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LA PROSA

La novella è un genere relativamente libero rispetto alle codificazioni di stampo

aristotelico ed è terreno di sperimentalismo. Vero è che il "Decameron" assurge a

modello da seguire, ma viene assunto dagli scrittori con arricchimenti, innovazioni.

Due sono i filoni novellistici. Quello comunale, o cittadino, diffuso in particolare in

Toscana e vincolato dal “Decameron”; quello cortigiano che si caratterizza per la

maggior libertà di linguaggio (che accoglie forme dialettali o almeno non toscane) e

l'utilizzo di fattori storici o cronachistici. Autori di novelle furono Grazini e Firenzuola.

Matteo Maria Brandello è il novellista più significativo. Scrisse 214 novelle ed è una

delle più grandi raccolte italiane dopo il Decameron. Rinuncia alla cornice ma premette

ad ogni novella una dedica di un illustre personaggio, con la quale crea un effetto di

maggiore verosimiglianza storica che dà forza al suo racconto. Il linguaggio è vario e

vengono inseriti anche dialettalismi. Vari sono anche gli argomenti trattati: si va da

quelli amorosi, sessuali alle beffe, alle vicende mondane. Notevole importanza hanno i

fatti presi dalla storia. Alcune storie sono ambientate nel passato, mentre altre sono

legate alla contemporaneità. L'intento moralistico è spesso evidente. Altro novellista è

Straparola. Egli scrive "Le piacevoli notti". La cornice di tipo boccacciano è

impreziosita da racconti immaginari. L'autore cerca di opporsi alla norma utilizzando a

tratti un linguaggio dialettale. Di Luigi da Porto ci resta una novella su Romeo e

Giulietta, dalla quale trarrà ispirazione Shakespeare.

La storiografia . Spiccano le opere di Guicciardini e Machiavelli e Jacopo Nardi,

seguace di Savonarola, che venne esiliato dai Medici da Firenze. La sua narrazione è

sostenuta da forte pathos. Egli vagheggia una Firenze ancora repubblicana e

comunale. Benedetto Varchi realizza la sua storiografia discorrendo di argomenti

proibiti all'epoca della Controriforma. Botero è colui che rappresentò con maggiore

chiarezza e autorità la problematica posta dalla Controriforma . Avverte con chiarezza

(in contrasto con Machiavelli) il problema di trovare un legame tra politica e morale. Il

principe deve attenersi all'onesto senza però trascurare l'utile (può quindi usare la

forza se necessario) e la morale e la religione sono in suo aiuto nello svolgere il suo

compito. In seguito il termine ragion di stato è passata ad indicare la prevalenza degli

interessi dello Stato su oltre considerazioni sia etiche che religiose(l'opera di Botero si

chiama "Sulla ragion di Stato").

La Biografia interessa soprattutto la storia dell'arte. Vasari scrive la prima storia

dell'arte italiana con un approccio critico ed ancora oggi una fonte documentaria

insostituibile.

L’autobiografia. Benvenuto Cellini è senza dubbio una personalità interessante e

inquieta. Ebbe una vita costellata di risse, duelli, delitti, partecipazione ad episodi

bellici (difesa dal sacco di Roma nel 1527). Questa personalità scrisse La"Vita"

un'opera autobiografica (genere quasi del tutto nuovo nel 1500). Lo stile è personale,

costellato di elementi popolareschi, è quanto di più lontano da uniformità e dal decoro

della scrittura teorizzati da Bembo. Non mancano interventi apologetici. Memorabili

sono le pagine dove parla della lotta per superare le difficoltà incontrate durante la

fusione della sua statua bronza famosa: "Perseo".

L'Epistolografia assume rilevanza nel 1500. Molte sono le raccolte di lettere curate

dagli stessi autori e spesso si rivelano fondamentali per conoscere la personalità degli

scrittori (è il caso di Machiavelli). Importante è Annibal Caro (il traduttore dell'Eneide)

famoso per le altre 800 lettere che stilò per i suoi diritti interlocutori, ma per un vasto

pubblico.

I Poligrafi sono coloro che praticavano più stili e generi differenti in risposta allo

sollecitazioni del mercato editoriale. Importante è Aretino. Arrivò a Roma che già

aveva scritto poesie a stampo petrarchista, divenne famoso per le sue opere satiriche,

fu anche autore teatrale. E' uno sperimentatore ed annuncia la preminenza

dell'ispirazione, di contro agli ideali rinascimentali di misura e equilibrio. La sua opera

è espressione della "Cultura della contraddizione" rispetto i valori dominanti.

Il Dialogo conosce grande fioritura. E' lo strumento preferito per far emergere un

insegnamento, grazie ad un'apparenza di libera conversazione,che è in realtà

un'elaborata imitazione letteraria del parlato. Il trattato in forma di dialogo dava la

possibilità di introdurre le opinioni sulla questione in esame in modo non schematico,

ma piacevolmente teatralizzato. I vari personaggi che intervengono nel dialogo hanno

diverse interpretazioni dell'argomento, cosicché le varie posizioni sono tenute divise e

dibattute. Gran parte della questione della lingua fu dibattuta per mezzo di dialoghi.

