Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 11
Letteratura italiana -Gabriele D'Annunzio Pag. 1 Letteratura italiana -Gabriele D'Annunzio Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 11.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Letteratura italiana -Gabriele D'Annunzio Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 11.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Letteratura italiana -Gabriele D'Annunzio Pag. 11
1 su 11
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

POETICA

D'Annunzio esordisce come scrittore in giovane età. Nella sua produzione si ispira x i versi a

Carducci e x la prosa a Verga. Si impegna nella composizione di molte raccolte in versi.

Nel 1881 pubblica “Canto Nuovo” in cui riprende le odi barbare di Carducci rifiutando però i

temi del maestro. In questa raccolta celebra la natura come una natura solare, traboccante di

vita fino a giungere a un sensualità erotica che egli rappresenta attraverso una sensualità

paesaggistica.

Nel 1883 pubblica “Intermezzo” una raccolta in versi in cui riprende i metri tradizionali. Il tema

fondamentale è l'erotismo morboso che sfocia nella spossatezza sessuale.

Nel 1886 pubblica “Isotteo e la chimera” un'altra raccolta in versi. Riprende le forme metriche

preferite dai poeti fiorentini del 1400 riproponendo la canzone arcadica. Descrive figure

femminili e situazioni amorose stilizzate.

Tra il 1887 e il '91 compone “Elegie romane” raccolta in cui utilizza i versi barbari. Il tema è

quello dell'amore sullo sfondo del paesaggio romano.

Nel 1882 pubblica “Terra Vergine” la sua prima raccolta di novelle il cui titolo viene dalla

novella che caratterizza la raccolta. Tutto è ambientato in Abruzzo (terra natia) tra i popolani

(perchè risente del verismo di Verga). Sebbene si ispiri a Vita dei Campi (Verga), D'Annunzio

inserisce un nuovo tipo di prosa: alterna allo stile verista una prosa sontuosa.

Successivamente realizza un'altra raccolta di novelle, “Novelle della Pescara” raccolta in cui

confluirà “Terra Vergine” ambientata in Abruzzo. Egli fa una scelta stilistica che rispecchia i

canoni del verismo però i personaggi presentano tratti animaleschi, violenti e lontani dalla

cultura verista.

Descrive scene di violenza, malattia e morte ed è affascinato dalla carne in disfacimento.

Nel 1889 pubblica “Il Piacere” in cui abbandona la maniera verista. Si tratta di un romanzo

psicologico ed estetizzante rifacendosi alla tradizione letteraria inaugurata da Karl Huysmans

(francese) - A Rebour. Il protagonista è Andrea Sperelli, un giovane nobile romano. All'inizio il

romanzo è narrato attraverso un flashback che racconta la sua relazione con Elena Muti – una

relazione di esasperata sensualità. Presto lei abbandona Andrea, e da questo momento egli si

butterà in diverse avventure. Avrà un duello in cui verrà ferito e mentre sarà in convalescenza

incontra e si innamora di Maria Ferres – una nobildonna sposata. In un momento di intimità con

Maria, egli si lascia sfuggire il nome di Elena e Maria lo lascia. L'autore nei confronti del

protagonista assume un atteggiamento ambiguo (lui si rispecchia in Andrea S.). Da una parte,

Andrea è un essere superiore dotato di una squisita sensibilità artistica però allo stesso tempo

è un debole che nutre sogni velleitari (impossibili). D'Annunzio accenna a una condanna

moralistica però egli è attratto dallo stile di vita dissipato di Andrea. Lo si nota dalla descrizione

precisa dell'arredamento, i vestiti, l'autore predilige il prezioso e il decorativo. Questo è un

romanzo ricco di descrizioni quindi è anche lento, statico e tenta di rappresentare ogni

sfumatura psicologica e si sofferma su ogni particolare dell'ambiente.

Dopo aver composto Il Piacere, D'Annunzio vive una svolta e nel 1893 pubblica il “Poema

Paradisiaco” rappresentazione massima della trasformazione dell'autore.

Il tono è sommesso e colloquiale. D'Annunzio si dimostra come un figliol prodigo, deluso, che

ritorna agli affetti famigliari. Si dice che sia un poema che caratterizza la “fase della bontà”

dell'autore. È evidente che D'Annunzio si rifà a Paul Verlaine perchè molte volte troviamo i suoi

versi che esaltano la bontà. L'autore anticipa e precorre i toni della poesia crepuscolare.

Negli anni '90 si avvicina anche alla letteratura russa e legge Dostoevskij che in quel periodo

iniziava ad essere tradotto in francese. Si orienta verso una narrativa psicologica e morale,

scrive romanzi ispirati alla letteratura russa in cui contrappone personaggi egoisti senza

principi. 2 grandi capolavori influenzati dalla letteratura russa sono:

1891 Giovanni Episcopo – è un racconto lungo della storia di un modesto impiegato, vittima di

prepotenze e soprusi e che finisce con l'uccidere il suo persecutore. La narrazione si presenta

come un monologo sull'orlo della pazzia. Dal pdv tecnico, anticipa le tecniche narrative

utilizzate poi da Pirandello.

1892 L'innocente – è una lettura + noiosa e impegnativa. È la confessione in prima persona di

un delitto. Il protagonista del romanzo lascia morire il neonato che dà alla luce sua moglie

perchè non è suo figlio. La narrazione è lenta e l'autore insiste sull'analisi psicologica.

TERRA VERGINE P. 495

Il titolo deriva dal titolo stesso della raccolta. La trama è esile; viene raccontata una storia di

passione e sensualità tra i 2 protagonisti. Lo sfondo è di campagna ed è caratterizzato da un

grande intensità per la presenza di colori e suoni, profumi. La natura è presentata in modo

analogico e con la sua intensità rappresenta tutta la ferinità (crudeltà) della passione dei 2

protagonisti. Il tema principale è la passione animalesca e la natura funge da supporto alla

sessualità.

