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Naturalistico, in quanto è stato composto Capuana. Chiara è anche la componente
personale dell’autore, all’assurdo,che
quella del paradosso, e dei fatti legati dimostrano la modernità del
romanzo.Le vicende raccontano di Marta, donna appartenente alla alta-borghesia, felicemente sposata, con
genitori rigidi ma molto legati a lei. Genitori e maritosono legati ad una concezione tradizionale del ruolo
Marta è una donna dall’aspetto gentile, la quale attira l’attenzione
della donna. di un giovane che la osserva a
distanza. Solo in seguito le invierà delle lettere, a cui Marta non risponde. Nonostante ciò il marito lo scopre
e giunge alla conclusione che la moglie gli sia infedele. A questo punto verrà respinta dalla famiglia, tanto
che il padre morirà per lo scandalo. Marta comunque possiede una licenza magistrale, dopo aver compiuto
studi da maestra, decide di trasferirsi a Palermo dove si ricostruirà una vita e una nuova identità da donna
autosufficente. A Palermo incontra il suo corteggiatore, avendo creduto di essere libera da vincoli
matrimoniali , intraprende una relazione con il giovane corteggiatore. Tuttavia ricompare il marito che nel
frattempo si è convinto dell’innocenza della moglie e le propone di tornare insieme. Marta è combattuta,
chiede consiglio all’amante, il quale si tirerà indietro. La donna accetterà di tornare in famiglia, quindi al suo
ruolo tradizionale di donna e moglie, dopo aver raccontato il vero tradimento al marito. La vicenda
raccontata da Pirandello esprime l’amarezza della donna siciliana, particolarmente legata ai rapporti
determinati . Marta è una donna dei primi del Novecento, ancora legata al suo ruolo, solo per questo accetta
vuole sottolineare come l’identità e il ruolo,
di far ritorno in casa del marito. Dunque Pirandello per quanto il
soggetto cerchi di costruirselo da solo, è imposto dalla società (“noi siamo quello che la società richiede che
noi siamo”) , tema centrale in Pirandello. Anche Pascal rappresenta questa tensione del liberarsi dei ruoli
imposti e di crearsi una vita liberamnte, tuttavia verificherà quanto tutto ciò sia impossibile. Sulla falsa riga
de «L’Esclusa», il romanzo de «Il Fu Mattia Pascal» è diviso in varie parti, in quanto più ideologicamente
più complesso; Pirandello è giunto da una parte ad una ideologia letterara più articolata, lucida e chiara
dall’altra, attraverso i suoi saggi, egli ha acquistato una coscienza delle ragioni della crisi sia degli
intellettuali che del soggetto. Pirandello ha analizzato la crisi, e ne ha attribuite le cause al cambiamento
epocale, alla trasformazione da una società contadina ad industriale.
«Il Fu Mattia Pascal» è un romanzo di grande complessità, in cui troviamo alcune caratteristiche del nuovo
romanzo moderno. Da rintracciare tuttavia ancora il residuo del gusto letterario tradizionale come quello
della trama complessa, il gusto per la descrizione di personaggi, il numero ampio di personaggi, i colpi di
a tenere presente il grande romazo dell’ ottocento, anche dei
scena. Pirandello dunque aveva la tendenza
romanzi d’appendice, i quali avevano avuto un gran successo (pubblicati in appendice su riviste e giornali).
di innovazione è l’elemento di “metanarratività”
Primo carattere fondamentale ovvero il testo letterario che
all’autore e al romanzo
si interroga su se stesso e affronta le questioni legate stesso; si riflette sullo statuto
della letteratura. Le questioni possono essere esposte in maniera diretta, ovvero attraverso i dialoghi o
attraverso i pensieri del protagonista, o in maniera esplicita attraverso situazioni, oggetti, attraverso metafora,
allegoria e simbologia. Il romanzo moderno sviluppa quindi sia una narrazione ricca di eventi e personaggi
sia un discorso sulla letteratura per mezzo della dimensione filosofica. Il romanzo moderno si muove su due
l’altro
livelli: uno è quello del racconto, è la dimensione del discorso (Flaubert non sviluppa un discorso, il
messaggio viene interpretato dalla lettura). Il Discorso nel 900 è una vera e propria trattazione filosofica, una
sorta di saggio; infatti in certi momenti è come se la trama si fermasse per dar spazio alla trattazione, per cui
“continum
non esiste più un narrativo”, il tempo narratvo è accellerato o fermata (manipolazione del tempo
narrativo). Il romanzo è raccontato in prima persona, infatti il personaggio affida ad un memoriale il racconto
della propria vita (raccontro retrospettivo). Novità del romanzo novecentesco, in quanto, apparte qualche
Ottocento “Vecchi e i Giovani”
eccezione, nessun romanzo dell’ è stato scritto in prima persona. Nei mette a
confrotnto la vecchia generaizione e la nuova, consderata corrotta. Sono definiti artifici interni al romanzo;
“Promessi Sposi” l’artificio è particolarmente
infatti prendendo ad esempio la prima o la terza persona nei
evidente soprattutto nell’introduzione, attraverso il ritrovo del manoscritto. La voce nei promessi sposi è una
l’autore
voce fuori campo che ci racconta degli eventi perché ne è perfettamente a conoscenza. Vi è dunque
un rapporto di superiorità e di autorità rispetto al lettore, e Manzoni lo sottolinea vivacemente. Attraverso
quelle descrizioni l’autore può esprimere la propria visione del mondo, il proprio sistema di idee, esplicitate
(valore embematico di personaggi come fra cristoforo o l’innominato).
