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Poesia e scienza: Galileo e le scoperte astronomiche
Sembrano mondi antitetici. Quest’opinione comune è debitrice della nostra storia del 900, in particolare di Benedetto Croce. Impostazione da cui deriva l’aver messo in secondo piano le partidottrinarie e scientifiche della divina commedia, dentro al poema distingueva la poesia dalla struttura. A riguardo di questa cultura 58 divisa tanto da poter parlare di due culture, si trovava in sintonia con la visione dell’800 romantico. La visione di De Sanctis del 600 era negativa, la letteratura del 600 era per lui fatta solo di parole vuote, priva di aggancio con la realtà. Questo aver portato all’estremo il giudizio su Marino aveva contribuito a polarizzarenella direzione opposta il giudizio sugli scienziati. Intorno agli anni 50-60 vi è un cambiamento. Ezio Raimondi, di scuola bologneseriporta l’attenzione dei colleghi sulla necessità di riosservare i canalidi comunicazione, i rispettivi contenuti.
di Calvino. In questa lettera, Ortese esprime la sua preoccupazione per il fatto che la scienza stia prendendo il sopravvento sulla letteratura, che sta diventando sempre più marginale nella società. Calvino risponde a Ortese sottolineando l'importanza di un dialogo tra scienza e letteratura, e di come entrambe possano arricchirsi reciprocamente. Questo scambio di idee tra i due autori è un esempio di come Calvino abbia sempre cercato di superare la separazione tra scienza e letteratura, cercando di creare un ponte tra i due mondi.vissuto daGalileo nel 610. Questo perché questo spazio ora viene sottratto al desiderio di riposa ordine bellezza, ma diventerà "territorio di caccia". Questa nuova avanzata della libertà non le piace. Di fronte a ciò Calvino dice che lei strumentalizza il cielo. Il cielo si deve conoscere come realtà di natura, non in funzione dell'uomo. Non gli importa di queste appropriazioni concrete, ma di tutto ciò che è appropriazione vera del cielo, cioè la conoscenza. Saranno i poeti a valorizzare i contenuti scientifici così come fa la letteratura. Esattamente questo è ciò che accadde all'epoca di Galileo, un'improvvisa definizione del rapporto tra l'uomo e l'universo. L'immaginazione di Ariosto aveva già adottato gli spazi extra-terresti per uno spazio filosofico e antropologico. Calvino crede che questi viaggi spaziali servano non solo a livello scientifico, ma anche perIl fatto che tutto ciò possa andare a far progredire la concezione dell'uomo nel mondo, i propri valori. Espressione "immagini bucherellate" - Calvino ha in mente Galileo. Dunque prosegue precisando che questo qualcosa che l'uomo acquisirà riguarda anche il posto che tali cose hanno l'immaginazione e il linguaggio letterale. Perché Calvino si avvicina alla scrittura delle cosmicomiche? Lo spiegherà nelle lezioni americane: la letteratura è territorio del potenziale, dove l'uomo può creare immagini, ma hanno bisogno di spunti, di agganci, l'ingegno dell'uomo può provenire anche dalla scienza. Decide di poter approfittare del suo serbatoio per la fantasia e miniera per il linguaggio.
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Quando Calvino scrive ciò ha appena riscoperto Galileo. Probabilmente questo ritorno è nel 59/60 quando va negli Stati Uniti. Di Galileo scrive: Lo definisce il più grande scrittore della letteratura.
