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SONETTO XIII

Si sviluppa il tema dell’amore come prigionia; richiama il sonetto 134 anche per l’uso di antitesi e

ossimori.

Ci sono molte avversative (MA) e antitesi.

In chiusura invece sono più evidenti i richiami alla lirica latina, di Catullo (carme V) e nell’ultimo

verso di Properzio.

Ci sono molti enjambement.

La fine ha unn andamento madrigalesco e cantabile. Il tono è lontano dall’ascetismo e dal

pentimento tipico di Petrarca che si sente sempre in colpa; qui invece ci sono leggerezza e

compiaciuto abbandono.

Struttura bipartita con antitesi.

VV 4: la bella e dolce richiama Petrarca

Vv 6: antitesi che sottolinea due stati psicologici opposti

Vv 7: antitesi

Vv 9: inizia a parlare delle cose positive dell’amore

Vv 12: richiamo a Catullo

SONETTO XX

Emerge il fatto che questi siano scritti per delle occasioni. Qui si parla di un’apparizione della

Beducci sulla riva del Po’ in una giornata brutta ma che all’apparizione della donna diventa bella.

Importante è la rielaborazione del linguaggio petrarchismo e del “Canzoniere”; non inventa ne

aggiunge termini, ma usa gli stessi decontestualizzati e a volte risematizzati.

Vv 9: il “quando” separa

Lo schema metrico c’è anche nel canzoniere sonetto 93, ma è uno schema molto poco ricorrente.

Il tema è l’immediatezza, ma c’è anche quello mitologico (Fetonte; mito di Leandro ed Era).

Sente la voce della donna, che fa dileguare le nuvole e scoprire il sole.

Castiglione produce pochi componimenti come esercizi di stile e occasionali, ma sempre di temi

personali ed esistenziali. L’elaborazione formale è notevole e dalla formazione 400esca vediamo

come si muove verso il petrarchismo e il nuovo canone.

SUPERBI COLLI E VOI SACRE RUINE

E’ un sonetto solo lateralmente dedicato all’amore, poiché l’interesse principale è la celebrazione

delle bellezze antiche. Di questo tema si occupa anche in una lettera scritta nel 1503 con Raffaello

a papa Leone X chiedendo maggiore attenzione ai beni culturali. L’anno 1523 è significativo poiché

è l’anno in cui Castiglione viene mandato a Roma e resta estasiato dalla bellezza della città.

L’incipit riprende Sannazzaro.

Il tema amoroso è presente solo alla fine. La chiusura è originale e quasi paradossale: visto il ruolo

corrosivo del tempo sulle cose umane, allora in chiave positiva si può applicare alle pene amorose.

Peregrine= rare

Vv8: il volgo vive di contemporaneità

Ultima terzina: compare 3 volte la parola tempo lunedì 8 maggio 2017

Pietro Bembo e il petrarchismo => di lui fu importante non solo la produzione letteraria ma anche

la sua attività culturale; 1530 è la data di nascita del petrarchismo, ovvero del modello di Petrarca

in tutta la lirica. Con la pubblicazione delle Rime di Bembo si abbandona lo sperimentalismo e il

plurilinguismo degli anni precedenti, anche il confronto con i modelli viene attuato in maniera più

coerente. Il riferimento a Petrarca è continuo e viene vissuto attraverso il filtro di una visione

aristocratica, così come la lingua petrarchesca diventa un modello cristallizzato, non è in divenire

come quella cortigiana. Il periodo che vede lo splendore del petrarchismo dura dal 1530 fino al

1550 circa (nel 1548 la terza edizione delle Rime di Bembo), e n questa stagione si forma la

cosiddetta grammatica del volgare letterario, un sistema di poesia moderna.

Negli anni successivi poi diverranno più frequenti nuove sperimentazioni, altri diverranno i modelli

(per esempio le Rime di Giovanni della Casa).

Dopo il 1530 => linea che segue le direttive di Bembo, è un fenomeno quantitativo più che

qualitativo, infatti il Petrarchismo più ortodosso è mediano ma molto in voga e sviluppato,

testimoniato dalla presenza di tante antologie scritte dagli emuli di Bembo; non si tratta

comunque di uno schieramento compatto, il petrarchismo deve essere trattato come un

fenomeno aperto, anche in evoluzione.

Nel primo del ‘500 il fenomeno del petrarchismo però assiste ad una ricerca continua e ad una

evoluzione, in ogni caso il riferimento a Petrarca è uno degli snodi centrali della lirica italiana,

specialmente per quanto riguarda il lessico, anche fino all’800, solo nel ‘900 verrà scardinato.

1502-1503 => sonetto scritto da Bembo a Ferrara, qui vive una relazione amorosa con Lucrezia

Borgia, questo amore è testimoniato da una serie di sonetti allegati a lettere, questo sonetto è

allegato ad una lettera datata 19 giugno 1503. La versione del manuale ha differenze per il verso

14. Possiamo notare in questo sonetto una struttura sintattica continua, 11 versi di un unico

periodo, questo è un elemento importante in riferimento al classicismo volgare (in contrasto con

l’anarchia della lirica cortigiana, qui struttura compatta); dalla formulazione iniziale del sonetto a

quella del 1130 fino a quella del 1558 cambiano le metafore: da una guerresca a una medica (più

vicina al modello petrarchesco).