Analisi: parte subito con la descrizione del paesaggio per questo la natura è un elemento

fondamentale. Il protagonista maschile ci viene presentato subito. Tulespre accompagnato dal

suo cane conduce maiali nel luogo in cui consuma la sua passione amorosa con Fiona, la

guardiana di capre. Tulespre viene rappresentato come un giaguaro pronto a colpire la sua

preda (rappr. La bestialità) e lei è una pantera. Più i 2 sono eccitati e si inseguono, più la natura

si fa viva e selvaggia. Ora lei è una pantera, e tutto intorno a loro li spinge ad abbandonarsi alla

passione e quindi la natura si intreccia a loro.

Dopo essersi avvicinato ai russi, D’Annunzio legge le opere di Nietsche, aderendo con

entusiasmo alla teoria del SUPERUOMO, quasi implicita nell’atteggiamento aristocratico di

D’Annunzio stesso.

Ancora una volta è il primo in Italia a divulgare un’importante novità culturale. Egli non sente la

tragicità di Nietsche di fronte alla crisi dei valori della nostra società. Egli si interessa invece al

superuomo, espressione dell’individualismo e volontà di potenza che egli identifica con il culto

estetico, ossia secondo il concetto LA VITA è UN’OPERA D’ARTE.

A partire dall’avvicinamento all’opera di Nietsche i suoi personaggi diventano superuomini che

però sono uomini contemplativi e suggestionabili, attratti da ciò che è decadente e ha segni di

disfacimento.

Nel 1894 pubblica il romanzo IL TRIONFO DELLA MORTE, in cui racconta la storia di Giorgio

Aurispa, riportando anche intere parti dell’opera “Così parlò Zarathustra”. In questo romanzo il

protagonista aspira a essere un superuomo, anche se egli è uno spirito esitante, Giorgio è

travolto da un desiderio lussurioso verso Ippolita Sanzio, una donna sposata che diverrà sua

amante e che chiamerà “La nemica”. Ella infatti è il tipico esempio di donna fatale, che attrae

ma soggioga e incatena Giorgio, che la ritiene colpevole del fatto che non riesca a elevarsi

moralmente. Giunge quindi alla conclusione che la morte è l’unica alternativa per punire

questa passionalità e sublimare il suo sentimento amoroso.

Nel 1895 pubblica il romanzo LE VERGINI DELLE ROCCE sulle pagine del Convito. In esso

racconta la storia di un nobile abruzzese, Claudio Cantelmo, disgustato dalla vita pubblica che

definisce poco decorosa, sostenendo dal punto di vista politico che lo stato deve favorire

l’ascesa di una classe privilegiata da cui emergerà il futuro re di Roma. Per portare a termine il

suo progetto ha bisogno di una compagna: deve quindi decidere tra 3 sorelle di una casata

borbonica. Il suo desiderio di affermarsi come superuomo si risolve però nell’indecisione e nella

fragilità, come tutti i superuomini dannunziani.

Nel 1900 pubblica il romanzo IL FUOCO, definito un romanzo autobiografico: parla infatti della

sua storia con Eleonora Duse.

Il protagonista è Stelio Effrena, eroe positivo e artista, impegnato nella creazione di un’opera

teatrale sublime che fonde musica e poesia sull’esempio di Wagner. Nel romanzo è intensa

l’atmosfera di decadenza, acuita dai paesaggi veneziani.

Stelio ha un’amante, Foscarina, attrice sulla via del declino, ben decisa a sacrificare il suo

amore per il genio creativo dell’amato. Il romanzo si chiude con il funerale di Wagner in

un’atmosfera di disfacimento e morte.

La trama di questi romanzi è esile e la narrazione è concentrata in un susseguirsi di atmosfere

descrittive e psicologiche.

La prosa de “il trionfo della morte” ha ancora momenti forti, ma successivamente diventa

monotona. Ne “il fuoco” diventa noiosa e quasi illeggibile.

L’ultimo romanzo è del 1910 ed è intitolato FORSE CHE Sì FORSE CHE NO, i cui temi sono gli

stessi dei romanzi precedenti, ossia lussuria e superuomo. L’innovazione però è il cambiamento

dello sfondo, che diventa il mondo degli aviatori. In questo romanzo la narrazione è rapida ma

ha un tono melodrammatico.

Nel 1903 pubblica i primi 3 libri delle LAUDI. Egli aveva infatti ideato un progetto, LAUDI DEL

CIELO DEL MARE DELLA TERRA E DEGLI EROI, complessivamente strutturato in 7 volumi, uno

per ognuna delle stelle delle Pleiadi. Rimarrà però un’opera incompiuta perché ne realizzerà

solo 5.

MAIA fu scritto in pochissimi mesi e rappresenta il prologo di tutto il ciclo. D’Annunzio realizza

8400 versi in cui celebra la natura e la poesia come affermazione di energia vitale rivisitando i

miti classici e introducendo il personaggio di Ulisse.

Ai temi mitologici e classici alterna le immagini delle città moderne, grandiose e terribili. In tutti

i versi domina l’esaltazione dell’io del poeta e dei valori del superuomo.

ELETTRA è invece una raccolta di poesie celebrative, anche precedenti, caratterizzate

dall’ideologia nazionalista e bellicista. Di questa raccolta è importante la sezione “città del

silenzio”, che dedica ai centri storici italiani che un tempo furono sedi di raffinate civiltà.

ALCYONE viene composto nel 1902 durante l’estate che trasco

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
11 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ALICEUNI di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Casadei Alberto.