Baldassarre Castiglione e "Il Cortigiano" è il trattato in forma di dialogo più

elaborato letterariamente. Delinea la figura del cortigiano e le norme del vivere a

corte. Deve essere: nobile di stirpe, esperto d'armi, musicista, amante delle arti

figurative, compositore di versi, abile conversatore e affabulatore. Simile a lui è la

perfetta donna di palazzo ed entrambi sono capaci di intendere l'amore spirituale, che

non è passeggero come quello fisico. Viene proposto un'ideale di vita elegante e

raffinata e un'ideale di uomo perfettamente equilibrato, padrone dei suoi sentimenti e

del suo destino. Il cortigiano è un leale e fedele servitore del principe. Proposto è

anche un ideale di lingua. Si schiera a favore dell'uso della lingua cortigiana, che è la

sintesi più pura delle molte lingue parlar nelle corti.

Il "Galateo". e' un dialogo di Giovanni della cosa. L'intera opera è costituita da

osservazioni sulla buona creanza , rese piacevoli da una bonaria ironia e da un

discreto senso dell'umorismo. Si dimostra utile agli studiosi, per ricostruire l'evoluzione

della "civiltà delle buone maniere".

IL TEATRO

Ariosto e Machiavelli fanno risorgere la commedia regolare in prosa, costituita da 5 atti

e un prologo in versi. La commedia nel 1500 è in parte debitrice a quella classica di

Plauto e Terenzio, dalla quale prende spunti e personaggi, ma dall'altra è la vera erede

del "Decameron". Infatti si adatta alla realtà urbana contemporanea e a un orizzonte

borghese e cittadino, così come nel Decameron che offriva anche un modello

linguistico. La commedia ebbe successo. Accanto alla commedia rinasce la tragedia.

La tragedia moderna si rivolge ad un pubblico elitario ed ebbe uno sviluppo meno

consistente. Gli autori di tragedie furono studiosi o eruditi.

I principali autori di commedie

Il Bibbiena, Annibal Caro e Aretina. Il Bibbiena scrisse la "Calandria", che narra in modo

solo apparentemente disordinato e complesso la storia di due gemelli, separati dalla

sfortuna e che finiranno con il ricongiungersi. Si unisce a tutto ciò il tema boccacciano

della beffa. Annibal Caro scrive "gli straccioni", è messa in scena una Roma

contemporanea con realismo e mette in scena personaggi inconsueti: gli straccioni

appunto. Aretino utilizza un linguaggio estremamente vario che va dall'arguto al

furbesco, al commosso e allo sguaiato. vanno poi ricordate due commedie anonime:

gli "Ingannati" (mettono in scena un amore giovanile impetuoso e violento ma anche

libero e spregiudicato) e la "Veneziana" (in dialetto veneziano e mette in scena gli

espedienti di due nobildonne per soddisfare la loro passione per un giovane.) La novità

è nell'ambientazione interna della casa delle donne invece che all'aperto.

Ruzante La personalità più viva e spiccata del teatro millecinquecentesco e fece

ricorso al proprio dialetto, il padovano. Il mondo naturale delle campagne si

contrappone a quello urbano della commedia classica. Ruzante mette in scena un

mondo contadino rozzo e duro ma migliore di quello ingannatore della città. Il dialetto

padovano è affidato ai personaggi vittime di crudeli inganni e il linguaggio più raffinato

è quello dei furbi e degli ingannatori.

La nascita della Commedia dell'Arte. Nasce intorno alla metà del 1500.

Diminuisce l'importanza del testo a favore di un canovaccio che indica a grandi linee lo

svolgimento della vicenda e le battute sono affidate all'abilità degli attori. Il significato

di "Arte" oscilla da "abilità del singolo" a "mestiere vero e proprio". Cominciano a

fissarsi le maschere del teatro tradizionale italiano: Arlecchino, Pantalone, ecc..

Particolare attenzione è data alla scenografia, ai vestiti, al trucco e alla mimica; tutto

caratterizzato dal gusto per l'esagerazione. Dal punto di vista della storia del teatro

riveste un ruolo fondamentale. Da questo momento si iniziano a formare le prime

compagnie stabili di attori.

I principali autori di tragedie : Trissino applica le regole aristoteliche e segue

un'imitazione dei classici greci. La sua "Sofonisba" si caratterizza per gli interventi del

coro. Il testo usa forme metriche petrarchesche nelle parti liriche e i dialoghi sono in

endecasillabi sciolti. Cinzio accetta in linea di massima le regole aristoteliche, ma

invoca per la tragedia il modello di Seneca con le sue azioni grandi e terribili che

devono suscitare non solo pietà nello spettatore, ma anche l'orrore. Inscenando

passioni smisurate e turpi delitti, il poeta cerca di far risaltare per contrasto gli esempi

di virtù. Aretino concepì la struttura della sua opera come una messinscena di Tito

Livio ma non seppe ordinare lo sviluppo della trama intorno a un motivo centrale,

compensando ciò con un'espressione viva e spontanea. Torelli si ricollega direttamente

ai tentativi di rinascita del teatro greco, oppure prese spunto di Boccaccio.

Il dramma pastorale. E' un'evoluzione della poesia e della favola bucolica. Mette

in scena le vicende amorose di un mondo arcaico, ispirandosi alla poesia classica degli

Idilli. Guarini tenta l'emulazione dell'"Aminta" di Tasso. Ma punta a un intreccio più

complesso, a una maggiore sensualità e a momenti drammatici più spettacolari. I

sostenitori della poetica di ispirazione aristotelica gli rimproverarono di non aver

rispettato la norma (nell'opera si raccontano più vicende amorose) e di aver tentato

una sconveniente commissione

Dettagli
A.A. 2012-2013
19 pagine
13 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher atironagap@gmail.com di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Gentili Sandro.