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Letteratura italiana - Giuseppe Parini Pag. 1
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GIUSEPPE PARINI (Brianza 1729 – Milano 1779)

VITA

Giuseppe Parino (solo più tardi divenne Parini) nacque in una famiglia di modeste

condizioni. A 10 anni fu a Milano da una prozia, che gli lasciò in eredità una piccola

rendita annua, a patto che lui diventasse sacerdote. Pur senza vocazione, lo diventò

nel 1754. Nel frattempo compose delle opere liriche, che gli garantirono l’ammissione

all’Accademia dei Trasformati, centro di cultura milanese. Sempre nel 1754 diventò

precettore dei figli del duca Serbelloni. La casa di quest’ultimo era un vivo ambiente

culturale; la duchessa, molto colta, era interessata alla cultura illuministica francese.

Parini però provava risentimento per quel mondo nobiliare. Ebbe una discussione con

la duchessa e si licenziò da casa Serbelloni. Ottenne poi l’incarico di precettore di

Carlo Imbonati. Pubblicò 2 poemetti satirici contro la nobiltà oziosa e improduttiva, che

gli diedero molto prestigio. Il governo austriaco della Lombardia che era favorevole

agli intellettuali di orientamento avanzato, gli affidò la direzione della Gazzetta di

Milano; l’anno dopo fu chiamato alle Scuole Palatine, che nel 1773 furono trasferite nel

palazzo di Brera e unite all’Accademia di Belle Arti. Lì Parini conobbe Piermarini, che

seguiva il nuovo orientamento neoclassico incentrato su armonia e perfetta

proporzione; ciò fu decisivo per gli orientamenti poetici della sua ultima stagione.

Parini ebbe poi altri incarichi ufficiali. Fu poi traumatizzato dalle riforme radicali del

successore di Maria Teresa, che impose iniziative autoritarie sulla cultura; Parini si

allontanò dall’attività intellettuale militante. Nel 1796, con l’ingresso dei Francesi a

Milano, entrò a far parte della Municipalità; per un dissidio ne fu poi allontanato. Il

poeta allora si ritirò in isolamento e poco dopo morì.

OPERE

• ODI  l’ode è un genere lirico già usato dall’Arcadia, riprendendo modelli di

poesia greca e latina; l’ode assume toni elevati e solenni ed è formata da versi

brevi di solito settenari. Le odi di Parini si dividono in 3 gruppi: illuministiche,

che vanno dal 1756 al 1769 e sono odi di battaglia, animate dalla fiducia di

cambiare la realtà con idee vere e giuste; odi del 1777; odi dal 1783, che non

parlano più di battaglie, invece si ispirano al classicismo. Nelle odi Parini

aderisce al sensismo (teoria del filosofo inglese Locke), che spiegava che la vita

spirituale dell’uomo ha origine dalle sensazioni fisiche con cui egli entra in

contatto con la realtà esterna. I sentimenti fondamentali sono piacere e dolore.

Per stimolare la sensibilità, la parola deve essere energica e realistica, quindi

Parini usa espressioni realistiche, capaci di suscitare immagini visive, tattili…

Accanto ad esse si trovano anche espressioni elette e auliche tipiche del

classicismo.

• GIORNO  è un poema in endecasillabi sciolti, composto nello stesso periodo

delle odi illuministiche. L’opera ironizza sull’aristocrazia del tempo ed ha un

atteggiamento battagliero e polemico. L’argomento dell’opera è la descrizione

della giornata di un giovin signore della nobiltà milanese. Inizialmente l’opera

doveva essere divisa in tre parti, ma l’ultima non fu terminata:

− MATTINO (1763) il nobile viene colto nel momento in cui si corica, all’alba,

dopo una notte passata al teatro o al tavolo da gioco. Si parla poi del suo

risveglio in tarda mattinata, della colazione e della preparazione molto

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Publisher
A.A. 2013-2014
2 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher veroorev di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Marazzi Martino.