellare il senso di solitudine e smarrimento della sua vita.

Nel 1936 mentre segue le riprese di un film tratto da “il fu Mattia pascal” si ammala di polmonite e

muore a casa. Del suo funerale vuole che la sua bara sia fatta passare il silenzio, chiede una bara di

poco valore, chiede di essere nudo, di non essere accompagnato, di essere bruciato e le ceneri

disperse.

Nella prefazione a “sei personaggi in cerca di autore” egli parla dei temi fondamentali che in varie

forme e opere saranno i temi fondamentali. Il 1 punto è l’inganno della comprensione reciproca

fondato sulla vuota astrazione delle parole. Sostiene l’incomunicabilità. Il 2 è la molteplice

personalità di ognuno, dentro ogni persona ci sono varie possibilità d’essere e il 3 punto è il tragico

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ALICEUNI di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Scuola Normale Superiore di Pisa o del prof Casadei Alberto.