Sonetto proemiale => scritto nel 1529 per aprire la silloge di sonetti che doveva pubblicare nel

1530; inserisce sonetti vecchi e nuovi dentro un itinerario: dall’amore giovanile fino al rimpianto

per la vecchiaia e l’abbandono a Dio, itinerario che si modella su quello del Canzoniere di

Petrarca. Debito verso il sonetto proemiale del Canzoniere di Petrarca, sebbene rispetto al

modello manchino gli elementi della vergogna e del pentimento. Richiesta alle muse di una fama e

di un ricordo eterno e il riferimento all’esemplarità della sua vicenda come modello per gli altri

(opera come modello di comportamento, elemento di originalità rispetto a Petrarca). Aderenza a

una linea più lunga della tradizione lirica e amorosa (Petrarca ma anche Dante); la seconda

quartina ha un elemento di novità => invocazione alle muse, si avvicina a Dante o alla tradizione

antica, chiede alle muse che la sua poesia superi anche la sua vita e rimanga ai posteri. Nella

prima terzina risuona l’appello agli innamorati, si sottolinea per gli innamorati lo slittamento verso

l’esemplarità.

Esempi di petrarchismo => Stampa, poetessa molto dolce martedì 9 maggio

mercoledì 10 maggio

mercoledì 17 maggio 2017

Della Casa insiste su enjambement e “gravitas” del verso.

Lezione di Torquato Tasso all’accademia ferrarese sopra il sonetto 64, “Questa vita mortal” di

Della Casa: Tasso ammira la poetica della gravitas. Questo sonetto è l’ultimo del canzoniere, che

ha un filo narrativo, dunque possiamo aspettarci i temi. Il canzoniere inizia con sonetti amorosi,

poi sulla fama e la gloria terrena per poi arrivare a temi più alti e divini.La lezione fu tenuta

probabilmente alla fine degli anni ’60 (1568 probabilmente).

Sceglie questo sonetto perché esempio più alto della sua poetica. La lezione è divisa in due parti

anticipate da un preambolo sulla scelta del sonetto e su cosa tratterà: nella prima parte

commenterà lo stile e la qualità della scrittura, nella seconda parte entrerà nello specifico dei

sintagmi e del lessico, in un’analisi accurata e dettagliata dei singoli passaggi.

Commenteremo il preambolo e parte della prima (il testo sarà nella dispensa). Tasso spiegherà

come nella poesia di Della Casa si possano trovare i principi della retorica messi in atto. Infatti per

Tasso un poeta deve scegliere dei modelli teorici e seguirli.

PUNTO A) Tasso ha scelto proprio Della Casa (piuttosto che Petrarca o un altro moderno) perché

egli è imitato da molti giovani poeti; in quel momento quindi Della Casa ha già successo. Questi

giovani poeti credono di fare abbastanza quando imitano di Della Casa “la severità della casa”,

ma ciò che secondo Tasso sarebbe ancora più degno di nota imitarne la scelta delle parole, la

novità delle figure e la maestà e la gravita dello stile che non dipende solo dalle parole. Resta però

vago a cosa si riferisca in particolare, quindi per spiegare meglio sceglie l’ultimo sonetto. In esso

secondo lui c’è corrispondenza tra la gravita della materia e dello stile. Lo stile è alto e severo,

con parole alte e magnifiche che rispecchiano l’altezza della materia, cioè l’epifania del divino, la

scoperta di esso. E’ solo accorgendosi della bellezza del creato che la vita umana può trovare

senso e ragione. La qualità di Della Casa secondo Tasso emerge dal fatto che riesca a non essere

eccessivamente oscuro. Secondo tasso infatti il poeta ha il compito di dilettare, anche quando

tratta di tali argomenti, addolcendoli in modo che ciò che sta insegnando possa essere appreso in

maniera più dolce. Della Casa è un buon poeta perché riesce a dilettare trattando argomenti

filosofici e altissimo, utilizzando immagini facili e comprensibili, quasi popolari e che rendono

chiaro a tutti il concetto trattato.

PUNTO C) Tra le caratteristiche più importanti per tale magnificenza di stile c’è senza dubbio

l’enjambement (“rompimento di versi”). La non conclusione della frase all’interno del verso e la

sua continuazione in quello successivo richiama il ritmo dell’orazione, poiché rende il ritmo della

lettura più lento. Questa lentezza, detta “tardità” è tipica dei saggi, dunque rende percepibile la

gravità dei concetti.

Tasso si pone sulla scia di Della Casa, e le sue prime rime sono proprio appena successive a tale

lezione. Non è facile trovare delle costanti, poiché il “cantiere delle rime” non sarà mai concluso

per Tasso, quindi non si ha un’edizione definitiva. Filologicamente quindi non è facile fare una

ricostruzione, né delle “Rime” né della “Gerusalemme”. Concorre alla difficoltà anche la quantità

di componimenti, cioè più di 1600; altro elemento di difficoltà è che le “Rime” circolano in una

prima fase in maniera manoscritta con correzioni successive: invia il manoscritto agli amici e poi

se lo fa rinviare per correggerlo. Abbiamo quindi multiple versioni di uno stesso componimento e

a volta la stampa non corrisponde con l’ultima versione. A volte poi non gli tornavano i manoscritti

e quindi li ricostruiva a memoria. In più i primi tentativi di stampa si hanno mentre lui è rinchiuso,

con gli editori che cercano di sfruttare il successo della “Gerusalemme” stampando anche le

liriche.

All’interno della produzione si possono distinguere dei nuclei, ed è chiaro come Tasso volesse

dividere i suoi scritti per materia. Egli non vol

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
29 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher beeabalbi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana del Rinascimento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Apollonio Silvia.