anche attraverso i personaggi Questi
romanzi sono definiti “romanzi mondo” poiché danno un’interpretazione del mondo, “romanzi affermativi”
di un sistema di volori certi. I valori propri dell’Ottocento cadono nel Novecento, per cui non sono più
trasponibili nei romanzi. Cambia la visione del mondo e della filosofia che si fa irrazionalista, avviene la
crisi del positivismo. Avviene la perdita di certezze, di punti di riferimento, per cui il romanzo esprime dubbi
e non affermazione. La dimensione dubitativa era stata presentata nell’Ottocento solo da Leopardi in poesia,
certezza: per
per cui Leopardi si pone delle questioni a cui non trova risposta; egli sperimenta su di se l’unica
“Fu Mattia Pascal” che non a caso ha due
Lui la vita è male. La dimensione dubitativa viene fuori nel
premesse: la primadi tipo narrativa e filosofica insieme, la seconda solo filosofica. La prima premessa:
L’unica certezza che Pascal aveva era il suo nome. Già dalle prime righe Pirandello ci pone in una
dimensione dubitativa, tuttavia si capisce che il protagonista non è certo neanche più di quello. Si rivolge al
lettore attraverso un dialogo costante dialogo ponendo nelle parentesi i commenti del narratore (nuova
tecnica). Vi è un cambio di tempi verbali poche righe avanti dal presente (quello in cui racconta la storia, el
momento in cui tutto è avvenuto ovvero il presente storico) al passato (tempo in cui la storia si è sviluppata
ed è quello il tempo del racconto). Il protagonista si trova in Ligura per due ragioni: la famiglia di Pirandello
è originaria della Ligura e poichè Mattia si recherà a Montecarlo, per un motivo di vero simiglianza (motivo
che mira all’analsi
legato alla trama). Elemento allegorico della crisi: implicitamente, con la dichiarazione
di essere un bibliotecario e di occuparsi di dare la caccia ai topi nella biblioteca antica, dove erano riposti i
libri di grande valore storico, luogo collocato fuori dal paese, in una chiesa sconsacrata, Pirandello sottolinea
dimensione sacrale della religione, della vita e dell’arte
che la vengono meno, tutto ciò che conta è il denaro
e il mercato. La letteratura ha perso il suo valore taradizionale. Don Eligio Pellegrinoto si improvvisa
bibliotecario, cercando di ripulire e ordinare i libri; ad un certo punto Eligio inviterà Mattia a scrivere la
la definisce “filosofica”
propria vicenda, particolarmente strana. «Premessa seconda»: L’autore dicendoci
che l’idea di scrivere gli è venuta da Don Eligio, suo amico, custode dei libri della biblioteca Boccamazza.
Usa il presente e il futuro, descrive l’ambiente in cui ricostruisce lasua storia, descrive i libri molto preziosi
contenuti nella biblioteca. Don Eligio gli raccomanda di scrivere la propria opera secondo il modello
Da qui l’autore afferma di non poter più scrivere secondo la tradizione: viene
classico. spiegato in maniera
“surreale” in quanto non è più tempo di scrivere libri. Aggiunge l’espressione “Maledetto sia Copernico”.
Copernico ha dimostrato che la terra non è fissa; nel sistema solare la terra ruota intorno al sole. Mattia
l’uomo si
afferma che se la terra fosse rimasta in posizione centrale così sarebbe sentito sicuro dei mezzi a
In questo modo l’uomo avrebbe
sua disposizione e avrebbe ancora delle certezze. potuto scrivere libri
all’interno dei quali si potessero esprimere i dell’antopocentrismo
principi regolatori della vita (crisi
sviluppatasi con l’avvento della modernità). Per questo Mattia, secondo la sua stessa visione, non ha più una
“relativa”
visione assoluta delle cose, bensì in quanto nel mondo non vi sono certezze assolute qui. Il
discorso viene affrontato in maniera umoristica (scelta tecnica di Pirandello); infatti il narratore introduce il
racconto, in maniera implicita,affermando che la sua storia è talmente peculiare che neanche lui è riuscito ad
“Quaderni di Serafino Gubbio, operatore” si parte dall’idea
estrarne un significato univoco. Anche nei che la
vicenda sia strana e non ci sia alcun significato, ma il protagonista racconta ffinchè qualcuno al suo posto
riesca a trovarne. Da subito Pirandello esprime la sua idea: la vita non ha alcun senso, anzi aggiunge che
L’unica
porci delle questioni sul senso della vita sia ozioso, in quanto non vi sono risposte. cosa certa, per
l’autore, è “in
che la vita ha senso se stessa” basterebbe solo viverla, per concederle la verità. Il messaggio
che l’uomo non è mai libero totalmente,
implicito della trama è poichè legato da vincoli che la
costantemente. L’identità
società/famiglia gli impone è solo anagrafica, in quanto non esiste solo una
c’è un personaggio si guarda dall’esterno,
personalità: che poi uno che è così come si sente e crede di essere,
c’è un un padre, un’amante (descrizione completa nel romanzo “Uno, nessuno, centomila” 25).
figlio,