italiana d'ogni secolo. La sua prosa è caratterizzata da precisione ed evidenza e di rarefazione lirica. Usa la lingua con coscienza letteraria. Ariosto è l'autore prediletto da Calvino e a sua volte Galileo era appassionato di Ariosto. Ciò che Galileo scopre non è tangibile ai sensi, ma per convincere aveva bisogno della retorica. Slide 4 Galileo 1610: Cannocchiale con vetrini + quadro ottocentesco che rappresenta il doge veneziano mentre con la guida di Galileo osserva il cielo. Galileo 1610 in quest'anno aveva 46 anni, nato nel 64, quindi era anziano! --> tensione del tempo. Pubblica il sidereus nuncius a Padova, era stato assoldato dall'università di Padova per insegnare matematica. Dimostra attenzione per la misura di precisione, si passa con lui dal mondo del pressappoco a una misura di precisione, modificando la misura della lente. Lezione 2 Slide 5 Il Sidereus Nuncius 60 Galileo insegnava a Padova, aveva condotto una suaAttività discienziato. Si era distinto per alcuni scritti come "la bilancetta" e "il compasso geometrico" che lo ponevano tra le figure più preparate in quei settori che servivano alla serenissima per scopi pratici come la gestione dei territori/studi di idraulica. Questo fino all'inverno del 1609 e il 1610. In questi momenti capitò una circostanza inaspettata che accelerò le riflessioni che Galileo svolgeva da anni legate allo studio del cielo→ Dall'Olanda giunse il cannocchiale capace di aiutare la vista, non lo inventò lui, ma ha puntato per prima esso al cielo, prima era usato nell'ambito militare o in quello della navigazione. Fece così scoperte sconvolgenti:
- la superficie della luna non è liscia, ma è aspra, piena di cavità, simile a quella terrestre
- scoprì stelle mai viste di conseguenza si poteva osservare meglio la via lattea, che non era una nebulosa ma un insieme di
stelle- attorno a giove si vedevano ruotare 4 satelliti che nonsi potevano vedere prima, essi riproducevano unsistema analogo a quello della terraTali scoperte erano stupefacenti perché confermavano le teorieespresse da Copernico (1543 “De revolutionis orbium celestium” incui aveva riproposto ciò che gli antichi greci sospettavano). Leosservazioni di Galileo ne richiamano alcune, ma altre ne ribaltanoes le macchie sulla luna contraddicono quella differenza di qualitàtra cielo e terra, inoltre le stelle in più dimostrano l’esistenzadell’infinito. La conoscenza anche deve essere infinita. La terzascoperta smentiva che tutto il cosmo era in funzione della terra, equindi dell’uomo. Galileo comprende l’importanza di questeosservazioni, teme di essere preceduto da qualcun altro, ha urgenzadi annunciarle, per cui scrive di getto il “Sidereus nuncius” nel 13marzo del 1610. In pochi giorni le copie si propagano e il
suo nome era sulla bocca di tutti nel 1612 arriva in India, poi in Cina. Il testo è agile e breve pensato in forma di rendiconto scientifico (è Galileo a inventare il genere). È scritto in latino in quanto destinato a scienziati, era la loro lingua nazionale. È un latino referenziale, analitico, prosa che non bada ad avvenimenti letterari. Si alternano racconti e grafici che servono alla comprensione del testo. Traduzione che rende il testo latino. Scrittura latina che prescinde dagli echi letterari, dalle citazioni (era consueto utilizzarli), apparentemente spoglia, talmente caratteristica che Keplero aveva osservato come il suo latino fosse diverso da quello di Copernico, definendolo arido. Ripetizione della parola "grande" ossimoro tra grandezza cose e brevità del trattato, che ci introduce a una forma mentis del barocco, ovvero il procedere per antitesi. Parola visione metodosperimentale deriva da essa. Termine eccellenza va inIl testo fornito presenta diverse parole e concetti che possono essere formattati utilizzando i tag HTML appropriati. Ecco come potrebbe apparire il testo formattato:
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il loro tempo a discutere se la matematica sia vera o no, ma di utilizzarla come strumento per comprendere il mondo. Galileo sostiene che la Terra non è il centro dell'universo, ma solo uno dei tanti corpi celesti. La sua osservazione della Luna dimostra che essa è simile alla faccia della Terra, sostenendo così l'idea che non ci sia una separazione netta tra la Terra e il resto dell'universo. Galileo afferma che la mutazione e la trasformazione sono belle e che la natura è in continua evoluzione, sottolineando che l'immobilità è peggiore. Infine, Galileo rivela che la Via Lattea è composta da un insieme di stelle, utilizzando una figura retorica chiamata litote per sottolineare la modestia delle sue parole. Egli invita gli scienziati a non sprecare il loro tempo discutendo questioni insignificanti, ma a utilizzare la matematica come strumento per scoprire la verità.parole in sterili polemiche. Insistenza sul senso, rinforza semantica della vista. La conoscenza scientifica non può prescindere dalla visione. Nobilitazione della terra che non è più luogo solo della corruzione. Slide 9: Galileo sapeva che oltre a queste verità elencate, il colpo più grosso sarebbe stato dato dall'osservazione dei 4 satelliti di Giove (pianeti medicei, intitolandoli alla casata dei medici) perché significava scardinare l'antropocentrismo. Riferimento all'occhiale è il riferimento alla grazia divina. Non aveva mai voluto negare l'esistenza divina. È stata la grazia divina che lo hanno portato a fare queste osservazioni. Rinvio al cannocchiale, utilizzabili da tutte (ci sono le istruzioni nell'opera per usarlo). Vedere diventa una